CHIUSI, BETTOLLINI RISPOLVERA LA PAROLA SINISTRA… MA CHE FATICA PEDALARE NEL DESERTO!
CHIUSI – Ieri sera alla festa de l’Unità il sindaco di Chiusi ha tenuto il tradizionale incontro con i cittadini, ormai unico appuntamento politico vero della festa. C’è stata per la verità anche una cena, lunedì scorso, con alcuni presidenti di commissione del Consiglio regionale in cui gli stessi hanno fatto il punto sul loro lavoro… Ma in un quadro che vede il Pd annaspare senza trovare il bandolo della matassa e situazioni locali gravissime come due morti per droga in due mesi, un femminicidio-suicidio a 7 km, parlare dei lavori delle commissioni del consiglio regionale è apparso pressoché un diversivo, diciamo pure un depistaggio, quasi una scelta di “parlare d’altro” rispetto alle questioni più spinose e stringenti sul tappeto.
Bettollini invece non ha svicolato, ha risposto a tutte le domande che il giornalista del Corriere di Siena gli ha posto, cercando però di parlare più al “popolo” che aveva davanti che a lui… Ed è apparso anche un Bettollini molto diverso, cambiato, rispetto al Bettollini turborenziano degli esordi. Ha pure dismesso la classica camicia bianca con le maniche rovesciate, divisa d’ordinanza del renzismo, quando il renzismo dilagava, optando per una più sportiva e sinistrorsa polo blu…
E ce l’ha messa tutta, ieri sera sia nello spiegare le opere realizzate o i progetti in corso, nell’annunciare qualche “colpo ad effetto” come il Consiglio Comunale del 31 luglio prossimo in cui si tornerà a parlare del progetto per il recupero dell’area della ex fornace di via Oslavia, nell’affrontare temi roventi come quello della sicurezza, del “senso civico” da riconquistare anche con misure impopolari ma giuste come la multa, salata, a chi getta carte, bottiglie e lattine per terra, oppure quello dei migranti e della loro integrazione…
Ce l’ha messa tutta anche quando ha risposto a domande sul Pd, sulla linea e sulla forma partito, quando ha indicato la strada per ripartire dopo le batoste elettorali… Ce l’ha messa tutta, e ha spostato ancora una volta la barra a sinistra, pronunciando più volte, con enfasi tale parola… Ce l’ha messa tutta, povero Bettollini, ma ieri sera avrà capito quanto è duro e faticoso pedalare nel deserto… Soprattutto se non hai alle spalle chi ti porta la borraccia e chi decide la strategia dall’ammiraglia. Si è voltato più volte a cercare con lo sguardo l’ammiraglia, l’ha evocata e invocata, ma da dietro le dune non è spuntato nessuno. L’ammiraglia non c’è più. Questo è il dramma dell’uomo solo al comando. O meglio dell’uomo che deve cantare e portare la croce pedalando in salita al massimo con a fianco un paio di fedelissimi, che però sono nelle sue medesime condizioni, sono corridori in gara anche loro, non fanno parte dello staff che a tavolino pianifica e organizza la corsa… E se devi pedalare non è che puoi star lì a pensare troppo alle strategie. Pedali e cerchi di portare a casa la tappa, magari qualche traguardo volante, che fa morale e pure cassetta…
Ci vuole un fisico bestiale, per pedalare nel deserto e Bettollini il fisico ce l’ha, è pure dimagrito. E’ in forma, e contrariamente al passato, quando da “uomo del fare” si scaldava più per i progetti delle rotonde che per le questioni di partito, adesso sfodera più passione, più grinta, quando prende le distanze da Salvini e dal salvinismo dilagante, quando ricorda alla platea che il Pd ha perso Siena Arezzo e Grosseto e che anche a Chiusi ha visto migrare verso la Lega più di 600 voti… Quando dice che adesso anche nel nostro territorio, sia in Toscana che in Umbria, molti comuni finora saldamente amministrati dal Pd sono diventati “contendibili”… E soprattutto quando rispolvera la parola sinistra. Dicendo che è da lì che bisogna ripartire, dalla radici del popolo del Pd, da piazze e platee come quella di ieri sera alla Festa de l’Unità. Dai valori che sono alla base del pensiero della sinistra, e dalla concretezza nell’affrontare i problemi.
