L’EVOLUZIONE DELLE ARTI PERFORMATIVE: NELL’ULTIMO WEEK END ARTISTI, PERFORMERS E STUDIOSI DA TUTTO IL MONDO A CHIUSI
CHIUSI – Nell’ultimo week end si respirava un’aria strana nel centro storico di Chiusi. Decine di persone che a gruppetti si aggiravano per il paese, parlando lingue straniere: francese, inglese, olandese… Turisti non erano, primo perché a gennaio di turisti ne circolano pochi, secondo perché oltre ad una certa curiosità per il luogo, si notava in loro qualcosa di diverso. Tutti avevano in mano qualcosa: fogli, brochures, agende e tutti parlavano di qualcosa, tra di loro… Artisti. O per dirla con una parola anglosassone forse più precisa “performers”. Ecco cos’erano. Si trattava dei partecipanti alla nona conferenza della International Platform for Performer Training, la rete internazionale degli artisti e studiosi di prestigiose accademie teatrali e università europee che si occupa dell’evoluzione del lavoro dell’attore e del performer in base alle evoluzioni tecnologiche e artistiche del mestiere del teatro. C’era un mondo, a Chiusi, nell’ultimo week end. Tre giorni, dal 13 al 15 gennaio, completamente dedicati al confronto sull’evoluzione delle arti performative. Per tre giorni Chiusi è stata il centro di gravità di quel mondo. Le prossime due conferenze, nel 2024 e nel 2025 si svolgeranno in Finlandia e in Austria. Quella che si è svolta a Chiusi è stata la prima conferenza dell’IPPT a svolgersi in Italia. Un piccolo primato, per la città di Porsenna e per l’ente promotore, la Fondazione Orizzonti d’Arte che fatto un bel colpo.
“Il 2023 non poteva iniziare in modo migliore – afferma il vicepresidente della Fondazione Giannetto Marchettini – oltre all’inizio dei lavori di ristrutturazione del Teatro Mascagni e alla ripartenza dei corsi teatrali, in questo fine settimana abbiamo ospitato un evento di caratura mondiale. Grazie al coordinamento di Angelo Romagnoli, artisti e studiosi di cultura a livello internazionale si sono riuniti per la nona conferenza dell’IPPT. Conferenza che per la prima volta si è svolta in Italia e che siamo riusciti ad ospitare nella nostra cittadina. Come Fondazione il nostro obiettivo è di poter realizzare una collaborazione nei prossimi anni con questi performer in modo da creare una rete ed una sinergia per poter portare nella nostra Fondazione novità nel mondo del teatro, della danza e delle arti performative in genere”.
Per un ente culturale come la Fondazione Orizzonti, un evento del genere non è solo una medaglietta da appuntare sul petto, è sicuramente anche molto altro, perché la possibilità di rapportarsi e confrontarsi con artisti e studiosi provenienti da tante parti del mondo e che si riuniscono per ragionare intorno a come cambia, come si evolve il mestiere dell’attore, ma anche del ballerino, del mimo… Più di 70 i partecipanti al meeting chiusino. Per una volta anche Chiusi ha respirato un’aria di Europa, quella che si può respirare ad Amsterdam, a Zurigo, a Berlino o a Barcellona. Per tre giorni Chiusi ha vissuto un’atmosfera di scambio e contaminazione con realtà molto diverse. Sarebbe interessante sapere se Chiusi ha lasciato qualcosa alle persone che sono venute da lontano per partecipare alla conferenza… Ci auguriamo di sì. Gennaio, per certe sensazioni, non è il mese migliore, ma ha il suo fascino.