CAMPIONESSA DI SCHERMA UZBEKA VIOLENTATA DA TRE ATLETI ITALIANI DURANTE UNO STAGE A CHIANCIANO

domenica 03rd, marzo 2024 / 17:06
CAMPIONESSA DI SCHERMA UZBEKA VIOLENTATA DA TRE ATLETI ITALIANI DURANTE UNO STAGE A CHIANCIANO
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CHIANCIANO TERME – Una campionessa di scherma di 17 anni della squadra nazionale dell’Uzbekistan ha denunciato di essere stata violentata da tre atleti della Federazione Scherma Italiana durante un ritiro estivo a Chianciano Terme.

L’episodio sarebbe avvenuto tra il 4 e il 5 agosto 2023 durante ua stage internazionale cui partecipavano più squadre di varie Federazioni.

Sulla fatto sta indagando la Procura della Repubblica di Siena che ha iscritto nel registro degli indagati due dei tre atleti coinvolti. Un terzo sarebbe minorenne.
Alcuni quotdiani, tra cui Il Messaggero, riportano inoltre la notizia che le analisi del sangue fatta edalla ragazza dopo la denuncia avrebbero evidenziato tracce di alcol e droga. Ma la stessa atleta nella sua deposizione ha raccontato di aver bevuto “solo una birra e due shottini”. Probabile quindi che la giovane sia stata drogata a sua insaputa. La 17enne  “è un talento emergente della scherma mondiale, specialità sciabola. Gareggia con la maglia dell’Uzbekistan, ma è originaria di un altro Paese”.
Secondo il racconto dell’atleta, tutto fa pensare ad uno stupro di gruppo.
La notte tra il 4 e il 5 agosto, maschi e femmine di diverse squadre sono in ritiro a Chianciano Terme. Tra loro la 17enne e gli atleti della Federazione italiana Scherma. La mattina la giovane campionessa si risveglia piena di dolori, con lividi e ferite alle gambe, stordita al punto da non ricordare. Non riesce ad alzarsi e nota nella stanza insieme a lei tre ragazzi, tutti atleti della nazionale azzurra categoria Junior. “Uno è sdraiato su di lei, un altro si sta rivestendo, il terzo le dorme accanto, nudo. I primi due fanno battute sessuali esplicite e ridono sguaiatamente”. Lei non ricorda niente di ciò che è successo. Solo il bar che si trova davanti agli alloggi degli atleti, dove la sera prima tutti erano andati a festeggiare. La birra e i due shottini. Poi il buio. E il pronto soccorso. E un incubo che dura ormai da 7 mesi.
I due atleti italiani maggiorenni che erano nella sua stanza sono stati iscritti nel registro degli indagati, ma nei loro confronti non sono scattati provvedimenti disciplinari o sportivi anche se la schermitrice uzbeka ha più volte chiesto che venissero sospesi, per non essere costretta a incontrarli di nuovo ad altre manifestazioni. Per questo motivo ha dichiarato di aver saltato diverse gare. Con danno per la sua carriera e per la sua preparazione sportiva. Dice anche che ha provato a contattare la Federazione Italiana, ma non ha ricevuto risposta.

 La Federazione italiana scherma ha emesso una nota in relazione alla notizia: “La Fis tempestivamente, e in più occasioni, ha avuto confronti diretti con la Magistratura inquirente, al fine di conoscere la situazione e gli sviluppi dell’attività investigativa”. La Federazione ha depositato anche la nomina della Fis per una costituzione di parte civile nell’eventuale giudizio, qualora venisse disposto dalla giustizia ordinaria”. Inoltre nella nota la federazione sottolinea di essersi “immediatamente attivata nei contatti con la Magistratura ordinaria e sportiva”, dichiarando “massima fiducia nell’operato dell’autorità“. Poi aggiunge: “La Federazione Italiana Scherma che dei valori sani e autentici dello sport ha fatto la bandiera della propria attività non meno delle medaglie olimpiche e paralimpiche, e che attraverso questo lavoro quotidiano si è affermata come un esempio riconosciuto di impegno sociale, valuterà tutte le azioni necessarie a tutela della propria immagine e a difesa di quel che ogni giorno afferma nelle sale di tutta Italia”.

Così Paolo Azzi, presidente della Fis: “Noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo, non possiamo sostituirci alle autorità giudiziarie. Non abbiamo i poteri per indagare su ipotesi di reato gravi come questi, da codice rosso”. “A suo tempo, abbiamo attivato la procura e la giustizia federale, facendo tutti i passi necessari. Ci siamo anche predisposti per un’eventuale costituzione di parte civile se ci dovesse essere un processo come parte offesa. Su quali basi possiamo sospendere gli atleti indagati oggi? Serve almeno un provvedimento cautelare, un rinvio a giudizio o la chiusura delle indagini”.

In attesa che la giustizia faccia il suo corso, che dire? che forse il motto “Italiani, brava gente” non è vangelo e va preso con le molle.

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