PAESI AL VOTO: CETONA, CERCASI SINDACO. SPUNTA UN… NIPOTE D’ARTE
CETONA – Cominciamo oggi un viaggio nei comuni della zona che andranno alle urne nella prossima primavera per eleggere sindaco e consiglio comunale. Partiamo da uno dei più piccoli. Ma non per questo insignificante, anzi. In qualche misura si tratta di un paese “leader”, di un paese che ha fatto da apripista in più occasioni e su varie questioni. Ed è anche un paese bello, vivibile, ben tenuto. E anche orgoglioso. Geloso della sua tradizione contadina, ma anche il più abituato di tutti gli altri paesi a “stare in piazza” e a lavare lì i propri panni. In piazza, appunto. Una piazza tipica italiana, grande, sovradimensionata come lo sono spesso le piazze italiane, rispetto al numero di abitanti, al resto del contesto urbano. Una piazza che è “conca” dove tutti cadono e passano e dove tutti si ritrovano. La piazza dove sono i bar, le botteghe, la chiesa e pure le bacheche dei partiti con i tazebao che per decenni hanno segnato lo scorrere del tempo e il clima politico del luogo.
Parliamo, se non lo avete capito, di Cetona. Il paese dei Vip. Il primo che nei primi anni ’70 vide lo sbarco, prima di qualche avanguardia, poi in massa, di personaggi della politica, dell’economia, dello spettacolo. Nomi famosi, alcuni famosissimi. Uno sbarco che a Cetona fu più dirompente di quello dei Mille (che a Cetona passarono in forze, Garibaldi in testa, fuggendo a nord dopo la caduta della Repubblica Romana), perché ne cambiò i connotati e soprattutto i… prezzi delle case e non solo delle case. Il fenomeno si è avuto poi anche altrove, da Città della Pieve a Pienza, da Montepulciano a Panicale, da San Casciano Bagni a Sarteano… Ma è Cetona ad essere rimasta nell’immaginario collettivo il paese di Vip, gli altri no..
Cetona sempre negli anni ’70, nonostante le dimensioni ridotte e l’assenza totale sia di fabbriche che di scuole superiori, fu uno dei pochi centri della zona ad avere un gruppo agguerrito e organizzato di “extraparlamentari” di sinistra. Solo a Montepulciano, dove però c’erano i licei e l’Itc, si verificò qualcosa di simile. A Sarteano c’erano gli “estremisti”, ma di destra. Il “gruppetto” cetonese era quello di Lotta Continua. E alcuni dei suoi leader di allora, certamente un po’ invecchiati e “imborghesiti” sono ancora al pezzo. Armando Bennati, detto Armandino, ad esempio, non è più un barricadero, ma siede comunque sui banchi dell’opposizione in Consiglio Comunale. Per dire.
Negli anni successivi Cetona ha avuto il segretario provinciale dei Comunisti Italiani (Cesare Menchetti) e un consigliere regionale nella figura dell’ex sindaco Sirio Bussolotti, per un certo periodo considerato il number one dei Ds in tutta la Valdichiana. E anche lui è ancora in Consiglio Comunale. Ma con la maggioranza. Ed è anche segretario dell’Unione comunale Pd.
E sono attivi e presenti nel dibattito pubblico altri ex sindaci come Roberto Caldesi (chiusino naturalizzato cetonese), Marco Macchietti e Fabio Di Meo, quest’ultimo leader dei civatiani in provincia di Siena, rimasto comunque nel Pd, ma sempre su posizioni antirenziane.
Ma a Cetona c’è anche una Pro-Loco piuttosto attiva e c’è la Fondazione Balestrieri, presieduta da Massimo Mercanti, che organizza eventi culturali di rilievo. Ed è, Cetona, anche il paese dove alcuni dei “personaggi famosi” che vi hanno preso casa, non si fanno vedere solo al bar o al ristorante, ma ogni tanto partecipano pure ad iniziative pubbliche, vedi il giornalista Paolo Franchi, o il banchiere Davide Croff, per esempio. Sabato scorso è stata presentata il fondo librario di Miriam Mafai donato alla Biblioteca Comunale. Anche Miriam Mafai come tanti altri giornalisti di Repubblica aveva scelto Cetona come buen retiro… Di recente sono morti proprio a Cetona Rosario Villari (ottobre 2017) e Guido Ceronetti (settembre 2018). A Cetona quest’estate è stato notato il “guru” dell’ultradestra americana Steve Bannon, quello che vuol fare l’Internazionale Nera con Orban, Marine Le Pen e Salvini… Isomma una sorta di piccolo e perifrico ombelico del mondo, dove fa buio presto perché l’omonima montagna incombe sulla piazza e nasconde il sole prma che altrove..
