La mobilitazione, iniziata nei giorni scorsi, è contro le politiche agricole dell’Unione europea. Questi i punti principali della protesta: “Sussidi, prezzi all’ingrosso da rivedere, no alla carne sintetica, no alle cavallette come cibo, no agli impianti fotovoltaici sui terreni produttivi”.
Da quest’anno scatta l’obbligo di tenere incolto il 4% dei terreni seminati sopra i 10 ettari. E questo non piace ai produttori di grano e mais. Ma c’è anche la questione dei prezzi. In commissione Agricoltura alla Camera c’è un progetto di legge che modifica il decreto legislativo del 2021 contro le pratiche sleali: introdotto un costo di produzione di cui deve tenere conto il prezzo di vendita. “Ma ancora non si è visto niente” docopno i manifestanti. A loro arrivano spiccioli, mentre il consumatore paga salato alla cassa del supermercato. Frutta e verdura, per esempio, ma anche il pane, soono tra i generi alimentari che hanno registrato gli aumen ti di prezzo più consistenti negli ultimi due anni. Colpa anche della Guerra in Ucraina, delle sanzioni alla Russia, dell’aumento del costro dei prodotti energetici.
Poi le altre questioni in ballo: la cosiddetta carne sintetica e i cibi a base cellulare (su cui l’Italia con Francia, Austria e altri 9 paesi ha chiesto una moratoria di 12 mesi all’Unione Europea), le farine di insetti, l’aumento vertiginosi dei costi dei mutui, il costo dei carburanti, e le tasse: la legge di bilancio reintroduce l’Irpef agricola.
La protesta adesso si sta spostando sulle strade e autstrade:
In Umbria, in provincia di Perugia questa mattina gli agricoltori con i loro trattori hanno sfilato sulle strade alle porte di Assisi: poco meno un centinaio i partecipanti, secondo una stima degli organizzatori. La manifestazione che si è svolta in modo ordinato e senza creare particolari disagi alla circolazione stradale, il tutto con la vigilanza delle forze di polizia. Manifestazione con i trattori anche al Casello A1 di Orte con rallentamenti sia verso Terni, sia verso Viterbo. Martedì 30 gennaio, un presidio di agricoltori, con i loro trattori e mezzi vari è previsto al Casello A1 Valdichiana (Bettolle, comune di Sinalunga) dove converranno manifestanti della Valdichiana senese e aretina e anche dalla vicina Umbria.
Non si parla (per ora) di blocchi stradali, come avvenne più volte negli anni ’80 sia al casello Valdichiana che a quello di Chiusi-Chianciano Terme, quando a scioperare erano i trasportatori e i camionisti in lotta bloccarono sia le statali che l’Autostrada del Sole con decine e decine di Tir messi di traverso, barre chiodate, copertoni incendiati.
Come oggi gli agricoltori, anche allora a protestare erano le piccole imprese di trasporto, i camionisti artigiani, per lo più aderenti alle confederazioni di categoria come la Cna e la Confartigianato. In Valdichiana erano centinaia le imprese di trasporto, molte delle quali organizzate in consorzi territoriali. Quella protesta fu dirompente e anomala, con una parte della sinistra solidale con gli scioperanti e un’altra parte che invece evocava i fantasmi delle rivolte contro Allende in Cile prima del golpe di Pinochet e temeva derive populiste…
Ieri sera a Bettolle, presso la sala di un hotel, un’assemblea partecipatissima di agricoltori ha presentato la piattaforma rivendicativa e annunciato il presidio del 30. Niente paragoni con le proteste dei “forconi” di qualche anno fa, dicono gli organizzatori. Ma è evidente che quando si scatenano proteste del genere, il rischio di derive reazionarie è sempre dietro l’angolo…
Ma l’agricoltura italiana, che non è settore marginale, chiede ascolto e tutela. L’agricoltura è ciò che mangiamo, ciò che beviamo. Ed è anche ciò che indossiamo, perché lana, lino, canapa, seta, pelle, prima di essere trasformati dall’industria e dal design della moda, sono prodotti agricoli, esattamente come il pane, la carne, la verdura, i salumi, i succhi di frutta, il latte, il vino, la birra, il miele, lo zucchero…
Chiaro di cosa stiamo parlando? se si fermano i produttori di questa roba, cosa succede? Come si legge nei cartelli dei manifestanti:”No farmers, no food”, “Niente agricoltura, niente cibo”…
m.l.
