CHIUSI, FLASH MOB CON LA PASTASCIUTTA ANTIFASCISTA DEI FRATELLI CERVI
CHIUSI – Come in molte altre città e paesi d’Italia, ieri, 25 luglio, anche a Chiusi è stata offerta la “Pastasciutta antifascista”. Iniziativa della locale sezione ANPI “Tiradritti”, in ricordo della pastasciutta offerta il 26 luglio del ’43 dalla famiglia Cervi, nelle campagne di Reggio Emilia, per festeggiare “tutti insieme” la destituzione e l’arresto di Mussolini, dopo il voto nel Gran Consiglio del Fascismo. Sembrava la caduta del regime e la possibile fine del conflitto mondiale. Sappiamo che non fu così, che la contentezza di quel momento, da parte degli antifascisti durò poco. Che il Fascismo si asserragliò nella Repubblica Sociale e insieme ai nazisti che il 9 settembre occuparono militarmente l’Italia la guerra la continuarono con ferocia fino al 25 aprile del 1945. Gli stessi fratelli Cervi che insieme al padre Alcide e ad altri contadini del reggiano fecero quella festa con la pastasciutta condita con burro e parmigiano, pagarono con la vita il loro antifascismo: il 28 dicembre Aldo, Gelindo, Antenore, Ferdinando, Agostino, Ovidio e Ettore, insieme all’amico Quarto Camurri furono fucilati al Poligono di tiro di Reggio Emilia. E due giorni dopo la loro “pastasciutta antifascista”, il 28 luglio del ’43 i soldati spararono sugli operai delle Officine Meccaniche Reggiane, uccidendo 9 persone.
La tradizione della “pastasciutta antifascista” è rimasta viva e in molte parti d’Itralia il 25 luglio viene riproposta per ricordare i Fratelli e papà Cervi, per ricordare il loro sacrificio e quell’iniziativa che sottolineava l’importanza di “fare comunità”, di “stare insieme”… Fa parte della storia civile e democratica condivisa di questo Paese. Quest’anno poi la ricorrenza faceva cifra tonda: 80 anni esatti dalla festa organizzata dai Cervi a Campegine.
A Chiusi l’iniziativa di ieri è stata in sostanza un flash mob improvvisato sotto al monumento alle vittime del fascismo, opera di Vasco Nasorri, nei giardinetti di Largo Cacioli e si è tra l’altro intrecciata con una apericena in musica del chiosco-bar adiacente. Vi hanno partecipato alcune decine di persone, compresi alcuni turisti incuriositi, sia italiani che stranieri. La pastasciutta, probabilmente acquistata in qualche ristorante, non era condita con burro e parmigiano, ma con sugo all’amatriciana. E’ stata “spazzolata” in pochi minuti.
“Il prossimo anno la faremo con tutti i crismi e tutte le autorizzazioni del caso, faremo più battage e inviteremo pure le autorità” dice il segretario Anpi Fausto Pacchieri. In ogni caso le autorità non sono mancate.
Tra i presenti al blitz, anche l’assesore comunale Maura Talozzi, la consigliera di maggioranza Sonia Nasorri e quella del gruppo Possiamo Daria Lottarini. Da segnalare che solo 3 mesi fa, il 28 aprile scorso, Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno dei fratelli fucilati nel ’43, era a Chiusi a palare di un suo libro, per iniziativa del Comune, dell’Anpi e della Biblioteca Comunale. La storia è la stessa. E’ la nostra storia. Anzi come cantava De Gregori “La storia siamo noi, siamo noi padri e figli, siamo noi, bella ciao, che partiamo. La storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano”.
m.l.