Da 5 anni, Cetona ha un sindaco donna. La prima donna sindaco del paese: si tratta di Eva Barbanera, che però è della frazione di Piazze. E’ del Pd, ma è stata tra i pochi sindaci non ascrivibili alla corrente renziana. E’ al primo mandato, potrebbe ricandidarsi. Ma non ne ha voglia. E’ stanca e probabilmente sfiduciata.
Come avevamo già anticipato, qualche giorno fa su queste stesse colonne, ha deciso di farsi da parte e di non tentare il bis. Lo ha ufficializzato martedì scorso con una lettera inviata al partito e a tutti i sindaci della Valdichiana. E quindi, per le elezioni di primavera, il Pd oltre a quello di respingere l’assalto della Lega (negli ultimi mesi c’è stato qualche “screzio” in piazza, come da migliore tradizione cetonese, tra i leghisti e la gente del posto che non ne gradiva a presenza), ha ora anche il problema di trovare un candidato sindaco. Un tempo la questione era quasi irrilevante, perché chiunque fosse il candidato o la candidata, il Pd (diciamo il centro sinistra) era comunque sicuro d vincere. Adesso non più. Anche Cetona è un comune contendibile. Se Lega e 5 Stelle facessero un “contratto” come quello per il Governo nazionale, per il Pd sarebbe dura spuntarla, anche se- va detto – da queste parti Lega e 5 Stelle alle amministrative prendono sempre meno voti che ale politiche e perché vince chi prende un solo voto in più degli altri… Ma in questa situazione la figura del candidato sindaco assume un’importanza capitale. Al momento il Pd sembrerebbe orientato a presentare un volto del tutto nuovo (o quasi). Si tratta di Roberto Cottini, 42 anni, cetonese di origine ma per anni residente altrove (Perugia), figura non espressione diretta del partito. Qualche anno fa Cottini era vicino a Sel. Quindi anche lui, probabilmente tutt’altro che renziano. Così, di primo acchitto sembra una candidatura “catapultata” nella mischia non si sa da dove. Ma a volte conta anche il pedigree e Roberto Cottini è… nipote d’arte. Cioè è nipote di Aldo Giuliacci, lo storico “sindaco contadino” di Cetona, esponente di spicco del Pci togliattiano (e dei mezzadri) degli anni ’60…
Ma se quello di Roberto Cottini è il nome su cui il Pd sembra voler puntare, non si possono escludere sorprese. Per una questione di continuità con l’amministrazione uscente, potrebbe uscire dal cilindro la candidatura dell’assessora Emanuela Forconi. Qualcuno aveva ventilato l’ipotesi Maria Teresa Cuda, già consigliere provinciale, ma dipendente comunale (responsabile della Biblioteca) e dovrebbe prendere l’aspettativa… In entrambi i casi sarebbe anche una continuità di genere: donna dopo donna. Poi c’è il vicesindaco Gianfranco Torroni, che però ha l’handycap di essere stato ed essere un renzianissimo e c’è pure Diego Guerri anch’egli consigliere uscente, che qualcuno ha provato a spingere…
Non si sa ancora se il Pd andrà al voto con il proprio simbolo oppure se opterà – cosa più probabile – per una aggregazione civica senza bandiera esposta. Vedremo anche se cercherà e troverà alleanze. E con chi.
Armando Bennati, per esempio resterà all’opposizione o potrebbe essere coinvolto in un’operazione per evitare la conquista del palazzo d’inverno da parte della Lega? E come lui altre figure della sinistra non Pd?
E Lega e 5 Stelle si metteranno d’accordo o marceranno separati? Uscirà fuori una qualche lista civica essenzialmente localistica, in funzione anti Pd? Sono tutte variabili che possono incidere sul risultato.
