CHIUSI, RINNOVATO – NEL SILENZIO TOTALE – IL CDA DELLA FONDAZIONE ORIZZONTI
CHIUSI – L’ex sindaco Bettollini le nomine nel Cda della Fondazione Orizzonti, l’ente che sovrintende alle attività culturali e alla gestione del teatro Mascagni, le avrebbe sbandierate ai 4 venti, presentandole con enfasi come elemento e passaggio fondamentale per la città, per il panorama culturale locale. Era il suo stile. Si vide anche con la pandemia e le dirette social… Adesso è diverso. Le nomine dei componenti il Cda della Fondazione Orizzonti sono ufficiali dal 14 marzo, l’atto è affisso all’albo pretorio, ma sulla pagina Facebook del Comune non vi è traccia, nessun comunicato stampa. Nessuna dichiarazione o intervista del sindaco che pure le nomine le ha fatte e, dopo aver approvato alcune modifiche allo statuto, nell’ottobre scorso, si è signorilmente tolto di mezzo.
La norma che prevedeva la presidenza della Fondazione al sindaco pro tempore, inserita a suo tempo da Bettollini, è stata cancellata. La Fondazione può tornare ad avere un presidente che non sia necessariamente il sindaco. E dunque il nuovo presidente non sarà Gianluca Sonnini, ma uno dei componenti il nuovo Cda che egli ha nominato nei giorni scorsi.
La nuova squadra di governo dell’ente culturale risulta composta da Giannetto Marchettini, vice presidente uscente e unico superstite della gestione precedente; Simone Agostinelli, ristoratore e segretario del circolo Pd di Montevenere; Maria Pace Ottieri, scrittrice e operatrice culturale nel campo dell’editoria (figlia di Ottiero Ottieri e di Silvana Mauri, nipote di Valentino Bompiani e per anni eminenza grigia della omonima casa editrice); Paola Petraccelli.
Marchettini rappresenta dunque la continuità. Di Agostinelli alla Fondazione si parlava già in campagna elettorale, nel 2021, quando il Pd decise di non ricandidare l’ex capogruppo. Maria Pace Ottieri e Paola Petraccelli sono volti totalmente nuovi, anche se comunque noti e presenti in molte iniziative culturali chiusine. La Ottieri vive a Milano, ma è abbastanza spesso a Chiusi dove ha una casa di famiglia in centro storico; Paola Petraccelli in gioventù fece parte con il marito Marco Socciarelli del Collettivo Teatrale Semi d’Arte, partecipa all’attività della Biblioteca e del Patto per la Lettura. La sua nomina nel Cda della Fondazione Orizzonti pone un problemino a Sonnini: gli atti amministrativi, compresi quelli per il trasferimento di fondi dal Comune all’ente, finora come funzionario comunale li firmava proprio Marco Socciarelli, adesso dovrà firmarli qualcun altro. Non è ostacolo insormontabile, ovviamente.
Il nuovo presidente uscirà da questi 4 nomi. Al momento in pole position c’è Marchettini, se non altro per una questione di continuità. Maria Pace Ottieri potrebbe essere la scelta di prestigio, Agostinelli quella per tenere sul pezzo il partito di maggioranza, Paola Petraccelli l’outsider che alla fine la spunta perché nessuno l’ha vista arrivare…
Prima di procedere alle nomine da parte del sindaco il Comune aveva lanciato un bando per raccogliere autocandidature. Probabilmente Sonnini ha scelto in base anche alle domande pervenute. Stupisce un po’ il silenzio che ha accompagnato tutto ciò, nomine comprese, perché la Fondazione è una realtà importante: la gestione del Mascagni, del festival estivo, dei corsi di teatro per ragazzi e adulti e di altre iniziative non sono cose ininfluenti o banali né dal punto di vista dell’impegno economico, né sul piano culturale, il bilancio della Fondazione è corposo e ancora in via di risanamento… Insomma un minimo di informazione e di spiegazione circa le scelte operate non avrebbe guastato, anche se Gianluca Sonnini – questo si è capito – non ama stare davanti ai riflettori e alle telecamere. Stupisce un po’ anche il silenzio delle opposizioni che pure più volte hanno preso cappello sulla questione Fondazione. Stesso discorso per alcune forze che fanno parte della maggioranza (M5S) o che l’hanno abbandonata (Possiamo e Psi).
Insomma, con il teatro oggetto di importanti lavori interni, con la stagione estiva non lontanissima e un festival da progettare e programmare, ci saremmo aspettati un po’ di battage sulla questione. Perché ora spetterà al nuovo Cda eleggere il presidente, nominare un eventuale direttore amministrativo (nella passata gestione era l’ex direttore della Bcc Valdichiana Fulvio Benicchi) e il direttore artistico (l’anno scorso era l’attore Marco Brinzi, che adesso aspetta notizie).
Il silenzio pressoché tombale della politica e della stessa Amministrazione Comunale non aiuta a capire quali siano gli intendimenti e i progetti in campo, né quali siano gli orientamenti circa i ruoli chiave. A Chiusi vige questa nuova tendenza a far passare tutto sottotraccia. Il che dà oggettivamente la sensazione di un gioco al ribasso. Il “cambio di stile” e di approccio alle questioni tra Bettollini e Sonnini è evidente ed attiene anche al carattere personale di ognuno, ma non spiega tutto. Ci sono questioni che non possono passare sottotraccia. Le nomine alla Fondazione Orizzonti, con tutto ciò che ne consegue circa programmi, idee, indirizzi sono una di queste.
m.l.
A mio parere il problema non sta nel fatto che la nomina è passata sottotono o che non vi siano stati annunci. Noi abbiamo provato ad aprire un dibattito sulla Fondazione cercando di mettere in discussione il ruolo della stessa e chiedendo di allargare il dibattito a tutti i cittadini interessati, abbiamo lottato per un anno, bloccando e rifiutando logiche spartitorie che ci proponevano un rappresentante del PD e uno da cercare tra gli altri alleati. Abbiamo detto no perché siamo contrari a questo tipo di politica. Ma quello che ci troviamo di fronte oggi è esattamente ciò contro cui abbiamo lottato. E sinceramente quello che in tutta la faccenda mi da più fastidio è proprio questo. C’è solo la volontà di mantenere la gestione del potere. Non è questo, a mio parere, il modo di intendere l’impegno politico.
In questo caso, oltre al modo di intende l’impegno politico è in ballo anche la gestione delle attività e delle “strutture” culturali, che in una città come Chiusi non sono secondarie o marginali, ma essenziali. Il fatto che tutto sia passato sotto silenzio o sia rimasto nelle discussioni interne alla ex maggioranza, purtroppo non depone a favore di una scelta ponderata e frutto di un confronto reale. E questo senza dare alcun giudizio sulle persone “nominate” nel Cda. Non è quello il punto.