VOGLIONO CONVINCERCI CHE LA GUERRA E’ BELLA ANCHE SE FA MALE…
In un intervento su La Stampa di ieri, il direttore di Limes Lucio Caracciolo sostiene che nel conflitto con l’Ucraina la Russia adesso ha più armi, uomini e mezzi. E quindi che se la Nato non scende in campo l’Ucraina perderà la guerra. Caracciolo sulle questioni di geopolitica non è certo l’ultimo arrivato. In Italia tra i giornalisti che si occupano di tale materia è un’autorità. E infatti ha capito benissimo quale potrebbe essere il finale del film: 1) i contrasti all’interno della Nato, con la Germania che non vuole inviare i carriarmati a Zelensky sono lo specchio, secondo Caracciolo “della varietà degli approcci atlantici allo scontro, parallela al crescente compattamento dei russi in nome della grande guerra patriottica 2.0”; 2) “continuare sulla strada dell’invio periodico e limitato di armi all’Ucraina non basterà più, quindi bisognerà considerare l’invio di nostre truppe in Ucraina”, dice ancora Caracciolo, che poi spiega: “questo vorrebbe dire trovarsi di fronte alla scelta di fare davvero e direttamente la guerra alla Russia”.
Il direttore di Limes, non lo dice, ma ciò vorrebbe dire Terza Guerra Mondiale. L’alternativa, secondo Caracciolo, però è che la Russia prevalga. Pertanto la scelta è tra “una catastrofe” (la guerra totale) e “una vergogna” (lasciare che l’Ucraina cada)…
Sempre ieri, concludendo la sua striscia serale Il cavallo e la torre su Rai 3, Marco Damilano ha posto questa domanda: “la Nato sta pensando alla guerra con la Russia, una guerra che coinvolgerebbe anche noi, siamo pronti?” come se la guerra mondiale fosse una partita di calcio o al massimo un incontro di boxe.
Sembra quasi che anche i migliori, tra la tanta spazzatura che circola in Tv, si stiano abituando e vogliano abituare anche noi spettatori all’ipotsi ineluttabile di un conflitto con la Russia, con il pretesto di non far perdere la guerra all’Ucraina.
Caracciolo e Damilano sono due firme del giornalismo “politically correct”, diciamo pure del giornalismo liberal progressista e anche loro sembrano non solo assuefatti, ma addirittura convinti che bisognerà mandare anche le truppe… e quindi innescare la terza guerra mondiale. Che avendo le parti in conflitto in dotazione armi nucleari potrebbe anche durare pochissimo, una decina di minuti, diciamo. Perché questo è il tempo, ottimistico, che passerebbe tra un missile sparato su Mosca e la risposta sparata su Londra o Parigi o Milano…
Ovvio che Putin (che non è certo uno stinco di santo) considererebbe un eventuale invio di truppe Nato in Ucraina come una dichiarazione di guerra totale, anzi come un attacco militare. E il suo ministro della guerra Lavrov lo ha lasciato intendere piuttosto chiaramente.
Per fortuna, anche all’interno della Nato c’è chi teme questa deriva e predica cautela come il cancelliere tedesco Sholtz. In Italia invece tutto tace e i più acconsentono. In totale silenzio. Meglio parlare dei covi di Messina Denaro, del ministro Nordio e delle battaglia politica sulle intercettazioni, delle missioni di Giorgia Meloni alla ricerca del gas perduto…
In Italia della guerra in Ucraina e della possibile deriva che il conflitto può imboccare si parla poco. E non c’è traccia alcuna di quello che un tempo era il “popolo pacifista”, quello per decenni è sfilato da Perugia ad Assisi. Persino gli studenti, di solito i più sensibili alla questione, sembrano silenziati, anestetizzati. Scomparsi i sindacati, compresa la gloriosa Cgil. Perfino l’Anpi non dice una parola.
