L’ALTRA FACCIA DELLA “CARTOLINA”: COLTIVARE GRANO IN VALDORCIA, PIU’ COSTI CHE GUADAGNI

venerdì 15th, marzo 2024 / 17:57
L’ALTRA FACCIA DELLA “CARTOLINA”: COLTIVARE GRANO IN VALDORCIA, PIU’ COSTI CHE GUADAGNI
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SIENA –  La Valdorcia è da sempre considerata terra da grano. E da grano di qualità. “Altro non ci viene” dicevano i contadini e i mezzadri del passato, ma il grano sì, quello ci viene e bene. Tant’è  che per anni il grano della Valdorcia è stato molto ricercato anche dalle grand aziende della pasta made in Italy… Solo che, secondo una stima fatta di recente dalla CIA Toscana, riportata anche da alcuni quotidiani, coltivare e produre grano in Valdorcia è un costo più che un ricavo.

Sostiene infatti la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) che in Valdorcia il grano ha una resa di 35 quintali ad ettaro, e per 26 euro al quintale, il produttore avrà un ricavo di 910 euro ad ettaro, ma il costo di produzione può arivare a 1.200 euro, con una perdita di 290 euro ad ettaro.

Per ottenere un guadagno, dice ancora la Cia, occorerebbe un valore del grano pari almeno a 35 euro al quintale, 9 in più dei 26 attuali.

La spiegazione dettagliata che l’associazione degli agricoltori fornisce è questa:  “i costi di produzione sono dati dall’aratura per 180 euro; erpicatura 75, semina/concimazione fondo 75; costo 2 ql./biammonico 112 euro; seme 2,5 ql/ha per 238 euro; diserbo più trattamento (compreso costo prodotto) 170 euro; concimazione di copertura con 2 ql. e urea più 1 ql nitra 170 euro; trebbiatura 130 euro; trasporto al centro raccolta 50 euro”.

La Cia Toscana ricorda che in Valdorcia il grano rappresenta tutt’ora una coltura principale, ma ormai non è più sostenibile da parte degli agricoltori. E le quotazioni aggiornate settimanalmente confermano il trend ancora in calo per il prezzo del grano duro sul mercato.

Si salvano – precisa la Cia – quelle aziende di piccole-medie dimensioni, davvero virtuose, che riescono a chiudere la filiera, ovvero dal grano al prodotto finito che finisce sulle tavole. Questo è possibile grazie anche al brand Val d’Orcia, che unito a quello della Toscana permette un valore aggiunto. Ma queste aziende sono poche.

Il discorso è un po’ diverso in altre aree della regione. In Maremma, per esempio il grano coltivato in pianura ha una resa di 45 quintali per ettaro, 10 più che in Valdorcia, quindi la perdita sarà minore,  circa 30 euro ad ettaro, ma anche in questo caso non si tratta di un guadagno.

E comunque quando troviamo nei supermercati o in certe boutiques alimemntari la pasta di grano duro della Valdorcia a prezzi da gioelleria, si sappia che ciò non dipende dal prezzo del grano e che il produttore se non ci rimette, non è che ci guadagni molto…

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