CHIUSI, PRESENTATO IL FESTIVAL ORIZZONTI (30 LUGLIO-6 AGOSTO): OSPITE D’ONORE TEX WILLER
CHIUSI – Presentato ieri nella suggestiva cornice dell’orto vescovile il Festival Orizzonti 2023, edizione n.21, parola chiave “Metamorfosi”. La kermesse estiva chiusina diretta per il secondo anno consecutivo da Marco Brinzi si svolgerà dal 30 luglio al 6 agosto in varie location del centro storico e non solo. Anche al lago per esempio.
E sarà un festival più festival di altre volte: meno rassegna di eventi con nomi altisonanti, più laboratori, stages, rivisitazioni e sperimentazioni. E narrazioni.
Apertura il 30 luglio con due mostre, quella itinerante ed en plain air di Stefano Lista intitolata appunto “Metamorphosys” e allestita dal cinefotoclub i Flashati e un’altra che avrà per protagonista un personaggio leggendario che proprio quest’anno compie 75 anni, ma ancora cavalca fra canyon, praterie e riserve indiane in Arizona Utah, Nevada… Parliamo di Tex Willer, il famosissimo ranger creato da Sergio Bonelli. Ad Orizzonti saranno esposte alcune tavole della nuova storia in uscita proprio per il compleanno di Tex, disegnate da Fabio Civitelli, uno degli storici disegnatori di del fumetto bonelliano. Insomma un omaggio importante ad un protagonista indiscusso e assoluto della fumettistica italiana. In qualche modo è anche un omaggio al direttore artistico che ha preceduto Brinzi e cioè Gianni Poliziani che di Tex è da sempre un appassionato lettore e collezionista.
Le location principali del festival saranno “il Prato” (Piazza Vittorio Veneto), il Chiostro di San Francesco, i giardini del Duomo, il Parco dei Forti. la palestra delle scuole elementari, il Lago di Chiusi e gli antichi lavatoi…
Un festival diffuso insomma, che proporrà spettacoli di danza e di prosa (per lo più monologhi), incontri letterari, concerti, “visitazioni” e performance insolite. Anche in barca. Cosa peraltro già sperimentata in edizioni passate e molto apprezzata.
Il programma è ricco e per palati diversi. In tutto una venticinquina di appuntamenti serali e pomeridiani per 8 giorni.
In cartellone ci sono spettacoli leggeri. comici pure, ma anche performance più concettuali con un substrato amaro e sguardo critico verso certi fenomeni della vita quotidiana (i rapporti di coppia per esempio) o grandi temi del mondo come le migrazioni, il rapporto nord sud, le solitudini urbane e post industriali, il rapporto tra l’uomo e a plastica, l’esclusione sociale… E questo sia con la danza che con la prosa e anche negli incontri letterari (quello con Sergio Baratto e Remo Rapino).
Per la prosa saranno in scena Salvatore Cutrì, Vittorio Continelli, Claudio Morici, Davide Loenzo Palla, Gioia Salvadori…
Ci sono anche rivisitazioni di classici (Otello di Shakespeare e Andromaca di Euripide)…
Spazio ai laboratori della Fondazione Orizzonti e agli allievi dei corsi di teatro gestiti e diretti da I Macchiati (Alessandro Manzini e Irene Bonzi) e in questo quadro il festival proporrà anche un gemellaggio con Desenzano sul Garda (altra città di lago e città dove Manzini e Bonzi vivono e lavorano).
A differenza di altre edizioni Brinzi e la Fondazione Orizzonti per l’edizione del 2023 hanno voluto puntare – dichiaratamente – su una specificità più marcata, su autori, attori, registi e performers magari non famosissimi, ma emergenti e di qualità con molta voglia di dire delle cose e di dirle in modo non proprio usuale, nella forma, nei linguaggi, nelle modalità espressive, proponendo il festival Orizzonti e la città di Chiusi come terreno di sperimentazione dove poter far germogliare passioni e cultura. Questa la scommessa che il presidente della Fondazione Giannetto Marchettini nel presentare il Festival, ha voluto sottolineare.