Avevo iniziato a scrivere, poi per un attimo ho pensato che sarei potuto sembrare un contestatore indiscriminato , uno di coloro che intervengono su ogni cosa ed anche su questioni irrilevanti pur di contestare, ed allora mi sono fermato,perchè avevo timore di passare per uno di quelli. Poi ripensandoci a freddo e giudicando tale iniziativa della ” pastasciutta antifascista” ho avvisato che c’era qualcosa che non mi andava giù,non senz’altro per l’aspetto valoriale dei fatti a cui si riferisce ma per l’aspetto del come e cioè del modo, e mi sono detto che il modo sia anche ”sostanza”, ed allora ho sentito il bisogno di dire ciò che ho dentro.Premetto che non voglio mettere in discussione il grande valore della commemorazione e del ricordo della strage nazifascista dei fratelli Cervi che credo andrebbe anche portato a conoscenza delle giovani generazioni, ma rimango molto perplesso sull’espletamento di quello che viene chiamato oggi ”flash mob” applicato a tale evento trascorso nel 1944. E rimango soprattutto perplesso sul valore che questo possa produrre perchè credo che tale modo di intendere le cose sia nel tempo altamente svalutante di fronte agli occhi delle giovani generazioni che per la maggior parte non conoscendo gli avvenimenti accaduti per i quali le persone hanno perso la vita sotto il piombo di pazzi assassini fascisti ,vedono oggi una commemorazione valoriale dove la gente mangi una pastasciutta perchè sente il bisogno con quell’atto di richiamare alla memoria certi valori.Mi domando: ma è questo il modo di sensibilizzare l’opinione pubblica e commemorare un delitto contro l’umanità mangiando la pastasciutta battenzandola come ”antifascista” pensando di far politica a favore del ristabilimento di certi valori che si stanno purtroppo perdendo? Ma la riflessione non si ferma qui e alla mia generazione non deve essere fatta la lezione che così facendo si porti a conoscenza la gente di quei fatti che sono successi poichè il tutto scade alla devalorizzazione dell’accaduto e mi meraviglio anche di coloro che hanno partecipato acriticamente non sui fatti-perchè sui fatti siamo d’accordo- ma su COME RENDERLI PUBBLICI.
A me sembra che anche chi decida queste cose si lasci prendere da una tendenza che ormai và di moda e che è un modo globalizzante della sottocultura mediatica la cui origine è quella di oltre altlantico, dove si trasforma la tragedia ed il sangue in magliette da portarsi addosso con le effige di chi il sangue ha versato.Vi figurate se Che Guevara potesse oggi vedere la sua immagine sulle magliette e con sotto la Coca Cola od altro ? Ma non ci pensate che tutto questo rafforza la tendenza a considerare l’ anormalità ed accettarla come normalità ? Che segno è questo ? Secondo me è il segno che ormai lo svilimento e l’annullamento valoriale della ragione umana, del buon senso e del rispetto delle idee abbia intrapreso un cammino verso il basso e tutto questo non sia chè l’asservimento ai media ed a quel mondo mediatico che ha la pretesa di servire gli ideali umani e non si accorge invece che li conduce verso il basso e verso la barbarie rendendoli inutili alla comprensione delle classi subalterne, quelle che poi eticamente si dice che si vorrebbe difendere con l’antifascismo. Ma che razza di storie sono queste ? I fratelli Cervi sono stati assassinati perchè festeggiavano la liberazione di un pezzo d’italia dai nazifascisti e per ricordarli si ricorre al Flash Mob”? E su tale argomento mentre penso che di tale passo arriveremo a non muovere più un dito come persone divenendo adesso acritici anche e non solo per le modalità con le quali si espletino i comportamenti (la pastasciutta antifascista) ma per poi passare ad essere acritici anche per gli aspetti valoriali.Il passo è breve se si percorre tale via e se si crede di pubblicizzare IL VALORE di quel fatto chiamando la gente a mangiare la pastasciutta.La nuova società che è destinata a produrre tutto questo è alle porte e se gli si mette il sapone sotto le ruote affinchè scivoli senza rallentamenti ed ostacoli, l’affare per coloro che ne stanno a monte e che danno la spinta è già fatto ed è solo questione di tempo.Secondo il mio modesto parere serviva invece di commemorare davanti agli intervenuti i fatti e di spiegare semplicemente cosa avvenne, in modo che la gente capisse e non che accoppiasse il fatto della pastasciutta per commemorare la memoria dei Cervi. Non sò se mi sono ben spiegato su ciò che volevo dire e se mi si risponde che oggi ”il flash mob” serve ad espandere la conoscenza vi rispondo che rispetto a tale pensiero chi sia arretrato è chi applica tali visioni essendo animato da una modalità che appare nuova ma che è l’anticamera della nuova società che è alle porte e che valorialmente io stesso aborrisco, perchè-forse una barzelletta che mi è arrivata da un amico giorni fà sul telefonino riesce meglio a rendere l’idea di cosa siamo in presenza- ed è questa scritta in uno specchietto che senz’altro qualcuno di voi già conoscerà od avrà ricevuto, perchè il modo di pensare sottoposto all’influsso mediatico SERVE E PRODUCE CIO’ CHE INTERESSA- e suonava così:” Gli Americani hanno sterminato