CHIUSI, VENERDI’ 23 INIZIATIVA PUBBLICA SULLA “RESISTENZA DI GAZA”. FERMIAMO IL GENOCIDIO!

mercoledì 21st, febbraio 2024 / 20:41
CHIUSI, VENERDI’ 23 INIZIATIVA PUBBLICA SULLA “RESISTENZA DI GAZA”. FERMIAMO IL GENOCIDIO!
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  1. Chiusi- “Il Programma alimentare mondiale sospende la distribuzione di aiuti nel nord della Striscia. Negoziati al Cairo, c’è Haniyeh, leader di Hamas. Cessate il fuoco, all’Onu gli Usa mettono il veto alla risoluzione araba e ne annunciano una loro.Il Programma alimentare mondiale sospende la distribuzione di aiuti nel nord della Striscia. Negoziati al Cairo, c’è Haniyeh, leader di Hamas. Cessate il fuoco, all’Onu gli Usa mettono il veto alla risoluzione araba e ne annunciano una loro.Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme: Il problema principale a Gaza è la mancanza di viveri.”. Così oggi Rai News descrive la situazione del conflitto in Palestina.

Il massacro di civili va avanti. E mentre le diplomazie lavorano sottotraccia, sul terreno il quadro si fa sempre più drammatico. L’esercito israeliano è pronto a sferrare l’attacco di terra da sud, da Rafah. Intanto sui social circolano video girati dagli stessi soldati israeliani che riprendono scene di orrore assoluto, diffuse probabilmente “per spregio del nemico”, per far vedere che i soldati di Netanyahu hanno un solo obiettivo: cacciare TUTTI i palestinesi dalla striscia di Gaza o eliminarli fisicamente. In uno di questi video si vede un ragazzo palestinese in pantaloni e maglietta, con una borsa in mano fermato dai soldati israeliani che gli intimano di tenere le mani in alto, poi lo invitano ad allontanarsi senza voltarsi indietro. Il ragazzo lo fa, si allontana, ma dopo poche decine di metri i soldati gli sparano alle spalle a sangue freddo. E lui cade. Non ci sono spiegazioni per un fatto del genere. Che è un crimine di guerra. Probabilmente il ragazzo non era un terrorista di Hamas se no i militari lo avrebbero ammanettato e neutralizzato senza farlo allontanare. Quello che si vede nel video è un omicidio feroce e gratuito.

E da fonti Onu e Oms i morti civili palestinesi sono ormai più d 30 mila… Nelle abitazioni rimaste in piedi, nei campi profughi manca l’acqua, manca il cibo, manca la corrente elettrica e il gas, mancano anche  il sapone, la carta igienica, i pannolini per i bambini, le medicine. Israele blocca anche gli aiuti umanitari.  In tutto il mondo sale la richiesta di un cessate il fuoco e di una trattativa che ponga fine alla carneficina. Termine usato dal cardinale Parolin, portavoce della Santa Sede qualche giorno fa.

Intanto si spara anche a Damasco in Siria; nel Mar Rosso gli Houti continuano ad attaccare le navi mercantili occidentali e “Israele ha effettuato attacchi segreti contro due importanti gasdotti all’interno dell’Iran, interrompendo il flusso di calore e gas da cucina verso province con milioni di persone”: lo scrive il New York Times citando due funzionari occidentali e uno stratega militare affiliato al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane. Siamo già all’escalation.

Di fronte ad una situazione del genere, mentre ci indignamo tutti per la morte del dissidente russo Navalny, morte che probabilmente è un omicidio politico, di stato (come lo fu nel 1937 la morte di Antonio Gramsci, e prima quella di Piero Gobetti) e come è una “persecuzione politica” la carcerazione di Julian Assange in GB, non possiamo rimanere in silenzio di fronte a ciò che sta avvenendo a Gaza e in Medio Oriente.

