A DUE MESI DALL’EVENTO IL COMUNE NON HA ANCORA DECISO LA CIFRA DA DESTINARE AL LARS ROCK FEST. MA E’ NORMALE?
CHIUSI – In una interrogazione consiliare il gruppo di minoranza Chiusi Futura ha chiesto al sindaco “quale sia l’importo con cui la Fondazione Orizzonti concorre a sostenere l’edizione 2022 del Lars Rock Fest”. La domanda era quantomeno posta male. Perché l’importo destinato dalla Fondazione all’evento andava se mai chiesto alla Fondazione non al sindaco, anche se il sindaco ne è il presidente pro tempore. Comune e Fondazione sono due enti separati. Ognuno risponde per sé.
Era anche noto (ma evidentemente non ai consiglieri di Chiusi Futura) che la Fondazione da anni non sostiene più il festival rock, ma lo fa direttamente il Comune. Nel 2019, ultima edizione prima dello stop di due anni dovuto alla pandemia e alle restrizioni ad essa connesse, l’Amministrazione sostenne l’evento con circa 25 mila euro.
Ma se la domanda era posta male, la risposta non è stata da meno. Il sindaco infatti, non ha detto “chiedete alla Fondazione”, ma ha candidamente risposto alle consigliere Lelli e Capuccini che ancora non sa che cifra metterà a disposizione il Comune. Gli organizzatori del Festival, i giovani dell’associazione GEC (Gruppo Effetti Collaterali), avranno avuto un mezzo collasso… Il Lars Rock Fest è in programma tra due mesi esatti, nel week end del 10 luglio, e sono già stati annunciati alcuni nomi della line up, possibile che ancora l’ente che ne è lo sponsor principale non abbia deciso quale importo destinare alla manifestazione? E sulla base di cosa il GEC può programmare il festival?
Qualche impegno con gli organizzatori il Comune lo avrà preso. In una intervista uscita a febbraio su Primapagina, la presidente del GEC, Eleonora Billi, sembrava abbastanza tranquilla e fiduciosa. Adesso quel “non so” di Sonnini ha l’effetto di una doccia gelata. Come si fa a non sapere quanto spendere per un evento che è l’evento culturale più rilevante dell’anno nel comune di Chiusi a meno di due mesi dall’appuntamento?
Forse il sindaco ha fatto un po’ di pretattica o avrà voluto glissare, magari in attesa di precisi adempimenti contabili, ma la questione è seria e non di poco conto. Tra l’altro, prima di diventare sindaco, Sonnini faceva parte del GEC e dell’organizzazione del Lars. Sa di sicuro come funziona.
Il Lars Rock Fest, negli anni ha portato a Chiusi artisti di livello internazionale, si è affermato come un appuntamento importante nel panorama italiano per un certo tipo di musica (l’indie rock, il post punk..) e soprattutto per il fatto di essere uno dei pochissimi festival ad ingresso gratuito, una band britannica che partecipò ad una edizione, rimase stupita ed entusiasta… Ma ha anche contribuito a creare aggregazione, sensibilità e professionalità culturali in loco, ha ridato vigore all’humus musicale locale, in questi due anni di pandemia ha cercato e trovato sinergie significative e proficue con altre realtà e altri comuni come Castiglione del Lago. Ovviamente ha portato anche un po’ di “movimento turistico” legato ai concerti… Insomma è stato un fatto positivo.
Non c’è alcuno scandalo se il Comune investe qualche migliaio di euro in un evento come il Lars Rock Fest, investire in cultura e in eventi culturali per una amministrazione di centro sinistra dovrebbe essere scelta fondamentale e fondante, prassi distintiva. L’impressione invece è che l’amministrazione abbia quasi titubanza, paura ad ammetterlo. Ma… paura di cosa?
Il fatto che il GEC, dopo aver annunciato l’anteprima (che si svolgerà a Castiglione del Lago il 5 luglio) con The Tallest Man on Earth e i primi due gruppi che saranno sul palco del Lars, ovvero Porridge Radio e Nothing, non abbia più annunciato altro, fa pensare che anche l’organizzazione stia aspettando la certezza del budget, cioè la cifra messa sul piatto dal Comune. Lavorare e programmare in queste condizioni non deve essere facile… La cosa lascia perplessi.
Che a luglio ci sarà il Lars Rock Fest si sa da mesi e lo sa anche l’amministrazione comunale. Ora Sonnini & C. dovranno correre e mettere i soldi sul tavolo.
m.l.
La politica ha le sue regole, i suoi codici, tra queste c’è anche quella di rendere conto di ciò che si afferma nelle sedi pubbliche e istituzionali. Questo articolo riferisce e commenta una domanda fatta al sindaco da un gruppo di minoranza e la risposta che il sindaco ha fornito. E lo fa partendo dai “testi ufficiali”. Detto questo – ma la cosa traspare anche dall’articolo – siamo convinti che il Comune di Chiusi non farà mancare la cifra pattuita e concordata con gli organizzatori del Lars Rock Fest. Siamo anche convinti che sia il sindaco che i giovani del GEC sappiano l’entità della cifra che non sarà inferiore a quella del 2019 (circa 25 mila euro). Lo siamo, come accennato nel pezzo, perché il sindaco Sonnini, prima di diventare rimo cittadino ha fatto parte del GEC, ha partecipato all’organizzazione di varie edizioni del Lars Rock Fest, è sempre stato in buoni rapporti con quell’ambiente e sappiamo che crede in quella manifestazione e ci tiene. Certo, farà bene a far sapere anche alle opposizioni e alla cittadinanza quanto il Comune spende per il festival rock, ma è giusto che il Comune investa e creda nel Lars, che è la manifestazione-evento culturale più rilevante della città, per qualità della proposta, per numero di spettatori, per impatto mediatico e di critica, per ritorno di immagine a livello nazionale e non ultimo per numero di persone che coinvolge. Il rock e quel tipo di rock che il lars propone può anche non piacere a tutti, e altre associazioni che organizzano altri eventi in città possono pure rivendicare un uguale sostegno, ma sul fatto che il Lars sia una delle rare eccellenze chiusine non ci piove. A luglio ci divertiremo.