CHIUSI, L’ESTATE CULTURALE HA RACCONTATO COSE IMPORTANTI. ORA CI SI RIFLETTA SU

mercoledì 27th, settembre 2023 / 10:42
CHIUSI, L’ESTATE CULTURALE HA RACCONTATO COSE IMPORTANTI. ORA CI SI RIFLETTA SU
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CHIUSI – L’estate è finita. Da 6 giorni è autunno. Si profila un lungo inverno. Il teatro Mascagni non è ancora tornato agibile, ma la stagione invernale ci sarà. E l’estate, dal punto di vista culturale è stata piuttosto vivace.

C’è stata una grande edizione del Lars Rock Festival, l’evento principale e più rilevante per qualità della proposta musicale e dell’organizzazione, per quantità di persone coinvolte e di spettatori, per l’audience mediatica che si è portato dietro; per i “prequel” che il gruppo GEC ha organizzato nei mesi e nelle settimane precedenti per preparare il terreno (incontri concerti, presentazioni di libri ecc.).  Poi c’è stato il Festival Orizzonti che pur in versione “minimal” come allestimento ha proposto cose di qualità e per palati diversi, con un occhio particolare verso la sperimentazione e il teatro “emergente”, senza tralasciare l’aspetto costruttivo dei corsi teatrali e del lavoro di semina di Alessandro Manzini. C’è stata la festa per i 200 anni della Filarmonica Città di Chiusi; ci sono state serate musicali piacevoli; c’è stata la rappresentazione “Chiusi di una volta”, omaggio alla città com’era e soprattutto ai compianti Aldo Rettori e Fulvio Barni, che ha riportato sul palco 26 persone e altre 4-5 dietro le quinte, uno forzo corale di non poco conto; infine c’è stato anche il nostro “Tradire! La notte prima dell’assedio”, piece teatral-musicale rappresentata al Chiostro San Francesco, uno dei “luoghi del delitto” citati nella narrazione, e successivamente portato anche a Città della Pieve e Castiglione del Lago in casa del protagonista principale Ascanio Della Corgna. Nel mezzo gli appuntamenti tradizionali, dal Tria Turris, ai Ruzzi della Conca, alla Festa dell’Uva e del Vino, alcune mostre, serate dell’archeologia, presentazioni di libri…

Se il Lars e Orizzonti hanno portato a Chiusi artisti di livello nazionale e internazionale che non è facile incontrare a queste latitudini (pensiamo ai Brian Jonestown Massacre)  la festa per la Filarmonica, “Chiusi di una volta” e “Tradire! La notte prima dell’assedio” sono stati tre eventi che in modo diverso hanno portato alla ribalta la produzione artigianale locale. Sono stati una sorta di rivincita della musica e del teatro “fatto in casa”, a basso costo, ma ad alta emotività. E pur essendo tre cose diverse, tutti e tre gli appuntamenti hanno riacceso i riflettori sull’humus e i giacimenti culturali della città: le decine, centinaia di persone che si sono avvicinate alla musica grazie alla Filarmonica; le decine di persone che coltivano la passione per il teatro e tengono molto alla memoria collettiva, ad una tradizione mai sopita (vedi i protagonisti di Chiusi di una volta) e, last but not least, quelli che con un lavoro teatrale su un fatto storico lontano 500 anni, si sono messi in gioco portando in scena un lavoro proprio: testo originale, musica originale creata ad hoc per l’occasione, interprete-mattatore alla prima esperienza su un palcoscenico, peraltro adattando il tutto di volta in volta alla location della rappresentazione, con una duttilità (lasciatecelo dire) rara anche nei professionisti.  Ma tutto questo, tutti questi appuntamenti hanno rimesso in pista non solo attori e musicisti, ma anche professionalità ed esperienze che servono dietro le quinte e senza le quali le rappresentazioni e i concerti non si potrebbero fare: tecnici luci, fonici, e quant’altro.

L’estate 2023 ha insomma mostrato ciò che su queste colonne scriviamo da anni, e cioè che Chiusi, dal punto di vista culturale non è una realtà morta, tutt’altro. Che su questo terreno è più vivace di altri paesi che magari corrono più velocemente sul piano turistico; che la città ha giacimenti culturali importanti, per numero di “partecipanti” e anche per la qualità delle iniziative e degli stessi sodalizi.

Per quanto ci riguarda – avendo prodotto come primapagina lo spettacolo “Tradire! La notte prima dell’assedio” e avendo vissuto da vicino, anzi dal di dentro tutta la fase di costruzione, gestione e messa in scena – siamo felici di aver “scoperto” un talento assoluto come quello di Alessandro Lanzani, di aver avuto a fianco tecnici di primissimo ordine come Fabrizio Nenci e Daniele Cesaretti, di aver lavorato con 4 ragazzi molto più giovani come i Dudes e di averli visti creare la colonna sonora con brani di loro produzione e di aver trovato in loro tanta pazienza e una grande duttilità e capacità di adattarsi e adattare e musiche a situazioni diverse, portando il rock in pieno Rinascimento… Quella che poteva sembrare una scommessa ardita è riuscita bene. Ci auguriamo siano contenti anche loro. 

Ora che l’estate è finita (“Settembre è il mese del ripensamento” cantava Guccini), oltre che tirare le fila e i bilanci della stagione, sarebbe bene, forse, mettersi davvero tutti intorno ad un tavolo a riflettere su questi aspetti che non sono secondari per la qualità della vita di una comunità. Ragionarci su, per valorizzare quello che di buono è stato prodotto, per mettere qualcosa in dispensa per l’inverno, per migliorare ciò che ha funzionato meno…

Undici anni fa, era il 2012, da queste colonne lanciammo l’idea degli “Stati generali della cultura”. Un happening, una riflessione collettiva ad alta voce, che vedesse impegnati tutti i soggetti interessati: i teatranti, i musicisti e le varie band, i pittori, gli scultori, i fotografi, gli scrittori, e con loro anche i soggetti preposti alla gestione degli spazi, delle strutture, all’organizzazione degli eventi.

Negli ultimi anni purtroppo si sono creati compartimenti stagni, dove ognuno ha agito per proprio conto, magari in contrapposizione o in polemica con altri. L’utilizzo di spazi e contenitori è risultato spesso problematico. Chiusi Scalo e le frazioni sono rimaste quasi sempre fuori circuito (a nostro avviso questo non va bene), alcuni si sono allontanati, si sono create gelosie e incomprensioni sui finanziamenti pubblici alle varie iniziative. A noi piacerebbe farla questa riflessione. Chi ci sta?

m.l.

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