CHIUSI: TOMBE ETRUSCHE CHIUSE AL PUBBLICO, IL SINDACO ALZA LA VOCE CON IL MINISTRO
CHIUSI – Qualcuno direbbe “la misura è colma! Così non si può continuare!” Il sindaco di Chiusi Gianluca Sonnini torna sull’ormai annosa questione delle tombe etrusche chiuse al pubblico dal 2020 e alza la voce con il Ministero che sta facendo orecchi da mercante, lasciando cadere nel vuoto anche la disponibilità e i mezzi messi a disposizione dal Comune per dare una mano a trovare una soluzione.
“Ringraziamo il Ministero della Cultura per pubblicizzare il nostro Museo Nazionale Etrusco, che è il fiore all’occhiello della nostra città, peccato che la Necropoli di Poggio Renzo e la Tomba del Colle non siano ad oggi e da oltre 2 anni visitabili”, Comincia così un post pubblicatgo dal sondaco sulla pagina Fb del Comune.
E il post così prosegue, con toni sempre più decisi:
“È proprio per questo che ad inizio anno abbiamo inviato una lettera al ministro Gennaro Sangiuliano per chiedere che vengano riaperte le tombe, per chiedere che si tenga conto del valore storico e culturale di questi luoghi unici.
Tutto ciò sta producendo un danno enorme alla nostra città, per collaborare e facilitare la fruizione delle tombe abbiamo deciso di farci carico della ordinaria manutenzione delle aree interessate e abbiamo predisposto, a carico del bilancio comunale, una navetta che permettesse di accompagnare i turisti e i custodi, servizio che nonostante la condivisione con il dir Vallelonga, che sta facendo un importante lavoro sul territorio e che ringraziamo per la sua disponibilità e competenza, non è stato ad oggi possibile attivare.
Evidentemente tutto questo non è ancora sufficiente e non riusciamo a capire il perché.
Con l’occasione abbiamo chiesto un ulteriore impegno al ministero per dotare il Museo Archeologico di nuovo personale per consentire le aperture domenicali, sia di mattina che di pomeriggio, ma anche in questo caso ad oggi si è visto poco o niente, visto che i nuovi arrivi sono serviti solo a compensare i pensionamenti.
Il Museo Archeologico rappresenta per Chiusi un importante volano turistico, una risorsa culturale fondamentale, ed è la presenza dello stato sul territorio, in valdichiana sino ad oggi non ci sono altri musei nazionali, è prevista una nuova apertura a San Casciano, grazie alle recenti e straordinarie scoperte archeologiche dello scavo del Bagno Grande, ci auguriamo che tutto ciò possa rappresentare un nuovo stimolo per il ministero al fine di non dimenticare l’importanza di Chiusi e e speriamo di essere ascoltati dal ministro Sangiuliano e dal Dir. Osanna in modo che si occupino una volta per tutte di questa problematica e riescano a risolverla”.
Tra due mesi sarà Pasqua e come è noto il periodo pasquale segna di solito l’apertura della stagione turistica. Ha fatto bene il sindaco Sonnini ad alzare il volume e a chiedere la giusta considerazione per Chiusi, per il suo Museo Nazionale e per gli altri siti archeologici di competenza della Soprintendenza, quiondi del Ministero. Già un anno fa dopo la visita al Museo dello stesso Ministro Sangiuliano, reduce da un sopralluogo a San Casciano (FOTO), la questione fu posta con una certa evidenza, tant5o che che lo stesso Sonini si disse allora fiducioso di una soluzione per la stagione turistica 2023, che invece è passata senza nessun passo avanti. Con grave danno all’immagine e alla storia della città, ma anche per le “entrate” del settrore turismo, penalizzate dall’impossibilità di visitare le Tombe Etrusche dipinte, che sono, insieme ad alcuni pezzi esposti al Museo, il richiamo più forte e importante per quanto concerne l’importantissimo passato etrusco di Chiusi. Certo, a Chiusi, come abbiamo scritto tante altre volte, non ci sono solo gli etruschi, la città non ha solo quel pasato lì, ha anche quello romano e poi quello longobardo che è altrettanto rilevante, ha le catacombe paleocristiane e una cattedrale tra le più antiche della Toscana, ha testimonianze e storie da raccontare sull’epoca della Repubblica di Siena e sul periodo che ne segnò la sconfitta e il passaggio sotto le insegne dei Medici e del Granducato di Toscana, alla metà del ‘500. Però è chiaro che tenere chiuse le tombe etrusche equivale a far camminare la città con il freno a mano tirato, con i “pezzi da esposizione” tenuti inspiegabilmente e colpevolemente sotto chiave, con la motivazione che non c’è persopnale a sufficienza o il personale presente non può accollarsi anche l’onere di accompagnare i visitatori alle necropoli appena fuori città. Una motivazione che non reggerebbe neanche se il Museo competente anche per le tombe fosse una struttura comunale e men che meno regge trattandosi di struttura statale sotto l’egida del Ministero e inserita del Sistema dei Musei Senesi…
Vediamo se la sollecitazione del sindaco, questa volta sortirà qualche effetto. Da queste colonne la questione l’abbiamo più volte sollevata e sollecitata. Siamo dunque al fianco di Sonnini in questa battaglia. Ma la cosa va risolta e va risolta rapidamente. Prima di Pasqua. Se ciò non avverrà serviranno azioni più clamorose e dirompenti. E il volume dovrà esserer talmente alto che il Ministro Sangiuliano non potrà far finta di non sentire…
m.l.