AGNESE CARLETTI SU STAZIONI E ALTA VELOCITA’: LA STELLA NASCENTE DEL PD SI INCARTA SULLA BUFALA TRE BERTE. MA LE CONVIENE?

giovedì 31st, agosto 2023 / 19:44
AGNESE CARLETTI SU STAZIONI E ALTA VELOCITA’: LA STELLA NASCENTE DEL PD SI INCARTA SULLA BUFALA TRE BERTE. MA LE CONVIENE?
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Agnese Carletti è sicuramente una delle stelle nascenti del Pd in Valdichiana. E’ sindaco di San Casciano Bagni e in questa veste si è trovata addosso i riflettori di tutto il mondo per la sensazionale scoperta archeologica del Bagno Grande, detta “il santuario ritrovato”, un sito termale-votivo- salutistico che può spiegare molte cose sul passaggio “epocale” tra Etruschi e Romani, un sito addirittura bilingue che fa capire come quel passaggio in questo territorio che era l’antica Lucumonia di Porsenna, poi “agro chiusino” in epoca romana, fu un processo di integrazione e contaminazione e non solo una “sostituzione” etnica, politica e militare. Ed è anche presidente pro tempore dell’Unione dei Comuni della Valdichiana senese. Quindi, in questo momento, la figura leader tra i sindaci del comprensorio. Un comprensorio che ha avanzato la propria candidatura a “Capitale italiana della cultura 2026”, anche in forza dei ritrovamenti di San Casciano e dell’eco mediatica a livello mondiale che hanno avuto, da novembre ad oggi. Una Agnese Carletti sugli scudi, insomma, con il vento in poppa. Pronta a ricandidarsi alle comunali 2024, o – qualcuno dice –  alle Regionali del 2025.

Con una intervista a La Nazione, seguita all’iniziativa della settimana scorsa del Comitato Pro Stazione di Chiusi, la giovane sindaca sancascianese torna a parlare della questione alta velocità ferroviaria, stazione di Chiusi e Stazione in linea…

Il suo ragionamento parte da un assunto corretto e condivisibile: “Questo territorio ha bisogno di maggiori collegamenti, è proprio dove c’è minore popolazione che bisogna incrementare i servizi”. Certo, le aree periferiche o marginali non possono essere tagliate fuori, abbandonate, vanno tutelate consentendo relazioni efficienti e funzionali con i grandi centri e con le vie di comunicazione: 1) perché la mobilità è un diritto di tutti, secondo la Costituzione, non solo di chi vive nelle aree più forti; 2) perché alcuni territori marginali e periferici come il sud senese e la vicina Umbria sono territori turisticamente molto vocati e molto celebrati e il turismo va aiutato non reso difficile; 3) perché l’alta velocità in direzione nord sud e viceversa, per collegare rapidamente le grandi città (Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Milano, Torino, Venezia…), ha un senso solo se accompagnata da collegamenti trasversali che consentano a tutti di accedere all’alta velocità, altrimenti è solo un privilegio e una disparità di trattamento tra cittadini della stessa repubblica.

Poi, però scendendo nei dettagli anche Agnese Carletti cade come l’asino del proverbio. E anche lei non esce dal cul de sac in cui si è infilato il Pd e con esso tutti i sindaci della Valdichiana senese. E continua a insistere come altri suoi colleghi sulla “bufala” della stazione in linea a Montallese (che poi sarebbe, se mai, Salcheto-Tre Berte nel comune di Montepulciano e non Montallese nel comune di Chiusi). Dice Agnese Carletti: “Nel piano strutturale intercomunale abbiamo chiaramente indicato che la priorità è potenziare la stazione di Chiusi-Chianciano Terme, con più Intercity, una struttura ammodernata, il ripristino dell’Alta velocità”. Ma l’intervistatore incalza: “Sì, però avete preso posizione anche su Medioetruria…”.  La risposta della sindaca di San Casciano è questa: “Crediamo che Montallese possa essere la soluzione migliore. Non è in contrasto con la richiesta di rilanciare Chiusi. Rilanciare Chiusi è l’ipotesi prioritaria, ma non possiamo stare fuori da una partita come Medioetruria. Se si deciderà di farla, è la soluzione ideale”.

