CHIUSI: LA FATICA DI FARE IL SINDACO E LA “SOLITUDINE” DI BETTOLLINI
CHIUSI – Può capitare che un sindaco debba prendere decisioni rapide e dolorose. Che debba per esempio firmare un TSO. Trattamento Sanitario Obbligatorio. Una cosa pesante, estrema ratio, nei confronti di una persona che può creare dei problemi a sé e agli altri. Più doloroso ancora se la persona sottoposta a Tso è un ragazzo non ancora o appena maggiorenne. E’ raro invece che il sindaco costretto a firmare tale provvedimento ne condivida l’angoscia, mettendola in piazza, nella piazza più grande che ci sia, perché virtuale, ma immensa e frequentatissima: facebook.
Lo ha fatto ieri sera il sindaco di Chiusi Juri Bettollini, con un post sul suo profilo: “Non lo so perché vi sto scrivendo, forse solitudine. Uno dei momenti più difficili che abbia mai provato da sindaco. Ho appena firmato un Tso ad un ragazzo di 18 anni non residente. Ho provato a convincerlo che potevamo avere una soluzione alternativa. Ho provato, ho provato tante volte… ma per il suo bene ho dovuto firmare. Adesso però mi verrebbe voglia di piangere. Forza ragazzo, Puoi farcela❤️”.
Sembra sincero Bettollini, perché nessuno gli ha chiesto di esternare il suo dispiacere. Poteva anche non farlo, poteva far passare la cosa come un atto dovuto, necessario. Poteva, appunto, trincerarsi dietro i suoi compiti istituzionali di “autorità sanitaria locale”. Come quando deve firmare un’ordinanza di sgombero di un edificio pericoloso o la chiusura dei rubinetti se l’acqua dell’acquedotto presenta delle criticità. Ma in questo caso c’era di mezzo una persona, una sola, un ragazzo, peraltro non residente. Ma spetta al sindaco della località in cui si trova al momento quella persona prendere provvedimenti se questa dà in escandescenze o crea situazioni di pericolo. Con il Tso, quel ragazzo in difficoltà è stato affidato a dei sanitari che se ne prenderanno cura. Lo aiuteranno. Il sindaco ha fatto ciò che doveva fare.
Bettollini ama stare sui social, ama le dirette Facebook dal suo ufficio in Comune e soprattutto quelle dai cantieri – ne ha fatta una nei giorni scorsi da quello per il ripristino della frana sulla 146, visibilmente soddisfatto davanti a ruspe e trivelle in azione – ma stavolta nel post del sindaco chiusino non c’è enfasi, non c’è la voglia spasmodica di voler far sapere e vedere cosa sta facendo l’amministrazione, non c’è propaganda. C’è l’angoscia di un amministratore costretto a fare una cosa che avrebbe preferito non fare. Lo dice, senza giri di parole. Inizialmente aveva fatto anche un accenno al nome di battesimo del ragazzo sottoposto a Tso, poi quell’accenno lo ha tolto. Ha fatto bene. Resta il dolore e anche il senso di sconfitta per aver tentato di evitare quella firma, attraverso soluzioni alternative, ma senza riuscirci. E c’è anche un’altra parola, nel post di Bettollini, che ne certifica la sincerità. La parola è “solitudine”. E’ la prima volta che egli dichiara pubblicamente di avvertire un senso di solitudine. Certo il riferimento è alla vicenda specifica, ma è un bel po’ di tempo che Juri Bettollini pedala in solitudine. Ha con sé una squadra affiatata, fedele e motivata, ma numericamente più che una squadra è un manipolo. Un commando, non un battaglione. Il battaglione che dava sicurezza, che copriva le spalle, l’esercito compatto, fatto di truppe d’assalto e riservisti sparsi in tutto il territorio e in tutti i gangli della società, non esiste più. E’ in rotta e assente su tutta la linea.
Stavolta non è andato nemmeno alla Leopolda, Bettollini. Nell’ultimo week end ha trovato altro da fare. C’erano Stefano Scaramelli e anche Chiara Lanari. Ma lui no. Magari non lo dice e non lo dirà, neanche sotto tortura, ma anche il “sogno renziano” su cui Bettollini si è affacciato alla politica è finito. Non fa il tifo per gli altri, i vari Zingaretti, Richetti, Martina, Minniti, ma nemmeno per Renzi e per quel clima da stadio che alla Leopolda è stato l’unica cosa ancora visibile. Oltre alla minigonna con stivaloni a coscia di Maria Elena Boschi che ha oscurato le camicie bianche d’ordinanza di Renzi e dei vari colonnelli.
