UCCISE IL FIGLIOLETTO DI DUE ANNI A PO’ BANDINO, CONDANNATA A 20 ANNI DI CARCERE

venerdì 26th, maggio 2023 / 09:09
UCCISE IL FIGLIOLETTO DI DUE ANNI A PO’ BANDINO, CONDANNATA A 20 ANNI DI CARCERE
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PERUGIA – Era il 1 ottobre del 2021  quand si presentò in un supermercato di Po’ Bandino con il figlioletto in braccio e lo depositò sul nastro scorrevole della cassa, sanguinante, chiedendo aiuto… Il bambino, di due anni era stato colpito a morte con un coltello. Sette volte. Tante erano le ferite da arma da taglio trovate sul corpicino.

E un coltello fu trovato nella borsa della donna: Erzsebet Katalin Bradacs, 44 anni, che appariva molto confusa.

Per giorni carabinieri e poliziotti settacciarono l’area,incolta, vicina ad una costruzione dismessa eabbandonata, che un tempo ospitava una grande cabina elettrica della Terni, posta sul lato opposto della Sr 146 davanti al suprmercato. La donna fornì spiegazioni e versioni contradittorie e poco convicenti. Fu arrestata per omicidio volontario.

Forse un raptus improvviso, forse una “vendetta” nei confronti del padre del bimbo, con cui i rapporti erano ormai tesi, in Ungheria.

Il 24 maggio scorso, il Tribunale di Perugia ha condannato Katalin Bradacs a 20 anni di reclusione. Il Pm Manuela Comodi ne aveva chiesti 30, il massimo della pena, ma la Corte d’Assise di Perugia ha riconosciuto alla donna un “parziale vizio di mente”, quindi una attenuaante che ha prevalso sull’aggravante della premeditazione.  Nel momento dell’atto omicidiario, non sarebbe stata insomma  in condizione di intendere e di volere… E su questo hanno puntato i difensori.

La donna aveva parlato di una aggressione da pate di un fantomatico uomo, mai rintracciato. In Tribunale il Pm Comodi invece  ha sottolineato che “una settimana prima dell’omicidio la donna aveva saputo che il tribunale le aveva tolto l’affidamento del figlio e lo aveva dato in maniera esclusiva al padre”. Da qui l’idea, premeditata, di una vendetta… maturata poi in un maniera improvvisa.

Il fatto fece ovviamente scalpoe a Po’ Bandino, a Città della Pieve e anche nella vicinissima Chiusi, dove Katalin Bradacs aveva lavorato come entreneuse in un locale alcuni anni prima e dove era stata vista vagare con il figloletto, anche nei giorni e nelle ore precedenti l’omicidio. Il cancello della vecchia Cabina Terni divenne luogo di pellegrinaggio, molte persone vi appesero pupazzetti, giocattoli, biglietti, fiori, in ricordo della piccola vittima.

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