“SPETTACOLO TEATRALE O CORSO DI FORMAZIONE?” I COMUNISTI CONTESTANO UNA INIZIATIVA DELLE SCUOLE DI CHIUSI E MONTEPULCIANO
CHIUSI – Domani e dopodomani, 13 e 14 dicembre le scuole superiori di Chiusi e l’Itc Redi-Caselli di Montepulciano hanno messo in programma un “corso di formazione”, di quelli che attribuiscono dei crediti formativi agli studenti. Ma è un corso a pagamento. Anzi, a dirla tutta, più che un corso, è uno spettacolo teatrale: “Il sindaco pescatore” con l’attore Ettore Bassi, noto per alcuni fiction tv, nei panni di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica assassinato nel 2010 dalla camorra, nel salernitano. Dal punto di vista culturale la piece proposta ha un forte valore civile. Ed è bene che circoli anche nelle scuole.
Però la cosa ha suscitato qualche perplessità, e stavolta non da parte dei soliti bempensanti che non vogliono la “politica dentro la scuola”. Stavolta a protestare sono i comunisti. Quelli del rinato PC di Marco Rizzo, che tramite un comunicato della sezione “Gramsci” della Valdichiana senese criticano non lo spettacolo in sé, ma il fatto che venga proposto a pagamento e contrabbandato come ‘corso di formazione: “Se paghi ottieni il credito, altrimenti rimani indietro! Si attua così una differenza di classe vera e propria” scrivono i comunisti della Valdichiana che, in più, accusano il preside per l’invio di sms alle famiglie degli alunni per promuovere l’evento, facendo leva anche sull’annuncio che al termine dello spettacolo si terrà la commemorazione dello studente Matteo Della Lena, morto qualche settimana fa in un tragico e assurdo incidente stradale: “Gli studenti hanno già commemorato Matteo, sia nelle scuole che all’esterno, pensiamo che usare la morte di un ragazzo come grimaldello per dare credito formativo agli studenti sia aberrante, ma lo è ancor di più se lo si usa per avere del denaro in cambio… e lo studente che non avrà il denaro non potrà aver credito formativo e neanche compiangere il proprio amico, veramente incredibile. Chiediamo di non partecipare a tale farsa, non si può avere formazione a pagamento, non si può ricordare un amico, un essere umano, dietro compenso!”
Gli spettacoli teatrali, anche quelli proposti nei matinée per le scuole sono sempre a pagamento (sia che paghi la scuola o direttamente gli studenti). Anche lo spettacolo “Bianco rosso e nero” sugli anni di piombo in Valdichiana e dintorni, allestito da Primapagina nel 2012-2013 fu proposto a pagamento alle scuole di Chiusi. Perché allestire uno spettacolo ha dei costi. Sempre. Il nodo sta se mai nel fatto di proporre lo spettacolo come “corso di formazione” che attribuisce crediti, accessibile solo pagando il biglietto. Più discutibile può apparire l’inserimento della commemorazione di un ragazzo sfortunato, quasi come un “richiamo” a cui non si può non rispondere…
A 50 anni dal ’68 e dall’autunno caldo del ’69, i comunisti tornano a vedere venti classisti nelle scuole e prendono cappello su una questione studentesca dopo qualche… secolo, forse anche per dire che a fare politica, con e per gli studenti non è solo l’estrema destra di Casapound e Casaggì…
Gli studenti delle scuole della Valdichiana dal canto loro son scesi in piazza un mese fa, il 16 novembre, come molti altri in tutta Italia, proprio per difendere il diritto alo studio e la scuola pubblica. In questo senso la lezione del sindaco pescatore Angelo Vassallo, al di là delle polemiche e delle “forzature” sulle modalità organizzative e di presentazione dell’evento, può essere certamente illuminante.
