CHIUSI, IL PROGETTO PER SALVARE IL LAGO: ESCLUSO IL DRAGAGGIO. IN ESTATE ARRIVA L’ACQUA DA MONTEDOGLIO

venerdì 09th, febbraio 2024 / 19:12
CHIUSI, IL PROGETTO PER SALVARE IL LAGO: ESCLUSO IL DRAGAGGIO. IN ESTATE ARRIVA L’ACQUA DA MONTEDOGLIO
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CHIUSI – Sabato scorso si è svolta a Chiusi, auditorium La Villetta,  una conferenza per parlare di salvaguardia e valorizzazione del lago. Tema che l’amministrazone comunale definisce strategico e prioritario. L’iniziativa ha fatto il punto sullo stato di salute del Chiaro e sul progetto di salvaguardia messo in campo.
In questo quadro un fattore decisivo sarà l’adduzione dal bacino del Montedoglio, prevista per la prossima estate, che consentirà di avere una qualità migliore delle acque e azzererà l’attingimento dal lago, per il pubblico acquedotto, preservando dunque la risorsa idrica con benefici per l’intero ecosistema lacustre.
Gli studi approfonditi condotti dalla Università di Siena su qualità dell’acqua, della flora e della fauna e quelli del Politecnico di Milano sull’interramento, hanno delineato un quadro da attenzionare, ma sicuramente non un ecosistema ambientale compromesso. E non è poco.  D’altra parte il processo di interramento altro non è che la conseguenza e uno egli “obiettivi” della Grande Bonifica della Valdichiana della fine del ‘700. Nei due secoli successivi è stato in qualche modo mitigato, ma non è cosa semplice fermarlo. Intanto una cosa è certa: il Chiaro non si può dragare, e non verrà dragato, per eliminare un po’ di limo dal fondale e aumentare la profondità. Troppo alti i costi e troppo alti anche i rischi di danneggiare l’ecosistema. Meglio evitare, hanno detto i tecnici. E questo più o meno si sapeva dai tempi del famoso Progetto Italimpanti della fne degli anni ’90 che fece arrivare a Chiusi un Finanziamento del Ministero dell’Ambiente di 20 miliardi di lire…
Si punterà – dicono tecnici e amministratori – su interventi mirati e compatibili. Quali siano questi interventi non è del tutto chiaro. Ma non si tratterà di opere di grande impatto. Si parla del ripristino della vasche di decantazione per fermare e limitare l’apporto di fanghi nei momenti di piena degli affluenti. Vasche che un tempo c’erano (nei pressi della pioppeta alla foce del torrente Tresa  e del canale Montelungo) e che via via si sono anch’esse interrate e sono state invase dalla vegetazione per mancata manutenzione. Allo studio anche una migliore gestione delle chiuse che regolano l’afflusso e il deflusso delle acque. Una di queste (quella di Moiano-Palazzolo) per esempio spartisce il flusso del torrente Moiano tra il Lago di Chiusi e il Trasimeno e non sempre funziona come dovrebbe.
Escluso il dragaggio, che non si farà, gli interventi previsti saranno sostanzialmente “manutentivi”.
Mentre, come dicevamo, un impatto decisivo lo avrrà l’acqua di Montedoglio che arriverà direttamente nell’acquedotto comunale e quindi consentirà di non attingere più dal lago per far arrivare l’acqua potabile nelle case dei cittadini. E anche per l’irrigazione ci saranno prese lungo il tragitto del “tubo” e nessuno attingerà più dal lago, che ne trarrà grande beneficio. Previste azioni mirate anche alla preservazione e tutela della biodiversità intesa come fauna ittica e flora lacustre. La conferenza si è soffermata sulle specie di pesci e altri animali presenti evidenziando ancora una certa ricchezza e peculiarità.
In agenda anche interventi per la valorizzazione dell’ambiente lacustre ai fini turistici e sportivi, dalla pesca al canottaggio, dal trekking al Triathlon.  Tutto ciò attigendo a fondi ministeriali e comunitari che possono essere intercettati per un progetto di questo genere.
Il lago di Chiusi è una grande risorsa ambientale e paesaggistica di questo territorio (non solo di Chiusi, tanto che 3/4 delle sponde sono umbre), è una “perla” da cui trae origine anche buona parte del meglio della cultura materiale della zona: la cucina lacustre per esempio, certe produzioni agricole, la tradizione della pesca, certi tipi di barche; è un luogo legato a suggestioni e riti religiosi (il culto di Santa Mustiola) ed è anche un luogo “di confine” tra Toscana e Umbria, di contaminazione anche linguistica tra le due regioni. E’ un luogo caro, molto caro, ai chiusini che per decenni ci hanno fatto le feste popolari, i pic nic del Lunedì di Pasqua e del Primo Maggio, le gite in barca… Ogni idea o progetto che tenda a salvare il lago dai suoi mali (l’interramento strutturale, l’inquinamento, l’abbandono,l’indifferenza) non può che essere ben visto e salutato con favore. Ci mancherebbe altro. Speriamo che sia la volta buona che dalle chiacchiere si passa ai fatti.
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