CHIUSI, MOSTRA AZOV: BUON ULTIMO ARRIVO’ IL PD…

giovedì 11th, agosto 2022 / 11:17
CHIUSI, MOSTRA AZOV: BUON ULTIMO ARRIVO’ IL PD…
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CHIUSI – E alla fine, buon ultimo arrivò anche il Pd. Adesso come davvero non manca più nessuno. Solo non si vedono i due leocorni e la lista Barbanera, che però in un anno non ha mai detto niente su niente e dunque nessuno si aspetta che dica qualcosa, figuriamoci poi su una questione di questo tipo… Parliamo della Mostra fotografica con le immagini scattate dal soldato Orest del Battaglione Azov e anche del gesto vandalico di cui è stata oggetto nei giorni scorsi. E’ dovuto intervenire il segretario provinciale Valenti, ieri, per dare la linea del Pd sull’argomento. Dopo di che anche il partito locale non poteva più rimanere in silenzio. E così ha affidato ai social una sua presa di posizione.  Che è questa:
Condanna senza se e senza ma degli atti vandalici
Il PD ritiene che l’atto vandalico avvenuto ai danni di alcune fotografie esposte agli ex Lavatoi a Chiusi Città sia grave e preoccupante.
Grave perché denota mancanza di senso civico che invece deve essere alla base del vivere quotidiano di adulti, ragazzi e bambini.
Preoccupante perché si va ad inserire in un clima di tensione che nulla ha in comune con la tradizione democratica della comunità di Chiusi, di cui il PD si sente interprete a pieno titolo al pari di tutte le forze politiche e associazioni che hanno lottato per la liberazione del nostro paese dal nazifascismo. Osserviamo con rammarico che non sempre argomenti e toni utilizzati sui social risultano coerenti con tale contesto.
Il Partito Democratico pur ripudiando le azioni criminali del battaglione Azov, come quelle del battaglione Wagner, non vuole o ha voluto criticare una mostra fotografica che, nonostante tutte le contraddizioni del caso, documenta la vita all’interno dell’acciaieria, diventata uno dei simboli della guerra in Ucraina, come del resto è stato ben spiegato e contestualizzato al momento dell’inaugurazione della mostra sia dall’amministrazione comunale che dai flashati.
Qualora venissero proposte altre iniziative, anche attraverso foto realizzate da giornalisti o fotoreporter indipendenti, potrebbero essere occasione di riflessione, dibattito e approfondimento. Firmato Segreteria Unione Comunale PD di Chiusi.
Una posizione come si vede in linea con quella di Valenti, ma molto meno precisa su cosa sia il Battaglione Azov e su chi sia il soldato Orest. Netta ovviamente la condanna dell’atto vandalico che ha danneggiato due delle foto esposte, e questo è normale e giusto. Riguardo al Battaglione Azov il Pd chiusino dice di “ripudiarne le azioni criminali” ma poi definisce l’acciaieria Azovstal come “uno dei simboli della guerra in Ucraina, come del resto è stato ben spiegato e contestualizzato al momento dell’inaugurazione della mostra sia dall’amministrazione comunale che dai flashati“. Beh, se fosse stato ben spiegato e contestualizzato (come noi e altri avevamo chiesto) non sarebbero esplose le polemiche che sono esplose, né forse ci sarebbe stato il danneggiamento delle foto. E’ evidente che il gesto vandalico non è una ragazzata, ma un segnale di dissenso verso una mostra che, in assenza di spiegazioni esaurienti, qualcuno ha ritenuto facesse propaganda al Battaglione Azov e quindi ad una formazione militare neonazist che dentro l’accieria Azovstal ha usato i civili come scudi umani. E per questo ritenuta offensiva dei confronti delle vittime del nazismo, e anche di quelle del battaglione Azov in Ucraina… Anche sui social sono emerse e continuano a emergere posizioni del genere.  Legittime peraltro. C’è chi ritiene sia stato inopportuno il patrocinio del Comune e della Fondazione Orizzonti, chi ritiene che la Mostra semplicemente non andava fatta, soprattutto in una città che ha sofferto duramente il nazifascismo…
Il Pd si mantiene su una posizione neutra, ma con la frase “nonostante tutte le contraddizioni del caso” non nasconde un certo imbarazzo e forse un certo fastidio.
Comunque, come abbiamo già scritto in precedenti articoli, un merito la mostra lo ha avuto, senza dubbio. Quello di riaccendere i riflettori sulla guerra in Ucraina che tutti i media hanno spento da un pezzo. E ha avuto anche il merito di riaccendere in qualche modo la politica locale, costretta, suo malgrado, a esporsi, a prendere posizione, a spiegare…  Sulla questione sono intervenuti i Podemos, poi il Pc e Chiusi Futura, poi l’Anpi, infine Valenti e il Pd di Chiusi… Certo, senza le sollecitazioni della stampa qualcuno sarebbe rimasto volentieri sottocoperta, quindi un piccolo merito ce lo prendiamo anche noi. Era dal caso Acea che a Chiusi non si registrava un dibattito del genere, a voce alta. E in tutto questo la qualità fotografica delle immagini esposte, per iniziativa dei Flashati, non c’entra assolutamente nulla, non è quello il nodo del contendere.
Il danneggiamento delle foto ai Lavatoi ha indubbiamente alzato il livello dello scontro, ha aperto un altro fronte: quello dell’intolleranza, del vandalismo politico, che va oltre – molto oltre – il civile dissenso. La condanna è stata pressoché univoca. Come è giusto che sia. Ma, anche questo va detto, l’atto vandalico, per quanto esecrabile e non giustificabile, è stato mirato e con un danno non di grandissima entità. Un gesto dimostrativo senza conseguenze gravi – non si è fatto male nessuno – un po’ come quando qualche anno fa venne imbrattata la statua a Indro Montanelli…
m.l.
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