circa 100 Milioni di Indiani….e sono riusctia convincervi con qualche Film Western che i cattivi fossero gli indani”. Pensate a cosa possono farvi credere oggi !! Spegnete la TV ed accendete il Cervello!! Secondo voi cari pastasciutta eaters non c’è nessun collegamento con tale condizione con il fatto che crediate alla bontà dei ”flash mob” per commemorare ed espandere valo ri come quello che stà dietro ai Fratelli Cervi ?Non sarebbe stato meglio ed anche più dignitosa anche e soprattutto per i Fratelli Cervi e anche per voi stessi, una serata dove all’ascolto di qualche oratore ci fossero state un po’ di persone che avessero ascoltato cosa sia stato compiuto ed il suo significato storico e morale, invece che dedicarsi ad una ” pastasciutta antifascista” che detto con voi solo il termine usato è squalificante e devalorizzante di quello che si vada a fare e commemorare perchè poi ciò che resta -e che è la cosa più importante- è la memoria delle cose invece che il sugo di pomodoro e formaggio che domani mattina è stato già digerito? Che l’abbiano fatto anche altri fuori Chiusi il fatto della pastasciutta antifascista” nuilla toglie nè alla superficialità dei comportamenti nè agli intenti per i quali ci si comporti in tal modo.Scusate lo sfogo, ma non la pensiamo tutti in ugual modo e misura,quando si celebrano certe cose.E se vi sembra questo un fatto da nulla, pensate un momento a quello sketch che ho ricevuto nel telefonino ed alla sublimazione delle idee che oggi avviene, grazie anche a chi pensi di perpetuare valori ed idee con i cosiddetti ”flash mob”.Penserete che questo pensiero che vi ho espresso sia un pensiero arretrato e non in unione con i tempi che viviamo, ma talvolta occorrerebbe rinforzare la produzione di specchi affinchè nel mercato se ne trovino semprepiù di fronte al fatto dell’accettazione di ciò che il sistema ci propone….e gli specchi spesso sono rari,merce semprepiù rara anche in casa di coloro che proprio per l’etica che dicono di rappresentare avrebbero bisogno appunto degli specchi per avere una visuale più grande e completa su ciò che vanno a rappresentare,ben sapendo che tale funzione è innazitutto funzione educativa.Ed allora ”Il flash mob” lasciatelo nel mondo dove è stato creato perchè lì ha una funzione ben precisa oggi, ed è quella del famoso cibo che scorre nel nastro trasportatore davanti ai polli da batteria.
flash mob per dire “una cosa improvvisata” e “senza preavviso”. Cioè fatta all’impronta. Perché per fare una cosa diversa, più strutturata, non c’erano le condizioni. Questo significa flash mob: “Raduno di più persone, convocate all’improvviso in un luogo pubblico tramite Internet, e-mail o sms…” . I polli poveretti lasciamoli stare…
Lo sapevo anch’io cosa volesse dire ”flash mob”(letteralmente folla improvvisata e non programmata come raduno) ma rispondere così è come saltare gli ostacoli perchè non si affronta il valore(ma può darsi anche che quest’ultimo su ciò che ho detto non ci sia ma non mi sembrava avessi detto proprio il nulla…) E’ che oggi Marco tutto è diventato un supermercato dove si prende ciò che si vuole.Un modo come un altro per non rispondere e cercare di tirare avanti, mentre la febbre sale. Parlavo di quella sociale che deriva da quel nastro trasportatore. Ma vedo che è troppo complicato,meglio un piatto di pasta….
Come scritto nell’articolo la pastasciutta antifascista si fa in tanti paesi e città d’Italia, il 25 luglio, in ricordo di un fatto preciso, il piatto di pasta offerto in piazza dalla famiglia Cervi per festeggiare l’arresto di Mussolini e la caduta del fascismo. Che poi non cadde, ma questa è un’altra storia. Si tratta di una “rievocazione” per ricordare soprattutto l’esempio dei Cervi, che a Chiusi è stata fatta in forma di flash mob perché non c’era altro modo di farla. D’altro canto un incontro con Adelmo Cervi, più strutturato, sui valori dell’antifascismo e della resistenza, è stato fatto il 28 aprile. E comunque anche un piatto di pasta mangiato in compagnia, parlando della storia di quella pasta e di quella famiglia, può essere un tassello di memoria.
Terminiamo questa specie di polemica poi la finiamo, col dire che il mio discorso originario tendeva a far emergere l’uso di concetti che poi inevitabilmente vengono devalorizzati con un certo modo di dire e di fare.Il fatto di dire che una pastasciutta non faccia male a nessuno e sia anche quello un modo per segnare un tassello di memoria mi fà pensare(ma è un problema tutto mio) all’attualità che in presenza di ciò che dici è quella che gli ex-fascisti e le destre adesso sono al governo del paese non si sà per quanto e le sinistre o sedicenti tali siano in piazza credendo che quei tasselli americanizzati valgano a qualcosa.Alla fin fine delle questioni sono proprio quei tasselli che gli si rivolgono contro o che almeno producono materia contraria a loro stesse nel modo di pensare. E’ lì che è rintanato il problema.Ma è un problema di comprensione delle sinistre non della destra.Ecco il motivo del mio intervento originario che potrà sembrare anche polemico per una piccola cosa che piccola alla fine non è perchè segna un modo di pensare.Fine.