Nella foto: trattori degli agricoltori in lotta (Il Fatto Quotidiano)
Ieri sera ho guardato i telegiornali di Rai 1 e Rai 2 ma di questa protesta, che interessa tutta l’Italia, è stato fatto solo un breve cenno. Si è preferito parlare di Sanremo ! Un profondo ringraziamento e rispetto a tutti gli agricoltori d’Italia che, in modo pacifico, chiedono ascolto e tutela.
Per Gisella Zazzaretta.Purtroppo-ed è ormai storia- che le cose chieste soprattutto a livello nazionale ” in modo pacifico e civile” come intendi tu Gisella non vengano ascoltate. L’esempio si ha in Europa con i ”gilet gialli” in Francia che quando scendono in piazza fanno sul serio,ma sono subito accantonati in un angolo dai media che sono la voce del padrone. Le normative europee ci diceva la Meloni prima di salire al Colle e prendere l’incarico di Governo che strangolassero l’Italia.Adesso non la strangolano più ? Sentendo gli agricoltori mi sembrerebbe che non sia una situazione favorevole a loro e che la situazione sia ancora peggiore di prima, ma è meglio vedere S.Remo e far sentire alla sera agli italiani un po’ di musica, spesso neanche quella tanto gradevole.E allora di cosa stiamo parlando quando nelle trasmissioni un po’ più decenti delle altre- per esempio sulla rete 7- si debba combattere contro una coalizione delle TV di Mediaset che si sommano a quelle di Stato e che tirano il carro tutte quante nella stessa direzione ? Il quarto potere che dovrebbe rappresentare l’interesse di tutti non lo si cambia tanto facilmente perchè è diventato il cespite dove è più interesse di ogni altro luogo starne a presiedere le porte.E questo sia chiaro vale soprattutto nei confronti di coloro che non amano sentirsi dire che non sia vero che l’etica di sinistra sia stata abbastanza indifferente a quanto succedeva in talia.Infatti il mio modesto richiamo alle idee è che in italia chi detiene il potere ha fatto da sempre il giuoco della destra perchè è stata storicamente la destra che ha assicurato il quieto vivere al partito di maggioranza relativa.Loro sanno bene cosa è in ballo e lavorano per loro, la sinistra spezzettata, divisa e diventata annacquata ha imboccato la strada che gli ha fatto intravedere la destra,sia nell’informazione che è basilare, sia nel riformismo che sono anni che stà supportando.E questo succede quando non si hanno le idee chiare e si farfugli come avviene adesso, anche con i segretari che si riempiono la bocca solo con le parole e questo fà vedere la totale impotenza a cambiare le cose.E dove vuoi andare con tale passo se non nel dimenticatoio ? Difatti la destra governa non per suoi meriti ma perchè la sinistra non è più sinistra ed una parte di popolazione non vota,fra l’altro sbagliando per il solito problema italiota che è quello che il civismo si fermi all’uscita della cabina elettorale,perchè quando si esce da tale cabina ci sembra a tutti di aver fatto il nostro dovere ed invece tale dovere dovrebbe cominciare da quel momento in poi a marcare i partiti da vicino ed a partecipare,non considerando poi che dalla cabina in poi per parecchia parte di popolazione c’è quell’altra di cabina che è costruita e sponsorizzata da coloro che da dilà del Tevere che ci insegnano a vivere….Probabilmente se ci fosse stata veramente -come tanti a destra dicono che per anni l’italia abbia subito una cultura di sinistra- le discrasie della politica sarebbero state molto minori ma per far questo la presenza della sinistra avrebbe dovuto essere più marcata e corposa, e si sarebbe visto probabilmente chi era per spingere per i ceti più bassi della popolazione e chi sia stato che li abbia illusi.Perchè sempre questo è successo dal dopoguerra ad oggi.E oggi è uguale a prima ed è la stessissima cosa, solo che è diminuita la carica e la forza per poter cambiare le cose e perchè la gente nel suo complesso si è indirizzata verso altre direzioni vista l’impotenza a cambiare se non viene rappresentata da un partito guida sotto il quale portare avanti la lotta.