Quest’anno sarà più facile avere informazioni e acquistare i biglietti per gli spettacoli: oltre che negli uffici della Fondazione e Ufficio Turistico di Chiusi città sarà possibile rivolgersi anche al nuovo Info Point aperto i via Leonardo da Vinci a Chiusi Scalo e a quello all’interno del Centro Commerciale Etrusco.
Sindaci appesi per i piedi? Ma davvero? Si può dire tutto così in libertà? Le parole orma non contano più nulla, dispiace
Si Alessandro Manzini,dispiace anche a me e non sono davvero d’accordo con quelle espressisioni che innanzitutto denotano scarsa conoscenza della politica e tanto risentimento per azioni pregresse della stessa politica che magari hanno prodotto contrasti personali mai sanati su cui non voglio entrare perchè non li conosco ma ognuno è responsabile di ciò che esprime e pensa. Detto questo, una riflessione è d’obbligo ed è quella della politica che ormai è visibilmente ed in maniera totalmente insufficiente ad amministrare gli interessi di intere collettività e spesso quasi mai se ne assume la responsabilità ed il carico. Tutto questo produce i risentimenti e le reazioni di coloro che magari hanno creduto ciò che gli era stato detto e cioè che lo sviluppo fosse comprensivo anche e soprattutto degli interessi e della salute dei cittadini. I cittadini in tale situazione non si trovano all’altezza di fronteggiare ciò che è stato prodotto e che è stato posto davanti a loro e questo riguarda sia la qualità di vita odierna e futura di tali cittadini( in pratica talvolta soluzioni che conducono alla vera e propria miseria con anche le conseguenze che riguardano la salute).Tutto questo non giustifica che i responsabili di tali politiche che esistono e che non sono nomi evanescenti ma nomi registrati all’anagrafe debbano essere messi a testa in giù ci mancherebbe, ma alla fine occorre riconoscere credo che anche le leggi e le disposizioni di questo paese lasciano ampio spazio affinche dalle persone nella loro esasperazione sorgano momenti che portino a fare tali affermazioni.Diversamente da questo e diversamente dal perseguimento alla fine della continuità di quando avvengono certi misfatti che vanno totalmente contro i cittadini, personalmente ne vorrei vedere parecchi se avessero la facoltà di conservare- con i tempi che corrono-la lucidità di ottemperare a condizioni di equilibrio mentale e morale verso la politica.Perchè si ricordi Mazzini-e questo credo che possa essere un esempio- che alle le ripercussioni nella vita dei cittadini-nella stora recente dell’italia ”liberata e democratica” la politica non ha mai risposto in maniera efficace e non ha mai preso provvedimenti verso chi dal suo interno procurava tali condizioni. Questo porta soprattutto anche oggi all’esasperazione ed è da questa che nascono la maggior parte delle volte le occasioni per la stessa politica di affermare il ” tanto peggio tanto meglio” approfittandone e la maggir parte delle volte salvadosi insieme spesso a squallidi personaggi che il popolo prima portava sulle palme delle mano e poi a ciò che quando si verificavano i rovesci li voleva appendere( e l’ha fatto in certe occasioni ) a testa in giù.Ma questi di cui si parla si erano macchiati per venti lunghi alti di altra specie di delitti e di colpe ed anche di sangue.Alla fine a forza di comprimere, la storia ci insegna che la pentola scoppi.In italia l’ingresso in tale strada credo che ancora non sia stato evitato,ma le più grandi responsabilità di tutto questo sono chiaramente di coloro che hanno governato per lustri e lustri e che hanno lasciato credere alla gente comune che lo sviluppo in tale sistema economico alla fine fosse quasi infinito.Le menzogne alla fine si pagano e fin’ora in italia secondo me questa è stata una menzogna che è passata e stata accettata nella testa della gente, poi quando ci si accorge del contrario ci sono anche forze politiche che vorrebbero e che richiamano alla moderazione, quasi scandalizzandosi ed evocando la legge, quella poi che alla fine li ha sempre protetti come categoria sociale epolitica, lasciando i poveri con le braghe di tela.Ed il mio non è un discorso giustificazionista, l’ho detto all’inizio, ma la figura dell’Italia questa è, e l’ho sempre detto senza nascondermi dietro un dito e senza fare le difese di nessuno :tutto questo una spiegazione storica ed anche etica ce l’ha eccome ! ma già sono logorroico ed è bene chiuderla qui e non scandalizzarsi più di tanto delle espressioni dei singoli ma sarebbe bene scandalizzarsi per le beffe degli interessi prodotti che hanno plasmato questo paese nel modo in cui vediamo oggi intorno a noi producendo condizioni quasi certamente irreversibili.Ma è costume degli italiani pensare spesso alla forma e non alla sostanza.E coloro che ci hanno insegnato tale modo di concepire le cose sono sempre tutt’ora col timone in mano,quasi sempre mascherati affinchè il popolo bue non li riconosca.
