IL PD NELLA POLVERE: RENZI ANNUNCIA LE DIMISSIONI DA SEGRETARIO. MA NON SUBITO…
Matteo Renzi, visibilmente scosso dal risultato elettorale, dopo una notte e quasi un giorno intero di silenzio ha rotto gli indugi e si è presentato il sala stampa al Nazareno a commentare il voto e la debacle del Partito Democratico. E come era nell’aria ha annunciato le dimissioni da segretario. Non subito però. Un po’ di tempo se l’è preso.
Anche se la minoranza dem, quella che fa capo a Cuperlo e Orlando riteneva le dimissioni un passo necessario e ormai ineluttabile.
Qualunque squadra, dopo una sconfitta di queste proporzioni, arrivata dopo un’altra di proporzioni simili (il referendum) minimo cambia l’allenatore. Il più delle volte cambia anche il Direttore Sportivo e metà della rosa giocatori. Quindi da oggi, ufficialmente, il Pd di Renzi, quello del vento che non si ferma con le mani, non c’è più. Resta da capire se d’ora in avanti ci sarà ancora un Pd. E che tipo di Pd. Ma la stagione cominciata nel 2012 è finita. Il vento ha cambiato direzione, è diventato un uragano, ha scoperchiato il tetto e fatto saltare porte e finestre…
«Il simbolo di questa campagna è il contrasto nel collegio di Pesaro: il centrosinistra ha candidato un ministro che ha fatto un lavoro straordinario con il problema dei migranti, ovvero Marco Minniti. Eppure Cecconi, il candidato M5S impresentabile per definizione degli stessi 5Stelle, ha vinto. E’ ovvio che io lasci la segreteria Pd». Così ha detto, tra le altre cose, Matteo Renzi. E il succo della questione è tutto qui. Il Pd si è trovato controvento. E ha cappottato.
«Ora si riparte dal basso – continua Renzi -. Dal territorio. Non solo le periferie geografiche, ma anche quelle della quotidianità”. Quindi enuncia 4 no: «No inciuci, no ai caminetti ristretti di chi immagina il Pd come luogo di confronto dei soli gruppi dirigenti, no a ogni forma di estremismo, no a governi con forze antisistema”.
Che cosa succederà adesso è tutto da vedere. Un Pd senza Renzi al timone può aprire un ragionamento coi 5 Stelle e magari con Liberi & Uguali per garantire un governo al Paese? I 5 Stelle potrebbero guardare ad un Pd senza Renzi con occhio diverso e più benevolo? E un Pd derenzizzato abbandonerà le suggestioni centriste e democristianizzanti per riaprire un dialogo a sinistra? Liberi & Uguali che ha raccolto poco, pochissimo, dalle urne ed esce scornata quanto il Pd, farà tesoro della lezione, chiederà un passo indietro alla vecchia nomenklatura bocciata su tutta la linea e sarà disponibile ad avviare una fase costituente con le altre formazioni residuali (Potere al Popolo, Socialisti, Verdi, Comunisti…) e con lo stesso Pd, per dare vita ad una sinistra finalmente riconoscibile, con valori precisi e marcati? L’antifascismo è uno di questi, per esempio. Qualche segnale in questo senso arriva, tra le pieghe dei commenti anche da parte di esponenti molto vicini a Renzi. Come il sindaco di Chiusi Juri Bettollini, del quale pubblichiamo una riflessione post voto in queste stesse pagine.
Vedremo, le urne sono ancora calde… il terremoto indubbiamente c’è stato. Da una parte si dovrà fare la conta dei danni e la stima dei costi della ricostruzione, dall’altra si dovrà mettere in campo una squadra e un pensiero capace di ridare speranza di futuro. La spallata da sola, per quanto possa essere considerata salutare, potrebbe non bastare.