Lo avevamo già definito un uomo solo al comando, qualche mese fa, Bettollini. Questa sua “esternazione” che in qualche modo gli fa onore, conferma che questa è la situazione. Ormai lui, Andrea Micheletti e Sara Marchini viaggiano su un binario proprio, dove il Pd appare come una stazione in via di dismissione. Chiara Lanari pure. Sta con loro, ma con qualche aggancio in più a Firenze e, ancora, un legame con Scaramelli più solido.
Chiusi è uno dei pochissimi comuni in cui nella primavera prossima non si voterà per il sindaco, ma solo per l’Europa. Non ha l’urgenza di ridisegnare scenari, assetti e alleanze, ed è anche quasi un’anomalia, perché a Chiusi la leadeship Bettollini non sembra in discussione, negli altri comuni dei dintorni invece, sia sul versante Toscano che su quello Umbro, i sindaci uscenti del Pd o sono a fine corsa o nel mirino. E il Pd rischia grosso, ovunque.
Quel richiamo alla “solitudine” da parte di Juri Bettollini sembra non solo un grido di dolore per la vicenda che si è trovato ad affrontare, ma anche un appello alla società chiusina, a quella sinistra cui fa sempre più spesso riferimento nei suoi discorsi pubblici e privati, a ritrovare una strada comune. Anche Andrea Micheletti, qua e là, nei suoi post e commenti sui social lascia intendere un po’ la stessa cosa.
Che la strada comune possa essere ritrovata attraverso un cambio di marcia de Pd è tutto da vedere ed è da vedere se il cambio di marcia ci sarà o se invece il Pd non potrà prescindere dai descamisados renziani della Leopolda e quindi da una infinita guerra tra correnti che è anche guerra tra diverse visioni del mondo, della politica, della sinistra… Ovviamente è da vedere anche se ci saranno altri interlocutori e quali saranno, se mai..
Chiusi, proprio perché non ha impellenze elettorali locali, può diventare un piccolo laboratorio in questo senso. Se Bettollini, Micheletti, Agostinelli e il resto del manipolo che governa il comune senza più un esercito alle spalle, vogliono davvero uscire dalla sensazione di solitudine, forse tocca a loro fare la prima mossa. Se invece la nostra è solo un’impressione (sbagliata) lo dicano.
Marco Lorenzoni
Andrea Micheletti, Juri Bettollini, Leopolda, pd, Stefano Scaramelli
il mio parere -al dilà del TSO compreso anche nella funzione e nei doveri di un Sindaco, è quello che tale iniziativa presa non debba essere presente nell’uso mediatico in maniera da intessergli una aureola intorno alla testa quasi fosse una corona di spine per l’atto firmato ( le emozioni umane le capisco e vanno rispettate)ma penso che le sue personali intime emozioni credo che sia giusto e doveroso che non debbano essere esternate da altri perchè si prestano a speculazioni mediatiche poichè quelle precisamente non riguardano un dovere di cronaca da parte dei media.Credo che ci sia modo e modo di esternare sui media le posizioni e le relative emozioni.Perchè? Perchè mi sembra fra l’altro che possa essere anche una cosa indelicata verso la sua persona, una persona che ha una funzione pubblica preminente nel paese alla quale le disposizioni di legge danno la facoltà di firmare una disposizione di TSO, dal momento che tutti siamo persone e quindi con emozioni e patemi d’animo comprensibili, credo che sia giusto che rimangano dentro la sua persona per un caso simile e non portate corampopulo alla conoscenza di tutti. Non perchè vi sia qualcosa di proibito nel conoscerle ma perchè come osservo trovandovi conferma di quanto sempre da me asserito, tu Marco di questa materia ne fai e ne hai sempre fatto una caricatura ed una immagine che la sua figura politica si trasformi in una figura ammantata di passione, quasi -consentimelo-di turbe notturne che si mischiano fra il personale ed il politico ma che nello stesso tempo sconfinano proprio ”in politica” quando parli del renzismo forse alla fine ( ma che personalmente non mi sembrerebbe,semmai sul ” sunset boulevard” ci sono gli altri che gli si oppongono e che reclamano unità) cercando di tirarlo per la giacchetta a lui ed alla compagine di cui fai i nomi. Vedi Marco, la funzione della stampa credo che non te la debba insegnare io che non ho determinati requisiti, ma credo non solo a me appaia plateale la difesa ed i messaggi che rivoghi in attesa di possibili costruzioni che tu immagini possano