Un commento postato sotto questo articolo è stato rimosso perché contenente parole e frasi offensive, violente e non consentite su primapagina. Una cosa è la critica politica, anche aspra, altra cosa è augurare a sindaci e politici la fine che fece Mussolini.invitiamo i lettori a commentare mantenendosi nei limiti della “continenza”, senza trascendere nel turpiloquio o nell’incitamento all’odio e alla violenza.
X Marco Lorenzoni. Hai fatto bene a rimuoverlo.Già l’italia è in un pantano, e se governassero questi che dicono queste cose e tali turpiloqui per forme di sfogo personali che spesso di politico non hanno nulla ,saremmo di certo ancora più vicini alla catastrofe. Mi sembra però che una parte dell’italia ultimamente spinga verso tale condizione ovvero che si ponga ad un uso strumentale di chi voglia arrivare tramite detto percorso al rende rationem.Credo che farebbe l’effetto contrario a cio che dice che voglia raggiungere.Per fortuna credo che l’italia sotto tale punto di vista -anche se paese disastrato- sia un paese forte proprio perchè nel suo passato è stata scritta la Costituzione che ha sancito certi e determinati valori.Quella che ricordo a tutti che il Cavaliere ben amato ed osannato disse letteralmente che era una ”Costituzione Sovietica” e che occorreva cambiarla.Trovò diversi su tale cammino che speravano di realizzare tale intento,fra i quali anche coloro che oggi si collocano in partiti la cui fonte era la sinistra ma che alla fine hanno rivelato di quali panni si vestivano.Ma in questi-occorre saperlo- ancor oggi domina l’idea che non ci si debba assuefare alla status attuale e che debba essere cambiata.Credo che prima o poi la questione si porrà di nuovo e che per fortuna saranno nuovamente sconfitti.Parlavo-se non lo si fosse capito- più che altro di coloro che si sono affrancati dal PD e si sono uniti a quell’area che oggi milita ” ai bordi sinistri del centro destra” e che si fà chiamare terzo polo : dei ramoscelli del socialismo berlusconiano e democristiano tanto per parlar chiaro,tenuti in vita dai flussi che provenivano e che proverranno forse ancora dall’area del cavaliere, dall’affarismo politicoe protettivo dei loro interessi quando si possa odorare un cambiamento.In pratica dai moderati di destra e talvolta moderati mica tanto, perchè questi la democraza che decantano l’hanno sempre storicamente intesa a senso unico, cioè quando faccia comodo a loro.Ecco il rischio che col turpiloquio si facciano alla fine gli interessi di questi che sono stati sempre presenti e che hanno sempre mal sopportato ogni cosa che andava nella direzione del beneficio delle classi meno abbienti.Una volta negli anni ’50 li chiamavano ” i forchettoni” ma anche oggi è cambiato poco,è cambiata la forma delle stoviglie ma non la sostanza.