Intanto, c’è chi ha aperto una pagina facebook proprio per discutere dei problemi e delle prospettive cetonese, la pagina si chiama “Armageddon Cetona” e il titolo prelude alla voglia di una scossa che cambi lo scenario… L’animatore è Marcello Bennati, altro cetonese doc, imprenditore con esperienze all’estero, area sinistra critica, delusa, incazzata, ma non arresa… A contrastare i gazebo leghisti è stata soprattutto una commerciante, Paola Doricchi (figlia di un ex sindaco socialista) e anche lei molto delusa e incazzata con la sinistra all’acqua di rose e in via di estinzione e motivatissima sul fronte dell’antifascismo e della difesa della Costituzione. Sta costruendo un’associazione a tal proposito…
Poi c’è la vecchia guardia e quella più recente compresa la pattuglia degli ex sindaci che di sicuro inciderà in qualche modo sul dibattito e sulle scelte, anche delle candidature.
Una cosa è certa: Cetona è un paese piccolo, di 3.000 abitanti circa, ma può contare anche sul versante della sinistra (in genere) su un bel parterre di teste pensanti, indipendentemente dalle posizioni diverse di ognuno. In questo senso Cetona è una miniera. Una realtà ricca. Persino vivace.
Il problema è che, di questi tempi, in politica il “pensiero” conta poco, conta più la pancia, la percezione alimentata ad arte di un clima cupo…
La sinistra può perdere a questo giro molti comuni. Se perdesse Cetona allora sì, sarebbe una debacle epocale, perché vorrebbe dire che non c’è davvero medicina per arginare la febbre barbarica…
Marco Lorenzoni
…è evidente che come per i romani erano barbari coloro che non avevano i loro usi e costumi, ”la febbre barbarica” è quella che si riferisce a coloro le cui idee non siano quelle del PD che ormai da vieppiù tempo è l’establishment qualsiasi direzione prenda. Se è vero come osservi che ci siano molte ”teste pensanti” allora per tale establishment credo che non ci possa essere speranza…ma chissà, anche a Chiusi dicevano che di teste pensanti ce ne fossero ma poi visto come il vento ha radunato le foglie…..mah, chi vivrà vedrà.Certo è che dei nomi che hai fatto la maggior parte sono schierati a sinistra ma siccome mi sembrerebbe di capire che ci sia un po’ di maretta dentro le file e parecchia gente sia un po’ sconfortata,chissà la popolazione se sarà contenta oppure scontenta di questa amministrazione.In fondo come ho sempre detto da diverso tempo a questa parte le differenze oggi si fanno con i riferimenti alla politica che proviene più dal centro che dalla periferia anche se questa elezione riguarda i comuni.Il guaio per chi governa oggi dal centro è quello che parecchia gente non abbia tanta memoria di come era prima ed allora se così fosse si potrebbe ben sperare per chi ha governato fino ad oggi, anzi fino a sette mesi fa per essere pèreciso. Mah, chi vivrà vedrà. Sia nell’uno che nell’altro caso non mi meraviglierei e come me credo parecchi.
La febbre barbarica attanaglia da molto tempo i nostri territori, provocata da barbari che sostengono altre insegne ma che hanno fatto scempio dei territori con politiche urbanistiche aberranti, che governano prostrandosi di fronte ai poteri forti economici e finanziari, che amministrano con metodi “ad personam”, “ad aziendam”, e “ad associazionem”, dal mio punto di vista sempre di barbari si tratta, nuovi o vecchi che siano.
Magari avranno motivazioni personali che non conosco, ma non credo che sia un caso che due bravi Sindaci come Eva Barbanera e Paolo Morelli abbiano deciso di non ricandidarsi, io credi che sia proprio perché hanno poco a che fare con il modo “barbaro” molto diffuso di amministrare di questi tempi.
