LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI: IL 30 PRESIDIO AL CASELLO VALDICHIANA

mercoledì 24th, gennaio 2024 / 16:17
LA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI: IL 30 PRESIDIO AL CASELLO VALDICHIANA
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La mobilitazione, iniziata nei giorni scorsi, è contro le politiche agricole dell’Unione europea. Questi i punti principali della protesta:  “Sussidi, prezzi all’ingrosso da rivedere, no alla carne sintetica, no alle cavallette come cibo, no agli impianti fotovoltaici sui terreni produttivi”.

Da quest’anno scatta l’obbligo di tenere incolto il 4% dei terreni seminati sopra i 10 ettari. E questo non piace ai produttori di grano e mais. Ma c’è anche la questione dei prezzi. In commissione Agricoltura alla Camera c’è un progetto di legge che modifica il decreto legislativo del 2021 contro le pratiche sleali: introdotto un costo di produzione di cui deve tenere conto il prezzo di vendita. “Ma ancora non si è visto niente” docopno i manifestanti. A loro arrivano spiccioli, mentre il consumatore paga salato alla cassa del supermercato. Frutta e verdura, per esempio, ma anche il pane, soono tra i generi alimentari che hanno registrato gli aumen ti di prezzo più consistenti negli ultimi due anni. Colpa anche della Guerra in Ucraina, delle sanzioni alla Russia, dell’aumento del costro dei prodotti energetici.

Poi le altre questioni in ballo: la cosiddetta carne sintetica e i cibi a base cellulare (su cui l’Italia con Francia, Austria e altri 9 paesi ha chiesto una moratoria di 12 mesi all’Unione Europea), le farine di insetti, l’aumento vertiginosi dei costi dei mutui, il costo dei carburanti, e le tasse: la legge di bilancio reintroduce l’Irpef agricola.

La protesta adesso si sta spostando sulle strade e autstrade:

In Umbria, in provincia di Perugia questa mattina gli agricoltori con i loro trattori hanno sfilato sulle strade alle porte di Assisi: poco meno un centinaio i partecipanti, secondo una stima degli organizzatori. La manifestazione che si è svolta in modo ordinato e senza creare particolari disagi alla circolazione stradale, il tutto con la vigilanza delle forze di polizia. Manifestazione con i trattori anche al Casello A1 di Orte con rallentamenti sia verso Terni, sia verso Viterbo. Martedì 30 gennaio, un presidio di agricoltori, con i loro trattori e mezzi vari è previsto al Casello A1 Valdichiana (Bettolle, comune di Sinalunga) dove converranno manifestanti della Valdichiana senese e aretina e anche dalla vicina Umbria.

Non si parla (per ora) di blocchi stradali, come avvenne più volte negli anni ’80 sia al casello Valdichiana che a quello di Chiusi-Chianciano Terme, quando a scioperare erano i trasportatori e i camionisti in lotta bloccarono sia le statali che l’Autostrada del Sole con decine e decine di Tir messi di traverso, barre chiodate, copertoni incendiati.

Come oggi gli agricoltori, anche allora a protestare erano le piccole imprese di trasporto, i camionisti artigiani, per lo più aderenti alle confederazioni di categoria come la Cna e la Confartigianato. In Valdichiana erano centinaia le imprese di trasporto, molte delle quali organizzate in consorzi territoriali.  Quella protesta fu dirompente e anomala, con una parte della sinistra solidale con gli scioperanti e un’altra parte che invece evocava i fantasmi delle rivolte contro Allende in Cile prima del golpe di Pinochet e temeva derive populiste…

Ieri sera a Bettolle, presso la sala di un hotel, un’assemblea partecipatissima di agricoltori ha presentato la piattaforma rivendicativa e annunciato il presidio del 30. Niente paragoni con le proteste dei “forconi” di qualche anno fa, dicono gli organizzatori. Ma è evidente che quando si scatenano proteste del genere, il rischio di derive reazionarie è sempre dietro l’angolo…

Ma l’agricoltura italiana, che non è settore marginale, chiede ascolto e tutela. L’agricoltura è ciò che mangiamo, ciò che beviamo. Ed è anche ciò che indossiamo, perché lana, lino, canapa, seta, pelle, prima di essere trasformati dall’industria e dal design della moda, sono prodotti agricoli, esattamente come il pane, la carne, la verdura, i salumi, i succhi di frutta, il latte, il vino, la birra, il miele, lo zucchero…

Chiaro di cosa stiamo parlando? se si fermano i produttori di questa roba, cosa succede? Come si legge nei cartelli dei manifestanti:”No farmers, no food”, “Niente agricoltura, niente cibo”…

m.l.

Nella foto: trattori degli agricoltori in lotta (Il Fatto Quotidiano)

 

 

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