Avendo a mia volta pubblicato un articolo di un quotidiano, relativo alla commemorazione dello studente, sulla pagina Facebook della scuola, mi sento in dovere di fare una precisazione che, magari il Dirigente Scolastico Sergio Marra, se e quando vorrà, potrà anche integrare e puntualizzare ulteriormente:
– L’articolo a firma La. Valde. non è, come spesso accade, una velina passata dalla scuola alla giornalista, ma il risultato di una intervista telefonica che, la stessa giornalista, ha fatto al dirigente allo scopo di sapere anche se ci sarebbero state le iniziative commemorative promesse nei giorni del tragicissimo evento.
Siccome questa è la prima programmata, la cronista ha ritenuto fosse utile darne notizia. –
Se non ne avessero parlato altri, la scuola avrebbe fatto la commemorazione facendola rimanere all’interno del proprio ambito, punto!
L’accoppiamento con lo spettacolo teatrale che ha lo scopo di contribuire alla formazione civica degli studenti mi pare anche adeguato.
Quanto ai crediti formativi, gli studenti sanno che il loro valore è molto relativo, non possono cambiare la fascia di credito scolastico in cui rientrano e si ottengono anche con corsi di lingua, informatica, musica, attività sportive, attività di volontariato ecc., tanto che di solito alcuni neppure li presentano tutti. Quindi chi parteciperà allo spettacolo non lo farà certo per questi, spero…
Il pagamento del contributo è come per quasi tutte le attività formative aggiuntive, viaggi di istruzione, corsi ECDL, altri tipi di spettacoli teatrali ecc. e corrisponde a poco più di un ingresso al cinema o al costo di un pacchetto di sigarette (che peraltro “nuoce gravemente alla salute”)
Io sono il primo a dire che le critiche sono sempre più che benvenute e possono essere un arricchimento quando sono costruttive e non mirano a ricavarne ipotetici vantaggi personali, così invece, si rischia solo di togliere valore senza motivi validi (ma non accadrà) a quella che rimarrà una bella iniziativa.
Secondo me hanno perfettamente ragione i comunisti della Valdichiana perchè la scuola pubblica non può e non deve pretendere soldi in cambio di materia didascalica.Se fà questo segna una linea di demarcazione fra l’informazione e la cultura veicolate a seconda di chi se la possa permettere economicamente e chi non se la possa permettere. Questo mi sembra logico.E dal momento che è una scuola pubblica se i soldi non li ha tale responsabilità fondamentale deve essere addossata al Ministero della Pubblica Istruzione che non riconosce le sostanze economiche che servono all’istruzione, ed allora la rappresentazione secondo me non dovrebbe andare in onda perchè così facendo va in onda solo per chi se la possa permettere. Il fatto che organizzare gli spettacoli sia un costo nessuno discute, ma perchè tale costo non è un costo sopportato dalle finanze della scuola è diventa un costo riservato solo a chi se lo possa permettere? E’ un principio palesemente anticostituzionale e da qui si capisce perchè non solo i fondamenti dell’istruzione contengano ancora rimasugli classisti ma trovano nel loro espletamento anche chi sia disposto ad avallare tale politica spesso non pensando alle conseguenze poichè si scavalca aprioristicamente il motivo fondante che è quello della veicolazione a tutti della cultura.I dirigenti scolastici cosa hanno da dire di fronte ad atti del genere? Sarei curioso di saperlo. Ed aggiungo che forse al dirigente scolastico sarà sembrato normale inviare sms alle famiglie pubblicizzando l’evento ma probabilmente non si è nemmeno domandato quale effetto etico abbia toccato nella sua azione di pubblicizzazione dell’evento, facendo così apparire che la veicolazione tramite sms alle famiglie( fra l’altro complimenti per la modernità,duttilità e per l’uso mediatico su come raggiungere le famiglie-io non pensavo che potessero farlo- ma in questo caso non ci vedo nulla di strano e di sconvolgente nella modalità usata ma è nel merito della cosa che vedo lo sconvolgimento) non tocchi per nulla il lato etico del problema mettendo a raffronto una commemorazione di un giovane defunto e dando la possibilità a chi ha di essere presente, ma anche di non poterlo essere a chi pesa spendere anche pochi euro. Ecco perchè in questa situazione si smarrisce un principio fondamentale, etico, umano e costituzionale che riguarda la possibilità dell’istruzione. E questa sarebbe l’Italia che vuole insegnare a campare con l’applicazione di comportamenti che come vediamo si basano solamente nella loro messa in atto nella perdita della capacità critica prima delle famiglie e poi degli stessi studenti. E’ l’inverso di come ci si dovrebbe comportare, e bene hanno fatto secondo me i comunisti della Valdichiana ad evocare tale problema ed a consigliare a tutti di non essere presenti per protesta.Questo va detto anche a chi crede che la politica non debba entrare nelle scuole e secondo me tale pensiero è tipico di una parte cospiqua del paese che poi si trova di fronte atti precisi e comportamenti che la politica la fanno in tutti i casi, sia se si partecipi sia se non si partecipi. E da qui traspare l’erroneità primitiva di un pensiero volto a non mettere in evidenza le differenze che esistono nella società. ma su questo terreno trova alleati, complici, sia volontari che involontari a cui sembra tutto questo essere la normalità comportamentale.