Continuo a non capire cosa ci sia di americanizzato nella pastasciutta antifascista. Il perché ho usato io il termine flash mob te l’ho spiegato. Ed è scritto anche nell’articolo. Credo che basti così…no?
Quando mi rispondi che non vedi cosa ci sia di ”americanizzato nella pastasciutta” stravolgendo le questioni e fare finta di non vederle mentre ho cercato di spiegarne il perchè anche lungamente portandoti gli esempi ed i paragoni che non è la pastasciutta ma che è IL MODO …perchè vedo che comunque sempre in piedi si casca,certo che basta così.
Scusa, ma come la volevi fare la pastasciutta antifascista, accompagnata da un simposio di storici, da una parata di partigiani, o con i segretari dei partiti che componevano il Cln?
L’essenza della tua risposta sorvola e tradisce volutamente e consapevolmente tutto quello che ho scritto e soprattutto le spiegazioni che ho cercato di dare.Non c’è bisogno di richiamare uno ” stuolo di partigiani” per riconoscere le MODALITA’ che ti ho fatto presente e che io considero errate, ma tu estremizzando nella risposta(e richiamando -passami l’espressione- ”tutte cazzate”quali Segretari del CLN o stuolo di partigiani- non fai altro che rivelare a chi legge la debolezza di un fatto che diventa una modalità normalmente accettata oggi ma che culturalmente è perdente nella battaglia della conoscenza.Se credi che tutti possano accettare la visione portata avanti-ripeto COME MODALITA’- da un Flash Mob per mettere quelli che tu chiami ” tasselli della memoria sui fatti” allora vuol dire che non è vero che non si è capito ma che non si voglia capire e contestare una visione che parla di inutlità e di assuefazione a quello che ho detto precedentemente nel mio discorso che si fa finta di non capire,forse perchè si pensa e si crede che possano essere queste motivazioni slegate da quello che ci succede intorno e dalla pochezza strutturale di un pensiero di sinistra.Punto.Ma come vedi ognuno ha le proprie idee su questo e per quanto mi riguarda sul tuo giornale io dico le mie che possono benissimo essere non condivise certamente ma ho cercato di spiegarne il perchè e non andare avanti a forza di battute senza forza.Ed il perchè credo di averlo spiegato ed inquadrato anche benino in un contesto generale che poi è quello che spiega la subordinazione che ne è direttamente proveniente e che investe la sinistra che pensa di poter conquistare spazi ed allargare la memoria della sua storia ma invece tutto il processo al quale assistiamo ci dice che è perdente.Ed è perdente anche per le MODALITA’ che mette in campo su tematiche giuste.Mi sembra che non ci sia bisogno di un interprete per verificare tutto questo e dal momento che tutti a sinistra si lamentano dell’involuzione della sinistra e della sua non adeguatezza ai tempi e dei suoi ritardi organizzativi e soprattutto concetttuali, ho cercato per questo caso di cui si parla di spiegarne il perchè.Ma ci vuole Frate Indovino a capirlo visto che si insiste tanto anche rispondendomi su cosa possa essere un Flash Mob e deviando sulla partecipazione di uno stuolo di partigiano o del CLN ? Hai ragione tu che è meglio finirla qui,soprattutto per chi faccia finta di non capire e mi chiedo sempre cosa si difenda se non l’intoccabilità dei motivi dell’assuefazione a questi tempi che corrono.Ma la spiegazione del perchè di tutto questo la tengo per me e mi basta questo.Fine.
Carlo Sacco sei un grande, le tue risposte sono profonde,veritiere, se quegli eroi che hanno dato la vita,per il riscatto della nazione potessero tornare in vita credo che farebbero pagare caro ai nostri pastasciuttari, eventi tanto tremendi scambiando con un piatto di imbratta musi ai giardinetti come una scampagnata di piccole marmotte nipoti di paperino..ma chi organizza seguono le direttive, di chi dirige l’orchestra.
La pastasciutta del 25 luglio la offrirono per primi Alcide Cervi e i suoi sette figli, poi fucilati. Quindi si fa in ricordo proprio di quella famiglia. E del contributo che diede alla Resistenza. Ma questo c’è scritto anche nell’articolo. Bastava leggerlo