E’ vero, d’altro canto, che chiunque in questi 11 mesi esatti dall’inizio del conflitto in Ucraina, abbia provato sulla stampa, in Tv o sui social a porsi delle domande, a fare una informazione leggermente più articolata, rispetto al coro, è stato accusato di filoputinismo e di fare propaganda all’orso russo, anche se parlava di quello marsicano… Il coro mainstream che qualcuno chiama Kombat Media ha costruito una narrazione della guerra a senso unico, senza controcanto, appiattita sulle posizioni americane e della Nato. Ha ovattato, oscurato e nascosto immagini e video sulla guerra in Ucraina che raccontavano in diretta cose diverse. Ha santificato Zelensky fino a farne una icona pop, elevandolo al rango dei Maneskin. Farà un’ospitata in video anche a Sanremo, non a caso. Qualcuno storce il naso, ma non molti.
Se nella politica che conta, nei palazzi del potere, in Tv nessuno ne parla, neanche adesso che lo spettro della terza guerra mondiale aleggia sull’Europa, come nel 1939, non è solo per miopia. C’è anche quella, ma c’è sicuramente anche un calcolo. Far passare nell’opinione pubblica, già di per sé anestetizzata, la linea del pensiero dominante. Come? semplice: facendo diventare la guerra non uno spettro da scacciare anche dai pensieri, ma un rumore di sottofondo, solo rumore di sottofondo. Però utile, anzi indispensabile per mantenere le nostre posizioni nel mondo. Anche i frigoriferi, le pompe dell’acqua, i ripetitori per le comunicazioni emettono rumori di fondo, ma sono utili, anzi indispensabili. Insomma vogliono farci credere che la guerra mondiale sarebbe un frigorifero, non una bombola difettosa che può far esplodere tutto il condominio. E l’intero quartiere. La trattano, quei pochissimi che ne parlano, come fosse una partita di calcio. Lo disse Churchill:«gli italiani, vanno alla guerra come fosse una partita di calcio e vanno a una partita di calcio come fosse la guerra». E per la verità è dai tempi di Churchill, dal 1945, da quando a Dongo fu fucilato Mussolini, che Gran Bretagna e Usa hanno una voglia matta di fare guerra alla Russia. Allora con la scusa di fermare il Comunismo, oggi per fermare Putin, che comunista non è e ha messo in piedi un sistema capitalista, oligarchico, più feroce del capitalismo occidentale… Solo che oggi la Russia di Putin, in guerra in Ucraina e in guerra fredda con la Nato, è alleata della Cina, dell’India, e ha rapporti con gran parte del mondo non occidentale, in Africa, in America Latina, nel sud est asiatico… Le sanzioni occidentali seguite all’invasione dell’Ucraina, non hanno affamato la Russia, che fa affari altrove. Pensare ad un negoziato subito, prima che l’Ucraina cada, ad un assetto del mondo multipolare, invece che alla guerra mondiale non sarebbe meglio per tutti? Invece di chiedersi “siamo pronti alla guerra?”, perché Damilano non si pone questa di domande? Mentre aspettiamo la domanda e la risposta, viene in mente la canzone di De Gregori: “Si va dritti a casa senza più pensare/Che la guerra è bella anche se fa male…”. Ma mica è vero che è bella.
m.l.
Proprio così direttore !
Nessuno si rende conto che lo spettro della terza mondiale comincia ad essere già palpabile !
Se dovessero arrivare al ” Drogato “, carri armati e missili dall’ Europa, penso proprio che Putin, che tutto di un colpo hanno fatto diventare ” pazzo, pieno di tumori al cervello e non più in grado di intendere e di volere “, reagirebbe in modo irrevocabile !!
Noi non riusciamo a renderci conto che questa guerra non è tra Russia e Ucraina ma, tra U.S.A. ,N.O.M., Soros,Kill Gate e BILDEMBERG e Putin !
Tutto perché Putin non si vuole sottomettere alle egemonie di chi,ormai,comanda mezzo mondo COMPRESA l’ Italia è l’ Europa !!
Nessuno si vuol rendere conto che,non appena BIDEN,in un momento di lucidità o sotto effetto di stupefacenti,ha chiesto all’ Europa di ” frenare “, è stato sottoposto a tredici ore di perquisizioni a casa sua !