Renzi è doveroso che si dimetta. Bisogna ricostruire un partito radicato sui territori, rivitalizzare le sezioni, dargli un ruolo nelle decisioni politiche, come è avvenuto nell’SPD nei giorni scorsi. Aprire un confronto politico programmatico, valoriale, che porti il PD ad assumere un chiaro profilo socialdemocratico. Seguitare a presentarsi come un soggetto politico, che non si capisce bene quali valori e principi, stanno alla base della ragione d’essere del partito, non è più possibile. Una scelta politica e culturale dalla quale far discendere di conseguenza le scelte, le proposte, in campo economico e sociale del partito. Un partito che sia capace primo di ascoltare tornando tra la gente, così come di saper indicare strade e obiettivi, con l’ambizione di far nascere un dibattito di massa su cosa fare per l’Italia e per l’Europa. Aprire una discussione su questa globalizzazione, che la sinistra italiana e europea si è limitata a scimmiottare, mentre al contrario (ne sono da tantissimo tempo convinto), questa vada combattuta rilanciando una idea di cooperazione Nord Sud del mondo. Renzi ha affermato fino alla vigilia del voto, che si stava combattendo per essere il primo partito alla Camera e al Senato. Alla luce del rovinoso risultato, va preso atto che, questo suo dire, è la prova provata, che lui e il partito sono divenuti oramai un corpo estraneo alla società italiana; incapaci di percepire il disagio, la rabbia che da anni, in un crescendo rossiniano, andava dilagando nella società. Invece il PD ha improntato tutta la campagna elettorale, discutendo del dopo voto, come mi ha detto l’On. Walter Verini: “abbiamo dato l’impressione che si discutesse di noi, non del Paese”. Quando cerano le sezioni territoriali che funzionavano, queste venivano frequentate spesso dai parlamentari, dai consiglieri regionali, da esperti di vari discipline. C’era un osmosi, si costruivano programmi per il territorio, ci si confrontava con le tematiche nazionali. Tutto questo è scomparso insieme agli iscritti. Nessuno, a partire da Renzi, se ne è preoccupato di questa dissoluzione del tessuto militante diffuso sui territori. Il partito si è trasformato in comitati elettorali, che seguono i sondaggi, che anche in questa occasione, hanno dimostrato tutta la loro incapacità a fotografare, a capire e interpretare quello che va maturando nella società. Su temi di grande rilevanza sociale come quelli del lavoro, delle pensioni, delle delocalizzazioni industriali, della sanità, dei trasporti, sicurezza, immigrazione e tanti altri, non ci sono stati luoghi in cui poter discutere e confrontarsi tra militanti. L’esplodere delle tante forme di violenza nelle periferie delle città, che ci hanno colto di sorpresa, ne sono una tragica testimonianza. Una volta in quei luoghi, cerano le sezioni del partito, oggi ci sono i fascisti di Casa Paund. Insomma il PD, ma tutta la sinistra oramai da tempo, non vengono più percepiti dalla società, come soggetti portatori di un cambiamento radicale, di cui il voto ha fotografato impietosamente il bisogno.
Ormai la sua missione è compiuta : pugnalare la sinistra alle spalle e lasciare il paese in mano a due destre una al governo è il na all’opposizione. Lavoro finito, non serve più
Buon giorno Renato Casaioli eh ? Ma fino all’altro ieri (giusto 2 giorni fa)mi sembra che tu sostenevi proprio il renzismo ed oggi vieni a fare la predica su cosa il PD bisognerebbe che facesse dopo che proprio il renzismo è uno dei maggiori responsabili dell’imbastardimento della sinistra e che ha lasciato la gente con le chiappe in terra? Diverse volte ti ho risposto che se ti presenti come sinistra e fai per interposta persona le cose che nemmeno la destra avrebbe avuto il coraggio di fare è logico che la gente non ti voti più. Le periferire delle grandi metropoli italiane dove oggi non entra nemmeno la polizia perchè sono in mano alle mafie ed all’immigrazione clandestina, allo spaccio ed alle bande fra poveri del terzo mondo è il prodotto di quello che spesso-come tu hai detto e sostenuto fino a due giorni fa e che tutti i renziani sostengono a viso aperto e senza arrossire come la necessità perpetua di ”riformismo”. Si , caliamo ancora un po’ più di questo riformismo dentro alla società e poi piangiamo per la fine della sinistra e diciamo vagamente che occorrerebbe aprire un confronto politico e programmatico ed anche valoriale, quando la maggior parte di un partito sedicente di sinistra