CHIUSI, IL COMUNE CHIEDE DI ACQUISIRE UN GRANDE COMPLESSO IMMOBILIARE SEQUESTRATO AD EX SENATORE PDL ACCUSATO DI RAPPORTI CON LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA…
“UN’OPERAZIONE DI LEGALITA’ E GIUSTIZIA”. L’OBIETTIVO E’ QUELLO DI UTILIZZARLO PER UN PROGETTO DI CARATTERE SOCIALE
CHIUSI – Non c’è niente da fare, al sindaco Bettollini piacciono i colpi di teatro. E gli piace anche stare davanti alla telecamera a spiegare atti o lavori avviati dall’Amministrazione. Preferisce farlo a “cose fatte” – ammette – in modo che nessuno possa accusarlo di essere affetto da “annuncite”. E oggi, con una diretta facebook a sorpresa, fatta da un luogo di campagna, ha annunciato un’azione che il Comune di Chiusi intende intraprendere. Anzi per la precisione un’azione già avviata che il Comune intende portare a termine. Davanti ad un grande complesso immobiliare ristrutturato negli anni ’90, situato al confine tra Chiusi e Cetona e non lontano dal territorio di Sarteano, oggi in completo abbandono, ma ancora in buonissimo stato, Bettollini facendo da cicerone intorno all’immobile, ha spiegato che il Comune ha intenzione di acquisire quel complesso per realizzarvi un progetto sociale. Ma la notizia non è questa. O solo questa. La notizia è che quell’immobile, situato nel territorio di Chiusi, in Località Molino dell’Astrone, nei pressi dell’omonimo torrente, è stato sequestrato nel 2010 ad un ex senatore del Polo delle Libertà, già sindaco di Afragola, finito sotto inchiesta per traffici illeciti con la criminalità organizzata.
Il sindaco di Chiusi non ha fatto il nome del senatore, ma si tratta di Vincenzo Nespoli, accusato di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale e reimpiego di denaro di provenienza illecita (…) ai fini di arricchimento personale e di acquisizione di consenso elettorale. Il grande complesso immobiliare ristrutturato per farne un resort turistico, risultava nella disponibilità della società Immobiliare San Marco srl di Frattamaggiore amministrata dalla moglie di Nespoli, Agnese De Luca. Il provvedimento di sequestro affidato per l’esecuzione alla Guardia di Finanza, fu richiesto dai pubblici ministeri Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli ed è stato firmato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Alessandro Buccino Grimaldi. I primi due gradi di giudizio hanno confermato le accuse. E per questo ‘amministrazione di Chiusi ha deciso di chiedere al Tribunale di Napoli l’assegnazione dell’immobile e l’iscrizione dello stesso a patrimonio del Comune. Per recuperarlo e destinarlo ad un progetto di carattere sociale. Magari attraverso l’affidamento ad una cooperativa che possa rimetterlo in produzione e creare anche dei posti di lavoro.
Per giovedì prossimo è convocato il Consiglio Comunale e Bettollini ha detto che porterà subito la proposta in discussione, “sperando di avere un consenso unanime”.
“E’ un’operazione di recupero di un patrimonio, ma anche un’operazione di giustizia e di legalità” ha affermato Bettollini mentre guidava l’operatore in una specie di visita al complesso. Che è grande e costituito da più edifici, tutti – come dicevamo – in buono stato, salvo qualche atto vandalico a danno di vetrate, vasi e infissi… Ci sono una grade cucina, un salone, molti appartamenti e camere nei vari “corpi” edilizi. C’è anche una piscina.
Bettollini non ha escluso il coinvolgimento del Comune di Cetona, anzi si è augurato che ciò possa avvenire. Insomma, un po’ come le villette dei Casamonica abbattute a Roma per riconsegnare un quartiere alla legalità e alla popolazione (ci nascerà un parco), anche in questo caso si tratterebbe di un bene consistente realizzato con proventi illeciti che torna in mano e nella disponibilità dell’ente pubblico, quindi della collettività.
La richiesta del Comune partirà immediatamente, dopo la seduta del consiglio di giovedì prossimo. La polizia municipale e gli uffici comunali hanno già lavorato sulla pratica.
Il sindaco di Chiusi ci ha forse voluto dire che la battaglia per la legalità non è una esclusiva dei 5 Stelle o dell’attuale governo e che Chiusi è pronta a fare la sua parte. La vicenda invece conferma che questo territorio non è immune da infiltrazioni malavitose e da operazioni di riciclaggio ammantate da investimenti di gente facoltosa a cui piace il paesaggio toscano.
L’isola felice è da un pezzo che non esiste più. Di certe presenze “dubbie” a Chianciano, Chiusi e dintorni parlavano già la relazione della Commissione parlamentare antimafia del 1992 e le relazioni del Procuratore Piero Luigi Vigna… Primapagina organizzò un convegno sul tema presso la Taverna del terziere S. Angelo a Chiusi. Bettollini no, che era giovane, ma qualcun altro forse se ne ricorderà…