SCARAMELLI CANDIDATO ALLA CAMERA CON RENZI-CALENDA. SFIDERA’ ENRICO ROSSI
CHIUSI – Adesso è sicuro, lo conferma lui stesso con un post su Facebook: Stefano Scaramelli sarà candidato nel collegio Uninominale della Camera Siena Grosseto. Ovviamente nelle file della alleanza Calenda-Renzi, il cosiddetto o sedicente “Terzo polo”, che poi mica è detto che sia il terzo, potrebbe anche risultare il quarto o il quinto. Chances di elezione sulla carta non molte, Si vedrà. Intanto però l’ex sindaco di Chiusi fa un altro piccolo step e dopo la doppia elezione, prima con il Pd poi con Italia Viva, alla Regione nel 2015 e nel 2020, adesso il tentativo di sbarcare a Roma nella politica dei big. Comunque vada, la candidatura gli servirà per fare curriculum e acquisire punteggio, per altre future avventure.
Nel collegio Siena-Grosseto della Camera dovrà battere, oltre al candidato del centro destra anche il suo primo ex governatore, Enrico Rossi, candidato Pd-SI-Verdi.
In Regione Scaramelli è alleato del Pd, alle Politiche dovrà fare campagna elettorale contro. Il consigliere regionale di Italia Viva non si troverà a dover fronteggiare anche Silvio Franceschelli, sindaco di Montalcino rieletto da poco ed ex presidente della Provincia di Siena, che il Pd propone invece nel collegio uninominale del Senato e pure nel listino, sempre per il senato, insieme a Dario Parrini, Ylenia Zambito e Caterina Biti.
Nel listino della Camera, invece, Laura Boldrini, Marco Simiani, Roberta Casini, Simona De Rosas. Ancora una candidatura “paracadutata” (Boldrini) come se il collegio senese fosse un autobus o un taxi per portare a destinazione uno dei soliti Vip.
L’altra coalizione di sinistra, Unione Popolare (Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, ManifestA e De Magistris) propone nel collegio uninominale alla Camera Salvatore Allocca, ex assessore regionale di Rifondazione, nel listino Elena Golini e Loretta Valenti (espresse dalla provincia di Siena), Vittorio Cateni (Livorno), Luca Chiappe (Piombino). Nell’uninominale al senato Claudio Cubattoli, anche lui espressione della provincia di Siena.
Come dicevamo, per Scara non sarà facile, ma essendo di fatto l’unico candidato della Valdichiana e del sud senese, in questo territorio proverà a fare un bel risultato, cosa che finora gli è sempre riuscita. Potrebbe anche lucrare sui malumori interni al Pd, per le candidature poco digeribili o calate dall’alto: tipo Casini, Di Maio, ma anche Fratoianni… Coloro che da queste parti avrebbero preferito l’asse con Calenda e Renzi piuttosto che con la sinistra degli strapuntini, potrebbero votare Scaramelli, anche per mandare un segnale… Come successe alle Regionali del 2020 e anche alle Suppletive del 2021, quando fu eletto Enrico Letta, che a distanza di un anno ha salutato il collegio senese, per candidarsi nella sua Pisa.
Manca ancora un giorno per chiudere la raccolta delle firme, lunedì si saprà chi ce l’avrà fatta e chi no e dunque chi effettivamente troveremo sulla scheda. Poi comincerà la corsa vera e propria. Per la sinistra, ancora una volta frantumata e divisa non sarà una corsa in discesa…
Non so se è previsto per legge ma magari correttezza vorrebbe di dimettersi da consigliere regionale per cimentarsi nella contesa per la camera? O vivo in un’epoca dove la politica aveva altre regole?
Faccio i miei più sinceri auguri a Stefano Scaramelli.
Non sarà una passeggiata !
Sarebbe dai tempi dell’ onorevole Loris Scricciolo che un Chiusino non sedeva in parlamento.
L’ onorevole Scricciolo fece quello che era possibile per Chiusi e per i Chiusini.
