CHIUSI, SONNINI: TRA UN ANNO L’ACQUA DI MONTEDOGLIO DAI RUBINETTI
CHIUSI – “Giovedì ho partecipato all’evento organizzato da EAUT Ente Acque Umbre Toscane, una giornata di studi presso la tenuta di Bonifiche Ferraresi a Cortona, per approfondire la sicurezza e l’utilizzo della diga di Montedoglio.
Nell’occasione è stato annunciata la consegna dei lavori per la realizzazione di una condotta di 7,5 Km per l’approvvigionamento idrico del nostro comune. Un’opera importante in grado di fornire acqua del Montedoglio per uso agricolo e idropotabile, un importante lavoro pubblico finanziato da fondi PNRR per 3,8 milioni di euro”. Così scrive il sindaco di Chiusi Gianluca Sonnini in un post pubblicato su facebook. E’ una buona notizia.
Sonnini scrive anche che “il cantiere, se tutto andrà come deve dovrebbe durare un anno e consentirà alle a Nuove Acque di sospendere l’approvvigionamento idrico dal Lago di Chiusi, con una serie di benefici per il nostro lago e per la qualità della risorsa”.
Insomma a metà 2024 i cittadini di Chiusi dovrebbero ricevere dai rubinetti di casa non più l’acqua del lago, ma quella del Tevere, proveniente dall’invaso di Montedoglio, nei pressi di Anghiari. De ne parla da decenni, e adesso, a quanto afferma il sindaco Sonnini, siamo arrivati all’ultimo miglio. Alla realizzazione dell’ultimo tratto di condotta che dalla zona di Gioiella-Villastrada porterà l’acqua direttamente all’impianto di potabilizzazione del Comune di Chiusi.
Il lago ringrazierà, avrà un attingimento molto minore e ne guadagnerà in salute. Anche perché nel frattempo, sempre dalle parole del sindaco, apprendiamo che va avanti anche il progetto per la tutela e salvaguardia del Chiaro che il Comune di Chiusi ha messo in campo insieme al Politecnico di Milano e uno studio tecnico specializzato per la realizzazione di casse di colmata per prevenire l’interramento dello specchio d’acqua, in atto dai tempi della Bonifica della Valdichiana a fine ‘700 e altri lavori (un’0area camper e un campo di regata per il canottaggio), oltre ad uno studio dell’Università di Siena per la salvaguardia della biodiversità…
Quanto alle casse di colmata, va detto che in passato c’erano, alla foce del torrente Tresa e del canale Montelungo, ma il tempo e l’abbandono le hanno rese praticamente inservibili e non più idonee allo scopo. Tanto che l’interramento è continuato inesorabile, con il livello dell’acqua ormai ridotto a pochissimi metri.
Per quanto riguarda l’acqua in arrivo dal Montedoglio, ne guadagnerà anche la popolazione che avrà una risorsa idrica di qualità migliore e senza più i “patemi” legati al livello e alla situazione spesso precaria del lago.
Speriamo che i tempi indicati da Sonnini vengano rispettati. Manca poco. E’ come una corsa ciclistica che si avvia ad imboccare lo stradone che porta alla volata finale e al traguardo.