“Non dobbiamo aver paura di dirci di sinistra” ha detto ad un certo punto e lì, in quella frase c’è anche un cambio di rotta, una sconfessione di una linea politica che per un certo periodo aveva contagiato pure lui. Una frase che è quasi un appello, una “chiamata alle armi”(in senso politico, naturalmente) di quel popolo smarrito che è il popolo della sinistra. “Bisogna tornare a parlare con la nostra gente, non è vero che non c’è più… ma la devi saper chiamare, ci devi saper parlare… Suscitare entusiasmo e raccontare la visione del futuro del Paese e dei nostri comuni. Dobbiamo scaldare la gente, non fare i ragionieri della politica!” Così parlò Bettollini, che non è Zaratustra, ma forse ha capito che la stagione di Renzi è finita ed è finita male e che “non saranno un Calenda o uno Zingaretti a far ripartire la macchina inceppata…” (parole sue). Non sembra il Bettollini ascoltato ieri sera alla festa del Pd di Chiusi un sindaco pronto lasciare il Pd per seguire Renzi nella nuova formazione politica che secondo alcuni giornali starebbe per lanciare. Alcuni ne hanno riparlato proprio ieri…
Sembra un Bettollini fortemente motivato a rilanciare il Pd a starci dentro mettendo anche i piedi nel piatto se necessario. Ha criticato per esempio il segretario provinciale Valenti pr non aver “stoppato” sul nascere il patto scellerato e deleterio tra Valentini e Piccini a Siena… Ha auspicato un partito più presente, più pronto a prendere posizione, a schierarsi su tutte le questioni, da quelle amministrative (la vicenda rifiuti-Sei Toscana pr esempio), alle grandi questioni come il tema dell’immigrazione, dei femminicidi…
Al segretario locale Cimarelli saranno fischiate le orecchie talmente forte che forse non ha capito ciò che stava dicendo il sindaco… Infatti nel chiudere la serata ne ha tracciato e lodi e ha invitato i cittadini presenti ad interloquire con lui, con il sindaco, attraverso i social media e il contatto diretto… Ma questo i cittadini già lo fanno. E’ il Pd che non lo fa, che non si interfaccia più né con il sindaco, né coi cittadini. E’ il Pd che non favella più su niente e anche ieri sera, al di là di qualche frasettina di rito e di circostanza, il Pd nella sua festa, davanti alla sua gente è rimasto assente. Ingiustificato. A Chiusi ci si lamenta spesso dell’inconsistenza delle opposizioni. Ormai sembra scomparsa dalle scene anche la maggioranza. C’è Bettollini con la sua giunta e ci sono i cittadini. Nel mezzo il nulla. E il segretario del Pd che fa? invita i cittadini a rapportarsi direttamente con il sindaco. Un genio. Del resto il partito a che serve? a niente evidentemente, secondo lui…
Quanto alle “cose concrete”, alle opere fatte o da fare qualche spunto la serata alla Festa de l’Unità lo ha fornito. Si torna finalmente a parlare della Fornace. Il 31 il Consiglio Comunale discuterà del progetto presentato dalla proprietà, che potrebbe anche cederlo a terzi… Vedremo. Altra notizia rilevante fornita dal sindaco è che a fine mese dovrebbe finalmente partire il cantiere per il ripristino della frana sulla 146 in località Fonte del Boia. Dopo il semaforo ai 4 poderi e la sistemazione di via Oslavia un altro tassello fondamentale per una viabilità più sicura cui si aggiunge anche la rotonda in costruzione all’ingresso del nuovo Palasport in loc. Pania.
Bettollini ha anche annunciato l’arrivo, il 1 agosto (con un po’ di ritardo) del Bus turistico Valdichiana Tour che da Montepulciano porterà più volte al giorno per due giorni a settimana visitatori dalla città del Poliziano a Chianciano, Sarteano, Chiusi e Città della Pieve, con soste e visite nelle varie località. Una sinergia tra paesi del territorio e tra realtà in cerca di nuove opportunità (come Chiusi) con alte più strutturate dal punto di vista turistico (vedi Montepulciano o la stessa Città della Pieve). Da settembre invece partirà a Chiusi, nel centro storico, un corso para-universitario biennale per formare i manager delle industrie del made in Italy. L’iniziativa è della Fondazione Antonio Lombardi e vedrà 20 persone soggiornare a Chiusi per 24 mesi. A tale scopo verrà utilizzato il piano terzo dell’Istituto tecnico Einaudi-Marconi e un ex B&B riadattato a convitto.
