CHIUSI: CROLLA UNA QUERCIA, POSTINA ILLESA PER MIRACOLO. MURO DI VIA GARIBALDI: IL COMUNE SI FACCIA VALERE!
CHIUSI – I pini di via Oslavia sono stati tagliati perché a rischio di crollo, quindi pericolosi. Ma non cadono solo i pini. Lunedì scorso, in località Gonzarelli, è caduta una quercia. L’albero è collassato all’improvviso e si è abbattuto su una Panda delle Poste ferma proprio lì sotto. E’ andata bene, perché dentro la Panda c’era la postina Elisabetta Taborra, 40 anni, che in quel momento stava a testa bassa a controllare le lettere da consegnare nel quartiere. “Ho avvertito un fruscio forte e poi un colpo… Ho alzato lo sguardo ed ero circondata da rami…” ha raccontato a La Nazione. L’auto è rimasta fortunatamente incastrata nella forcella tra due rami e non è stata colpita dal tronco, ma solo dal fogliame… Un miracolo o quasi. E è stata fortunata la postina a non uscire dall’auto nel momento in cui la quercia si è sradicata ed è caduta… Da dentro l’abitacolo, impaurita, ma illesa, ha avuto la forza e lo spirito di suonare il clacson, di gridare aiuto. Sono intervenuti dei vicini, poi i vigili urbani e i vigili del fuoco…
Elisabetta Taborra avrà acceso un cero alla madonna, se è credente.
Di sicuro il fatto conferma che con gli alberi non si scherza e che è meglio aver paura che buscarne. Lo diciamo noi che siamo stati tra i pochi ad esprimere quantomeno dispiacere per i pini di via Oslavia. Quindi, anche alla luce di questo episodio, per fortuna senza conseguenze, diciamo che il Comune ha fatto bene ad abbattere i pini e a deciderne la sostituzione con altri alberi più giovani e di diversa tipologia. Purché siano alberi e non arboscelli, bene inteso.
L’episodio ci dice però anche un’altra cosa. Che i crolli, i collassamenti degli alberi possono avvenire in qualsiasi momento. E lo stesso vale non solo per gli alberi, ma anche per i muri, gli edifici, i ponti… E’ dei giorni scorsi la notizia di una interrogazione dei 5 Stelle sul Muro di via Garibaldi nel centro storico. Muro che presenta un preoccupante allentamento delle pietre e spancia pericolosamente verso la strada. Nel 2014 il Comune emise una ordinanza con la quale intimava alla proprietà, la Curia Vescovile, di intervenire…
Pare che la Curia abbia risposto presentando una relazione tecnica che chiedeva una azione concertata tra le varie autorità, sembra che sia stata interessata anche l’Università di Siena per capire meglio cosa fare… Nel frattempo sono passati 3 anni. Il muro non è crollato. Ma, come la quercia di via Gonzarelli può farlo in qualsiasi momento…
Il fatto che il Comune, sindaco Scaramelli, abbia deciso di emettere una ordinanza, dice inequivocabilmente che già nel 2014 c’era la percezione di un pericolo imminente e reale per l’incolumità pubblica (la strada è l’accesso al centro storico ed è molto transitata), altrimenti l’ordinanza non avrebbe giustificazione giuridica.
Da allora la situazione non è certo migliorata. La crepa è molto evidente. Forse più di allora. Lo spanciamento pure… In altri frangenti, in assenza o visto il ritardo di un intervento del proprietario, il Comune ha usato il potere “sostitutivo”, ed è intervenuto in proprio, rimettendo poi il conto, più eventuali sanzioni al proprietario. “Succede anche per le strade vicinali” fa sapere Luana Scipioni, che ha fatto pure l’assessore in Comune. In questo caso però Bettollini & C. non sono intervenuti. La questione si è “persa” nel passaggio di consegne tra Scaramelli e Bettollini? Può darsi. E’ andata bene. Come dicevamo, il muro non è ancora crollato.
Ma sfidare ulteriormente la sorte non è consigliabile. Il caso, già citato in un articolo precedente sull’argomento, del muro di Via Marconi, crollato nel 1986 è lì a dimostrarlo. Anche allora si tergiversò parecchio, tra rinvii, rimpalli di competenze, puntellamenti provvisori e attese fiduciose… Alla fine però il muro collassò e crollò sopra i vecchi lavatoi… Successe di notte, al teatro c’era uno spettacolo, ma lì non c’era nessuno. Un caso. Un colpo di culo.
Nei panni del sindaco, che si è dimostrato solerte, inflessibile e – diciamolo pure – lungimirante, sui pini, noi una “stretta” alla questione del Muro di Via Garibaldi la daremmo. La Curia tra l’altro non è un pensionato che non ha i soldi per chiamare i muratori… La Curia i soldi ce li ha. Ed ha pure la possibilità di affidare lo studio del da farsi a tecnici capaci ed esperti. Sulle “antichità” (come il muro in questione) il Vaticano sa bene come e dove muoversi.