ma che di sinistra non ha nulla se non quello di cercare di fare le leggi per vietare la vendita dei busti e dei calendari di Mussolini sulle bancarelle,ha guidato negli ultimi anni una massa di sbandati orfani in cerca della guida,che hanno visto lo sparire della partecipazione per pesare sulle scelte.Ma ora vieni a fare le lezioni? Mi sembra che tutto questo sia risibile se non una presa in giro. Soprattutto proprio dal punto di vista che tu dicevi ”valoriale”. E’ proprio sui valori che si è avuto maggiormente il fallimento del tuo partito.Nei tuoi interventi passati io non ti ho mai sentito dire che di valori si trattava di dover ripristinare.Ed oggi vieni a dire che bisognerebbe fare quello che non è stato fatto? Non sò se faranno il governo Renato, ma anche stasera il tuo pupillo mi è sembrato adottare un modo ed una sostanza da ”belva ferita” e non di umiltà.Il contrario di ciò che di politico dovrebbe avere un partito che abbia a cuore le sorti delle grandi masse subalterne. Vorrei ricordarti una cosa che molti renziani sanno e che volutamente ed ipocritamente trascurano di dire e che mai appare nelle loro elocubrazioni ma che ripetutamente evitano di fare: come sono state le primarie con le quali si è eletto il segretario? Non mi sforzerò mai col dire che a quelle primarie ha partecipato tutta la società cosiddetta civile e che intere schiere di fascisti, democristiani, ex democristiani di destra si sono messi in fila per ore votandolo.Lui è l’espressione di quelli, della trasversalità democristiana, incline ai compromessi furbeschi e che adesso fa discorsi da puro. Ed adesso lui ha detto che vorrebbe indire un altra volta le primarie-lo abbiamo sentito- ma quelle stesse lì che ho detto, dove possano partecipare tutti e non solo gli iscritti al partito, cani e porci insoma.Se non vi accorgete allora dov’è il vostro tallone d’achille non è affar mio.Vedi come si continua a pensare che debba essere mantenuta la maschera e mai gettarla per far vedere di che faccia ci si vesta? E tu vieni a fare la morale su cosa bisognerebe fare? Dillo dentro le sezioni che non esistono più e le case del popolo diventate stanze inutili che negli ultimi 20 anni sono servite solo a riunire gli iscritti o per leccarsi le fertite oppure per mettersi d’accordo sulla politica cosa poteva produrre presentando quello oppure quell’altro, ma mai per discussioni sulla politica di ciò che succedeva intorno e nel paese.Eppure a te che vieni da una lunga militanza nella sinistra chiedo: ma non ti ha insegnato nulla e nessuno che quando c’è un aria irrespirabile si debbano aprire le finestre e far uscire l’aria cattiva sennò se ne rimane asfissiati e nel coma di quando manca l’ossigeno si cerca inutilmente la bombola ed il respiratore? Solo aprendo le finestre ed in quel modo si può ricominciare di nuovo ed essere attenti a quanto avviene intorno e non dare giudizi come troppo spesso hai dato che i 5 Stelle sono una massa di pecore guidate da una torbida srl. Vedi come finiscono le cose per chi non ha memoria? Incazzati con te stesso non con gli altri.ma la stessa cosa raccomanderei a quella maggior parte di militanti che pensano come te e che considerano ”estremisti” sensa senso i 5 stelle e che a sentirli parlare dicono che venga loro la pelledoca. La cosiddetta colpa che poi guarda caso è sempre degli altri non è altro
chè il prodotto diretto delle incongruenze del tuo partito soprattutto quando parli di concetti come populismo e rottamazione.E’ spesso il destino di chi rottama di venire rottamato.La sinistra è morta come vedi e non c’è da gioirne ma anche il PD. Gli errori nella storia si fanno e da un certo punto di vista può essere anche normale, ma che i vertici ancora insistano spavaldi di non fare autocritica( e l’abbiamo sentito dalle parole di Renzi stasera) pensando che nei contorcimenti della propria fine di resistere senza cambiare e portando al fondo quello che era il secondo partito italiano pensando che ciò che valga sia il mettere la gente in fila per votare il segretario e definire questa una grande operazione democratica e nello stesso tempo criticare chi fa conoscere le proprie idee per via elettronica definendole torbide e false democrazie, la dice lunga sul punto di cottura al quale è arrivata la sinistra per colpa dei suoi dirigenti.Ricordo un mio caro amico e collega di nome Flavio Esposito che diceva sempre: ”Chi usa quello degli altri per pensare, il proprio potrebbe venderlo”.