Certo, i barbari abitano anche in certi quartieri della sinistra, ma non sempre e dovunque è la solita zuppa: a Cetona, per esempio non mi pare che le amministrazioni recenti e passate abbiano fatto scempi urbanistici o politiche aberranti. Ultimamente poi il sindaco stesso e buona parte del Pd non erano nemmeno renziani, pensa un po’… E a quanto si intuisce a lasciare e a no ricandidarsi non sono solo Eva Barbanera e Morelli, ma anche altri che pure potrebbero tentate il bis: da Fabrizio Fè di Pienza, che non è Pd, a Grazi di Torrita che ha perso il referendum, a Fausto Scricciolo di Città della Pieve, perfino Agnoletti a Sinalunga sembra intenzionato a passare la mano… La fuga riguarda tutti, i renziani, i non renziani e il resto del mondo… C’è sicuramente delusione, disincanto, forse un po’ di rabbia per il passato, ma anche il nuovo che avanza non è evidentemente molto rassicurante per chi deve amministrare delle comunità…
Mi sembra che sia più o meno quello che ho affermato. I metodi barbari purtroppo non hanno bandiera ma sono diffusi in maniera capillare
X Lorenzoni. E’ vero che il nuovo che avanza non sia molto rassicurante per il fatto che possa amministrare le comunità, ma al di là dei nomi che non interessano a nessuno od a poca di quella gente che si faccia attrarre attrarre da rapporti personali, io credo che occorra prendere in considerazione su tale critica- che anche tu fai e che vedo che anche Scaramelli fa- la mancanaza di una politica complessiva che deriva dai vincoli che gli organismi Provinciali e Regionali immettono con delle regole che non tengono presenti le esigenze dei territori.In pratica si attua sempre una subordinazione alle disposizioni partorite da livelli più alti della politica e che la stessa politica cala in periferia.E’ chiaro che così facendo i nomi non abbiano tanto valoore se l’uno sia renziano o l’altro civatiano che detto così fà anche sorridere,ma è l’impianto complessivo che è deficitario e che nonostante questo viene mantenuto ossigenato perchè risponde ad una esigenza di partito e non ad una esigenza della gente.Ecco perchè la gente comune si distanzia dalla politica e questo è un fatto duplice, provocato dall’allontanamento spontaneo davanti a tali mancanze e dal prendere atto che tanto le istanze dal basso non servano perchè tanto la politica va da sola e provoca i guasti ai quali dopo non ripara nessuno.La gente si sente abbandonata e reagisce col populismo od isolandosi. Ecco quindi che col mio discorso volevo dire che non interessa a nessuno se l’uno o l’altro nome abbiano preso le distanze dal renzismo ma sarebbe stato bene che avessero preso le distanze ancor prima da un partito che era programmato che avesse provocato tutto questo e quindi la rovina della sinistra.Per il solo fatto-ma è un mio personale modo di ragionare- che abbiano aderito a tale partito-cosa a me che sono il signor nessuno-era chiara sin dagli inizi di dove sarebbe arrivato il suo degrado- allora mi chiedo perchè a quei nomi che hanno governato e che tu riconosci che abbiano governato ”bene” non sia apparsa tale situazione e condizione e mi preme ricordare che quando si abbraccia un partito lo si fa perchè questo nelle sue istanze fondamentali sono contenuti elementi che ci vanno a genio e che ci aggradano e che riconosciamo come fondamentalità.Mi ricordo che a Chiusi diversi anni fa -e l’ho sempre detto-quando ci fu nel PD la presentazione dei candidati del partito, il grupppo dei giovani ebbe a pronunciarsi in una enunciazione solenne ed era quella che i giovani dovevano recuperare la FACOLTA’ D’INCAZZARSI”.Hai visto nulla tu su tale fronte ? La piaggeria più completa di tali giovani.Ed allora quando si arriva ad un livello di burocratizzazione e di accettazione di direttive che vengono dall’alto è bene la memoria che sia conservata,sennò si può dire tutto ed il contrario di tutto con la massima indifferenza.Ecco perchè oggi dopo tutta l’acqua che è passata sotto i ponti non credo che si possano fare più distinzioni pur non esistendo il libro dei buoni o dei cattivi, ed il discorso che hai fatto tu nel Post è un discorso di una genericità madornale che nasconde nelle sue pieghe l’essenza di quello che è divenuto tale partito. Ancora oggi si insiste col dire nei media, nelle TV. nei social che sia il PD partito della