BIDEN è stato eletto con ,come ha ammesso anche lui,una truffa elettorale ! Lo hanno votato anche e soprattutto i morti !
D’altronde, KILL Gate ha sempre detto che nel mondo ” siete in troppi ” e pure Soros la pensa così!
NON dimentichiamoci che l’ America nei Balcani,in Iraq,in Libia ha fatto molto peggio di Putin !
Non dimentichiamoci che in Afganistan hanno fatto un casino con la ritirata delle truppe da un giorno ad un altro facendo ripiombare l’ Afganistan nel più buio medio evo !!
NON dimentichiamoci che la Cina,con la complicità di qualche POTENTE americano in società con loro,ha combinato un casino con il Covid ! e i soci,poi,hanno fatto e, stanno facendo, miliardi con i vaccini !Alla Cina nessuno ha chiesto i danni o fatto sanzioni,non si è fatta ” azione collettiva ” o per i più intellettuali ” class action ” !
Troppo potenti !
Spero che qualcuno ” rinsavisca ” e metta fine a questa carneficina,e,SMETTA di fornire armi a Zelensky e,lo stesso Zelensky torni a fare ” l’ attore ” !
LA posizione dell’ Italia,intorno a tutto questo,e la posizione di uno stato che non vuole subire ” sanzioni ” dal resto del mondo ! …non è bello ! Per niente.
Qualcuno deve prendere l’iniziativa : costringere i due litiganti a sedersi ad un tavolo e trattare la pace !! Solo così potremo scongiurare una guerra mondiale che cancellerà,inevitabilmente perché così vogliono, le culture del ” vecchio continente ” !!
Chi visse sperando,morì…………… !!
“Ciò che sta accadendo adesso in Ucraina è il risultato di molti anni di preparativi degli Stati Uniti e dei suoi satelliti per l’inizio di una guerra ibrida globale contro la Federazione Russa. Nessuno lo nasconde più”. Così inizia la conferenza stampa del ministro degli esteri russo Sergej Viktorovich Lavrov, il 20 gennaio scorso, che vi invito ad ascoltare, per capire il pensiero dei nostri “nemici” russi alla vigilia di una possibile terza guerra mondiale, che secondo note profezie non è poi così lontana dal concretizzarsi. Un certo Giorgio Bongiovanni lo va ripetendo da anni. Certamente l’Italia, con le sue centoventi e più basi NATO, tra cui quelle di Ghedi e Aviano attrezzate con missili a testata nucleare, diventerebbe un importante obbiettivo militare. La sempre più delirante escalation strategica NATO mette in serio pericolo noi e il resto pianeta. Sarebbe molto triste pensare che Zelenskyj venga a fare proseliti a San Remo. In questo caso la propaganda occidentale non avrebbe limiti per convincere gli italiani ad intervenire attivamente in questa guerra. Mi viene in mente il festival del 1967, https://www.youtube.com/watch?v=sRRvz6ZStA0 . Le aspettative erano ben altre. Le menti oggi sono offuscate, la testa china su tik-tok, godere la libertà post covid, viaggi, ristoranti, il 40% che se ne frega del governo. Tanto per la pace c’è tempo, la marcia Perugia Assisi si svolgerà il 21 maggio. L’inno di Mameli a un certo punto recita così: “I bimbi d’Italia si chiaman Balilla”. Speriamo che un intrepido bimbo lanci il sasso per svegliarci dal torpore e dalla abitudine al “benessere” procurato in questi ultimi 78 anni dai nostri amati alleati. Grazie Marco! Indirizzo Lavrov: https://www.google.com/search?q=conferenza+stampa+di+lavrov&rlz=1C1AZAA_enIT749IT750&oq=conferenza+stamoa+di+Lav&aqs=chrome.1.69i57j0i22i30.23910j1j15&sourceid=chrome&ie=UTF-8#fpstate=ive&vld=cid:d159236d,vid:vAPz6pcr6tw