CASO DI LEGIONELLA A CHIUSI, IL SINDACO: “NESSUN ALLARME, L’ACQUA E’ SICURA E POTABILE, CONTROLLATE I CONDIZIONATORI!”

lunedì 08th, ottobre 2018 / 11:17
CASO DI LEGIONELLA A CHIUSI,  IL SINDACO: “NESSUN ALLARME, L’ACQUA E’ SICURA E POTABILE, CONTROLLATE I CONDIZIONATORI!”
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MORIA DI PESCI NEL CHIARO, L’ARPAT RASSICURA: NESSUNA CRITICITA’ E’ UN FENOMENO NATURALE

CHIUSI – E’ stato il sindaco Bettollini a far sapere, ieri, con un “avviso pubblico” che nel territorio comunale si è verificato un caso di legionella, con un immediato ricovero in ospedale. Il sindaco ha anche immediatamente smentito la notizia che la donna ricoverata avesse contratto il batterio in questione tramite l’acqua del rubinetto a addirittura di una “casina dell’acqua”. Nel suo comunicato Bettollini aafferma di essersi relazionato con l’Ente gestore dell’acquedotto per verificare la questione e che l’Ente, sulla base dei controlli giornalieri all’acqudedotto e sui vari punti di  anche sulla base di uno specifico controllo per la ricerca del batterio della Legionella effettuato a fine settembre, cioè pochi giorni fa, ha assicurato che il batterio è risultato assente sia all’uscita dall’impianto di Pian dei Ponti, sia in tutti i punti di prelievo del comune di Chiusi. Quindi l’acqua non è contaminata ed è assolutamente potabile. Il sindaco ha anche specificato che “la legionellosi non si contrae per ingestione, ma per inalazione. Non è contagiosa. E i principali fattori di rischi sono l’età avanzata, l’immunodeficienza, le patologie cronico-degenerative. I contesti a maggior rischio per la diffusione della legionella sono gli stabilimenti termali, gli impianti idrici sanitari, i condizionatori, i bagni turchi, gli idromassaggi, ragione per cui per queste strutture e impianti la normativa italiana impone ai rispettivi gestori di osservare prassi scrupolose e monitoraggio costante”.

Nel messaggio, Bettollini invita quindi anche i cittadini a provvedere alla “periodica manutenzione dei condizionatori, alla pulizia dei serbatoi interni, soprattutto quelli di acqua calda, dei filtri degli addolcitori ecc”. Infine spiega ancora il sindaco “nel caso in cui il batterio legionella fosse presente nelle riserve idriche utilizzate per scopi idropotabili, le stesse condizioni strutturali dell’acquedotto sono tali da non favorire la proliferazione del batterio”…

Ha fatto bene a chiarire il sindaco, perché con la legionella non si scherza. E appena si è diffusa la notizia del caso a Chiusi è subito scattato un certo allarme. Non senza qualche polverone. Di recente, esattamente nel mese di settembre c’è stata una sorta di epidemia di legionella nel bresciano: 42 persone ricoverate e 3 decessi. Anche lì, inizialmente, si era parlato di possibile inquinamento dell’acqua dell’acquedotto alla base della della diffusione del batterio killer. Dopo un paio di settimane di ricerche, analisi, verifiche serrate la causa è stata individuata invece in alcune torri di raffreddamento delle industrie: sulle 14 presenti nel territorio, 9 sono risultate positive al batterio legionella, mentre l’acqua pubblica è risultata non contaminata, quindi potabile. Il caso Brescia, conferma dunque quanto asserito da Bettollini.

Quindi oltre ai condizionatori (soprattutto quelli con unità esterna esposta anche alla presenza di volatili, che possono rilasciare aria inquinata) e agli impianti idrici e addolcitori delle abitazioni private sarà bene controllare anche gli impianti industriali che hanno torri di raffreddamento.

In ogni caso nessun allarme, per ora.

E nessun allarme nemmeno per quanto riguarda una morìa di pesci in atto da 5-6 giorni nel lago di Chiusi.

Si tratta per lo più di pesci gatto e carassi di piccole dimensioni, vittime probabilmente di un fenomeno naturale legato alle temperature dell’acqua. Un fenomeno che ogni tanto si verifica, soprattutto nei periodi di cambio stagione. In ogni caso il Comune ha allertato l’Arpat (L’agenzia per la tutela ambientale della Regione) la quale il giorno dopo (3 ottobre) ha certificato che “i risultati delle prove in campo non evidenziano particolari criticità”. Tutti i parametri (temperatura, ph,conducibilità, trasparenza e ossigenazione) sono risultati nella norma. Già oggi 8 ottobre cominceranno le operazioni per il recupero e la rimozione delle carcasse dei pesci morti e affiorati. A provvedere saranno i volontari della Lenza Etrusca che si sono resi disponibili.

Per la cronaca, proprio sabato 6 e domenica 7 si è svolta al Lago di Chiusi una gara di pesca al boccalone da “belly boat”(foto a destra) e quei pesci morti lungo le sponde non erano certo un bel vedere. Ma i pescatori sanno che certe cose sono piuttosto frequenti in alcuni periodi dell’anno e per certe specie in particolare. E poi loro non erano venuti a Chiusi per il pesce gatto.

 

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