CHIUSI, IMMOBILE SEQUESTRATO ALLA MAFIA IN USO AD UNA ASSOCIAZIONE SOCIALE. SONNINI PORTA A COMPIMENTO UNA PROPOSTA DI BETTOLLINI DEL 2018

martedì 26th, luglio 2022 / 11:05
CHIUSI, IMMOBILE SEQUESTRATO ALLA MAFIA IN USO AD UNA ASSOCIAZIONE SOCIALE. SONNINI PORTA A COMPIMENTO UNA PROPOSTA DI BETTOLLINI DEL 2018
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CHIUSI – Era il 23 novembre del 2018 e l’allora sindaco Bettollini, con uno dei suoi colpi di teatro, si fece riprendere dalla Tv locali in mezzo ai rovi di un complesso immobiliare abbandonato, in mezzo alla campagna, precisamente al confine tra i comuni di Chiusi, Cetona e Sarteano, in località Molino Astrone a pochi meri dall’monimo torrente.

Quel complesso immobiliare, abbandonato, ma ancora in buonissimo stato era stato sequestrato dall’autorità giudiziaria nel 2010 ad un ex senatore del Polo delle Libertà, già sindaco di Afragola, finito sotto inchiesta per traffici illeciti con la criminalità organizzata.

Il sindaco di Chiusi non fece il nome del senatore, ma il nome era noto: Vincenzo Nespoli, accusato di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale e reimpiego di denaro di provenienza illecita (…) ai fini di arricchimento personale e di acquisizione di consenso elettorale.

“Il grande complesso immobiliare ristrutturato per farne un resort turistico, risultava nella disponibilità della società Immobiliare San Marco srl di Frattamaggiore amministrata dalla moglie di Nespoli, Agnese De Luca. Il provvedimento di sequestro affidato per l’esecuzione alla Guardia di Finanza, fu richiesto dai pubblici ministeri Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli ed è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Alessandro Buccino Grimaldi.  I primi due gradi di giudizio hanno confermato le accuse. E per questo l‘amministrazione di Chiusi ha deciso di chiedere al Tribunale di Napoli l’assegnazione dell’immobile e l’iscrizione dello stesso a patrimonio del Comune. Per recuperarlo e destinarlo ad un progetto di carattere sociale. Magari attraverso l’affidamento ad una cooperativa che possa rimetterlo in produzione e creare anche dei posti di lavoro”. Così scrivevamo su queste colonne nel novembre 2018, dopo la sortita di Bettollini. Da allora però della cosa non si era saputo più niente, non se ne era parlato più. Bettollini è stato defenestrato nel 2021.

Adesso però la nuova amministrazione chiusina guidata da Gianluca Sonnini ha ripreso in mano la questione e ha portato a compimento la richiesta a suo tempo fatta dal suo predecessore. Il 21 luglio scorso ha infatti firmato il contratto di comodato gratuito per l’utilizzo dell’immobile Molino dell’Astrone.

“L’Amministrazione Comunale nel gennaio 2022 aveva manifestato l’interesse alla destinazione del bene confiscato per fini sociali, rinnovando la precedente richiesta già inoltrata nel 2018, trasmettendo il progetto di utilizzo dell’immobile realizzato dall’Associazione “Durante e Dopo di Noi”. Il bene è stato così assegnato in via temporanea, in attesa dell’assegnazione definitiva che avverrà al momento della decisione da parte della Corte di Cassazione. Nel frattempo, essendo stata riconosciuta la validità del progetto per fini sociali il giudice ha ritenuto fondamentale l’utilizzo del bene da parte del Comune di Chiusi. Giovedì 21, dopo la firma dell’atto, avvenuta alla presenza del Sindaco Sonnini, dell’assessora al Sociale Talozzi e dei funzionari del Tribunale di Napoli, è stato possibile effettuare anche il sopralluogo presso l’immobile, che tutt’oggi si trova in buone condizioni. Il tempo è come se si fosse fermato a dieci anni fa, con solo la vegetazione che ha preso ‘possesso’ della struttura. Nell’attesa della assegnazione definitiva sarà possibile effettuare degli interventi minimi di pura manutenzione ordinaria che permetteranno il normale utilizzo dell’immobile da parte dell’associazione dall’Associazione Durante e Dopo di Noi”. Così si legge in un comunicato del Comune

“Il Molino dell’Astrone, un luogo sottratto alla mafia, – dichiarano il sindaco Sonnini e l’assessora Maura Talozzi – era da tempo un progetto ed un sogno di Cristina  Lorenzoni, presidente dell’associazione “Durante e dopo di noi”. Un progetto realizzato per poter ampliare gli spazi a disposizione dei suoi ragazzi e delle loro famiglie e creare qualcosa di unico e nuovo con la collaborazione di tutti. A causa della pandemia però, tutto si era fermato, ma credendo nella bontà di questa idea, con l’aiuto degli uffici preposti, abbiamo preso contatto con il Tribunale rinnovando l’interesse per l’affidamento del bene. L’affidamento per il momento sarà solo temporaneo, perché il procedimento non è ancora concluso, ma è comunque un passo in avanti che l’Amministrazione ha fatto grazie all’ascolto, alla propositività e alla progettazione da parte dell’associazione stessa. Quanto raggiunto fino adesso è un evento importante per tutta la comunità ed è il riscatto di un luogo all’insegna della legalità e del bene comune. Richiederà impegno e collaborazione da parte di tutti ma ci darà la possibilità di vedere la realizzazione di un progetto unico”.

Anche in questo caso, dunque, nonostante l’allargamento della maggioranza alle forze che erano all’opposizione ai tempi di Bettollini, l’amministrazione Sonnini conferma “la bontà dell’idea” a suo tempo lanciata da Bettollini e procede nella direzione tracciata dall’amministrazione precedente, nel segno della continuità.

Anche se per il momento si tratta di un affidamento dell’immobile in via temporanea, in attesa della sentenza definitiva, il fatto che un bene sottratto alla mafia venga dato in uso al comune e per suo tramite ad una associazione che si occupa di un problema sociale come la disabilità, è senza dubbio da salutare come un risultato importante e come un segnale politico positivo. Un segnale che, come un bengala, ci ricorda però anche una verità scomoda, quella che questo territorio non è impermeabile alle infiltrazioni malavitose, a presenze e investimenti rilevanti di soggetti collusi con le mafie.

m.l.

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