CHIUSI – Nella scorsa notte un grave incendio si è sviluppato nell’edificio di una delle più importanti realtà produttive di Chiusi, il calzaturificio Farida, che produce per i più grandi brand mondiali della moda, è un’eccellenza riconosciuta in ambito nazionale ed europeo e dà lavoro nello stabilimento chiusino a più di trenta dipendenti.
Complicato il lavoro dei Vigili del Fuoco del comando di Siena i quali nonostante le alte temperature sviluppatesi, hanno fatto di tutto per cercare di contenere le fiamme che stavano avvolgendo la struttura, evitando in questo modo che si verificassero danni a persone e agli immobili circostanti.
Ai primi uomini e mezzi provenienti dal distaccamento di Montepulciano e Montalcino si sono successivamente uniti anche quelli provenienti da Cortona oltre che ai funzionari che hanno coordinato l’intervento arrivati dal comando di Firenze.
Nella mattinata di oggi gli uomini dei Vigili del Fuoco erano impegnati nel cercare di tenere sotto controllo eventuali focolai ancora attivi e stanno cercando tutt’ora (venerdì 22, ore 15,00) di evitare anche guai peggiori, come esalazioni tossiche e quant’altro…
“E’ un danno enorme – dichiara il sindaco Gianluca Sonnini – sia per l’azienda stessa che ne paga le conseguenze, sia per i dipendenti che ci lavorano che per tutta la nostra comunità. Un’azienda fiore all’occhiello nel proprio settore che ha sede a Chiusi avrà da parte della nostra Amministrazione tutta la vicinanza ed il supporto necessari per sopperire a questo momento di estrema difficoltà, ma che speriamo e ne siamo convinti possa ripartire ancora più forte e determinata di prima”.
L’Amministrazione Comunale, fa sapere il sindaco, è in contatto diretto sia con il Comando dei vigili del Fuoco che con Arpat e USL per la verifica delle possibili conseguenze. “Non essendo presenti nella struttura parti in ethernit, l’incendio pur grave dal punto di vista economico per chi l’ha subito, non è stato ritenuto rilevante per gli aspetti di salute pubblica”, dice ancora il sindaco Sonnini che ringrazia il Corpo dei Vigili del Fuoco per l’impegno e la professionalità dimostrati anche in questo difficile intervento.
Nell’incendio però sono bruciati materiali plastici, forse contenitori di solventi. Nella zona a distanza di oltre 12 ore dall’accaduto si avverte ancora un forte odore acre, di acido… Probabilmente la situazione, come dicono gli addetti, è sotto controllo e non vi saranno conseguenze, ma qualcosa è successo e sarà bene monitorare l’area, che tra l’altro è piuttosto vicina ad altre abitazioni, altri capannoni e attività commerciali e all’abitato di Chiusi Scalo.
Il calzaturificio colpito dalla fiamme saprà rialzarsi, è un’azienda strutturata e robusta, ma è chiaro che l’incendio di questa notte è un colpo molto duro, che richiederà impegni finanziari e sacrifici non previsti. Superata la fase dell’emergenza e dello spegnimento totale dei focolai si dovranno anche capire le cause che hanno scatenato il rogo. Il corto circuito appare l’ìpotesi più plausibile, un’altra potrebbe essere l’autocombustione di alcuni materiali stoccati, ma non si possono escludere al momento altre possibilità. Compreso l’incendio doloso, come gesto intimidatorio. Ci auguriamo, ovviamente che non sia così.
m.l.