Le ordinanze sono come le sentenze, vanno rispettate e fatte rispettare. La Curia non può avere trattamenti di favore o occhi di riguardo. Magari si è mossa, qualche passo lo avrà fatto. Ma il muro con la crepa e lo spanciamento è ancora lì e di sicuro ciò dipende dalla pressione che su quel muro esercita il terreno retrostante. Ogni passo, se c’è stato, è stato insufficiente. E se c’era un rischio nel 2014, oggi quel rischio è aumentato, senza girarci troppo intorno. Il Comune nell’ordinanza concedeva 15 giorni d tempo al proprietario per dare attuazione alle prescrizioni, ravvisando nel mancato adempimento una violazione dell’art.650 del Codice Penale. Quindi evidenziava un’urgenza.
Il sindaco Bettolini prenda dunque il toro per le corna e faccia valere, come ha fatto per altre situazioni, il “supremo interesse della pubblica incolumità”. Ha tardato a far ottemperare a quell’ordinanza di 3 anni fa? Lo faccia adesso. Finché il muro è in piedi. Non aspetti che crolli. Su ritardi, eventuali omissioni o tentennamenti si discuterà…
m.l.
5Stelle, chiusi, Elisabetta Taborra, Juri Bettolini
Oggi un altro grosso albero, una quercia, è caduto, forse a causa del vento sulla S.R. 146 nei pressi di Chianciano Terme. La pianta ha colpito in pieno un’auto che passava in quel preciso momento. Alla guida c’era una donna che per fortuna se l’è cavata con qualche escoriazione e tanta paura, ma per farla uscire dall’abitacolo completamente distrutto c’è voluto l’intervento dei vigili del fuoco con le motoseghe…
L’imperativo presente nella frase finale della titolazione del tuo post per me risulta un lenigma.Fermo restando che esista la legge di Stevino, come e cosa dovrebbe fare il Comune per farsi valere?
È scritto nell’articolo. Basta leggere
…..eppure non sono mai stato un ” raffinato”….basterebbe andare su wikipedia ed avere un minimo di connessione con il senso della politica, non solo da oggi ma da sempre, per capire là dove lo si voglia fare…..ma va bene così.Era solo una mia riflessione…..ma vedo che come disse il Giusti al riguardo di Sant’Ambrogio da Milano” in quello vecchio là fuori di mano”….”Oh che fa il nesci eccellenza o non l’ha letto? ”Ah intendo intendo, Dio lo riposi….in tutt’altre faccende affaccendato, a questa roba è morto e sotterrato”…Troppo ermetico eh?…
Troppo ermetico eh ?
si chiama potere “sostitutivo”… Il Comune lo ha applicato in più occasioni quando il privato non ottempera all’ordinanza o ritarda… Perché non farlo anche in questo caso? Mi pare un ragionamento semplice semplice…E perché le opposizioni non lo chiedono?
E’ scritto in questo stesso articolo che il m.5 stelle ha presentato un’interrogazione per cui cosa c’entra il richiamo alle opposizioni scusi?
Nell’interrogazione si chiede al Comune di intervenire, in sostituzione del privato inadempiente (salvo poi rimettere il conto, naturalmente)? Non risulta. E se il privato è inadempiente e il comune finora non ha fatto rispettare l’ordinanza (che rilevava un pericolo, altrimenti non aveva ragione giuridica), come se ne esce?
Sono sempre più convinto man mano che il tempo passa che sia meglio non replicare.
Se ho capito bene dallo streaming, nel consiglio comunale di ieri una decisione riguardo al muro è stata presa. E per la Curia sarà più difficile sottrarsi o tergiversare. Maggioranza e Possiamo hanno votato a favore, i 5s contro. https://www.primapaginachiusi.it/2017/11/chiusi-muro-di-garibaldi-ora-la-curia-deve-intervenire-2/
Sono passate poche settimane dalla mia presa di posizione in difesa dell’amministrazione comunale, che stava tagliando i pini nel centro storico. Subito qualche pseudo ambientalista gridava allo scandalo.
Questa volta è andata bene davvero alla postina. Sia chiaro non si tratta di miracolo, ma solo di una casualità. Quindi niente ceri accesi. Questo perché se domani un altro albero collassasse e uccidesse delle persone, ci sarebbe di che pensare sul padreterno e la madonna, su queste due figure inventate. Si dovrebbero spiegare quelli che gridano ai miracoli, il perché prima un salvataggio e dopo la strage. Quando si parla di ambiente solo il rigore scientifico deve avere il diritto di cittadinanza. La scienza com’è noto non è democratica, non si può decidere per alzata di mano. Ed è giusto che sia così.