TEATRO, QUEL PROFESSOR ARDECHE CHE E’ UN PO’ TUTTI NOI…

domenica 14th, aprile 2024 / 16:24
TEATRO, QUEL PROFESSOR ARDECHE CHE E’ UN PO’ TUTTI NOI…
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SARTEANO – In assenza, per lo più ingiustificata, della politica capita che sia il teatro a farsi carico di dire ciò che la politica non dice, di affrontare temi caldi e magari pure scomodi. Ci abbiamo provato anche noi di primapagina portando in scena di recente una piece su un assedio del ‘500 per parlare delle guerre di oggi e del rischio d una deflagrazione globale… E ci ha provato Fabrizio Nenci passato stavolta dalla consolle delle luci alla sedia da regista con “L’ora di ricevimento”, testo di Stefano Massini sul tema dell’immigrazione-integrazione nell’Europa multietnica in cui tutti viviamo. Uno spettacolo presentato in prima assoluta ieri sera al teatro degli Arrischianti di Sarteano che, lo diciamo subito, al di là del testo, del tema affrontato e della qualità dell’allestimento, su cui si può naturalmente discutere, come su ogni piece teatrale, ha un valore aggiunto: quello di aver messo insieme, in una sorta di”rappresentativa territoriale dei teatranti”, non solo più di 20 persone, ma anche diverse compagnie ed esperienze teatrali del circondario: dai Semi d’Arte di Chiusi, agli Arrischianti di Sarteano, dalla compagnia di Moiano all’Orto del Merlo di Cetona, da Trasmeno Teatro di Castiglione del Lago ad una compagnia di Tuoro…  Già questo tentativo di unire le forze e le sensibilità per fare una cosa insieme merita un applauso a scena aperta. Passare dalle piccole gelosie ad un lavoro corale è un bel passo avanti. E anche un messaggio chiaro.

Merita un plauso anche la scelta di un testo e di un tema certamente attuale, ma non proprio popolare. La scuola della banlieu di Tolosa in Francia, dove insegna il professor Ardeche, protagonista principale, potrebbe essere benissimo una scuola di El Paso o di San Diego, dove convivono ragazzi americani e “chicanos”, messicani hondureni, nicaraguens, portoricani… ma potrebbe essere anche una scuola di Lampedusa, di Porto Empedocle, di Otranto… ma se vogliamo anche una scuola di Chiusi Scalo o di Sarteano dove ormai gli alunni di origine straniera, in larga parte islamica, sono quasi o addirittura più del 50%…

Il professor Ardeche e il suo collega Saintpierre non sono eroi, né due rivoluzionari, sono solo due “funzionari pubblici” che cercano di fare al meglio il loro lavoro in una realtà complicata, che li vede circondati, quasi ostaggi di studenti e famiglie che non li capiscono e cercano di mantenere lì, in Francia, le loro tradizioni, la loro cultura, la loro cucina e fanno fatica ad assimilare la cultura e le regole del nuovo Paese, anche se sono lì da generazioni… E la differenza tra chi fa fatica anche a sbarcare il lunario facendo l’operaio in una carrozzeria o la commessa e chi è perfettamente integrato, veste bene ed ha fatto pure i soldi non è molta. E questo aumenta le difficoltà, il senso di impotenza, l’amarezza di quei prof…

Il lavoro diretto da Fabrizio Nenci è un lavoro corale. Con una ventina di attori sul palco. E’ vero che molti sono poco più che comparse e hanno battute di pochi secondi, ma nonostante questo emergono figure rilevanti e anche certi meccanismi ottusi della burocrazia che sembrano uguali dappertutto. Emergono le rigidità di mondi apparentemente inconciliabili e lontani, il cammino accidentato dell’integrazione che alcuni vorrebbero e altri non cercano e anzi la evitano…

Emerge la fatica dell’insegnare (e anche di apprendere) in scuole situate e inserite in ambienti difficili, diciamo di frontiera. Non a caso, oltre al professor Ardeche, quasi rassegnato a questo stato di cose e al  suo collega che vuole scappare dal girone infernale in cui si è venuto a trovare, la figura che risalta di più è il ragazzo “invisibile”, che è la somma di tutti gli “invisibili”, di quelli lasciati indietro, anche non volendo. Il ragazzo che sta seduto in fondo e non si vede mai, che si confonde additrittura con il muro pieno di muffa e che il professor Ardeche sogna la notte. O quando si addormenta per la stanchezza nella sala professori. Quella in cui aspetta i genitori per l’ora di ricevimento del giovedì…

Per la cronaca il professor Ardeche, che è un po’ tutti noi, è interpretato da Daniele Peluso; il suo collega Saintpierre da Donato Celeste. Il ragazzo “invisibile” da Daniele Cesaretti.  Gli altri attori sono Bruno Del Buono, Antonio Crezzini, Cinzia Lucacchioni, Claudia Morganti, Federica Ponzeletti, Francesca Carnieri, Giacomo Testa, Giorgio Peruzzi, Lara Fei, Laura Scovacricchi, Mascia Massarelli, Michele Barbanera, Monica Cuccaro, Rossana Rossi, Sabrina Rigutini, Sonia Nasorri, Valentina Fanfano, Vanessa Armellini, Walter Rigutini. Scenografia essenziale ed efficace come è nello stile di Fabrizio Nenci. Che non ha usato scrivanie e sedie normali, da scuola, ma se le è costruite tutte, una per una, di legno, coi pancali. Come a dire che il teatro racconta la realtà, la vita di tutti i giorni, ma è comunque teatro.

m.l.

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