essere spostate verso sinistra.Ma veniamo al sodo come è necessario e siccome c’è necessità che” al sodo” ci si arrivi, ti sembrerebbe normale dopo che si sia militato per anni con abbracci saldati col piombo fra paletti e recinti renziani, da parte di persone adulte non solo d’età ma politicamente, adesso questi possano intravedere una ricollocazione a sinistra e di sganciarsi dalle piattaforme perdenti per ricostruire ciò che tutti si immaginanao e cioè un nuovo potere fatto ed usato sempre dalle solite persone che hanno operato al di là di quella rete? Tutto è possibile in politica ma perchè nelle tue elocubrazioni pensi che questo possa essere compiuto, in base a cosa ed in base a cosa non ti sembrerebbe un cambio di casacca ? Pensi che le persone interessate si facciano pilotare da te che scrivi e che credi loro di schiarigli gli orizzonti e farli andare verso un possibile cielo più sereno? Se questi-intendi bene visto da sinistra eh ?-non l’hanno fatto quando erano nel campo renziano adesso che è probabile che tale campo pur essendo una parte di questo grande partito che rappresenta l’establishment molto più di Berlusconi sia ridotto forse ” fra l’uscio ed il brusco” a rappresentare valorialmente un partito alla Casini,pensi davvero che non si pongano loro stessi il problema di quale immagine dare di loro stessi all’opinione pubblica? Io,modestamente credo che forse sarebbe meglio che rimanessero della loro idea iniziale e che si impegnassero nel fronte di quei valori che avevano scelto con il renzismo invece di essere così tanto ”esasperati” come li presenti tu.La verità è quella che caro Marco ti vado in qualche modo ripetendo io da qualche anno ormai e della quale tu caparbiamente insisti a non volertene rendere conto anzi man mano che si va avanti nel tempo aumenta la tua reattività e ed è quella che la parabola di quel partito fondato solo sui discorsi a tavolino e sul partito delle tessere è composta da uomini che nel loro DNA hanno buttato dietro le spalle la causa dei deboli pur pienandosi la bocca come fa la Chiesa di assistere tale causa.E’ il potere e la sua spartizione in fette che ha fatto sì di poter portare consensi attraverso i media su temi che sarebbero stati giusti ma che nella realtà il sistema economico sul quale hanno creduto è quello che ha fatto si di rimangiare ai poveri quasi ogni cosa, fino ad arrivare all’oggi che danno di loro stessi uno spettacolo che la gente può giudicare da se stessa senza bisogno di essere guidata da fatti mediatici.Chi gli si è opposto-magari hai ragione e non ho problemi ad ammetterlo-è una armata brancaleone ma che ha saputo in un tempo molto breve costruire una opposizione e portarla al governo del paese sull’onda del malcontento provocato da questi che oggi piangono sangue e disperazione ed invocano Salvini e Di Maio che si fermino prima del burrone.Discorso vecchio. Io alla fine dico una cosa ed è questa: ma non vedete che la gente qualsiasi cosa, qualsiasi soluzione gli possa essere presentata ha il dubbio sull’autenticità delle riforme ? Per anni ed anni hanno detto i precedenti governi che oggi piangono e che hanno innalzato un concertino globale in tutto il paese sulla fuga e l’estinzione dei risparmi degli italiani facendo terrorismo soprattutto televisivo che saremo ridotti in miseria tutti quanti se passassero le riforme di questi al governo? Tutti a dire che sono riforme assistenziali e che non ci siano capitali per gli investimenti per il semplice fatto che tutti questi ragionano col loro metro che è il metro dell’Europa della quale occorre tener conto certamente ma per CAMBIARLA E NON AFFOSSARLA come dicono loro facendo terrorismo. Ma mi sai dire quando si è mai visto in italia e nella sua storia che la TV di stato e con quasi la totalità degli altri canali sia contro il governo come lo è oggi mentre da sempre i governi sono stati sempre salvaguardati ed affiancati nella loro azione politica dalla e dalle TV ? Ma a te, perspicace giornalista e che vieni da lontano, questa cosa non ti dice nulla o non ti fa sorgere nessun dubbio se pensi a chi guidi i governi delle nazioni europee italia compresa e quali siano i vincoli a cui i paesi europei debbano rispondere nei confronti delle politiche economiche e monetarie? Basterebbe sentire la natura delle domande