“LO STRANIERO” EMOZIONA ANCHE CITTA’ DELLA PIEVE…
CITTA’ DELLA PIEVE – Quando si scrive di cose prodotte e presentate da noi, da questo giornale, il rischio di parlarsi un po’ addosso inevitabilmente c’è. I lettori ci scuseranno, ma in questo caso ci sembra giusto farlo. Si è concluso ieri, con l’ultima replica dell’estate, il “tour” de “Lo Straniero. Il polacco deve morire”. Quella di ieri a Città della Pieve nello splendido cortile chiostro di Palazzo Orca è stata l’ottava replica del reading che come primapagina abbiamo voluto dedicare all’80esimo anniversario della Liberazione di questo territorio. Otto repliche in due mesi, dal 25 giugno al 31 agosto, un tour de forces che ci ha impegnato parecchio. Ci ha stancato, anche, certamente. Ma l’emozione delle persone che hanno assistito alle varie rappresentazioni a Villastrada, a Chiusi, a Chianciano, a Fonte Vetriana e infine a Città della Pieve ha emozionato anche noi.
Non staremo qui a dire come è andata, non spetta a noi dare giudizi. Rileviamo solo che ovunque i posti disponibili sono stati sostanzialmente riempiti, ovunque la gente (qualcuno almeno) si è commossa fino alle lacrime. Sono cose che restano impresse e sono anche uno stimolo ad andare avanti a insistere nel presentare questa piece, se sarà possibile anche altrove. Una cosa la possiamo dire: in 8 repliche si sono messe a sedere ad ascoltare oltre 500 persone, quasi 600.
E fa piacere leggere recensioni, commenti, riflessioni appassionate e incoraggianti, da parte di persone che conoscono, per motivi di lavoro o per motivi personali e familiari, le vicende narrate e hanno apprezzato il lavoro che abbiamo messo in scena. Ne cito alcune, sapendo di dimenticarne altre (non perché meno importanti, ma solo perché magari è passato più tempo, mi scuso): Silvia Calamandrei, Enzo Sorbera, Lucia Annunziata, Eleonora Scricciolo, Barbara Paggetti, i fratelli Enzo e Lorenzo Mancuso. Tutte persone che maneggiano quotidianamente testi letterari, spartiti musicali, libri di storia e anche in qualche caso memorie scritte e e tramandate di famiglia…
Ci piace anche sottolineare a conclusione di questa prima tranche di repliche, il supporto che la proposta di primapagina ha raccolto tra i sindaci e i comuni (Chiusi, Chianciano, Città della Pieve) indipendentemente dal colore politico della maggioranza di governo, tra alcuni circoli del Pd (Chiusi e Villastrada), in associazioni come l’Anpi che ha supportato fattivamente tutte le repliche in ogni località, poi, associazioni diverse, da Legambiente per la Pace ad Art. 21; da Arci Note alla Pro Loco Associazione Turistica Pievese, a Chiusinvetrina… fino a due locali privati che hanno concesso spazi e amicizia per rappresentare Lo Straniero in location un po’ particolari e inusuali (Bar Burini a Villastrada e Agriturismo Borgo del Lupo a Fonte Vetriana). Come già a Chiusi Gianluca Sonnini e a Chianciano la consigliera delegata Clori Bombagli, ieri a Città della Pieve il sindaco Fausto Risini non solo ha partecipato, ma ha anche portato un suo contributo all’iniziativa. Idem il presidente della Pro Loco Marco Bertozzi che ha introdotto lo spettacolo ricordando anche le numerose cose fatte insieme a primapagina nel corso degli anni.
Last but not least, come dicono gli inglesi, come primapagina non possiamo che ringraziare i due performers Alessandro Lanzani, ormai “narratore” molto professionale, che forse ha fatto un ulteriore passo avanti rispetto alla già ottima performance di “Tradire! La notte prima dell’assedio” e il “menestrello” Dario Perini, voce avvolgente e chitarra maneggiata con sapienza. Poi Riccardo Dell’Orfano “musico” delle prime due uscite; Luca Tateo e Sergio Wedenissow che hanno dato una mano preziosa.
E’ stato bello portare un reading di questo genere nelle piazze (e in piazze che hanno a che fare con la vicenda narrata), in luoghi simbolo sempre legati alla vicenda, come Fonte Vetriana e anche – lo possiamo dire – in due Feste de l’Unità, appuntamenti classici dell’estate, ma un po’… “smarriti” sotto il profilo della proposta culturale e politica. Per alcuni di noi è stato come un “ritorno a casa” dopo 50 anni. E anche quella è stata un’emozione, in aggiunta alle emozioni suscitate dal testo, dalla recitazione e dalla musica. Ritrovare tanta gente e fare addirittura il dibattito a seguire, come si faceva un tempo dopo lo spettacolo, ci ha fatto tornare ad anni migliori. Il fatto che dei segretari come Simona Cardaioli e Alessio Meloni e dei gruppi dirigenti del Pd abbiamo voluto presentare Lo Straniero alla propria festa per noi è un buon segnale.
La cosa può sembrare banale, ma non lo è, perché anche da queste parti, l’abitudine a parlare, ad ascoltare storie scomode, a porsi delle domande, a riflettere sulle analogie tra passato e presente (e ce ne sono a iosa), si è persa e con questo nostro reading l’abbiamo un po’ ritrovata. In più di una occasione si è avuta l’impressione che la platea non aspettasse altro che qualcuno togliesse il tappo. E anche il canto finale e corale di Bella Ciao, in tutte e 8 le repliche, è sembrato quasi un rito liberatorio. E in qualche misura anche… propiziatorio.
Adesso ci riposiamo un po’ e torniamo a raccontare le cose di tutti i giorni. De “Lo straniero” se ne riparlerà più avanti. Forse già a fine mese. Vi terremo informati.
m.l.
Grazie a Marco e a questo “Noi”.