CHIUSI, SE IL VANDALO E’ UN DIRIGENTE DI PARTITO… STAVOLTA A SPIEGARE TOCCA AL PARTITO COMUNISTA

venerdì 14th, ottobre 2022 / 18:15
CHIUSI, SE IL VANDALO E’ UN DIRIGENTE DI PARTITO… STAVOLTA A SPIEGARE TOCCA AL PARTITO COMUNISTA
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CHIUSI – Quando a luglio il Comune di Chiusi patrocinò e inserì nel programma del festival Orizzonti la mostra fotografica con le foto dei soldati del Battaglione Azov, come primapagina chiedemmo che desse delle spiegazioni, perché i soldati ritratti nelle foto avevano ostentato simpatie naziste; quando tre settimane fa il chiusino Simone Peppicelli, iscritto al Pd, è stato arrestato per violenza sessuale aggravata ai danni di una ventiduenne che l’ha denunciato, abbiamo chiesto al Pd che dicesse qualcosa e che, soprattutto, prendesse le distanze dal soggetto in questione, per tutelare l’immagine del partito, in quanto il reato contestato a Peppicelli contraddice pesantemente la linea che il Pd ha sempre tenuto sul tema della violenza sulle donne. Ora, è di due giorni fa la notizia che, sempre a Chiusi, è stato individuato e segnalato all’autorità giudiziaria l’autore di un atto vandalico avvenuto il 9 agosto: il danneggiamento di alcune foto della Mostra sopra citata. Si tratta di un 40enne della zona. Anche in questo caso, è un esponente di partito. Il Comune ha dissu solo le iniziali N.B. Ma il nome è noto, è il segreto di Pulcinella.

Esponente di partito, dicevamo. Non del Pd, ma del Partito Comunista (quello di Rizzo). Anzi si tratta proprio del segretario del PC, per la Valdichiana, Nicola Bettollini. Omonimo, ma neanche parente dell’ex sindaco chiusino.  Il quale Bettollini (Nicola) non è un delinquente e probabilmente ha compiuto quel gesto per un moto di rabbia e di profondo dissenso politico rispetto alla mostra e alla decisione di proporla in una città come Chiusi che pagò a carissimo prezzo la guerra scatenata dal fascismo.

Nicola Bettolini era intervenuto sui social esprimendo la sua contrarietà. Poi è passato alle vie di fatto. Le telecamere di video sorveglianza hanno consentito alla Polizia Municipale di individuarlo. Certo il reato contestatogli (“danneggiamento aggravato”) è comunque meno grave della violenza sessuale. Di gran lunga. Il gesto del segretario del PC non ha causato altri danni se non alle due foto strappate, ed è anche un danno limitato nel valore, nessuno si è fatto male. Resta però un gesto esecrabile, perché compiuto di nascosto, col favore delle tenebre come si diceva nelle cronache di un tempo. Un modo subdolo di esternare il proprio dissenso e disappunto. Quel gesto dettato da impulsività, dalla giusta repulsione verso ogni richiamo al nazismo, adesso che l’autore è stato individuato, pone  lo stesso autore e il partito che dirige in una posizione scomoda.

Secondo noi Nicola Bettollini in primis, sempre che non riesca a scagionarsi e a dimostrare che è stato preso un abbaglio, ma anche il PC come partito, dovrebbero dare delle spiegazioni e magari chiedere scusa e rifondere il danno a chi quella mostra l’aveva organizzata, spendendo pure dei soldi per allestirla. Pur mantenendo il dissenso di fondo.

Come abbiamo già scritto per il Pd, la politica presenta dei passaggi obbligati. Quando succedono fatti incresciosi, anche per responsabilità esclusivamente individuali, qualsiasi partito che si trovi in qualche modo coinvolto non può tacere.

Probabilmente Nicola Bettollini, che  – ribadiamo – non è un delinquente, né un vandalo seriale, ha pensato forse di fare come i rivoluzionari mazziniani e gli anarchici di fine ‘800, come i militanti del PCI, quello vero, che andavano a staccare i manifesti della DC e del Msi negli anni ’50 e ’60 durante le campagne elettorali. Ma al di là dei motivi che lo hanno spinto all’agire, ha fatto solo una coglionata, di cui comunque dovrà assumersi la responsabilità. Da comunista, potrebbe aggiungere qualcuno.

m.l.

Nella foto: una sede del PC 

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