CHIUSI, AGOSTO EPOCALE: L’ACQUA DI MONTEDOGLIO ESCE GIA’ DAI RUBINETTI. STOP AL PRELIEVO DAL LAGO CHE RINGRAZIA E RESPIRA…
CHIUSI – Quella del 1 agosto 2024 per Chiusi è una data epocale. Come quella del 1971 che si legge su una epigrafe affissa sulla fontana maggiore in piazza del Comune. Nel ’71 il Comune di Chiusi pose fine al problema dell’approvvigionamento idrico (ogni estate era un calvario) avviando l’attingimento del Lago che così da risorsa ambientale e di pesca – all’epoca ancora si praticava – diventava anche la “sorgente” e il “serbatoio” dell’acquedotto. E quel prelievo per far arrivare l’acqua alle cannelle di casa dei chiusini, per il Chiaro è stato un salasso tutt’altro che salutare. In questi giorni, sostanzialmente dal 1 agosto 2024, è cominciato invece l’approvvigionamento dell’acquedotto con l’acqua proveniente dalla diga di Montedoglio. Acqua del Tevere che per caduta scende da Anghiari fino a Chiusi. Contemporaneamente cessa l’attingimento dal Lago. Che naturalmente ne trarrà beneficio.
Come spiegato più volte anche su queste colonne, l’acqua di Montedoglio confluisce nell’acquedotto (impianto di potabilizzazione) e da lì viene distribuita alle utenze dei chiusini, non finisce direttamente nel Chiaro. Ma il lago, non subendo più il prelievo giornaliero respirerà meglio, manterrà un livello dellì’acqua più alto e rischierà molto meno di finire in secca nei periodi di siccità…
Beneficio ne trarranno anche i cittadini e le attività che usano acqua potabile per le loro lavorazioni (si pensi ai fornai, alle pasticcerie, ai ristoranti…), che avranno acqua migliore dai rubinetti di casa o dei laboratori. Anche la quantità, oltre che la qualità sarà superiore con minori rischi di contrazione o limitazione dei consumi in situazioni particolari. Diminuisce anche il rischio inquinamento, che nel lago era (ed è) piuttosto elevato, tanto che negli anni si sono registrati problemi importanti come la contaminazione da atrazina prima e trielina poi, negli negli anni ’80-90, e sversamenti di gasolio e altre sostanze oleose, fatti che richiesero interventi di emergenza molto rilevanti e causarono danni ingenti all’ecosistema, alle attività produttive e disagi alla popolazione. Anni duri in cui i chiusini si riconoscevano dalle “taniche” per l’acqua sul tettuccio della macchina…
Insomma l’acqua di Montedoglio, attesa da circa 30 anni è finalmente arrivata. L’ultimo tratto di conduttura, circa 7 km e mezzo dalle colline di Gioiella nel comune di Castiglione del Lago all’impianto di potabilizzazione di Chiusi, realizzato da Nuove Acque Spa con il concorso del Comune di Chiusi e dell’Ente Acqua Umbro Toscano è stato portato a compimento. L’acqua è già in circolo nei rubinetti.
Anche i pesci, gli aironi, i germani e le folaghe del Chiaro insieme alle piante lacustri sentitamente ringraziano. Con le temperature di questa estate e l’acqua vicina ai 30 gradi molte specie cominciavano ad avere il fiato corto. Lo stop al prelievo per uso idropotabile è e sarà una boccata di ossigeno (letteralmente) per tutto l’ecosistema del Chiaro e di questo non si può che gioire. Sia lodato il Dio Tevere…
L’amministrazione Sonnini porta a casa un risultato storico. Certo si tratta di un’opera attesa da decenni e avviata in precedenza, ma come nelle corse ciclistiche c’è chi lavora durante le gara e chi vince la volata. Va dunque riconosciuto il lavoro di chi l’aggancio alla conduttura proveniente da Montedoglio e prevista solo per usi agricoli lo ha voluto anche per l’acquedotto di Chiusi (e di consegenza per il Lago di Chiusi), di chi non ha mai mollato e quello di chi lo ha portato a termine.
Dall’impianto di potabilizzazione di Chiusi l’acqua di Montedoglio, attraverso conduttore e allacci già predisposti, potrà raggiungere anche Chianciano e Sarteano. L’acqua è un bene comune e laddove si può va condivisa.
m.l.
Quali sarebbero i meriti di questa amministrazione riguardo all’argomento in oggetto sarei curioso di saperlo.
Nell’articolo si parla di risultato storico, non di meriti. L’amministrazione (quella attuale come alcune di quelle precedenti) ci ha creduto, ci ha messo dei soldi, ha diciamo così perorato la causa. E questa vicenda lunga almeno 30 anni, dimostra che Chiusi le questioni le risolve se e quando riesce a trovare rapporti positivi e sinergie con l’Umbria. Bisognerebbe prenderne atto e fare la stessa cosa anche su altri terreni, vedi la questione ferroviaria e dei collegamenti stradali (Perugia -Chiusi, accesso alternativo per i Tir della Lodovichi, centro intermodale merci…).