della Gruber alle 20,30 nella rete 7 che genere di domande rifila agli intervistati in modo che la risposta sia già contenuta nella domanda fatta, domande tutte tendenti a mettere la lente d’ingrandimento sul possibile e futuribile prossimo sfascio ? Gli inesperti ci sono beninteso più che nelle fila di governo nelle sue retrovie politiche in periferia e lo si capisce bene per noi che abbiamo ormai dei trascorsi su ” un modus politico ragionandi ”, ma oggi lo sforzo della generazione che è arrivata al potere in italia e che per parecchia parte ha rottamato quella che ha garantito l’establishment che per anni c’è stato sul collo, è una generazione molto più pulita di quella di prima che ancora annaspa e che annasperà semprepiù, con l’intento in una parte di riciclarsi anche nel nostro territorio. Solo chi fa finta che questa istanza di cambiamento possa essere la rovina e ne sparge i lamenti a 360° fin’ora non è lui credibile perchè ha prodotto la dissoluzione.Ed una gran parte del populismo proviene da lì dentro ed è da lì dentro che si trovano le ragioni della loro sconfitta politica. Il colorare tuitto di nero, di fascismo, di reazione come leggiamo dai giornali, tende ad un fine preciso che è quello di sperare di mobilitare le coscenze che si possano opporre al degrado imminente come dicono loro. Sarebbe stato meglio che avessero pensato-anche i personaggi che hai nominato tu nel Post, si proprio anche quelli – che il percorso della politica non poteva essere una avventura, quella renziana tanto per chiarire, perchè tale impostazione con la sinistra e con i suoi valori non ha nulla a che spartire. Vuol dire solo una cosa, che mancano le cognizioni basilari della politica e dei suoi valori che una volta la sinistra portava avanti. E se questi di sinistra non sono e non sono nemmeno di destra,mi chiedo cosa siano.La risposta, come vediamo nel paese e nella diatriba fra le correnti è una ed una soltanto : la conoscenza individuale delle problematiche politiche si può anche individualmente avere e sostenere, ma se non si ha una visione globale dei problemi e soprattutto dei problemi che sono intorno a noi fino ad arrivare a quelli internazionali sarebbe bene stare a casa e non presentarsi nelle liste perchè soprattutto è da quelle che si contribuisce pesantemente al degrado del paese. Avere tale coscenza si chiama avere una coscenza politica ma non si può apprendere in poco tempo se non si hanno le fondamenta mentre i cambiamenti lo sappiamo bene che per loro natura non possono essere veloci ma sono lenti e progressivi, ma se c’è una speranza per la sinistra non è davvero che possa venire da questi, che hanno fatto il loro tempo e non perchè lo dica io, ma sono le cose che lo confermano.Ho sentito ieri sera Scalfari da Floris che ha concluso dando l’immagine ed anche la certezza della ”connivenza” fra Salvini e Putin per mettere l’Italia nelle mano di Putin. Queste cose siamo ridotti ad ascoltare per bocca dei grandi giornalisti dell’italia.Ed erano questi che con il loro pensiero hanno guidato l’Italia per anni ed anni. ” Il mantenimento” passa anche per questo tipo di terrorismo psicologico.Ma non si scopre nulla, è la storia d’italia che ruota intorno a tutto questo, una Italia fatta anche di grandi intelligenze politiche ed imprenditoriali, di uomini eccelsi, ma anche di una massa ignorante di popolo che gli è stato raccontato di doversi sentire e reputare all’altezza delle grandi nazioni che hanno fatto la storia e che ha fruito di un benessere che ha spinto grandemente i consumi materiali negli anni ; anni anche di grande risvegli sociali, ma quelli culturali di certo sono avvenuti nel modo indirettamente proporzionale ai consumi. I nostri governanti che oggi si stracciano le vesti per la perdita degli scranni in Parlamento hanno materia abbondante su cui riflettere. E così anche quelli locali se ne sono capaci.Ma non credo in cuor mio che siano una moltitudine, nè questi nè quegli altri. I giovani che rimarranno con pensioni di fame hanno davanti a loro un chiaro esempio di chi porti le responsabilità principali di tutto questo e dovrebbero avere chiaro per chi tifa il sistema,che non sono certamente loro.Ed allora si impegnino per cambiarlo ma possono farlo solo se conosceranno bene chi questo privilegi e chi condanni.
