CHIUSI (MA NON SOLO): LA DITTATURA DELLE MOTOSEGHE, TABULA RASA E POTATURE DRASTICHE DI ALBERI ANCHE LADDOVE NON C’E’ MOTIVO

Fin dalle scuole elementari ci insegnano che le radici degli alberi trattengono il terreno impedendo di fatto le frane, gli smottamenti e l’erosione del suolo. Che gli alberi sono importanti per tenere integre le scarpate, i terrazzamenti e i terreni a monte di abitazioni, aree pubbliche e private frequentate da persone. E ci insegnano anche che gli alberi e le aree verdi anche all’intero o a ridosso dei centri abitati mitigano le condizioni di eccessiva calura e siccità durante la stagione estiva, prevenendo altresì il rischio incendio di sterpaglie. Ce lo insegnano, ma questa sull’importanza degli alberi sembra essere una lezione che proprio non vogliamo imparare. Anzi, al contrario, sembra che sia da parte delle amministrazioni pubbliche, che dei privati, si faccia il possibile per eliminarli gli alberi o renderli dei “cristi in croce” senza fronde, muti, tristi, ingrigiti. Potature ad minchiam, o “ad capocchiam” (nel senso che le decapitano proprio queste povere piante) e taglio indiscriminato con operazioni “tabula rasa”, stile Hiroshima anche laddove invece gli alberi sono fondamentali perché contribuiscono a tenere il terreno. Succede così ovunque e ovunque qualcuno protesta, predicando però nel deserto, senza trovare alcun ascolto. E’ successo di recente a Montepulciano, a Città della Pieve, a Cetona, a Chiusi, per rimanere nella nostra “area d’influenza”. Non si tagliano solo i pini che, si sa, dopo 50-60 anni, cominciano a diventare pericolosi, perché a rischio di collasso e crollo, si tagliano ed eliminano anche alberi diversi: lecci, cerri, querce, tipici del paesaggio umbro-toscano e che hanno apparati radicali diversi…
E’ di qualche giorno fa, per esempio, il disboscamento di una scarpata a monte di un posteggio pubblico a Chiusi Scalo. Il posteggio in questione è quello situato all’inizio di via Talamone, la strada che porta al Palasport e agli impianti sportivi (padel, calcio, tennis) di Poggio Gallina, all’incrocio con la strada che porta alla zona residenziale Santa Caterina. Più di una ventina di alberi ormai adulti sono stati rasi al suolo (foto a destra). Ora quella scarpata, piuttosto ripida, alla prima pioggia forte è senza dubbio più a rischio di smottamento. E il posteggio e i palazzi vicini in estate avranno meno ombra, meno ossigeno, meno frescura… L’area è recintata, quindi sarà privata. Ma chi autorizza operazione del genere?
Il pubblico, come dicevamo, non è che si comporti molto meglio: in piazza Dante (quella della stazione Fs) gli storici tigli sono stati “potati” in maniera talmente drastica che sembrano implorare pietà. La stessa sorte è toccata a decine di altri alberi lungo via Mazzini e in altre aree dello Scalo…
Qualcuno, anche in forma letteraria, si è lamentato della “dittatura sanitaria” durante l’emergenza covid, ci piacerebbe sentire o leggere, sui social, altrettante giaculatorie contro la dittatura delle motoseghe che sta facendo strame del verde pubblico e privato nel silenzio generale. Qualcuno risponderà che le amministrazioni pubbliche tagliano sì parecchi alberi, ma almeno provvedono a ripiantarne di nuovi… Solo che i nuovi sono… carote, non alberi. Arboscelli di due metri di altezza e 20 centimetri di diametro del tronco, piante che saranno alberi veri tra 30-40 anni, se va bene… Nel frattempo l’aria sarà sempre più irrespirabile e malsana, il caldo più asfissiante, il paesaggio sempre più grigio, color cemento.
Qui non è questione di destra o sinistra, di progressisti o conservatori. Un tempo, la generazione post sessantotto e poi quella del primo ambientalismo criticava la dittatura delle motoseghe e ne dava la colpa alla cultura contadina-mezzadrile che aveva permeato le amministrazioni locali dal dopoguerra in poi, secondo cui le piante servivano solo per i frutti e la legna, per il resto erano solo una rottura di scatole. Questo perché le piante sporcano, vanno tenute in ordine e potate, attirano i fulmini… Adesso che la cultura contadina-mezzadrile è solo un retaggio del passato e sindaci e assessori sono tutti quarantenni laureati, come gran parte di chi ha ville e e giardini privati, non solo la sensibilità non è aumentata, ma le motoseghe sono più attive di prima. E gli alberi cadono come birilli, tagliati alla base, decapitati e mutilati peggio che sotto Robespierre…
Sarà che gli alberi piangono (questo è certo), ma non protestano, non urlano di dolore, non imprecano contro chi li maltratta e li uccide indiscriminatamente, anche laddove non c’è nessun motivo. Facile prendersela con prede immobili e silenziose, come sparare sui civili nei territori in guerra, come prendere a schiaffi uno che è seduto sulla tazza del water…
E oggi purtroppo non protestano più nemmeno le persone. Qualche anno fa qualcuno si sarebbe incatenato a un albero per evitarne la soppressione, oggi neanche una riga su facebook.
Non ci siamo… il mio amico Luciano Fiorani, che era di Foligno avrebbe detto, “nun jemo bene pe’ gnente”…
m.l.