Se sarà eletto,cosa non facile,spero che si faccia onore ,pensi a Chiusi e si SFORZI di fare più di quello che il suo predecessore fece in tempi non tanto lontan8 !
i tempi cambiano e quindi cambiano le modalità con le quali la politica si esprime, ma le persone rimangono sempre le stesse, perchè quelle è difficile che cambino ( come succede a tutti del resto ) e se cambiano, cambiano per riaffermare la visione che non li ha mai abbandonati e che ritengono accattivante nei confronti del resto delle cose,soprattutto nel campo della politica e dei relativi consensi, ma le modalità del giuoco che scorre sono diverse e spesso fuorvianti.Vedo che l’articolista ha pubblicato una immagine dove sul retro spicca un disegno in rosso-che pochi magari sanno chi l’abbia prodotto e da dove derivi, nemeno coloro che lo portano o lo portavano tatuato sulla pelle per loro stessa ammissione spesso lo sanno, ma che invece lo assumono inebriati forse dalla fama e dall’etica del personaggio ritratto perchè ci si riconoscono, diversamente la cosa non si spiega. Cosa questa-se si permette nel caso in questione- stona abbastanza con l’etica politica condotta dal personaggio che si candida per assumersi la produzione di certe idee in tutta libertà come del resto è cosa giusta che ognuno possa avere e di poterle esprimere su ciò che ritenga più opportuno senza però contrastare la decenza, cosa questa oggi più difficile a farsi verso coloro che invece un po’ di memoria ce l’hanno.Sembra di parafrasare l’ottavo capitolo dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni dove Don Abbondio si chiede con la famosa frase: ”Carneade, chi era costui ?”. Ebbene, intanto mi si lasci notare una maliziosa e diretta piccola ”cattiveria” dell’articolista nell’aver pubblicato la foto del soggetto in questione con sul retro l’immagine mondialmente riconosciuta del ”Che”, cosa che comunque la si rigiri e mettendoci dentro di tutto di più, e dopo averne rimestato nella pentola della conoscenza col mestolo della globalizzazione ed a quanto più di diverso si possa immaginare a metterci dentro come significato , il contrasto che rende con il personaggio in questione, fà riscoprire un contenuto epocale riferito all’etica politica odierna che è oggi quella che sia possibile dire e fare tutto senza tener conto delle differenze valoriali di ciò che stia dietro alle immagini. In questo trovo che se Marco voleva criticare ed anche contrastare le istanze politiche della persona in questione, di meglio come immagine non avrebbe potuto trovare.Ogni tanto caro Marco trovo che rinsavisci-permettimelo scherzosamente- appunto tanto per stimolare la curiosità del Don Abbondio lettore quando fà a se stesso la domanda”Carneade,chi era costui” intesa come confronto delle idee diverse del personaggio ritratto nei confronti di quelle del Che.Potenza dei tempi, che rendono tutto alla stessa stregua e che permettono a tutti di proferire ogni cosa affiori al cervello…..Certo, mi si potrà opporre che in un mondo multipolare,globale e transnazionale, deve essere intesa la critica anche guardando le cose con gli occhi degli altri, ma in questo caso un po’ di difficoltà la trovo, pur cercando di essere aperto e di guardare le cose senza prevenzione.Appunto, senza prevenzione, questa è l’aggettivazione esatta.E la cosa mi riesce difficoltosa e che non possa non annoiare senz’altro il lettore perchè oggi le persone non sono avvezze nè alla volontà di conoscere, nè alla memoria e soprattutto figuriamoci se siano avvezze al raffronto valoriale sulle questioni e sulla storia etica delle persone.Si parla in questo caso di concetti sostenitori da una parte della società dei consumi,del capitalismo e dei suoi valori che ci hanno condotto tutti a questo stadio di cose che viviamo, ma soprattutto all”’embeddement” delle menti per il quale e con il quale tale processo si afferma e sia vincente e che fra l’altro non arretri di fronte a nulla proprio perchè dentro alla nostra