Carlo non è che i media e in questo caso primapagina hanno reso noto una “sensazione” del sindaco, è stato il sindaco stesso ad esternare quella sua sensazione di dolore, di impotenza e di solitudine sul proprio profilo facebook, “condividendolo” con la platea social e mettendolo in piazza, come si suol dire. Il giornale ha dato solo una lettura – anche politica – di quel post e di alcuni termini in esso contenuti. Come la parola “solitudine”. Cosa questa che è prerogativa di ogni cronista o osservatore politico. L’articolo in questione prende spunto dalla questione dolorosa del Tso, per parlare d’altro, cioè della “solitudine” politica del sindaco di Chiusi e di ciò che essa può significare per gli scenari politic locali attuali e futuri. Putin, Scalfari, Lilli Gruber e Floris, il Parlamento, il Governo, in tutto questo – scusa se te lo dico – non c’entrano assolutamente un cazzo. Ma davvero letteralmente un cazzo. Discutere nel merito della questione posta nell’articolo è lecito e legittimo, anzi, dal mio punto di vista, assolutamente gradito. Divagare sui destini del mondo mi pare francamente fuorviante e, nello specifico, anche inutile.
La solitudine di Bettollini sarà pure quella delle scelte difficili, ma è soprattutto il vuoto politico che gli sta intorno. Si dice che si sia candidato per fare il presidente della Provincia. Si dice anche che questa autocandidatura senza sondare abbastanza la disponibilità a dargli il voto, sia ora in crisi. Si dice anhe che lui abbia chiesto il cosiddetto “onore delle armi” che però non è così certo perché la candidatura è la sua. Staremo a vedere. Certo è che il vento renziano si stia progressivamente e velocemente diminuendo. Finalment si è capito che non si può procedere con battute e giochi di parole. Il giro umbro di Zingaretti ha avuto n buon successo di pubblico e di dibattito. Finalmente qualcosa si muove. Non si sa se avrà successo, ma almeno qualcosa finalmente si muove.
Per la presidenza della Provincia si voterà il 31 ottobre (cioè voteranno sindaci e consiglieri comunali) e pare che il Pd abbia trovato “la quadra”, come si suol dire sul nome di Silvio Franceschelli, sindaco di Montalcino, uno dei 6 su 36 che erano “candidabili” avendo ancora più di un anno di mandato da espletare. Come Bettollini, Landi di Sarteano De Mossi di Siena, Machetti di Trequanda. Franceschelli è l’unico candidato del Pd. Scelta quindi unitaria. Dovrà vedersela con il sindaco di Siena De Mossi, candidato unico del Centro destra. Sulla carta il Pd può contare sul 55% dei consiglieri elettori. Se qualcuno marca visita sarà dura…
Se si sente solo sarà però bene che si consulti prima di procedere a denunce penali come quelle prospettate nei confronti dell’associazione Il Riccio
http://www.corrierepievese.it/gruppo-il-riccio-il-sindaco-di-chiusi-ci-denuncia-per-intimidazione/
che a mio avviso non hanno alcuna base. Spero che l spese legali per questa azione se le paghi da solo e non le addebiti ai contribuenti.
Marco, alla mia domanda che poneva la prima parte del mio lungo articolo non mi sembra affatto che tu abbia risposto.Per quanto riguarda il divagare sui destini del mondo che ti sembra inutile e fuorviante forse è una risposta che denota che fra quello che dici tu e quello che dico io non vi possa essere attinenza e/o continuità alcuna ? Per me sei nell’errore per il semplice fatto che quanto avviene nel mondo politico che ho cercato di definire soprattutto a livello locale dipende direttamente da quanto avviene a livello generale, nelle idee, nelle persone e nei propositi. Quindi inopportuno di che ? Chi vuole gettare fumo su un problema per metterne in risalto gli aspetti più piccoli prende la lente ed ingrandisce una parte della parete della pentola, ma tutta la pentola si rifiuta di vederla e dice che non c’è collegamento, che quanto detto sia inopportuno.A me ti dico la verità fà un po’ specie analizzare le cose in questo modo. Se dici che Bettollini si senta solo, io non credo che si possa sentire tale per un problema solo o specifico, ma posso capire che lo si senta- se fosse vero- perchè continua a vedere il suo partito ansimare sempre di più e così la sua corrente renziana e quindi le cose che dico io-se le hai capite- c’entrano eccome e sono pertinenti ai problemi.Vederne la separatezza vuol dire