L’assurdo è che si dimette ma vuole dettare la futura linea politica del partito (“resto fin quando non sarà formato un governo ed il nostro partito non sarà all’opposizione”). Assurdo.Cose mai viste.
Renzi dovrebbe fare la fine che fece Berlusconi quando andò a dimettersi al Quirinale (e fuori lanciarono le monetine) e la fine di Craxi (quando al Raphael gli lanciarono le monetine)…e con lui azzerare a qualsiasi livello i gruppi dirigenti compresi quelli regionali…nonché locali, nel caso ci fosse qualcuno che ancora lo supporta con le proprie “riflessioni”. (se pensiamo al saccheggio delle finanze locali anche da parte di governi di centro-sinistra, all’abolizione delle Province con tutto quello che ne è conseguito per il territorio, alle proposte demenziali di fusioni tra comuni) Il danno che ha fatto è irreparabile, ovviamente con la compiacenza dei suoi adepti. Per non parlare della stampa compiacente al regime che in qualche maniera lo ha reso uno “statista”…Adesso che avremo dei cialtroni di centro-destra a governare voglio vedere che genere di “opposizione” saranno in grado o potranno fare questi “pusillanimi” che hanno annientato la sinistra…
Caro Sacco, ho letto la tua risposta – accusa nei miei confronti, per le considerazioni che sopra avevo esposto a proposito dell’esito elettorale disastroso per il PD. Non so dove tu abbia letto le mie lodi al renzismo, dal momento che non ho mai dedicato a questo partito nessun articolo, al di fuori di quello scritto due giorni fa su Umbrialeft, e la nota sopra pubblicata, a commento dell’articolo redatto dal direttore Lorenzoni. Sicuramente in alcuni miei scritti, ho inserito qualche battuta sul PD, brevi considerazioni, ma nulla di più. Altra cosa invece è l’aver espresso verbalmente e attraverso lo scritto, le considerazioni sull’agire del governo Renzi prima e su quello di Gentiloni dopo. Non ho alcuna difficoltà a riconoscere l’agire positivo, in controtendenza a favore di un rinnovamento complessivo del Paese, così come non ho remore a mettere in evidenza i limiti, gli sbagli che soprattutto il governo a guida Renzi ha commesso. In sintesi ho sempre cercato di dare un giudizio distaccato e disincantato, come un cronista e un cittadino qualsiasi dovrebbe sempre fare, rispetto all’agire del governo della cosa pubblica. Penso alla riforma del lavoro, che pur avendo introdotto aspetti positivi, come la maternità alle lavoratrici autonome, ha contribuito a restaurare nei luoghi di lavoro, un clima da ferriere ottocentesche. Lo sbaglio, se di sbaglio si tratta, del PD è stato quello di non aver ammesso che in quella riforma dopo anni di operatività, sono emerse luci e ombre e quest’ultime andavano superate. Così come non aver cancellato la riforma Fornero, un autentica macelleria sociale, così l’ho sempre definita, è stato uno sbaglio colossale, assurdo, inconcepibile, per una forza che si definisce di sinistra. Il degrado delle periferie urbane, certo. Una situazione datata, che certamente i scarsi fondi per il Fondo famiglia, ripristinati dopo che i governi a guida Berlusconi e Monti, l’avevano azzerato, non sono stati sufficienti. A tale riguardo credo che occorra mettere in campo una strategia di lungo respiro, per ridare un aspetto umano a quelle immense periferie anonime delle nostre metropoli. Tu accenni alle periferie e