Ha parlato diffusamente Bettollini del problema sicurezza, delle telecamere delle forze del’Ordine che hanno preso lo spacciatore che aveva venduto la dose letale al 18enne rumeno morto in via Oslavia, del problema droga e dell’iniziativa che si terrà in piazza Duomo il 24 luglio… Ha sostenuto la necessità che i sindaci e gli amministratori in genere, ma anche la politica non nascondano la testa sotto la sabbia, che non mimimizzino, magari per paura di offrire unì’immagine negativa dei luoghi, ha difeso il suo “prendere sempre e comunque posizione” anche su temi complessi, sacabrosi e impopolari.
Non ha invece parlato del femminicidio, con suicidio, a Cetona, né del “progetto Acea” per l’area dell’ex Centro Carni alle Biffe. Ma questo è dipeso sopratutto da chi ha fatto (o non fatto) le domande. Del resto il tempo a disposizione era contingentato, sul palco, dietro al tavolo degli oratori incombeva e premeva il “Mago Paolo”… e per un Pd nelle condizioni in cui si trova, forse il mago è quello che serve.
Quanto a Bettollini e ai suoi compagni di fuga (Micheletti, Marchini, Lanari, Agostinelli e pochi altri) sarà bene che pedalino con gli occhi aperti, perché come abbiamo visto ieri al Tour, può capitare di finire abbattuti, nel momento di massimo sforzo, da una moto che pensavi fosse lì per garantire la tua sicurezza. Ma che non avrebbe dovuto esserci. Non lì, almeno… E il Pd di moto e gente fuori posto è pieno.
m.l.
Il deserto dove dici che facciano tanta fatica a pedalare l’hanno prodotto loro accettando le logiche delle rottamazioni ma ancor prima di quelle, della creazione a tavolino di partiti che nulla avevano a vedere con la sinistra, a meno che qualcuno che si distaccava dalla massa per intuito ed intelligenza politica, avesse precognizzato un partito che non si chiamasse più democrazia cristiana ma partito democratico.Guarda te, che l’aggettivo che involve la democrazia è proprio pertinente! Hai fatto bene a mettere la foto del ciclista sulle dune del deserto perchè la bicicletta che si porta sulle spalle è un cosiddetto ”CICLO”…….basterebbe mettergli davanti il suffisso ”RI” per definire una situazione disperata dove tanti annaspano nel brodo proveniente da loro….e come sento dalle tue parole, adesso dopo essere stati renziani ed avendo annusato che sono caduti in disgrazia, adesso si tenta di fargli avere una nuova verginità suggellata dal fatto che ”sinistra” sia una parola onnicomprensiva che possa abbracciare tutto, anche gli errori politici. Questa generazione che ha avuto il potere in mano caro Marco, dovrebbe imparare ad essere molto più umile, fare autocritica in piazza e purtuttavia ancora non sarebbe accettabile e credibile per condurre la cosa pubblica.Questo è ciò che penso. Il degrado dell’Italia e della sinistra è stato prodotto anche e soprattutto da questi. A nulla valgono i tentativi di apparire con lo sguardo rivolto a sinistra.Il concetto che ne esce e che la gente finalmente ha capito è quella di mestieranti. E come è giusto che sia a nulla valgono i tentativi di farli apparire ciò che non sono. La rigenerazione della politica di cui in Italia c’è tanto bisogno deve passare per questo scalino, altrimenti non si va lontano, perchè anche un bambino capisce l’intelaiatura che si tenta di costruire.E questo modo di fare è quello che negli anni ha pesato di più sulla gente che oggi si dice che abbracci il populismo.Ma chi l’ha prodotto? Ed allora il problema è quello di fare tutto nella direzione opposta perchè la responsabilità del degrado parte da loro.E se non si cambia ” fondamentalità” stati tranquillo che non se ne esce.Ed allora ”gli aiutini a pensare ” che vengono dai media si colorano di una tinta opposta a quella di cui ci sarebbe necessità.Anche e solo per il fatto che diventa una spinta strumentale e che negli ultimi due anni in Italia tira un vento avverso nella gente a quello che si vorrebbe proporre