LA MISTERIOSA SPARIZIONE DI DON MATTEO: COME QUANDO A CHIUSI “SCOMPARVE” DON MOSE’
Ad un certo punto della sua vita Don Mosè scomparve e nessuno sapeva dove fosse finito. Alcuni familiari si rivolsero anche al nostro giornale per cercare di saperne di più. Nessuno sospettava un rapimento, ma nessuno pensava nemmeno ad un allontanamento volontario. Don Mosè non se ne sarebbe mai adato via senza salutare…
Cosa era successo a Don Mosè? si seppe poi che era stato “prelevato”, esattamente come Don Matteo nella fiction, e inviato in una struttura religiosa in Sicilia a meditare… Non un vero e proprio sequestro di persona, ma qualcosa di simile. Per ragioni religiose – questa la versione ufficiale resa nota a posteriori – o meglio per aiutare il parroco chiusino a ritrovare sé stesso e un modus operandi che secondo le gerarchie di allora gli era sfuggito di mano.
Non era diventato un peccatore Don Mosè, semplicemente la sua generosità proverbiale, l’attitudine ad aiutare gli altri senza curarsi troppo di far quadrare i conti, aveva un po’ sballato la sua contabilità personale e forse un po’ anche quella della parrocchia… Era un prete sui generis Don Mosè Mannelli, un profondo e convinto assertore della chiesa conciliare, a Chiusi negli anni del Concilio aveva portato aria nuova in una Chiesa un po’ incartapecorita e, diciamolo pure, nella comunità del centro storico che aveva rivitalizzato offrendo spazi, opportunità e iniziative ai giovani fino ad allora rimasti dietro le quinte. E nonostante fossero gli anni della guerra fredda Don Mosè non aveva nemici neanche tra i comunisti, che erano largamente in maggioranza in paese.
Dopo un po’ di quel ritiro spirituale forzato lontano dalla sua Chiusi, deciso dall’allora vescovo Mons. Giglioli, Don Mosè fu “rilasciato” e poté tornare tra i suoi compaesani ed amici, ma non fu mai reintegrato nelle funzioni di parroco. Non ebbe più una sua parrocchia. Non finì però di fare il prete. Quando morì, il 23 novembre del 2015, il sindaco reggente Bettollini proclamò il lutto cittadino.
Esattamente un anno fa, il 2 maggio 2021, il Comune gli ha intitolato la piazzetta dell’Olivazzo, a pochi metri da dove abitava, che da allora si chiama Piazza Don Mosè Mannelli. Di recente, durante alcuni lavori che hanno interessato la piazzetta, la targa con il suo nome è stata rimossa. Sarà il caso che venga ripristinata (se non è già stato fatto).
m.l.
Don Mosè non era un prete, Don Mosè era il Prete. L’amico di tutti, santi e peccatori, il suo saluto “la Pace” portava gioia e serenità. Se in tutte le parrocchie ci fosse stato un Prete come lui il mondo sarebbe stato senz’altro diverso. A me manca tantissimo ma credo che manchi a tutti coloro che l’hanno conosciuto
Speriamo che la targa sia stata ripristinata. Negli anni 70 grazia a Don Mosè sono potuto andare in Campeggio all’Amiata (al mitico Prato della Contessa) e conoscere tanti amici di Chiusi (io che venivo da Sarteano ). Grande Don Mosè sei sempre nel mio cuore, Um UOMO eccezionale !!!
X Marco LORENZONI. Amico mio senza Bettollini ti senti perso. Mi dispiace …ma anche gli Amori più forti, alla fine, si infievoliscono nel tempo.
Caro Morellini, la targa non è stata ancora ripristinata. Vediamo se adesso lo faranno… Il riferimento a Bettollini è un riferimento ad un fatto. P.S. comunque anche l’intitolazione della piazza e l’apposizione della targa furono opera della sua amministrazione, un anno fa.