Quanto al movimento che tramite il comitato che si è presentato a Chiusi il 24 agosto scorso, Agnese Carletti risponde che “Tutti i timori sono legittimi, ma crediamo che le due cose non siano in contrasto: ora parliamo del potenziamento di Chiusi, la decisione su Medioetruria segue altri percorsi. Consapevoli però che se dovesse essere scelta Rigutino, per noi sarebbe non solo inutile ma potenzialmente dannosa”.

Ci permettiamo di sottolineare che la stazione in linea sarebbe “potenzialmente dannosa” anche se venisse realizzata a Tre Berte-Salcheto nel comune di Montepulciano o a Farneta-Creti nel comune di Cortona. Esattamente come e forse anche di più rispetto a Rigutino, che essendo più lontana sarebbe forse “potenzialmente MENO dannosa” delle altre due.

Se ci sono dei Comuni che da una stazione in linea avrebbero pochi vantaggi e molti svantaggi questi sono proprio i comuni a sud di Chiusi, ovvero San Casciano Bagni, Cetona, Città della Pieve, Monteleone d’Orvieto… che vedrebbero allontanarsi e non di poco l’approdo ferroviario per i loro cittadini e anche per i turisti in arrivo.

“Tutti i dati turistici sono in crescita, stiamo investendo tantissimo in questo settore. E a San Casciano il ministero ha investito per realizzare un museo, le persone dovranno pur arrivare da queste parti”, dice ancora Agnese Carletti a La Nazione. E certo. Ma se la stazione te la fanno a 40 km o a 70 sai i salti di gioia che faranno i turisti che vogliono visitare lo scavo e il museo di San Casciano o farsi un bagnetto alle terme del Granduca…

L’intervista della giovane sindaca sancascianese si conclude con un auspicio: “Ho scritto al ministro Sangiuliano, ricordando che se per Pompei era stato introdotto un treno, qui erano state tolte due coppie di treni dell’Alta velocità. Stiamo scommettendo sul nostro sviluppo, ma non possiamo farlo da soli, abbiamo bisogno di servizi e infrastrutture. Tutta Siena deve giocare questa partita, ma contiamo che lo facciano anche i territori umbri confinanti. Stiamo costruendo un importante tessuto di condivisione, la sfida è decisiva”.

Cara Agnese, con tutto il rispetto, l’unica sfida decisiva è battersi per salvare e potenziare la stazione di Chiusi (insieme a quella di Arezzo), non per fare una stazione nuova inutile e dannosa in mezzo ad una campagna desolata, senza connessioni con le altre linee ferroviarie. Puntare su Tre Berte-Salcheto non solo è  una battaglia persa perché sia Giani che la governatrice umbra Tesei puntano sulle altre due location, il primo su Rigutino, la seconda su Farneta, ma è soprattutto una battaglia sbagliata, che sposta l’obiettivo su un traguardo fasullo invece di focalizzarsi sull’unica scelta razionale. Per le esigenze e i numeri del territorio le stazioni di Chiusi e Arezzo, adeguate nel 2017, non un secolo fa, sono sufficienti anche per l’aggancio all’alta velocità. Basta farci fermare qualche treno AV, magari in orari consoni e appetibili e alternando le due stazioni… Perché spendere decine e decine di milioni di euro per fare una colata di ferro e cemento in mezzo ai campi, o a poche centinaia di metri da un’oasi naturalistica come quella del lago di Montepulciano?  E qui – lo ripetiamo ancora una volta – qualcosa il sindaco e  comitati ambientalisti di Montepuciano la dovranno pur dire.

Un consiglio spassionato: tenere una posizione sbagliata e CONTRO il territorio, solo per non contraddire i vertici del partito o della Regione e magari sperare in una candidatura a Firenze nel 2025, potrebbe rivelarsi un boomerang. La gente di San Casciano, di Cetona, di Città della Pieve, di Sarteano, di Panicale, di Piegaro, di Monteleone, di Chiusi, di Chianciano, ha firmato in massa la petizione del Comitato che si batte CONTRO la stazione in linea e per la valorizzazione della stazione di Chiusi. I partiti decidono le candidature, ma poi è la gente che vota…

M.L.

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