da queste righe che tu scrivi.Si dovrebbe imparare che in politica la prima cosa che dovrebbe valere è la credibilità. E la credibilità è un concetto che ha bisogno del tempo per affermarsi ed essere rafforzato, ma quando il vento cambia non si può salire su di un cavallo che si era abbandonato e che adesso è diventato un ronzino.Non si è credibili ed a nulla valgono le parole. Avevo iniziato l’articolo riferendomi ad un divertente aneddoto ma poi l’ho abbandonato ma a forza di proseguire nella scrittura lo voglio citare per rafforzare il senso di quello che voglio dire tantomai non si fosse capito e chiaramente è un aneddoto che ho citato più volte nel tuo giornale anche qualche mese fa e chiaramente non riguarda le persone in questione che tu citi nè la loro integrità morale che non è in discussione, ma mi piace ricordarlo per rafforzare il concetto che oggi appaia quasi normale dire una cosa che cozza contro quanto era prima.L’aneddoto è quello dei due buontemponi chiusini che a metà degli anni ’50 furono portati via dalla polizia durante una irruzione in una casa d’appuntamenti a Cortona della quale evidentemente erano frequentatori assidui.Sorpresi nell’esercizio delle loro funzioni furono ammanettati e portati in caserma e uno dei due scendendo le scale tento’ la sceneggiata forse per impietosire i poliziotti oppure per ” tener banco” all’altro che lo seguiva anche lui corrucciato per fare la scena ed ammanettato. Era coniugato ma non aveva figli ed incominciò ad urlare piangendo”voglio i miei bambini, voglio i miei bambini !!! ”….L’altro fece una battuta spontanea rivolta al suo compare di merende ma eticamente ed umanamente vera:” Prima un li volevi i tu bambini maiale eh? !”. Ecco, credo che sia tempo in Italia che la coerenza, soprattutto quella politica, assurga a primaria etica comportamentale. Vedresti forse che un po’ di fiducia costruita in decenni di lotte e di sacrifici in italia forse tornerebbe piano piano.Dico piano piano perchè a crearla erano occorsi decenni di lotte ma per dispenderla, frantumarla, annullarla c’è voluto qualche anno.Ed allora, si può anche cambiare opinione, lecito farlo, ma bisogna essere credibli. E quello che ”voleva i suoi bambini” penso che proprio tanta credibilità non l’avesse.E’ un aneddoto ma l’ho voluto citare per ribadire un concetto che gli italiani a forza di subire l’hanno capito come funzioni il meccanismo.E la risposta l’hanno data nelle urne.E ciononostante vedo che quel meccanismo è duro a morire perchè di nutrimento ce n’ha a quintali, anzi sono proprio coloro che usano quel nutrimento che creano problemi perchè a coloro dai quali sono stati sostituiti gli si rende la vita difficile. Ma così si diceva: ” La lotta è dura….” anche per chi se ne è dimenticato.Forse se non se ne fosse dimenticato sarebbe stato più in salute.E con lui tutti noi. A Napoli c’è un detto composto da due verbi che all’infinito si coniugano così e che rendono abbastanza da vicino l’idea di quando una azione avvenga contemporaneamente :” Chiagnere e fottere”. Ecco, in Italia il sistema così funziona.
E’ un sistema diffuso purtroppo. Ricordo esponenti dei 5 Stelle che dicevano “un ministro indagato deve dimettersi in 5 minuti!” (indagato, non condannato, precisavano). Ecco il Ministro Savona, quello he Matarella non voleva all’Economia, è indagato per usura bancaria… E non si è dimesso in 5 minuti. Anzi non si è dimesso per niente. Fa parte del governo Lega-5 Stelle. Evidentemente i tempi cambiano… Bettollini mi pare – per le cose che dice adesso rispetto a quelle che diceva qualche anno fa – è cambiato in meglio (secondo me), i 5 Stelle stanno cambiando in peggio e molto rapidamente. Poi ognuno naturalmente la vede come gli pare. Ma io giudico e valuto quello che sento e quello che vedo… E le contraddizione tra il dire e il fare, tra un prima e un dopo, mi pare che non abitino tutte dalla stessa parte.