sinistra.E’ roba da ridere codesta, proprio roba da ridere. Diciamo almeno che gli appartengono coloro che magari hanno conservato gli ideali che erano della sinistra ma che sono stati nel tempo manovrati e gli si è chiuso gli occhi su cosa stava diventando il loro partito e che oggi si tenti di ripetere la stessa operazione a cominciare dal centro per andare verso la periferia.Esprimo il mio pensiero solamente-ma secondo me-abdicando alla funzione storica che ha avuto la sinistra, è quel partito che è non diventato più sinistra ma un altra cosa non ha fatto altro che danneggiarla enormemente la sinistra.I Renziani hanno lavorato per questo e gli altri pensavano di resistere.Ma senza ideali hanno dovuto accettare quelli del nulla e se pensate bene la storia italiana del centro non ha nulla a che spartire con quella della sinistra se non in una ottica di futuribilità nella quale ci possa essere l’unione e la commistione fra il sentimento sociale, la progressività parallelamente applicate alle teorie del socialismo e il sentimento religioso .In un mondo siffatto sono sopravvissute quelle religiose che hanno fatto man bassa di quelle materialiste e progressive proprio perchè a livello mediatico la sinistra ha compiuto l’errore più grave che poteva compiere e cioè quello dell’assenza di formazione sociale veicolata con i media.In pratica si è affermato nel partito solo la scalata dall’esterno degli uomini della DC e delle parrocchie.E badate questo potrebbe sembrare un discorso carico di settarismo ma non lo è per il fatto che in tutto il nostro territorio l’influenza di quello che ha preso piede è stata proprio quello che ho detto, papale papale e che i lettori hanno letto dalle mie righe. Ed allora, tanti dicono e si rifugiano nel fatto che il mondo sia cambiato e sembrerebbe quasi di dover accettare per forza tali cambiamenti ma i cambiamenti sono avvenuiti proprio perchè alla guida non c’è stata una presenza valoriale di natura di sinistra.Ed allora i nomi che fai se hanno accettato di lavorare sotto quella bandiera per il sottoscritto sono nomi che sotto l’aspetto amministrativo e di ottemperanza alle regole dal momento che sono stati sindaci di tutti possono aver fatto anche bene, ma a me la scelta primaria che si sarebbe dovuta compiere da parte di costoro è quella che ho riferito io. E se tu guardando più in alto osservi che nelle scelte che avvengono sopra il territorio abbia prevalso un Bocci su un Verini e dici che sia stato quest’ultimo il baluardo di una specie di sinistra, a me non fa nè caldo nè freddo perchè dici una cosa non vera ma montata beninteso non da te ma da tutto un apparato mediatico al quale tu ti uniformi e ne assumi anche la direzione di veicolazione, come fan tutti. E tutto questo non ha nulla a che vedere con la sinistra,anche perchè parlandone si dimentica ad ogni piè sospinto anche il contenuto etico e morale che dovrebbero avere gli aggettivi. E cosi’ si fà la funzione di coloro che producono questi risultati. La mia critica come vedi non è delle persone come individui ma dei valori che le persone poi alla fine accettano.E così facendo il mondo non si cambia anche se la sinistra nel suo scopo principale voleva cambiare il mondo ed invece è il mondo che ha cambiato la sinistra.Ed allora è mancato tutto di quello che la sinistra conteneva.E’ bene che questa storia finisca per ricominciare in un altro modo, con altra gente ma con altri valori fondanti che quelli del PD.
Continua:….e ti dirò di più che se siamo arrivati a questi punti la responsabilità maggiore ce l’ha quel partito di cui si parla perchè tutti gli altri-in primis la destra-chiaramente loro fanno il loro giuoco perchè se non trovano avversari sul loro cammino hanno meno da faticare per veicolare le loro istanze alla gente. spiegati perchè l’emilio Rossa ed anche la Toscana ed Umbria abbiano avuto un exploit della Lega in una maniera impensabile prima.E’ chiaro che con la cultura veicolata dalla sinistra che sinistra non era ma sinistra annacquata e solo di facciata, la cultura e l’etica di cui ha fruito la popolazione sono state quelle dei canali della TV e non solo.Ed allora, siccome a casa mia il modo di pensare lo segna il modo di come vivo, è chiaro di chi la sinistra abbia fatto la fortuina. C’è poco di dire, fondamentalmente le cose stanno così.
