DUE SVERSAMENTI IN POCHI GIORNI, MORIA DI PESCI NEL FIUME NESTORE. DENUNCIATO IL TITOLARE DI UN ALLEVAMENTO SUINICOLO
PIEGARO – E’ di nuovo strage di pesci sul fiume Nestore. La seconda in pochi giorni. L’ ultima almeno stando alla freschezza delle tante varietà di pesce morto, e confermata anche dalle autorità, è avvenuta venerdì scorso. Giorno in cui l’ARPA e la polizia municipale del comune di Piegaro, a seguito dei risultati delle tante analisi effettuate, hanno inoltrato una formale denuncia alla Magistratura, nei confronti della ditta Paoletti, titolare di un allevamento suinicolo ubicato proprio lungo il fiume.
Due sono le stalle dove vengono allevati i suini. Una bomba ecologica, così è da sempre stato definito quell’allevamento da oltre tremila capi, da parte delle popolazioni. Un struttura che già in passato aveva dato segni della sua pericolosità e che negli ultimi dieci giorni ha fatto parlare di nuovo di sé. La denuncia si riferisce al primo caso di inquinamento, quello di una settimana fa, ma la fatalità ha voluto che che proprio mentre veniva inviata la denuncia, di nuovo si verificasse uno sversamento di liquami dentro il letto del Nestore, provocando una nuova moria di pesci, così da rendere il fiume un… cimitero. Ora sarà la magistratura a valutare e decidere anche l’ eventuale risarcimento che appare in tutta evidenza assai notevole. Il primo caso di inquinamento è stato causato dalla fertirrigazione. Una pratica agricola assai complessa che richiede sulla carta l’intervento e l’assenso di diverse autorità, compreso il sindaco. Al momento dello spargimento dei liquami, i terreni erano già saturi d’acqua per le piogge abbondanti dei giorni passati. Così il liquame non è stato assorbito dal terreno e attraverso lla ruscellazione, è defluito nel Nestore, provocando un disastro ambientale e causando la morte della fauna ittica del fiume.
Il fiume fu in quei giorni letteralmente sommerso da una schiuma nera, che al suo passaggio lasciava dietro di sé lo sterminio di tutta la fauna acquatica. Un odore nauseabondo che ancora oggi è chiaramente avvertibile ha ammorbato tutta l’area dove scorre il fiume. Al momento dell’ultima ondata inquinante, sono intervenuti subito gli uomini del Corpo Forestale, guidati dal comandante Michele Peppicelli, ai quali si sono uniti gli ispettori dell’ARPA e gli agenti della Polizia Municipale di Piegaro. Per quello che si è riusciti a sapere, in queste ore si stanno preparando le carte per una nuova denuncia alla Magistratura. I controlli alla porcilaia – fanno sapere dal Comune di Piegaro – sono piuttosto frequenti. Le vasche di raccolta dei liquami, sono in regola, così come le tecnologie dell’allevamento sono appropriate per il numero dei suini che vi vengono allevati. Una risposta indiretta alle tante preoccupazioni della popolazione, che da anni mal sopporta questa struttura produttiva.
Qualcuno ricorda come negli anni passati l’azienda facesse la fertiirrigazione con metodi poco scrupolosi. Ci furono proteste. Ora quella pratica con quelle metodologie è finita. L’azienda si è dotata di tecnologie appropriate per questa pratica di smaltimento dei reflui dell’allevamento, ma evidentemente non sono state sufficienti.
Il Nestore, questo è un particolare che sottolineano un po’ tutte le autorità, da pochi anni era tornato ad essere un fiume ricco di vita. E tutto ciò grazie alle abbondanti piogge che hanno fatto sì che anche nei mesi estivi, l’acqua seguitasse a scorrere, nonostante le profonde trasformazioni e la scarsa cura del letto del fiume e delle sponde.
Con la fine della civiltà contadina, che curava il fiume, mantenendo sempre puliti quelli che tutti qui chiamavano i “borgoni”, grandi pozze d’acqua realizzate all’interno del letto del fiume, che venivano utilizzate dai contadini per annaffiare i campi e che però, durante i mesi estivi, finivano per divenire rifugio per i pesci e la fauna fluviale in generale, questa pratica è stata abbandonata, la manutenzione del letto del fiume, è stata sporadica e sbrigativa. E Il Nestore, come tanti altri corsi d’acqua del Bel Paese, ha finito per entrare in un’agonia sempre più profonda. Da alcuni anni fortunatamente ha ripreso a piovere, e con l’acqua un minimo di vita è ritornata. Ora però dopo questo doppio sversamento, vero e proprio disastro ambientale, il fiume rischia di nuovo la morte per asfissia…
Renato Casaioli
allevamento suinicolo, Arpa Umbria, inquinamento, Nestore, pesci, PIEGARO, Tavernelle