alle mafie. Per quanto riguarda questo aspetto della grande e complessa tematica sociale, della gestione opaca del potere da parte dei municipi, la Raggi non possa essere presa a pretesto come esempio del buon governo. Certo più volte ho sottolineato che ci sono stati ministri che hanno agito bene, che hanno ripristinato prestigio, efficienza, prospettive di futuro, in molti settori dell’economia e della sicurezza. Partiamo da Minniti, non c’è dubbio che abbia svolto il suo compito con competenza, innovazione e efficacia. Tanto è vero, che mi pare di aver capito che lo stesso Di Maio, ci abbia fatto un pensierino per il suo possibile futuro governo. Franceschini, altro ministro che ha svolto il suo compito con grande efficacia, ridando al settore del turismo, beni storico culturali, grande valore e positività per l’economia di un settore come quello del turismo italiano. Pompei, Reggia di Caserta, Sistema museale, tanto per citarne alcuni. Settori in agonia, che alle casse dello Stato fino a quel momento avevano rappresentato voci in perdita, sono tornati a produrre ricchezza economica e non solo. Sono spariti sprechi, privilegi come quelli rappresentati dagli abusivi che vivevano all’interno del parco della Reggia, interventi a sostegno dei siti archeologici di cui il Bel Paese è primo in tutto il mondo, sono fatti incontestabili. Del Rio, che ha cercato di rimettere ordine, anche con un certo successo, ai grandi enti che stanno alla base della realizzazione delle infrastrutture italiane. Penso in particolare alla nomina del nuovo presidente dell’Anas, quando in televisione disse: “So di presiedere un ente, di cui non mi posso fidare di nessuno”. Ecco, da lì si è ripartiti. A seguire cosa ne pensi delle leggi approvate sui Diritti civili, della legge sul Caporalato voluta dal bravo ministro Martina? Ora i 5 stelle si apprestano a formare il governo. Io per inciso, sono dell’avviso che il PD debba giocare la partita, ritirarsi sull’Aventino, sarebbe la cosa più assurda che potesse fare ora. Bene siamo all’inizio di una nuova era, qualcuno vede già spuntare all’orizzonte il “Sol dell’avvenir” e alcune domande come cittadino me le pongo. Per esempio sui vaccini, torneremo alla non obbligatorietà o no. In sostanza torneremo a vedere lo spettacolo penoso, che fece ridere tutta la comunità scientifica internazionale, della cosiddetta “libertà di cura”, urlata da Fini e Di Bella, oppure si rispetterà il rigore scientifico. Quel rigore, che vorrei ricordarti, sfortunatamente per i demagoghi, gli stregoni, gli imbonitori, i ciarlatani, non può essere democratico. Insomma se una sfera di acciaio debba galleggiare in acqua non lo si può decidere per alzata di mano, lo decidono le leggi della Fisica. Sulle opere pubbliche, di cui questo Paese ha vitale bisogno, per colmare il gap che lo separa dagli altri Paesi occidentali, cosa farà il governo grillino. In altre parole si va avanti o si torna al medioevo, alla “decrescita felice”, così la chiama il saltimbanco barbuto, alias Beppe Grillo. Tu parli di valori, io la chiamo onestà intellettuale, che viene sistematicamente calpestata, quando su temi come quelli etico scientifici, si alimentano paure, si fanno affermazioni che non hanno alcuna valenza scientifica. E i grillini su questo si sono dimostrati più volte dei veri abili maestri.