Certamente che non abitino dalla stessa parte ne sono sicuro ma- e c’è sempre un ma- se si facesse la somma di tali contraddizioni-perchè poi alla fine è la teoria dei grandi numeri che pesa- occorre andare a vedere che al di là delle peculiarità individuali che non m’interessa richiamare,- ed oltre alle contraddizioni appunto- si facesse il conto di quante di queste ci siano sul piatto della bilancia (l’hai evocato tu il discorso) dove pensi che siano maggiori sia come numeri che come dissesti che hanno prodotto quelle del PD oppure quelle dei populisti ” a cui piace salvare se stessi ma che dici tu hanno un vizietto di strabismo che vedono quelli degli altri e non vedano i loro”? Personalmente non mi sentirei di citare a paragone nè Bettollini nè il Prof. Savona,ma non mi sembrerebbe che la teoria-appunto- dei grandi numeri dia chanches al PD, anzi proprio nessuna. Non m’interessano le persone e non sentirai mai da me fare riferimenti alle persone ed al loro modo di agire, ma invece riferimenti a principi ed a fondamentalità di carattere politico ed etico sì di certo.Perchè è da quelli che poi direttamente provengono i comportamenti delle persone.Ed ho anche l’età per capire che difficilmente le persone cambino oppure che possano migliorare come dici tu.Ed allora se le cose stanno così, ti vorrei anche comunicare che da molti mesi a questa parte è in corso una campagna mediatica sotto la quale coperta si capisce bene dove possa abitare il livore e lo si capisce a forza della natura dei paragoni che vengono portati.Forse nel caso che hai evocato di Savona ne avrebbero potuto scegliere altri come leva, che in campo avverso all’opposizione anche non mancano di certo, ma scegliere proprio Savona penso che abbiano fatto un buco nell’acqua. Giusto e normale riportarli e parlarne perchè fanno parte dell’agone politico, ma si capisce da questi atti, che quando un sistema cambia ci siano dei momenti in cui chi è stato beneficiato arrivi a fare ogni cosa e persino le carte false per sopravvivere e chi ha sostituito il vecchio si trovi ad operare con gli stessi strumenti di sempre, che prima di essere cambiati, del tempo immagino ce ne voglia. O dico male ? E siccome il buon giorno si vede dal mattino, io come uomo della strada vedo e sento che c’è un gran arrovellarsi per far figurare che in fondo era meglio il vecchio(guarda caso questo non lo si dice ma ci sia arrovella per far apparire l’immobilismo e le marce indietro di chi governa perchè poi la gente che è stanca ci arrivi da se stessa alla considerazione che benchè vada siano tutti euguali, ed è questo che interessa che passi e che questo sia un modo di essere che alla fine possa conquistare le menti e pagare .) In politica si usano tutti i mezzi, lo disse Macchiavelli mi sembra. Forse, lasciami dire, che nel caso Savona di cui tu parli, l’ostracismo è tanto, e lo è stato anche a livello iniziale,e lo si è capito da quando il Presidente Mattarella ha dato il suo diniego per tale persona.Io da uomo della strada capisco che non è che se si cambi governo cambi anche la musica, non è consequenziale la cosa almeno per un certo tempo, ma invece che permangano resistenze, incrostazioni e stratificazioni che il potere ha consolidato. Guarda, ti prego di non sorvolare su tali aspetti perchè diversamenti faresti un cattivo servizio alla verità: il vero potere è questo e le radici che ha messo in decenni di benefici concessi alla classe politica ed anche a coloro che ne sono stati vicini con i consensi anche e soprattutto nei piccoli paesi – con le ricompense di tale potere politico- tali radici appunto,non hanno possibilità di essere estirpate in quattro e quattrotto. Assistiamo a questo a livello nazionale -tanto per dare una idea- al tentativo di eliminazione delle pensioni d’oro che non hanno supporto di versamenti congrui a far si che si ricevano i benefici di cui si parla.Ma non è solo questo. Si ribella un mondo. Ed allora difendere tale mondo perchè si difendono uomini appartenuti e che appartengono a quel mondo, diventa-quello si-un modo di essere anti-progressista ed anche- spariamola grossa- contro-rivoluzionario, nel senso che ci si comporta in modo tale da consolidare e da rafforzare tali radici e fare il possibile per mantenersele.Quale apparato politico è che sta avendo tale funzione a colpi di falso progressismo ed a colpi di vera resistenza e che mette fuori tutte le sue istanze e la sua forza per far si che non gli venga tolto ciò che ha rappresentato la base del suo potere clientelare? C’è da portare i paragoni con Savona a tal proposito ? Se si tenesse in considerazione il concetto di democrazia e anche in parte la quantità di consensi ricevuti dei partiti adesso al governo, sai questi tentativi di resistere come potrebbero essere