Questo gli avversari lo comprendono bene, solo che è difficile che venga compreso dai poveri perchè ” povero” è colui che non ha gli strumenti per resistere a quanto si trova intorno a cominciare dalle idee, a cominciare dalla quotidianità, a cominciare a poter dare un ordine alla propria vita.E ”poveri” sono anche coloro che anche se posseggono un conto in banca cospiquo o meno cospiquo, hanno indirizzato le proprie scelte di vita infischiandosene di quanto succeda intorno a loro e non ne vogliono sapere per nessuna ragione.Una gran parte di quest’ultimi anche se sembra che sia indignata verso chi governa oggi il nostro paese, è responsabile quanto chi governa ed è quella che quando si và a votare, o non vota oppure vota per i soliti noti pensando che così abbia fatto il proprio dovere di cittadino.Quando ho riportato la frase che Marx disse più di 150 anni fà : ”Solo una rivoluzione può spezzare tutto questo” a molti dei meno poveri tale frase fà sorgere un risolino sarcastico ma se pensiamo ai periodi dove e quando sono sorte le rivoluzioni ed hanno vinto,con la dovuta diversità dei contesti di eri paragonatia quelli di oggi, si è avuto l’affermazione di certi concetti solo quando nello stomaco si formavano le ragnatele.La domanda è: siamo sicuri che nel futuro vicino o lontano tali ragnatele non si aumenteranno oppure che possano diminuire ? Visto alla luce di oggi credo che si possa propendere per l’aumento e siccome in ogni sistema quando non si possa reggere più la situazione interna sono le stesse strategie che producono la guerra confondendo le idee soprattutto ai poveri che la guerra devono più pesantemente di altri sopportare se non altro per fatti economici. Questo è ciò che avviene non solo in Italia ma in tutta l’Europa ed anche negli altri continenti, adesso e non domani o dopodomani…ecco perchè a chi venga demandato di sostenere il peso economico della guerra si dovrebbe questi attivare ed organizzarsi per farsi sentire e non per farsi fottere da quella scatolina a colori che di sera entra dentro tutte le case che ci vorrebbe far pensare che noi in occidente siamo i buoni e gli altri siano i cattivi….Un piccolo esempio di mobilitazione verso questi temi lo abbiamo avuto nel nostro insensibile paese di Chiusi quando la gente ha di propria iniziativa formato un Comitato sia per dissuadere Acea a fare ciò che era stato programmato sia-perlomeno fino ad oggi- dissuadere la Regione ad applicare quanto sia stato osservato all’orizzontre per la Stazione in linea. Come si può vedere quando la gente si organizza la politica che prima faceva finta di dormire apre un occhio, poi ne apre anche due e si riparametra con ciò che il popolo chiede.Populismo ? No ! CORRETTEZZA OBBLIGATA VERSO GLI INCORRETTI ! E che questo sia un segnale a tutti e faccia ragionare i cervelli che hanno fino a qui sofferto di una patologia generale che è quella detta del sonno della ragione….perchè è la politica come è organizzata oggi che libera ”la mosca tsè-tsè” affinchè faccia la propria funzione ed i vaccinati contro l’effetto di tale mosca non sono davvero quelli che ho chiamato ”poveri” . Questi ultimi invece la subiscono come sempre è stato mentre quelli che esulano dalla categoria dei ” poveri” che ho richiamato prima, sono vaccinati per esclusivo loro interesse e spesso o quasi sempre tale interesse coincide con quello dell’apertura degli alveari dove viene allevata la mosca tsè-tsè.