Purtroppo manca una cultura ambientale, tutto viene sacrificato per economia e ignoranza. Io ho la fortuna di vivere in campagna, in Toscana tra lupi ed animali selvatici. 15 anni fa ho tolto le vigne e le ho sostituite da alberi, lecci, olmi, querce…. Posso fare a meno del vino, che a me piace, ma non posso fare a meno del aria che respiro…. Saluti
È una abitudine molto comune, nel mio comune le tolgano completamente.
Non capendo il danno che fanno. E quello che perdiamo in estetica.
Un vero disastro, anche qui sparite le grandi siepi ( Veneto ) che trattenevano l’acqua e gli argini e non solo.
Non parliamo degli interventi vergognosi di potatura “ strappata” con le macchine circolari da parte dei comunali o appaltati a sciagurati menefreghisti incompetenti.
Tutti si stanno rassegnando al peggio non solo in tema ambientale e rispetto delle piante ( che sono sacre per la loro funzione ) .
Quando non mettono gli innesti per incendiare radono con la motosega e buttano via !
Italia porcheria.
Ne fanno tante di leggi, anche spesso inutili.Credo che se facessero una legge in questa materia di cui si parla che ”chi sbaglia paga” vedreste che le amministrazioni comunali andrebbero più caute oppure controllerebbero gli intereventi in altro modo. Purtroppo lo scellerato pensiero che ”i soldi pubblici” non siano di nessuno ormai ha fatto breccia nell’italietta che ha accettato acriticamente le direzione di dove si vada a parare con lo sviluppo che hanno messo in piedi non da adesso : basta tante volte anteporre allo sviluppo la parola ”sotto” che così si ha la sensazione più certa di dove si vada….
Il sindaco di Chiusi fa sapere che le potature sono state effettuate su indicazione del dott. Bistondi, Dottore Forestale e sono state eseguite secondo la tecnica “Pollarding” o “a testa di salice”. Alcuni agronomi sostengono, al contrario, che la tecnica “a testa di salice” sia deleteria sia per la salute della pianta che per il risultato estetico. Esattamente 7 anni fa, il 22 aprile 2016, il M5S di Chiusi aprì la sua campagna elettorale per le comunali con un convegno alla sala San Francesco, su Agricoltura, ambiente e verde pubblico. Con due parlamentari. Si parlò prevalentemente di gestione del verde pubblico e di potature. Quelle a “testa di salice” e le capitozzature vennero definite “a capocchia” (qualcuno disse “ad minchiam”), insomma furono bocciate senza appello. I 5S all’epoca erano una forza alternativa al governo locale, adesso invece sono nella maggioranza insieme al Pd. E ci sono solo loro ormai con il Pd. Cosa hanno da dire a tal proposito? se la ricordano l’iniziativa del 2016 o hanno perso la memoria?
Non entro nell’argomento tecnco perchè non ne sò nulla quindi se a ”testa di salice” ad ad altro tipo di testa….non ne discuto.Vorrei sottolineare quanto dici a proposito dell’incongruenza e condivido quello che esprimi come giudizio politico che ne deriva soprattutto a distanza da quei momenti.Anch’io se ben ricordi mi ero schierato pur non essendo nè iscritto nè attivista dei 5 stelle per il movimento perchè ancor oggi nonostante tutto lo ritengo l’unica forza che possa incidere nella politica italiana in modo marcato e riuscire a cambiare certe direzioni della politica. Al momento di quell’esordio sul tema del trattamento del verde devo dire che in cuor mio rimasi molto perplesso ed anche-oggi posso dirlo-abbastanza contrariato soprattutto per la scelta di quell’argomento che comunque non lo consideravo sostanziale per la politica in generale ma anche per quella del territorio seppure potesse rivestire un aspettodi ”savoir faire” nella gestione dell’amministrazione del patrimonio naturale. M sembrò-e ne discussi un momento della cosa con Luciano Fiorani-che quegli esponenti del Movimento fossero a corto di argomenti e ripiegassero come strategia su un tema come quello mentre ce n’erano a iosa intorno ed evidenti per contrariare la politica del PD sul territorio. Anche Luciano Fiorani la pensava come me e senza dubbio chi veniva da una militanza di sinistra dovrebbe aver avuto sempre a cuore come aspetto politico prioritaro le vicissitudini ed i bisogni delle classi più deboli e non la potatura degli alberi che c’ incastrava come il due a briscola.pensai dentro di me che tale posizione fosse quella tipica di un partito nuovo che lottava per ritagliarsi un brandello di potere a livello di presenza in parlamento e non avvezzo a centrare gli argomenti aveva scelto quella tematica un po’ diciamo da strategia di fumo di massa.E lo votai con sincerità perchè avevo fatto dentro di me la considerazione- credo giusta- che la politica che conducevano a livelo nazionale fosse quella più attenta, consona e pragmatica per raggiungere gli obiettivi che il Movimento stesso indviduava. Questa autocritica quindi che faccio soprattutto a me stesso su questo argomento è sincera ma attualmente- a parte gli alberi- se dovessi rivotare probabilmente oggi come oggi lo rivoterei di nuovo,anche perchè la sua campagna pacifista a favore della fne della consegna delle armi assume un aspetto di ragionevolezza in questo panorama dove la piaggeria mediatica ha invaso menti e luoghi dell’italia ancorpiù che altri stati dell’Europa. E questo mi basta e allora ”capozzatura a salice o ad minchiam” pur di una certa importanza rivestono un aspetto pur minimo dei guai che passiamo e che passeremo….
Il problema è che a Chiusi i 5S non hanno inciso minimamente sulla scelte politico-amministrative. Almeno avessero inciso sul metodo di potatura delle piante e sulla gestione del verde pubblico e privato, sarebbe stato già un risultato apprezzabile. Non è andata così, né quando erano all’opposizione, né adesso che sono in maggioranza. Amen