anche definiti? Forse ”eversivi” è una parola grossa ma quando si percorre un tale terreno e si batte la strada sull’orlo del rasoio, si può facilmente cadere dall’una o dall’altre parte. Poi, diciamocelo francamente: un vecchio mondo è finito nelle contraddizioni di quanto ci era stato dato da sperare e quello nuovo che tenta di sostituirsi al vecchio è frutto di tali contraddizioni e non mi sembra nemmeno totalmente e correttamente giusto dare del fascista ad un Salvini per le sue istanze di sistemare questioni annose che concernono un sentimento diffuso di effettivo razzismo latente nel popolo italiano. Quel razzismo che esiste, esiste ed è stato alimentato per l’impotenza di uno stato e dei governi che si sono baloccati in politiche non rispondenti alle esigenze della gente.Dentro l’italia esiste una presenza multiforme di tendenze e di modi di essere perlopiù basati sull’ignoranza, e ricoradatelo che nella fase che attraversiamo, detta ignoranza serve anche a nascondere un fatto esteso di profitto sul quale si innestano strutture organizzative di lucro sulle disgrazie altrui, alle quali abbiamo contribuito largamente con i nostri governi sedicenti democratico-progressisti. Il capitalismo-se questa non è una parola in disuso- così funziona e definisce esso stesso antidemocrazia tutto quel riformismo che osa opporsi alle necessità dei gruppi che ne stanno a capo.Ci fu un qualcuno che disse: ”come fa il capitalismo a superare le sue crisi?”. La risposta oggi ed in questi anni è ed è stata: ” inasprendo le contraddizioni ed infine con la guerra ”. Difatti così è. Ed allora,tanto per continuare la nostra diatriba, mi dici il motivo per il quale io mi debba fidare di questi, che questo hanno prodotto? Perchè questo hanno prodotto, anche quando indirettamente da altri sono state sganciate le bombe sulla Libia, facendo accettare all’Europa ed anche all’Italia ad orecchie basse che una marea di profughi si riversasse sulle nostre coste senza una regola.E sono sempre quelle idee lì,che non sono per nulla sociali o socialiste, che da parecchio ci fanno la morale intrise di pietismo e che ci bollano di disumanità e che nello stesso tempo coprono e consentono l’arricchimento sui disperati da parte di chi è legato al potere;arricchimento di chi sappiamo legati al carro di un potere che non si rassegna ad essere stato appena intaccato.E sottolineo ”appena”. Quindi i tentativi di far passare e di rendere pan per focaccia sul piano della legalità il supposto strabismo dei 5 stelle e dei suoi uomini di governo mi sembra proprio che sia da respingere al mittente, ed in tal senso non vedo cosa ci possa entrare il paragonare Bettollini e il Prof. Savona. Se mi è permessa una considerazione, a me sembra che tu non perda occasione,- anzi le vai a cercare col lanternino come si dice a Chiusi- i panegirici sulla persona, a 360 gradi.Quando c’era Ceccobao mi sembra che tenevi la linea opposta, poi affermatisi i renziani hai criticato Scaramelli ma nello stesso tempo il dopo è stato quello di indorare il Bettollini. Adesso che i renziani stanno perdendo hai aumentato la dose dicendo che Bettollini ”migliori perchè dice cose di sinistra” ed anzi lo dipingi come un lottatore contro le intemperie e le trombe d’aria che imperversano sul suo partito. Ora vuoi far passare che migliori perchè dice cose di sinistra e dici che rivolge lo sguardo a sinistra ? E’ una battaglia persa Marco codesta, perchè non devi convincere me, ma dopo tutta l’acqua che è passata sotto i ponti in Italia ed anche a Chiusi, solo chi non vuol capire non ha capito.E capisco anche che possa diventare utile il pensare di entrare a far parte della ricicleria, ma siamo nel 2018 ed i giuochi in massima parte sono già fatti, e c’è chi dice-pensa te- che fra dieci-quindici anni i robot nei paesi occidentali sostituiranno la classe operaia….mi sembra di leggere Don Chisciotte contro i mulini a vento…..e di vedere tanti Sancho Panza che comandano una schiera di ronzinanti.E l’erba per i ronzinanti l’hanno fatta finire proprio i Sancho Panza.
Allora va bene, siccome ancora i ministri indagati del Governo Lega -5 Stelle sono meno dei quelli dei governi precedenti, non si debbono dimettere in 5 minuti. Bella teoria. Geniale direi. Soprattutto molto coerente. Avanti così, che andiamo bene. Viva il cambiamento!
Meno male che sono riflessioni scritte,almeno qualcosa rimane ad memoriam: quindi ”Lo strozzino Savona indagato rifiuta di dimettersi”. Io credo che al di la dei meriti o demeriti dei 5 Stelle e Lega se le opposizioni continuano ad emettere solfe di tale natura ,come è già successo , la fossa se la scavino da soli.
Il problema non è Savona che non si dimette, ma Di Maio che non glielo chiede. O le dimissioni in 5 minuti valgono solo per gli altri?