PD: COMIZIO PER POCHI INTIMI A CHIUSI. IL CANDIDATO ALLA SEGRETERIA REGIONALE IGNORA LA GUERRA

venerdì 24th, febbraio 2023 / 17:25
PD: COMIZIO PER POCHI INTIMI A CHIUSI. IL CANDIDATO ALLA SEGRETERIA REGIONALE IGNORA LA GUERRA
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CHIUSI – Certo l’orario era insolito, il tempo incerto, ma ci sarà rimasto male il povero Emiliano Fossi, candidato alla segreteria regionale del Partito Democratico, a ritrovarsi davanti una folla di… 20 persone. La Piazza Garibaldi di Chiusi Scalo questa volta non ha risposto all’appello come in altre occasioni. 

Nelle intenzioni degli organizzatori doveva essere una iniziativa di trascinamento in vista delle primarie aperte di domenica 26. Si è trasformata in un flop clamoroso. Sì, perché il Pd non è Potere al Popolo che può permettersi anche di parlare a manipoli ristretti di militanti duri e puri, il Pd a Chiusi e nella zona è il partito di maggioranza, il partito che governa la maggior parte dei comuni, che esprime il maggior numero di sindaci. E qualcuno in effetti c’era anche in piazza Garibaldi ad ascoltare Fossi: il sindaco di Chiusi Sonnini, la sindaca di San Casciano Bagni Agnese Carletti. C’erano anche il segretario di zona Marcello Fallarino e il cetonese Marco Macchietti. Per il resto però solo la cerchia ristretta del gruppo dirigente chiusino. Neanche al completo. Tre segretari di circolo (Chiusi Città, Montallese, Macciano), la segretaria dell’Unione comunale, un assessore, il capogruppo, l’ex segretario di Chiusi Scalo…

E’ sembrata più una iniziativa di corrente che di partito, nel senso che Fossi è venuto a Chiusi per fare campagna elettorale per sé stesso e per Elly Schlein in vista delle primarie. Sul partito ha confermato le cose che va dicendo da tempo e cioè che “il Pd o cambia o è destinato al declino e alla morte”. Ha parlato degli errori e delle criticità che il Pd ha palesato anche in Toscana negli ultimi anni, una Toscana che “non solo è ormai contendibile – ha detto – ma già in larga misura conquistata dalle destre”. Ha posto l’accento sulla necessità, per il Pd, di abbandonare una visione fiorentino-centrica per e andare verso un riequilibrio delle opportunità tra i vari territori della regione. Ha pigiato sul tasto del rinnovamento e del cambio di passo, per ritrovare una nuova “connessione” con il popolo del centro sinistra che non vota più per il Pd e magari vota a destra o si rifugia nel non voto. Ma anche per tornare a parlare dei problemi reali della gente, quelli del lavoro, della povertà crescente, del precariato, della sanità sempre più privatizzata, della mobilità che non può penalizzare i pendolari e i territori periferici… Ma Emiliano Fossi non ha sfiorato nemmeno di striscio il tema caldo della stazione in linea per l’alta velocità che potrebbe penalizzare fortemente Chiusi e la Valdichiana. E nemmeno quello del raddoppio della Chiusi-Siena. E’ rimasto sul generico.

Il candidato alla segreteria regionale del Pd non ha detto neanche mezza parola sulla guerra in Ucraina. E oggi è il 24 febbraio, anniversario dell’inizio dell’invasione russa. Ha ignorato l’argomento dell’invio di armi e pure quello del rischio di una escalation del conflitto fino alla guerra mondiale. Non ha accennato al Piano di Pace presentato dalla Cina, né alle marce e manifestazioni pacifiste in corso in queste ore in tutta Italia.

Insomma l’iniziativa odierna del Pd chiusino (o di una corrente di esso, quella che sostiene Elly Schlein) ha confermato in pieno l’impressione che avevamo esternato su queste colonne ieri nell’annunciare l’evento e cioè che il Pd sia capace ormai di parlare solo dei suoi organismi e di null’altro. E, con l’esigua presenza di militanti al comizio di Fossi, ha anche fornito l’immagine di un partito ormai decotto e ridotto ai minimi termini. Un partito che vive di rendita pregressa, ma sempre più asfittico, silente, avviluppato su se stesso. Parlando coi presenti si percepiva anche una latente contrarietà alle primarie aperte ai non iscritti, ma allo tesso tempo la difficoltà e la disabitudine a dirlo pubblicamente. Fossi, dal canto suo lo ha fatto capire che anche a lui le primarie concepite così non piacciono per niente. L’invito ad andare nei circoli o ai gazebo domenica lo ha lanciato lo stesso. Visto l’andazzo, il rischio che siano un flop è dietro l’angolo. E per il Pd sarebbe la terza mazzata in pochi mesi…

m.l.  

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