CHIUSI, SABATO 3 AD ORIZZONTI IL PICCOLO GRANDE DISSACRATORE PAOLO ROSSI

venerdì 02nd, agosto 2024 / 12:41
CHIUSI, SABATO 3 AD ORIZZONTI IL PICCOLO GRANDE DISSACRATORE PAOLO ROSSI
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CHIUSI – Domani sera, sabato 3 agosto, il Festival Orizzonti di Chiusi propone la sua serata clou. Sul palco in piazza Duomo (che nessuno chiama Piazza Carlo Baldini, Vescovo, come in effetti dice l’indicazione toponomastica) un attore famoso, noto anche al grande pubblico della televisione, che per la verità non è la prima volta che sbarca nela città di Porsenna. Parliamo del piccolo grande Paolo Rossi. Il comico, come precisava lui, per distiguersi dal “pablito” del pallone, purtroppo scomparso qualche anno fa. Un “non allineato”, un irregolare del teatro, un narratore anticonformista, fuori da qualsiasi schema, uno di quelli capaci pure di perdersi o mischiare i fogli del copione da leggere e continuare a braccio, divagando e parlando magari anche di altro… Lo fece proprio al Mascagni. E domani sera non è escluso che qualche sorpresa all’insaputa dei suoi stessi tecnici la tiri fuori. E’ fatto così il Paolino nazionale. Un dissacratore seriale, per costituzione. Un battitore libero incontrollabile. Ad Orizzonti 2024 presenterà il sio ultimo lavoro: Operaccia satirica, la guerra dei sogni.

Un testo stravagante costruito sulla lettura-rtuilettura  dei grandi classici letterari trasformati in composizioni buffe e shakerati insoeme ad episodi “rubati” dalla vita vissuta e dal proprio repertorio. Ne esce un mix di poesie comiche che, grazie all’accompagnamento musicale, si tramutano in una canzonaccia popolare. Perché “chi è capace di narrare storie ha il potere di governare il mondo”, afferma l’attore e regista.

Sul palco Paolo Rossisarà accompagnato dai musicisti Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari. Come sempre, anche in questo spettacolo, il linguaggio è scorretto, non solo politicamente, anche dal punto di vista lessicale, è variegato, ricco di storpiature, parole e suggestioni strane, ma facilmente comprensibili per tutti.

“Le operacce satiriche rimangono fondamentalmente delle storie: noi ci sforziamo di raccontarle al meglio per combattere il senso di disorientamento e smarrimento che proviamo pensando a come è governato il mondo che viviamo”, racconta Paolo Rossi che ha sempre fatto così, dagli esordi nei club milanesi, 40 anni fa, ad oggi. Quello che propone è teatro-canzone. Un format che ormai usano in molti. Se ne è avuta piena rirpova anche ad Orizzonti. La narrazione che si serve e si fa aiutare dalla musica e la musica che non è solo contrappunto o accompagnamento, ma narrazione essa stessa. In un certo senso Paolino Rossi si può definire un narratore rock. Perché come il rock sa essere dissacrante e immerso nel marasma dell’oggi anche quando utilizza testi o riferimenti classici, da Shakespeare a Brecht, da Molière a Becket… Fa teatro tutt’altro che accademico, ma anche quando lo fa sotto un tedone da circo, il suo non è teatro da  baraccone. Il linguaggio spesso crudo e molto pop, la dissacrazione di testi sacri della letteratura possono lasciare perplessi i puristi. Ma Paolo Rossi così è se vi pare. E così va preso. Prendere o lasciare. L’attore friulano di nascita, ma milanese d’adozione è senza dubbio un volto noto, il più noto tra gli artisti di questa edizione del festival chiusino, ma i suoi non sono mai spettacoli di… cassetta. Appuntamento sabato 3 agosto, ore 21,oo Piazza Duomo, Chiusi. Santa Mustiola che finalmente ha trovato casa sotto al portico che fa da quinta naturale alle spalle del palco, chiuderà un occhio su qualche parola fuori dalle righe e sotto sotto applaudirà il coraggio della dissacrazione, perché anche lei a suoo modo, ai suoi tempi, ebbe il coraggio di andare controcorrente e raccontare storie che al potere costituto non andavano a genio…

m.l.

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