ELEZIONI COMUNALI: A SIENA SARA’ BALLOTTAGGIO FABIO-FERRETTI. FLOP DELLA LISTA SOSTENUTA DA SCARAMELLI

martedì 16th, maggio 2023 / 10:46
ELEZIONI COMUNALI: A SIENA SARA’ BALLOTTAGGIO FABIO-FERRETTI. FLOP DELLA LISTA SOSTENUTA DA SCARAMELLI
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SIENA – Il prossimo sindaco di Siena sarà una donna. Il voto di domenica e lunedì ha infatti mandato al ballottaggio Nicoletta Fabio per il centro destra e Anna Ferretti per il centro sinistra. Dopo il secondo turno tra due settimane una delle due sarà il primo sindaco donna della città del Palio e anche la prima donna sindaco in uno dei capoluoghi di provincia della Toscana, dal 1946.

Nicoletta Fabio, 66 anni, insegnante di lettere, sostenuta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e alre formazioni minori ha ottenuto 8.249 voti pari al 30,5%. Anna Ferretti, ex dirigente della Caritas, 70 anni, sostenuta da Pd, Sinistra Italiana e una sua lista personale, ex dirigente della Caritas, 70 anni, è lì ad una incollatura con 7.773 voti pari al 28,7%.

Tra le due una differenza di meno di 500 voti (476 per la precisione) e meno di 2 punti percentuali. Una sfida tutta rosa,  quella che si profila all’ombra della Torre del Mangia e che richiama il “duello” tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein a livello nazionale. Magari solo un po’ più agée, tra due donne sulla settantina, e questo a suo modo è anche un messaggio non troppo subliminale sulla pochezza di ciò che passa il convento quanto a nuove leve.

La partita è aperta, ma la destra è comunque in vantaggio e lo è nonostante le divisioni e le defezioni. Vedi sindaco uscente De Mossi che ha corso in appoggio di Massimo Castagnini ed Emanuele Montomoli che ha corso in proprio. De Mossi con la sua lista si è fermato a 200 voti (0,79%) e Montomoli a 1.683 voti al 6,7%.

Terza forza uscita dalle urne il rassemblement civico facente capo a Fabio Pacciani che si attesta sul 22,65% e 6.123 voti. Bel risultato, ma non sufficiente per andare al ballottaggio. Sei mila voti non sono pochi, vuol dire che il movimento un serto seguito lo ha trovato e sarà rappresentato in Consiglio, ma adesso quei voti più che la base di un progetto politico, sono solo un “tesoretto” da giocare sul mercato per spostare l’ago della bilancia da una parte e dall’altra. Possono pesare insomma.

Quarta posizione per Massimo Castagnini sostenuto oltre che da De Mossi da una sua lista personale, dalla lista Destinazione Terzo Polo (sponsorizzata da Stefano Scaramelli e Italia Viva) e “Siamo Siena”. Voti totali 1.945 pari al 7,19%. Questo sì un flop piuttosto clamoroso. La lista renziana sostenuta da Scaramelli con la ex segretaria del Pd di Chiusi Pamela Fatichenti tra i candidati si ferma a 453 voti (1,70%). La metà dei voti che nel 2021 ottenne la lista Barbanera a Chiusi, anche quella sostenuta dal consigliere regionale. E Chiusi è più piccola di Siena. Insomma non proprio un successo per l’alfiere della stazione volante. I senesi ci hanno creduto poco. Quasi niente.

Ancora più flop hanno fatto il M5S con Elena Boldrini (403 voti e 1,49%), Siena Popolare con Alessandro Bisogni (380 voti, 1,41%) e Roberto Bozzi, il candidato di Calenda (329, 1,22%). Nessuno dei tre entrerà in consiglio comunale.

Quanto ai singoli partiti il Pd è il primo partito, con 4.983 voti e il 19,71%. L’effetto Schlein si è insomma sentito poco. Come anche l’effetto Meloni, con Fratelli d’Italia che è il primo partito del centro destra, ma ancora sotto al 15%, precisamente 14,8% e 3.741 voti.

Adesso cominceranno le trattative palesi e segrete. Anna Ferretti, del centro sinistra, potrebbe pescare al ballottaggio nel serbatoio civico di Pacciani, che non è uno di destra, ma non è scontato che vada così. I toni dei civici verso l’establishment politico, anche di centro sinistra, nella campagna elettorale sono stati piuttosto tranchant. Non sarà facile recuperarne il voto, anche perché una parte andrà fisiologicamente a destra. Non scontato neanche il recupero dei voti (pochissimi) del M5S e dei “terzopolisti” tra l’altro divisi.  Anzi, l’area Castagnini è data da molti più indirizzata verso un sostegno alla Fabio.

La sinistra radicale di Siena Popolare esce delusa e a pezzi, una forza assolutamente residuale sotto all’1,5%. Nei primi commenti a caldo gli esponenti di S.P. parlano di logiche politiche dominanti lontane dal loro pensiero e dai valori della sinistra… Di solito ai ballottaggi questo tipo di elettorato a votare non ci va. La formazione di sinsitra sostenuta da Potere al Popolo, paga anche la mancanza o la nebulosità di un progetto nazionale che dopo le politiche del 2022 non è decollato.

Al primo turno del 14 e 15 maggio a Siena hanno votato poco più di 27 mila elettori, ovvero il 63,8% degli aventi diritto. Il 36,2% è rimasto a casa.

Il secondo turno il 28 e 29 maggio è dunque incerto, ma a Siena sono abituati al Palio che è la corsa più incerta e più feroce del mondo, dove contano più i colpi bassi, i tradimenti, gli accordi sottobanco che non la forza di cavalli e fantini. Però, se la politica somiglia al palio, non è buon segno.

m.l.

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