Caro Carlo, mi pare che il Pd si stia facendo fuori da solo. Se anche i sindaci in carica e ricandidabili lasciano vuol dire che quella storia è già finita, non è che sta per (o deve) finire. Alle elezioni amministrative sarà difficile trovare liste con il simbolo pd. E anche certe figure simbolo non saranno più in prima linea. C’è da sperare che da quella parte spunti fuori qualche idea e qualche nome interessante, ovviamente fuiri dalle logiche precedenti (a Cetona più o meno questo è il senso di ciò che sta emergendo, per esempio). Perché se l’alternativa è quella che è al governo del Paese, c’è da stare poco allegri…
Non sò se questo PD- come dici tu- si stia facendo fuori da solo, ma non dimenticare che un certo Ovidio scrisse ”le metamorfosi” anche se non aveva proprio sott’occhio il PD in quel momento che non esisteva, e quell’assetto lì e specialmente con quegli interessi politici da rappresentare, prima di lasciare l’osso le tenta di tutte, non ultima quella del riciclo di cui abbiamo discusso io e te anche in questo giornale con un occhio al localismo.Questo tanto per puntualizzare. L’alternativa di cui parli ?Lo dice la stessa parola ”alernativa” intesa come creazione di uan condizione e situazione diversa ed anche opposta a quella che regnava precedentemente, impostata agli stessi fini ma non con gli stessi mezzi. Dopo la distruzione globale attraverso cui siamo passati, io credo che se vogliamo ricostruire occorra smetterla con le declamazione dell’incapacità e dell’improvvisazione di coloro che sono al governo per il semplice fatto che tutto l’apparato mediatico ce l’ha contro e questo secondo me è un segno ben chiaro pensando a come sia organizzata le gestione del potere da parte di chi abbia sgovernato per decadi e che adesso ansima e grida ai soccorsi.Alternativa? Alternativa oltre a quanto detto vuol dire anche interpretare e realizzare le cose dette e non relaizzate attraverso altri cammini ed altri processi,dei quali non beneficiano i soliti noti e che non siano vendita di fumo.In 6 mesi qualcosa crtedo che sia stato impostato e fatto tracciando le linee di esecuzione, adesso dobbiamo vedere gli effetti,constatare la loro applicazione.Personalmente non credo che col consenso che abbia il governo e con la pressione quotidiana mediatica che ha addosso lo facciano abortire.Sarebbero troppo stolti almeno per il momento se litigassssero fra loro,cosa che invece sperano gli scalzati dal potere.Quanto a quest’ultimo e me lo insegni anche te, il potere è una brutta bestia e per averlo davvero non basta avere la maggioranza dei voti e formare un governo solo su tale maggioranza, ma occorra un tempo necessario a far vedere al mondo che si voglia fare e condurre la cosa pubblica in una maniera veramente diversa da come veniva fatto prima. E sulle cristallizzazioni e sclerotizzazioni del potere come è costituita l’Italia,fra clientele, servilismo e colpi dietro la schiena,apparati comperati dal sistema dei soldi ed anche non ultimo il modo di dare a vedere alla gente che questi siano peggiori di quelli di prima, del tempo credo che ce ne voglia che passi.ma tutto ha un inizio, e personalmente voglio sperare che meglio di quelli di prima faranno.E nella storia d’italia piena di becchini mediatici che sentiamo tutte le sere che si chiedono quanto possa durare e che danno uno spettacolo deprimente della pasta di come sono costituiti8perchè si ritorna sempre lì, al potere e di come e di cosa si pasci ) , credo che basterebbe solo questo per far si che sia meglio dare la fiducia a chi si è organizzato con l’ABC della politica che a coloro che della politica hanno usato nelle ultimi DECADI tutta una enciclopedia, prendendo sì questi per i fondelli la maggioranza del popolo italiano e che adesso non li vota più. Sarebbe stato bene per loro oltre che per gli italiani che la tracotanza culturale con la quale hanno amministrato si fosse rivelata uno strumento democratico a favore del paese e non quello come hanno fatto e costituito immaginando e votando una nuova legge elettorale che consente a chi