Caro Carlo(Giulietti), questa sarà anche una bella iniziativa, ma i motivi fondamentali di quanto ho sollevato rimangono tutti validi ed intatti.Si tratta infatti di motivi di carattere etico anche se il loro realizzarsi passa attraverso disposizioini che riguardano i crediti formativi e nessuno ne ha enumerato il valore economico.Solo se mi è permesso-ritornando sul motivo etico che ne stà alla base- il principio è quello-lo si voglia o no- che se paghi ottieni il credito ma se non paghi non lo ottieni. E d’accordo che ci possano essere diversificazioni ma già tale principio introdotto in questo modo mi sembra alquanto partorito da gente che non se li ponga nemmeno questi problemi. A me tanto bello non sembrerebbe, anzi tutt’altro….
plauso al commento di Carlo Sacco, ha recepito in pieno il nostro messaggio, la scuola non può essere di classe e formare solo chi se la può permettere, la nostra non è una lotta contro i docenti, tutt’altro ma al sistema della buona scuola che mira ad effettuare una differenza di classe! Il preside per esempio non esiste più, esiste il dirigente scolastico con potere assoluto su più scuole, alunni e docenti……come un manager….Dobbiamo denunciare lo stato delle cose e mobilitarci. Proponiamo un antico detto quanto mai attuale: A BOCCA CHIUSA NON ENTRA MOSCA!
Caro Sig.Bettollini, il detto finale che ”a bocca chiusa non entra una mosca” trovo-e mi coregga se sbaglio-che sia riferito più che altro alla quantità di gente che sta zitta durante l’asfaltatura che questo sistema ha istituito per neutralizzare le coscenze soprattutto dei giovani.E ci stanno riuscendo. Ma loro fanno quello che più interessa loro e c’è da capirli, il problema è che per far questo hanno ridotto la scuola ad una pletora di boccaloni i quali invece di tenere ” la bocca chiusa” la aprono ed introitano tutto quanto il sistema gli porga senza un minimo di critica. il mondo che ci troviamo e che ci troveremo di fronte è semprepiù quello di una netralizzazione delle spinte al rinnovamento che prima passano dai comparti mediatici, raggiungono giovani e famiglie e nel contempo assumono la veste di ”spinte all’innovazione”, ”spinte alla partecipazione”, affinchè le coscienze possano accettarle senza mettere in discussione nulla. L’avanzamento che le classi subalterne hanno avuto sul piano dei diritti e della vita durante il secolo scorso hanno fatto base sia sulla lotta per superare i bisogni ma soprattutto sul giudizio critico. Eliminato il giudizio critico nelle persone, il sistema avrà davanti a se una pletora di ebeti che accettano tutto e non metteranno in discussione nulla.E la cosa più tragica è quella che si sentiranno anche uomini individualmente liberi…..e questa è una condizione per la quale il sistema insegna etica e comportamenti. E’ questa una visione rovesciata di quello che il sistema ci insegna ogni giorno? Forse lo è, ma alla fine la scelta della scuola è quella di comprendere dove stia il diritto ed il rovescio delle cose e del mondo.Questo io penso.