GUERRA RUSSIA-UCRAINA, PUTIN DICHIARA 36 ORE DI CESSATE IL FUOCO PER IL NATALE ORTODOSSO… SEMBRA LA “TREGUA DI NATALE” DEL 1914

giovedì 05th, gennaio 2023 / 20:24
GUERRA RUSSIA-UCRAINA, PUTIN DICHIARA 36 ORE DI CESSATE IL FUOCO PER IL NATALE ORTODOSSO…  SEMBRA LA “TREGUA DI NATALE” DEL 1914
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La notizia sembra confermata dai canali russi. Putin avrebbe incaricato il suo ministro della difesa Shoigu di dichiarare il cessate il fuoco in Ucraina dalle 12 di domani 6 gennaio alle 24 del 7 gennaio. Una tregua di 36 ore lungo tutta la linea di contatto tra le parti in conflitto, per permettere ai civili e ai militari di celebrare il Natale Ortodosso, che come tutto il calendario è spostato in avanti di 15 giorni rispetto al calendario cattolico…  Putin avrebbe anche fatto appello alla parte Ucraina, affinché faccia la stessa cosa. Un segnale di “disgelo”? Un primo piccolissimo passo verso l’apertura di un negoziato?

Per ora l’iniziativa unilaterale del Cremlino, somiglia più alla “tregua di Natale” del 1914, quando sul fronte occidentale della Prima Guerra Mondiale ci fu una serie di “cessate il fuoco” autoproclamati, con i soldati britannici e francesi da un lato e i tedeschi dall’altro che cominciarono a scambiarsi prima canzoni e auguri dalle rispettive trincee, per poi uscire allo scoperto e fraternizzare nella cosiddetta “terra di nessuno” per scambiarsi doni e abbracci. Famosa – e immortalata anche da un film – una partita di calcio, tipo Inghilterra-Germania giocata proprio lì sul campo di battaglia, in occasione di quel Natale. La tregua di Natale non solo durò pochissimo, ma non fu apprezzata dai vertici militari e gli episodi di fraternizzazione furono “severamente proibiti”. Il giorno dopo tutto ricominciò come prima e gli eserciti in guerra continuarono a spararsi e a scannarsi con le baionette. Cosa che toccò anche a quei soldati che avevano “fraternizzato” scambiandosi auguri e piccoli regali (sigarette, barrette di cioccolata, fotografie…) e la guerra l’avevano per un momento “girata a pallone”…

C’è da augurarsi che il cessate il fuoco di 36 ore annunciato da Putin venga replicato anche dagli ucraini e soprattutto venga percepito come un segnale di distensione e di “apertura” verso la strada del dialogo e del negoziato. Senza negoziati, ovviamente su base equa e realistica, non può esserci speranza di pace. Per ora sembra che tutto volga invece verso l’escalation del conflitto, fino all’ultimo ucraino… Perché nonostante le difficoltà dell’esercito russo e le forniture di armi sempre più potenti all’esercito di Zelensky, sono gli ucraini (soldati e civili) a morire in numero maggiore.

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