CHIUSI – Era nell’aria. E soprattutto tempi troppo stretti per pensare a qualcosa di diverso. E poi una seconda chances si concede a tutti. In questo caso ne sono state concesse due. L’attore lucchese Marco Brinzi è stato confermato alla direzione artistica del Festival Orizzonti, la kermesse estiva di Chiusi. Lo ha deciso la Fondazione Orizzonti 4 giorni fa , che nella medesima riunione del Cda, recentemente rinnovato, ha anche confermato i “Teatri di Stagione” ovvero i corsi del “maestro” Alessandro Manzini e di sua moglie Irene Bonzi, alias I Macchiati. Corsi per bambini e per adulti che negli ultimi anni sono stati molto seguiti e hanno creato un humus positivo e creativo intoro al teatro.
Insomma la Fondazione ha deciso di rimanere fedele alla linea, affidandosi di nuovo a Manzini per i laboratori e a Brinzi per il festival estivo, che ha già diretto nel 2022. Cda nuovo per 4 quinti, nuovo direttore generale, ma niente scossoni o ribaltoni nell’impostazione. Anzi, a Brinzi è stato conferito un incarico biennale, che con quello dello scorso anno, fanno tre. La scelta la spiega il presidente Giannetto Marchettini:
“La scelta di riconfermare Brinzi è stata presa tenendo in considerazione l’ottimo risultato avuto nella scorsa edizione e la professionalità di Marco dimostrata nell’organizzare un festival che è riuscito a coniugare sinergicamente realtà del territorio con artisti di spessore nazionale. Abbiamo dato un incarico biennale a Brinzi in quanto crediamo nella bontà di un progetto di crescita culturale per il Festival che possa portare i suoi frutti già nel medio periodo”.
Dal canto suo, il direttore riconfermato Marco Brinzi non nasconde la propria soddisfazione:
“E’ un onore per me avere avuto questa riconferma anche per il Festival del prossimo anno. Questo significa che è stato apprezzato sia il lavoro svolto nella scorsa edizione che l’impronta e la visione che ho cercato di imprimere allo sviluppo futuro del Festival. Sono già al lavoro per organizzare l’edizione 2023 pensando però anche a porre le basi per la programmazione futura. Cercherò di fare rete sia con le realtà locali che con quelle nazionali per portare valore aggiunto al Festival cercando di dargli una risonanza ed uno spessore artistico-culturale che possa essere apprezzato da tutti, anche lontano da Chiusi”.
Nell’annunciare la conferma di Brinzi alla direzione del Festival estivo, la Fondazione non spiega se lo stesso Brinzi dirigerà e si occuperà anche della stagione invernale del Mascagni 2023-24. Probabilmente sì. Ma dato il rapporto ormai consolidato del teatro chiusino con la Fondazione Toscana Spettacolo, i margini di manovra e di scelta sono limitati. Vedremo quando il Mascagni tornerà agibile dopo i lavori di ammodernamento che sono in corso e dovrebbero durare per tutto il mese di maggio.
Quanto al festival Orizzonti, che va in scena di solito a cavallo tra luglio e agosto, il problema è – da sempre – quello di trovare una propria identità e specificità, di non apparire o essere un festival come ce ne sono tanti in Italia… Ci aveva provato Andrea Cigni, ma aveva anche esagerato con le spese e soprattutto con proposte fuori target, e non facilmente digeribili, per una realtà periferica come Chiusi. Carloncelli non ha avuto il tempo di consolidarsi, perché la vita gli si è messa contro ed è volato via anzitempo; Gianni Poliziani ha dovuto fare i conti con risorse limitatissime e con l’emergenza Covid e le restrizioni, cose che avrebbero tramortito un bisonte e che hanno ammazzato la cultura e gli eventi ovunque… Il modo in cui è stato liquidato è stato forse un po’ ingiusto, se non altro per la disponibilità a prendere in mano il timone di una barca che faceva acqua e non aveva benzina per far andare il motore…
Brinzi nel 2022 ha messo in piedi un festival dignitoso, con un budget ancora ristretto, diciamo un festival di sopravvivenza e resilienza. Potendo ora lavorare su un arco di tempo più ampio, con un contratto più lungo, probabilmente potrà calibrare meglio il tiro anche nelle proposte culturali e nel taglio della manifestazione. Potrà lavorare sulla specificità, insomma.
Chiusi sta soffrendo di solitudine e di desertificazione, ha giacimenti culturali importanti, ma stenta a valorizzarli. A metterli, come si suol dire “in produzione”… In questo senso il Festival estivo non può essere solo una rassegna di spettacoli per far passare qualche serata piacevole alla gente. Né solo uno specchietto per attirare un po’ di spettatori con qualche nome di richiamo… Ma questo Brinzi, che di mestiere fa l’attore e vive di teatro, lo sa bene.
m.l.
Nelle foto: in alto il direttore artistico Marco Brinzi. Nel corpo dell’articolo il nuovo Cda della Fondazione Orizzonti con il direttore amministrativo Lucia Marcucci (a destra in prima fila).
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