evitare di parlare del brodo dove bolle quel partito che poi è quello per il quale una persona avverte la pesantezza della solitudine.Non sei tu che lo dici lo dice lui hai detto,ma tu lo colleghi ai fatti che dici e dei quali parli, fatti tutti politici.Personalmente non lo credo che così sia anche se lo dichiara(come ben sai io non vado sui social,non sono iscritto a facebook e simili volutamente, e mi baso su quanto riporti tu quando faccio le mie critiche,quindi nulla vedo )anzi io vedo che sulla ” solitudine” sei tu che ci costruisci, io ti rispondo e ti dò quella che è la mia impostazione.Tutto questo caro Marco consiste in un ”bla,bla, bla,e basta”, tentativi di tirare per la giacchetta perchè si crede forse di individuare alla fine del tunnel quella luce di cui converrebbe illuminarsi, passando attraverso stadi di deumidificazione, depurazione, docce e shampoo che siano.Ma siamo nel 2018 ed i problemi non si risolvono col partecipare ad una corrente oppure con un altra come fin’ora è avvenuto per coloro che avevano assunto impegni verso il paese e sono stati chiamati altrove-chi mi vuole intendere intenda-.Infatti in quel modo di intendere la politica è finito da parecchio ma ancora vedo che si tarda ad assumerlo per chi pensa che possa portare utilità al paese percorrendo quelle strade.Purtroppo la periferia in politica non si è mai resa autonoma dal centro e dalla struttura partitica come è organizzata, sia per scelte, per uomini e per applicazione delle scelte ed allora anche in periferia si è votati alla sofferenza se non si comprende che la tendenza dei pensieri giusti la fanno le condizioni dettate su quanto avviene nella politica generale, dei governi ed anche diciamocelo frrancamente dell’Europa.Nel rincorrere la sacralità del conceto di Europa abbiamo abdicato alla nostra decisione autonoma di essere paese Italia e da questo si arriva giù giù fino a Chiusi che non è diversa da Città della Pieve, Sinalunga, Torrita, ecc ecc. Ed allora vedi che nel piccolo tutto è pertinente, che è questo che più di tutti c’entra ,perchè se non lo fosse come sostieni tu i problemi apparentemente li risolveresti ma un secondo dopo il pensare di averli risolti spunta la macchina invalidatrice che te li smonta e sei al punto di partenza un altra volta, quindi si parla di un sistema che non è più attendibile e la gente lo ha capito.In pratica le questioni non sono nemmeno tanto per dire nè di Acea nè del Riccio,alla fine o cambi o soccombi.E’ questo che non si è compreso che non ostante che prevalga l’una tesi o l’altra,che si assicuri la prosecuzione di quanto in ponte o che si arresti o che venga cambiata, è il sistema generale che regola tale andazzo e nulla si può contro di lui, a patto se hai o non hai la forza di farlo girare in un altra direzione.E mi sembra che tale forza di farlo girare in un altra direzione non ci sia da parte dell’ente pubblico, ma c’è solo la forza di chi decide e la forza di chi sà opporsi in maniera credibile e valida e fino a quando durerà quest’ultima non lo sò.Altro non esiste, perchè la politica così come è stata condotta ha ridotto gli uomini ad accettare tutto.Questo è, e null’altro.Ed allora come da sempre succede nella storia,le cose cambieranno quando la gente deciderà di non subire più, ma ancora credo che ne siamo lontani. La ”solitudine” di Bettollini quindi è inconsistente se esistesse come riporti tu dai social che lo dica ( lo può anche dire benissimo per carità ) ma non rappresenta nulla.
Se hai letto bene l’articolo, il riferimento alla “solitudine” di Bettollini (il termine lo ha usato lui) è per dire che quella solitudine significa che è cambiato lo scenario politico, che Bettollini non ha più alle spalle il partito e quindi la forza (la truppa) che gli fece vincere le elezioni nel 2016; che anche la sua “corrente” interna al Pd si è affievolita; che ora è un sindaco in mezzo al guado, con un manipolo di collaboratori, ma senza più l’esercito con i fanti, i carriarmati, le navi e gli aerei pronti a sostenerne e a coprirne la marcia o anche le ritirate… E siccome Bettollini è a metà mandato e governerà Chiusi fino al 2021, questo scenario nuovo a mio avviso impone a lui e ai suoi pards (come direbbe Tex Willer) e al resto della sinistra (quantomeno della sinistra) una riflessione e l’avvio di qualche ragionamento a mente fredda sul futuro del Comune. Salvo dare per scontato che anche Chiusi debba finire per inerzia nelle mani della destra fascio-leghista, appoggiata magari dai pragmatici 5 Stelle che non sono né di destra, né di sinistra, ma stanno sempre con la destra.