Dopo l’importante mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale del 15 febbraio con la richiesta del cessate il fuoco e l’apertura di un canale diplomatico che ponga fine al conflitto, a Chiusi proveremo ad alzare ulteriormente il volume sulla tragedia in atto in Palestina. Lo faremo con una iniziativa pubblica promossa da Gruppo Possiamo, Sinistra Civica ed Ecologista e Primapagina, cioè dalle componenti diciamo così “più movimentiste” della sinistra locale e da questo giornale che sui temi della guerra e della pace è sempre stato in prima linea. Esponenti del M5s hanno annunciato la loro presenza, ma a titolo personale.

L’appuntamento è per Venerdì 23 febbraio, ore 21,15 presso la saletta della Cgil in via Mameli a Chiusi Scalo.

Titolo dell’incontro: “La resistenza di Gaza- Voci dall’interno”. E infatti saranno presenti o in collegamento anche testimoni diretti dei fatti, compreso un cittadino palestinese appena evacuato da Gaza. Ma interverranno anche Mauro Ghignoni, ex cooperante che ha vissuto a Gaza, attivista di Palestine Solidarity Compaign in UK; Francesco Mizzau, art director e designer fondatore della Rete Toscana in Movimento.  La serata vuole essere un focus sul dramma dei civili palestinesi. E su quello che anche l’alta corte di giustizia dell’Aia definisce un genocidio. 

I promotori sono sostanzialmente gli stessi della manifestazione per la pace organizzata il 14 maggio 2022 in piazza Garibaldi, sempre a Chiusi Scalo, in quel caso per parlare del conflitto in Ucraina. Il senatore Ferrara del M5s era presente anche a quell’iniziativa.

La sede questa volta è la stessa che ha visto di recente due serate organizzate dal Pd, una il 21 dicembre e una il 7 febbraio con il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, nella quali parlamentari, consiglieri regionali ed esponenti di partito, compreso il segretario senese Valenti hanno parlato anche loro, insieme ad alcuni cooperanti e membri di varie Ong, di “genocidio”, di “deportazioni”, “affamamento della popolazione”, di “assedio di tipo medievale” e in effetti tra gli assedi dei Lanzichenecchi o dei mercenari di Ascanio della Corgna e ciò che stanno facendo adesso gli Israeliani a Gaza – andando decisamente oltre il diritto alla difesa e la “giusta reazione” all’attacco di Hamas del 7 ottobre –  la differenza è poca e sta solo nel tipo di armi usate. Per il resto è tutto uguale.

Chi ha avuto modo di vedere lo spettacolo teatrale “Tradire! La notte prima dell’assedio” che come primapagina abbiamo presentato a Chiusi, Città della Pieve, Castiglione del Lago e Bettolle sa di cosa parliamo. Anche allora, 1554, i fiorentini, con i loro alleati (la Spagna, il Sacro Romano Impero, il papa) cercavano di eliminare la presenza scomoda della Repubblica di Siena, difesa dalla Francia. A Chiusi andò in scena una quasi guerra mondiale tra le grandi potenze d’Europa, con  i chiusini che per la difesa usarono i cunicoli sotterranei, come i miliziani di Hamas, e come gli ucraini; fecero saltare ponti e strade, allagarono i campi, per ritardare l’avanzata degli assedianti; deviarono i torrenti per non alimentare i mulini oltre confine e affamare i nemici… Gli altri allo stesso modo impedivano i rifornimenti alla città assediata… La carneficina ci fu ma, l’assedio vero e proprio che avrebbe spazzato via Chiusi, però fu evitato e le potenze poi si misero d’accordo… Possibile che oggi, con la minaccia di una deflagrazione mondiale, non sia possibile trovare una soluzione diplomatica e politica per quella che viene tutt’ora chiamata Terra Santa? Ne parliamo venerdì.

E come primapagina saremmo lieti se il Pd e le altre forze politiche e  civiche che hanno votato la mozione in consiglio comunale, volessero partecipare. Quella mozione è un atto importante e le posizioni espresse dal Pd nelle due serate citate sono state coraggiose e piuttosto nette, al di là delle titubanze e dei soliti “ma anche” della linea nazionale.

m.l.

 

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