società vigono principi ed istanze lasciate passare da un etica mascherata per essere intesa come progresso mentre tutto ciò che gli si oppone viene definito come arretrato, distruttivo, anche in certi casi violento ed anti progressista. Certo, può essere vero tutto questo ma se cambiassero i termini delle questioni e facessero vedere che antiprogressista sia chi porti avanti le istanze del capitalismo, chi assumendosi il concetto di democratico abbia svenduto in un tempo breve le istanze di chi meno possegga e che sia costretto a vendere la propria forza lavoro ad una fascia di famelici produttori e conduttori dei mercati, tutto questo potrebbe suonare anche al contrario. Ed è questo il terrore dei produttori per i quali tutto quanto gli si opponga debba essere ricacciato indietro, non apparire per non farsi la strada nelle menti ormai destinante ad essere dominate e guidate in modo tale da scambiare il superfluo per necessario nell’ambito del necessità e quindi dei consumi che riguardano soprattutto i poveri.Quindi, quell’effige di colore rosso alle spalle, il cui autore della foto da cui il disegno proviene è stato il celeberrimo Korda, trovo che faccia a cazzotti eticamente con quanto abbia davanti.Poi, di sicuro ci saranno anche coloro che quel dipinto rosso lo disdegnino per etica politica, per quanto ha rappresentato di un epoca ormai passata,ma ricorderei loro molto volentieri che qualcuno a Chiusi diceva sempre che ”la storia non si faceva con le forbici” e che fosse stato difficile unire il sacro al profano e che se lo si fosse tentato sarebbe stato solo un giuoco di parole perchè i risultati erano sotto gli occhi di tutti, anche dei prestigiatori ed anche se parecchi oggi si cimentano su questo e ogni tanto ci riescono, ma la loro azione non è quasi mai rivolta al bene sociale, ma a loro stessi ed a barba degli altri che forniscono loro il consenso.Ma se c’è chi approva, ben vengano i seguaci di tali teorie,ma devo allo stesso tempo notare che una foto vale più di mille parole se fà muovere il cervello.Mi si perdoni la volgarità ma se non lo fà, questi sono cazzi del cervello, perchè la storia spesso si ripete e c’è anche chi non la sà leggere.A milioni ; ed ecco perchè parecchi oggi con frigorifero, televisione ed anche auto posteggiata sotto casa si trovano male, oggi meno di domani, ma del resto questo lo si sà, il cervello è il centro di tutto, come l’esempio di quelli gabbati dall’agenzia turistica dello stato teocratico antartico di san giorgio dove avevano prenotato le vacanze, hotel incluso , ed anche acquistato la proprietà di strisce di terra nell’ Antartide a scarico delle loro fiscalità. Siamo nel 2022 ed i cervelli sono sempre quelli della barzelletta dell’ubriaco sul ponte di Calafuria a Livorno nella notte di temporale.Ma alla fine sono questi quelli che votano per i nostri governanti ed a sostenerli per inviare le armi all’Ucraina obbedendo agli interessi di estranei oltre Atlantico.Poi se da Novembre in poi metteranno a tavola cibi freddi e non cotti e cuocere un piatto di pasta costerà 10 euro di gas, la colpa-puoi contarci- è di Putin, ed anche quella futura sarà di Xi Jin Ping.Tutto funziona e stà funzionando per arrivare a tali determinazioni e quei personaggi di cui si parla vogliono riportare ” il salvatore del mondo” dal Golgota a Palazzo Chigi solo per il fatto che loro sono il tramite esecutivo di chi ce lo portò ma non ne sono affatto gli artefici. Lo dicono loro che siano stati ma personalmente-come ho già detto- preferisco guardare agli interessi che sono stati perorati e non alle persone. Quelle sono solo un tramite.Gli artefici sono altri e sono queli che voi non vedete ma che vi chiederanno presto i 10 Euro se vorrete far bollire l’acqua della pasta ed a cui preme scavare solchi fra abbienti e non abbienti, altro che il ” Che Guevara”….
Carlo alle spalle c’ha anche il quadro del Quarto Stato per il quale valgono le stesse considerazioni che hai fatto per il Che.