PIAZZA BELLA PIAZZA: CHIUSI RIPORTA LA PACE IN PRIMAPAGINA

domenica 15th, maggio 2022 / 10:44
PIAZZA BELLA PIAZZA: CHIUSI RIPORTA LA PACE IN PRIMAPAGINA
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CHIUSI – Piazza bella piazza cantava nel ’74 Claudio Lolli, in una canzone contro la guerra di allora, quella che il terrorismo stragista aveva dichiarato all’Italia. Ieri è stata una bella piazza anche la rinnovata piazza Garibaldi di Chiusi scalo, tornata  a riempirsi di voci pacifiste, per chiedere che la politica, le istituzioni, i governi fermino l’escalation delle armi e avviino una escalation di dialogo, diplomazia, negoziati, per il cessate il fuoco in Ucraina, ma anche per farla finita con una narrazione e una informazione bellicista, che ha bandito la parola pace e ha predicato guerra 24 ore su 24, che sembra voler abituare la gente a considerare la guerra una opzione possibile, se non l’unica possibile. Una informazione che ha risdoganato con una nonchalance che mette i brividi termini come “terza guerra mondiale”, “guerra nucleare”… termini che sembravano messi definitivamente nel cassetto dopo la fine della guerra fredda. Una bella piazza dicevamo, con tutti i posti a sedere occupati, gente in piedi, gente seduta ai tavoli della gelateria, ma che non si è persa una battuta degli interventi che si sono succeduti. Tutti molto pacati, razionali, alcuni anche profondi e puntuali sulle ragioni del conflitto in atto, sulle prospettive per l’Europa e per un mondo che non è quello di prima ed è e sarà sempre più multipolare.

Nessuno sconto a Putin e all’aggressione imperialista della Russia all’Ucraina, ma nessuno sconto neanche alla politica della Nato, sempre più aggressiva e meno difensiva, alla logica del riarmo, alla debolezza politica dell’Europa di fronte all’alleato americano. E nemmeno alle contraddizioni dell’Ucraina.

Sono stati sottolineati i segnali per quanto timidi di un cambio di paradigma da parte di Macron, dello stesso segretario Pd Letta, dei parlamentari Pd e Lega che cominciano ad avere dubbi sull’invio di nuove armi sempre più potenti e sempre più “offensive” all’Ucraina…

E’ stata sottolineata la cautela di alcuni generali italiani, l’importanza delle parole di Papa Francesco e della battaglia che in parlamento stanno facendo i 5 Stelle e i deputati e senatori della sinistra a sinistra del Pd. Una sinistra diffusa e dispersa in mille rivoli che ieri a Chiusi era tutta insieme, con primapagina, anche tra i promotori dell’inziativa: Sinistra Italiana, Sinistra Civica ed Ecologista, Potere al Popolo, il gruppo locale Possiamo.  Può sembrare una cosa banale, ma anche questa unità d’azione su un tema dirimente come quello della guerra e della pace banale non è.

C’erano anche i 5 Stelle e il senatore Gianluca Ferrara ha raccontato la loro battaglia, non  facile, contro l’invio di armi e l’aumento delle spese militari e per chiedere a Draghi che venga a riferire in Parlamento cosa che finora non ha fatto.

Sono intervenuti il direttore di primapagina Lorenzoni, poia seguire Alberto Baessato (Possiamo), il sen. Gianluca Ferrara, Antonio Canzano (Segretario provinciale Sinistra Italiana), Marco Nasorri (coordinatore senese Sinistra Civica ed Ecologista), Giacomo Simoncelli  di Potere al Popolo, più Alessandro Lanzani medico milanese volontario in  missioni umanitarie, Bonella Martinozzi (M5S), Massimo Rinaldi, Luca Sargentini consigliere comunale a Piegaro, Fausto Paccheri, Anpi Chiusi.

In piazza gente di Chiusi, ovviamente, ma anche di Cetona, Montepulciano, Castiglione del Lago, Città della Pieve, Panicale, Piegaro, Monticchiello… Nessuno era lì per caso.

La manifestazione non è stata come qualcuno temeva un “processo al Pd” e alle posizioni assunte dal Pd sulla questione Ucraina e sull’invio di armi, anche se non sono mancate sottolineature polemiche all’indirizzo di Enrico Letta, che è anche deputato senese, e del suo partito. Alcuni elettori e militanti Pd però in piazza c’erano. E probabilmente erano pure d’accordo con chi è intervenuto. Tra l’altro le forze politiche promotrici, insieme a Primapagina, dell’iniziativa sono anche (nella maggioranza dei casi) alleate del Pd al comune di Chiusi, in Regione, in molti altri comuni. Il partito di Letta non potrà far finta di niente, non potrà ignorare queste diverse sensibilità e una diversa impostazione all’interno del suo stesso campo. Il rischio è uno scollamento forte con il sentire comune del popolo progressista.

Il sindaco Sonnini non c’era perché impegnato in contemporanea in una iniziativa di partito a Moiano (su un tema molto caro a primapagina, che ne ha fatto per 30 anni un tormentone: il rapporto Umbria-Toscana e il collegamento stradale veloce Perugia-Chiusi). Ha mandato un messaggio scusandosi. E’ stato ringraziato. C’erano però tutti e tre i suoi assessori, Valentina Frullini, Maura Talozzi e Mattia Bischeri. Non si sono visti i consiglieri o i sostenitori delle opposizioni. Peccato, perché Chiusi Futura, ad esempio aveva espresso pubblicamente contrarietà all’invio di armi qualche settimana fa. Poteva quindi essere in sintonia con la manifestazione.

Certo, non è una manifestazione a Chiusi Scalo che può cambiare il corso della guerra in Ucraina, ma non è vero che queste cose non servono a niente. La gente che va in piazza ed alza il volume è sempre un fatto positivo, un segnale di vitalità della democrazia e di maturità.

Quanto alla manifestazione chiusina è stata in  qualche modo essa stessa, per l’elenco dei promotori, un segnale di pace. Negli ultimi 5 anni, in merito alle questioni locali, Primapagina, i Podemos e i 5 Stelle si sono spesso beccati, criticati, anche amichevolmente insultati e mandati a quel paese, in pubblico, sui social e sulle stesse pagine del giornale. Ieri la manifestazione pacifista l’hanno organizzata insieme, dimostrando che su temi importanti e superiori, si possono mettere da parte i distinguo e le divisioni, per unire le forze e lavorare congiuntamente per il bene comune. La pace del resto si fa dopo aver litigato e tra chi ha litigato…

 

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