BANCA VALDICHIANA DELIBERA L’ADESIONE ALLA HOLDING ICCREA. TORNERA’ PRESTO IN BALLO LA FUSIONE CON BCC UMBRIA E BANCA CRAS?

giovedì 13th, dicembre 2018 / 10:46
BANCA VALDICHIANA DELIBERA L’ADESIONE ALLA HOLDING ICCREA. TORNERA’ PRESTO IN BALLO LA FUSIONE CON BCC UMBRIA E BANCA CRAS?
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SABATO 15 DICEMBRE ASSEMBLEA DEI SOCI AL PALASPORT DI CHIUSI

CHIUSI – Sabato 15 dicembre presso il Palazzetto dello sport di Chiusi Scalo (quello vecchio) a partire dalle ore 15.00, si terrà l’Assemblea ordinaria e straordinaria dei soci di Banca Valdichiana – Credito cooperativo di Chiusi e Montepulciano. che dovrà di fatto ratificare l’ingresso della BCC nel nuovo Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA, una delle due holding nazionali delle Bcc. L’altra è Cassa Centrale, Trento.

L’adesione al Gruppo Iccrea era stata decisa già nell’assemblea della primavera scorsa, adesso si tratta di approvare le necessarie modifiche statutarie e l’ingresso effettivo nella nuova realtà, che nascerà ufficialmente l’8 gennaio 2019. Prevista inoltre, per la parte ordinaria dell’assemblea, anche l’adozione di  Regolamento elettorale ed assembleare e la delibera per cooptazione di un consigliere di amministrazione. “Invito tutti i nostri soci – scrive il Presidente di Banca Valdichiana Carlo Capeglioni – a partecipare a questa assemblea, che rappresenta un passaggio importante per la storia della nostra Banca ma anche per tutto il sistema del Credito cooperativo. Obiettivo della riforma è infatti quello di rafforzare il sistema delle BCC razionalizzandone costi e procedure pur tutelandone autonomia giuridica e forma societaria di cooperative a mutualità prevalente” .

Il nuovo gruppo bancario ICCREA  riunirà ben 144 BCC sul territorio nazionale e ad esso aderiranno tutte le 14 Banche di credito cooperativo della Toscane. Questa nuova realtà potrà quindi contare su 4 milioni di clienti, 2.600 sportelli presenti in 1.720 comuni italiani, un attivo di circa 150 miliardi, un patrimonio netto di 11,4 miliardi ed un CET1 ratio superiore al 15 per cento. Numeri che collocano il Gruppo ICCREA al primo posto tra le banche locali del paese e tra i primi 4 gruppi bancari italiani. L’autonomia operativa di ogni Bcc sarà proporzionata al suo grado di rischiosità espresso tramite un ranking attribuito alla Banca fin dal momento dell’ingresso nel Gruppo. “Allo scopo di presentarsi pronta a questo passaggio Banca Valdichiana – dice ancora Capeglioni – ha compiuto negli ultimi due anni un processo profondo di revisione dei propri attivi finalizzato anche al rafforzamento dell’intero iter creditizio, processo che non potrà non mostrare i suoi effetti positivi dopo la costituzione del Gruppo”. Al termine dell’assemblea seguirà un buffet con i vertici della Banca che faranno gli auguri di buone feste a soci e clienti.

Soci e clienti che non hanno preso benissimo, soprattutto sul versante chiusino, la notizia, data da questo giornale, dell’imminente fusione tra Banca Cras (Sovicille) e Bcc Umbria (Moiano-Mantignana), due consorelle “confinanti”, anch’esse aderenti al Gruppo nazionale Iccrea.

Qualcuno vi intravede una sorta di “accerchiamento” rispetto a Banca Valdichiana che rischia di ritrovarsi come una enclave in mezzo a terre altrui. E c’è anche chi non nasconde una certa amarezza e un certo disappunto per il fatto che la fusione con Bcc Umbria alla fine l’abbia fatta Banca Cras e non Bcc Valdichiana, “come sarebbe stato più naturale”.

Come abbiamo scritto in articoli precedenti, qualche approccio in tal senso c’è stato, sia in passato, nel 2010, sia più recentemente. Tra i fautori di una tale operazione inizialmente figuravano tra gli altri Lino Pompili, imprenditore di lungo corso, dirigente di Cna e come tale anche dirigente di Artigiancassa; l’ex sindaco di Chiusi Ceccobao, lo stesso ex direttore generale Benicchi.

Ad inizio 2018, la cosa sembrava quasi fatta, ma Bcc Valdichiana, come altre Bcc (Anghiari, Spoleto), non se l’è sentita di procedere e ha preferito soprassedere. Forse perché la fusione del 2016 tra Chiusi e Montepulciano ha lasciato qualche strascico e non è stata ancora del tutto metabolizzata, sempre soprattutto sul versante chiusino.  Se c”era chi spingeva per la fusione con la consorella umbra vendendo in ciò una “opportunità naturale di accrescimento e sviluppo, in un territorio contiguo ed economicamente affine”, c’era anche chi invece temeva di subire una sorta di fagocitazione da parte di un management ritenuto più (o troppo) “politicizzato” come quello di Bcc Umbria. A prevalere è stata la componente più cauta e titubante sull’operazione. Ma nessuno nel Cda e nella compagine sociale ha fatto barricate contro questa scelta, che è stata evidentemente condivisa.

Adesso però, con l’annunciata fusione tra Bcc Umbria e Banca Cras (altra banca “contigua” forte nel territorio senese a partire da Chianciano),  che è già in calendario ed entrerà in funzione a luglio 2019, con la probabile denominazione di “Banca Centro” lo scenario cambia. Adesso il “credito cooperativo tosco umbro” di fatto abita altrove…

Non è escluso che in un futuro non lontano l’aggregazione saltata, torni in agenda. Non è infatti un mistero l’obiettivo della holding Iccrea  di portare il numero delle Bcc associate dalle attuali 144 a 40-50. Quindi altri processi aggregativi e di fusione di sicuro ci saranno. E prima che li imponga il vertice centrale, alcune Bcc ci penseranno da sole, questo è indubbio. E’ probabile che già nell’assemblea di sabato 15 qualche socio getti la questione di nuovo  sul tavolo. Ma adesso la questione non è all’ordine del giorno, prima c’è da ratificare l’adesione alla holding e passar bene le feste.  Poi, se mai, se ne riparlerà.

 

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