CARO MINISTRO SANGIULIANO, SU CHIUSI BATTA UN COLPO!

mercoledì 22nd, novembre 2023 / 12:31
CARO MINISTRO SANGIULIANO, SU CHIUSI BATTA UN COLPO!
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CHIUSI – Ieri sera durante la trasmissione TG2 Post condotta da Manuela Moreno, il ministro Gennaro San Giuliano ha parlato di nuovo diffusamente dello straordinario ritrovamento di San Casciano Bagni e del Museo che nascerà nel paese termale per ospitare i bronzi, la statua di Apollo e gli altri reperti rinvenuti al Bagno Grande, sito archeologico non solo imponente, per dimensioni, ma di eccezionale rilevanza per capire certe abitudini di vita terrena e materiale (è un sito di vita, di culto e di benessere e non un cimitero  come sono le necropoli) nell’antichità, ma utilissimo anche a capire due momenti fondamentali della storia di questo territorio: il passaggio dalla civiltà etrusca a quella romana che la inglobò e sostituì e non avvenne in maniera traumatica come testimoniano le iscrizioni bilingue e quello dalla cultura pagana alla cristianizzazione avvenuta in epoca romana.

Il ministro Sangiuliano ha ricordato l’impegno del Ministero per acquisire il palazzo dell’Arcipretura in cui sarà realizzato il museo sancascianese. Poi, al termine del suo intervento, si è detto molto attratto dai siti archeologici e musei minori, periferici, sparsi in zone magari poco conosciute o conosciute per altre cose. Come ad esempio – ha detto citando una sua recente visita – Buccino, in provincia di Salerno o Chiusi…

Ora, va benissimo e fa piacere che il Ministro ai Beni Culturali dell’Italia, il paese che ne detiene di più al mondo, sottolinei l’importanza di uno scavo e di un ritrovamento come quello di San Casciano Bagni. Va bene anche che citi Buccino. Quello che non va bene è che citi Chiusi come una realtà – a questo proposito – periferica, pressoché sconosciuta e minore. Chiusi, archeologicamente e storicamente parlando non è una realtà periferica e minore. E’ una capitale. Il “santuario ritrovato” di San Casciano era un luogo di culto e di benessere (le acque termali) situato nell’Agro chusino, a metà strada più o meno tra Chiusi e Orvieto, due delle città etrusche più importanti della Dodecapoli. Chiusi è stata molto importante anche come sede di una Legione Romana e come snodo viario e fluviale (vi passava il Clanis, viad’acqua navigabile, imprescindible per far arrivare a Roma merci, viveri e soldati), una sorta di autostrada fluviale dell’antichità. Vi passavano vicino la via Cassia, la Francigena e la Romea Germanica…

Il Museo che sorgerà a San Casciano sarà sicuramente importante e interessante da visitare, ma il Museo Archeologico di Chiusi è già un Museo Nazionale. Così come è sito di rilevanza nazionale anche la Necropoli di Poggio Renzo. E qui cade l’asino. E’ una cosa indecente che il Ministero non riesca a garantire la fruizione pubblica delle tombe etrusche, per mancanza di personale. E’ dal 2020 che le tombe non sono visitabili.

Il Comune, dopo la visita dello stesso Ministro nel gennaio scorso, ha predisposto la convenzione per fornire il pulmino che serve per accompagnare i visitatori e accollarsi la manutenzione ordinaria delle aree. La soluzione del problema avrebbe dovuto uscir fiuori prima della stagione estiva. Invece niente. Ora pare siano subentrati problemi con le verifiche dell’Ispettorato del Lavoro circa le condizioni ambientali e di lavoro degli addetti, come se si trattasse di portare i visitatori in qualche miniera di carbone e non a vedere delle tombe etrusche cui si arriva parcheggiando a 20 metri e all’interno hanno una temperatura costante, non certo da Polo Nord.

Caro Ministro, ci metta una toppa. Chiusi, per la storia e la “dotazione” che ha, non merita di tenere chiusa al pubblico la propria argenteria perché il Ministero non riesce a trovare o a mettere d’accordo il personale di un museo statale.

Intanto, a proposito di patrimonio, sabato prossimo 25 novembre, verrà presentata al pubblico la ricostruzione del cippo maggiore del tumulo di Poggio Gaiella, altro sito straordinario che in passato molti avevano indicato come possibile sito del famoso e mai trovato Mausoleo di Porsenna di cui parlavano Tito Livio e Varrone…  Il cippo verrà ricostruito nei locali della ex Casa del Fascio, sede del Laboratorio di Restauro (anche quello chiuso dal Ministero per mancanza di personale), a fianco al Museo. 

Si tratta dei rilievi del monumento circolare del tumulo di Poggio Gaiella, uno dei più importanti rilievi scultorei di età tardo orientalizzante. Il tumulo etrusco di Poggio Gaiella, nella campagna di Chiusi verso il lago, è un eccezionale monumento sepolcrale, ha un diametro di 90 metri ed è alto 15.  Ha ospitato almeno una trentina di tombe tra gli ultimi decenni del VII secolo e il periodo ellenistico. Proprio queste dimensioni e il complesso intreccio di camere sepolcrali e cunicoli che lo percorre hanno indotto a pensare erroneamente che fosse la mitica tomba del lucumone.
All’esterno era riccamente decorato con sculture a tutto tondo e un gruppo di monumenti circolari a bassorilievo in pietra fetida purtroppo pervenutici in maniera frammentaria e incompleta. La presentazione è prevista sabato 25 alle ore 15.30, nella sala conferenze del Chiostro di San Francesco. Se il Ministro Sangiuliano non avesse altro da fare e volesse partecipare…
m.l. 
Nella foto il Ministro Sangiuliano con i dipendenti del Museo Nazionale di Chiusi durante la visita del gennaio scorso. 

 

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