arriva primo nei numeri di aver bisogno anche di altri apparati eterogenei se si voglia governare. Fin’ora se ci pensi bene questo ostacolo è stato superato attraverso anche difficoltà di relazione fra i due partiti ma con un intento tale da saldare una catena di ferro per realizzare le fondamentalità senza esserne scalzati.E ci stanno riuscendo, anche attraverso contraddizioni senz’altro, ma la differenza fra questi e tutti quegli altri credo che sia evidente a tutti.Ed è evidente ancor prima che alla gente che li ha poi votati,a coloro i quali sono stati scalzati e che da maggioranza sono adesso minoranza. Costoro, PD in testa non si stracciano le vesti per le problematiche degli italiani,cosa che non facevano quando governavano, ma si stracciano le vesti e gemono perchè il potere-almeno in una parte- non è più il loro.A questi non o interessa il benessere delle nazioni, interessa galleggiare in un apparato che loro hanno concorso a formare e se fosse per loro rimarrebbero sempre a galla.Ma talvolta i calcoli dimostrano che si possa sbagliare perchè tira tira la corda si spezza e per riannodarla dopo con gli stessi metodi è un casino e quindi si tenta di farla tirare da facce nuove che chiamano a raccolta tutti-cani e porci- di ogni partito politico pur di abbattere questo governo.Certo La Lega è più organica al sistema ma i 5 Stelle un po’ di meno, anzi molto di meno, e da qui si capisce perchè Berlusconi tuoni non contro il riformismo che il PD ormai da anni ha incarnato ma proprio contro il pericolo che la struttura delle leggi dello stato possa essere riformata da un partito come i 5 stelle da cui senz’altro non verrebbe risparmiato come lo è stato nel passato sia col proprio di governi che si faceva le leggi a proprio consumo ,sia da chi lo ostacolava di giorno a parole ma che di notte ci andava a cena.Tutto questo, se pur in quello che sembra che sia la grancassa della grande preoccupazione da parte di coloro che sono stati esatuorati col voto e non con un colpo di stato e che ora gridano al baratro dell’italia e che si riempiono la bocca dicendo le menzogne sul governo che dicono che si sia” rimangiato tutto” al cospetto dell’europa intendendo come tutto che abbiano dovuto fare marcia indietro su quello che dicevano mentre proprio sembrerebbe il contrario dai particolari riferiti, io una considerazione se fossi te la farei-fermo sempre chiaramente restando il detto che ” al peggio non c’è mai fondo” ed è quella che la stessa politica attraverso contraddizioni, scossoni, indietreggiamenti riesca a cambiare la condizione dei cittadini.Alla fine della prima repubblica c’eravamo quasi arrivati ad imboccare una strada più giusta ma sorse appunto il terrorismo, sorse il Craxismo ed il CAF ( che non è il luogo dove il sindacato rende il servizio per le pratiche amministrative dei cittadini) ma il sodalizio politico di Craxi,Andreotti e Forlani contro la ripartizione più equa della torta(è bene tenerlo in mente questo). Adesso a forza di tirare la corda quell’equilibrio decennale impostato su PD e centro destra si è rotto e vedremo allora chi è che corra ai ripari del ripristino e se quei milioni di gente (perchè sono milioni) che votavano PD e che si dicevano di sinistra con chi immaginino di fare la coalizione.La risposta non sarebbe tanto difficile darla dato che si sà bene l’italia da cosa sia formata e quali sono le forze che hanno segnato da sempre il suo cammino. Cambiare oppure non cambiare,questo è il dilemma, dove il verbo cambiare voglia dire davvero cambiare oppure al contrario cambiare rimanendo quello che si è.Ed allora personalmente non mi fido di coloro che appartenuti ad un ben determinato condominio dicono che cambiare sia un salto nel vuoto ed una rovina.Forse intenderebbero la rovina per loro e da come hanno governato se la meritano.Su questo non ci sono dubbi, gli altri dell’altro condominio ancora non si sa come governino ma presto lo si saprà.Almeno lo spero, e quindi non mi associo davvero al coro dei lamenti che va in onda tutte le sere nelle televisioni di tutto il paese.