LA NOTTE PRIMA DELL’ASSEDIO, UN’OPERA DELL’ARTISTA CARLO PAGGETTI E IL MASSACRO DI GAZA

mercoledì 11th, ottobre 2023 / 18:21
LA NOTTE PRIMA DELL’ASSEDIO, UN’OPERA DELL’ARTISTA CARLO PAGGETTI E IL MASSACRO DI GAZA
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CHIUSI- E’ strana la vita e sono strane a volte certe coincidenze. Hai da poco portato in scena uno spettacolo teatrale che parla di un assedio mancato, di capitani di ventura e mercenari, di un tradimento e una battaglia campale fatta da fanti con le picche, archibusieri, soldati a cavallo, una quasi guerra mondiale con i lanzichenecchi di Carlo V, gli spagnoli, i fiorentini e le truppe del Papa da una parte, i francesi e i senesi dall’altra, poi giri l’angolo del palazzo in cui ha sede la redazione di primapagina e fermandoti a salutare un amico che fa l’artista e lì la sua “bottega” cosa vedi?  Vedi che insieme ad altre opere di pittura e scultura, acquerelli, quadri realizzati con una tecnica strana e figure di terracotta, c’è anche un pannello di ceramica, molto colorato e molto bello che quella scena l’ha fissata come una fotografia. Si vedono bene i “lanzichenecchi”, con gli archibugi, le picche, le colubrine in alto e i francesi, alcuni a cavallo, che sferrano l’attacco. E’ praticamente la scena finale dello spettacolo. Nella realtà no, perché il pannello ritrae la “battaglia di Pavia” del 1527, ripresa da un famoso arazzo, quella raccontata nello spettacolo invece avvenne al Passo alla Querce, al confine tra Chiusi, Montepulciano e Castiglione del Lago, 27 anni dopo, nel 1554. Ma i contendenti erano più o meno gli stessi, uguali le armi, uguali le armature e  le “divise” dei combattenti, molto simile anche il contesto ambientale, con la boscaglia da un lato e la radura con acqua dall’altro. Al Passo alla Querce i mercenari per lo più francesi comandati da Aurelio Fregoso, uno dei tre luogotenenti della piazza di Chiusi, insieme a Santaccio da Pistoia e Flaminio Dell’Anguillara, aspettarono imperiali, spagnoli e fiorentini nel punto più stretto in cui dovevano passare per attraversare la Chiana e poi dare l’assalto a Chiusi e li massacrarono, come fece Annibale coi Romani al Trasimeno.

L’artista che ha realizzato quel pannello in ceramica si chiama Carlo Paggetti, ha fatto per una vita il ceramista, adesso è in pensione, ha perso da poco la moglie Roberta e dipingere o modellare la creta gli serve – dice lui – per tenersi vivo. Ha sempre fatto cose belle, e anche adesso che lavora per passatempo e passione, “sforna” ancora, seppur in modo più artigianale, opere di tutto rispetto. Questa mattina, quando mi sono fermato a salutarlo, aveva appena finito di plasmare una ninfa che esce dall’acqua del Bagno Grande di San Casciano, omaggio al suo paese d’origine e a quella scoperta sensazionale che ha fatto parlare tutto il mondo. Carlo Paggetti il nostro spettacolo non lo ha visto, ma non volendo, lo ha dipinto. Ne ha fissato una scena, quella cruciale (o comuqnue una molto simile a quella) su un mosaico di piastrelle 20x2o. Il pannello non è gradissimo. Sarà 120 centimetri per 60, come dicevo è coloratissimo, di una precisione quasi fotografica. Si distinguono i volti dei fanti e degli archibusieri, dei capitani, i particolari degli abiti e dei paramenti dei soldati e mercenari. Le picche in lontananza danno l’idea della moltitudine di quegli eserciti.

A Chiusi circa 2000 uomini ci lasciarono le penne. Tra questi anche il comandante dei fiorentini, il perugino Ridolfo Baglioni. Aveva solo 36 anni. Altri 400 – dicono alcune fonti – furono sterminati dai mercenari di Santaccio, dentro le mura di Chiusi, unica fortezza senese che resistette in armi agli imperiali e ai fiorentini e non cadde manu militari…

Carlo Paggetti ha dipinto, in realtà, un’altra battaglia, ma le battaglie di quei tempi erano tutte uguali. E sono purtroppo uguali anche quelle di oggi. A Gaza i terroristi di Hamas, che non sono “tutti i palestinesi” ma solo il braccio armato della componente fondamentalista e jihadista si sono comportati da macellai, uccidendo senza ritegno anche i civili, Israele sta facendo, in risposta, un assedio di tipo medievale, esattamente come quello che volevano fare Ridolfo Baglioni e Ascanio Della Corgna a Chiusi nel 1554: chiudere i palestinesi dentro Gaza, tagliare loro luce, acqua, gas e rifornimenti e poi entrare e massacrarne quanti più possibile, senza regole (lo ha detto il ministro), senza limiti, senza doverne poi rispondere a nessuno. Come fecero a Sabra e Chatila.

La differenza è che i mercenari e la “compagnia della morte” assoldata da Santaccio da Pistoia, con un tradimento e un massacro l’assedio di Chiusi riuscirono a evitarlo. I macellai di Hamas quello di Gaza no. Anzi lo hanno scatenato.

m.l.

 

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