Quindi io avrei detto delle cose ed evocato argomenti che non mostrerebbero la loro vera faccia? Quale faccia?Vogliamo vedere appunto quella relativa alla politica del lavoro tanto sbandierata da Renzi sull art.18? Oppure quella del ministro Franceschini sul polo museale della Campania che ho un po’ la presunzione di conoscere da vicino avendo consultato io stesso direttamente i poli museali accentrati per interesse e necessita’ e proposte personali che ho posto a questi ultimi ed avendo ricevuto risposte inconcludenti interessate solo all’apparenza.Vogliamo parlare in primo luogo dell’inadeguatezza della quantità di personale di tali luoghi e di quello che scrivono i giornali chiamiamoli di “regime” sugli argomenti sopracitati? Certo non tutto lo sfacelo e’ ascrivibile alle responsabilità di questo governo ben s’intende ma secondo me da’ noia un fatto che per forza della esclusiva propaganda vengano incensate dalle televisioni e dai giornali solo le cose positive che peraltro ci sono state e che sono quelle che tu dicevi e che si spera abbiano carattere permanente ma ho i miei dubbi dovuti al fatto della mancanza dei soldi.Vogliamo parlare di quello che un tu rista normale percepisce al suo ingresso al riguardo delle strutture e del personale che appare tutt’altro che votato al controllo dei flussi di visitatori? Ci sarebbe da perdere troppo tempo Renato per elencarne uno per uno gli elenchi delle crepe che non sono state riparate dai governi che si sono succeduti sia di Berlusconi sia di Renzi e verrebbe fuori un elenco chilometrico.Al di la’ di come ognuno di noi la possa pensare quello che mi fa’imbestialire e’ la nonchalanche con la quale vengono trattati gli argomenti che poi sono quelli valoriale poiché quando fa comodo si accennano e si portano a pesare sul piatto della bilancia e quando non fa’ comodo si tacciono pensando che la gente non abbia memoria e poi conseguentemente a tutto cio’ si denigirano i 5 Stelle perché si dice che non si capisce cosa vogliano e non ci si fida di loro come se per rimando ci si dovesse fidare di persone ormai rodate dentro la politica che hanno portato allo sfacelo che vediamo intorno. On sara’ Mica colpa dei 5 Stelle se in Campania succede quello che succede con i rifiuti oppure che ci siano le buche nelle strade di Roma oppure che la Raggi abbia detto giustamente dino alle Olimpiadi levando dalle mano una pappatoia infinita come è stato il Mose di Venezia oppure Milano? E con tutto questo si vanno a farei conti in tasca ai 5 Stelle? Ma ci vuole un bel coraggio che comprendo che si possa avere solo di fronte al fatto del sacro terrore di perdere il potere che poi in fondo è quello dei soldi.La morale caro Renato va fatta a coloro che per 70 anni hanno governato e che si debbono assumere non tutte ma di certo la maggior parte delle colpe di aver govenato in questo modo.Ed il bello e’ che ancora sono nella breccia ad insistere perché lo sanno molto bene che truccare le carte di fronte ad un popolo individualista ed ignorante quasi sempre aiuta.La. Istoria numerica dei 5 stelle e’ dovuta soprattutto al fatto che abbiano rappresentato l ‘ultima speranza per poter cambiare un po’ di cose( dico un po’ e cambiarle in qmeglio). Certo resister e al cambiamento fa parte del giuoco delle parti ma credimi Renato che dentro a quel partito di cui si parla non ci sono più uomini schietti bensì uomini che tramano a pro loro a cominciare dalla legge elettorale ed i risultati li vediamo.Si dolgono tanto di quella legge ma chi l ha votata se non loro con i loro accoliti di altri partiti e cespugli. Via Renato ma di cosa parliamo?E’ sinistra questa? Eppure c’e chi pensa che lo sia…..
Stai menando il can per l’aia, io ho posto problematiche e parlato di dati oggettivi, inconfutabili. Ho parlato di vaccini e di stregoni imbonitori. Lascia perdere non sei all’altezza.
In effetti non ho mai pensato di essere all’altezza. E non parlo ne’ di te ne’ di me ma parlo di coloro che pensando di aver ragione o comunque di essere dalla parte dell ‘interesse pubblico hanno governato ed a forza di alti e bassi hanno portato l’Italia ai livelli dove si trova,hanno frantumato la sinistra e che ancora col ditino alzato vorrebbero continuare a governare perché pensano che la gente comune li capisca e li comprenda.Questi a differenza mia non hanno mai menato il can per l’aia ma hanno prodotto fatti purtroppo.Oggi incazzati e pieni di rancore verso chi ha scombinato i loro giuochi una scelta buona forse stavolta la faranno : quella di andare all’opposizione.C’e da sperare che si possano correggere ed imparino quali sono stati i loro errori? Lo spero ma con le teste che vedo intorno nella base disorientata forse sarà tutt’altro che facile sennò non sarebbero arrivati a questi punti.Chiudiamola qui Renato.
ho chiesto a te lumi circa le accuse che mi avevi rivolto. Ti chiedevo in quali miei articoli avevi letto il mio tifo per Renzi, poi avevo sollevato alcuni interrogativi a partire dai vaccini, opere pubbliche e altro. Non hai dato nessuna risposta. Il mio era un ragionare politico, il tuo è un farneticare.