CENTRALE GEOTERMICA, I COMITATI SCRIVONO AL DEPUTATO SENESE ENRICO LETTA
SAN QUIRICO D’ORCIA – E adesso, dopo aver incassato la firma del ministro Franceschini sul ricorso contro la centrale Le Cascinelle in Val di Paglia, i Comitati coordinati da Ecosistema Valdorcia, chiamano in causa anche Enrico Letta, non come segretario del Pd e neanche come futuro probabile segretario generale della Nato, quanto semplicemente come deputato del Collegio senese della Camera, eletto dai cittadini senesi solo 7 mesi fa… I Comitati hanno infatti inviato a Letta una lettera aperta con la quale gli chiedono “ascolto” e interessamento alla questione specifica, ma più in generale alle istanze di un territorio che è “icona di bellezza e armonia dell’Italia nel mondo” e lo fanno dicendosi “desolati di non avere avuto la possibilità di incontrarla, se bene invitato, a nessuno degli ultimi incontri di discussione sul tema”… Ecco il testo della lettera:
Onorevole Enrico Letta, qualche mese fa la sua campagna elettorale per le elezioni suppletive nel collegio uninominale del senese l’ha vista presente capillarmente in ogni angolo del nostro territorio. La sua proposizione di una rappresentanza attiva delle istanze dei territori coinvolti ha raccolto tutto il nostro interesse e ci ha fatto ben sperare che non si sarebbe tirato indietro da una concreta e fattiva partecipazione quando ce ne fosse stato bisogno. Ecco, questo è uno di quei momenti nei quali avremmo desiderio che ascoltasse i cittadini che hanno contribuito ad aleggerla. Siamo certi che sappia che da oltre due anni i territori della Val d’Orcia e dell’Amiata chiedono di essere ascoltati in merito al progetto di Centrale a ciclo binario e reimmissione forzata dei fluidi geotermici sulla buffer zone del sito Unesco Val d’Orcia. Che tali cittadini, amministratori, imprenditori, studiosi, associazioni, fondazioni hanno richiesto una Inchiesta Pubblica che la Regione Toscana ha negato. Siamo altrettanto certi che sappia che negli ultimi giorni un Ministro del suo partito nella compagine di Governo che lei sostiene ha recentemente promosso un importante ricorso nei confronti della delibera regionale che disattendeva ben 5 pareri negativi, ampiamente motivati e reiterati, da parte della Soprintendenza. Questa specifica situazione è in realtà paradigmatica di un contesto culturale che coinvolge territori, come nel caso della Val d’Orcia icona di bellezza e armonia dell’Italia nel mondo, che in quanto scarsamente antropizzati, spesso rappresentano aree di irrilevante peso politico. Lei è stato eletto Enrico solo pochi mesi fa e questo ci aveva sollecitato qualche aspettativa aggiuntiva, glielo diciamo con estrema franchezza. Desolati di non avere avuto la possibilità di incontrarla, se bene invitato, a nessuno degli ultimi incontri di discussione sul tema, ci farebbe particolarmente piacerebbe riproporle oggi che è a Siena l’invito ad un momento di confronto nella modalità che ci vorrà indicare. Noi siamo da sempre dialoganti ed inclusivi, il nostro approccio ha seguito un percorso scientifico di interlocuzione con soggetti istituzionali e con la governance locale. Ci siamo dotati di un Comitato tecnico scientifico costituito da docenti dell’Università di Siena, abbiamo avanzato proposte strutturate e circostanziate. Siamo certi che vorrà trovare a breve del tempo da dedicare all’ascolto e al confronto con il nostro Coordinamento ECOSISTEMA VAL D’ORCIA, in rappresentanza delle oltre 40 sigle firmatarie della Carta di Radicofani.
I firmatari sono: Manolo Garosi sindaco di Pienza Claudio Galletti sindaco di Castiglione d’Orcia Francesco Fabrizzi sindaco di Radicofani Lista Abbadia in Comune di Abbadia San Salvatore Lista Abbadia Futura di Abbadia San Salvatore Lista San Quirico in Piazza di San Quirico d’Orcia Lista Vivi San Quirico di San Quirico d’Orcia Lista Uniti per Radicofani e Contignano Coordinamento Ecosistema Val d’Orcia Lista Presenza Attiva di Castiglione d’Orcia Fondazione Tagliolini Centro per lo Studio del Paesaggio Legambiente Toscana Associazione Pyramid di Radicofani Associazione OPERA Val d’Orcia Circolo Legambiente Terra e Pace Italia Nostra Toscana Italia Nostra Siena Club UNESCO Siena WWF Siena Associazione il Bersaglio di Montepulciano Rete NOGESI SOS Geotermia Comitato Salvaguardia Ambiente Monte Amiata Parco Nazionale del Monte Amiata Centro Parchi Internazionale Forum Ambientalista di Grosseto Gruppo C’era il Ponte dell’Orcia Circolo Culturale Anna Kuliscioff di San Quirico d’Orcia Circolo Culturale il Vecchietta di Castiglione d’Orcia IDDEntità Comuni area Monte Cetona Radicofani in Val d’Orcia Rete di imprese Centro Commerciale Naturale di Radicofani Gruppo strutture turistiche di Bagno Vignoni Gruppo coltivatori diretti della Val di Paglia Sinistra Civica Ecologista Siena Partito Comunista Siena Partito Comunista Italiano Siena Potere al Popolo di Siena e Provincia.
Quando la Politica si mette in mano alla Magistratura o alle Soprintendenze mi sembra che non siamo messi bene.
Non è solo un problema di Partecipazione attiva e/o consapevole e di rispetto dei Territori.
Io non sono vicino (personalmente) ai Comunisti Italiani di Mario RIZZO ma trovo molto interessante la loro posizione sulle Comunità Energetiche che in sintesi dice SI ad impianti Geotermici di piccole dimensioni e con impatto ambientale sostenibile.
Nell’Italia del No a prescindere mi sembra una piccola Rivoluzione che spero abbia successo in Val d’Orcia e nel territorio Amiatino…
Una battuta e che deve rimanere tale poichè battuta è, ma le battute talvolta posso essere oltre che piacevoli e divertenti anche illuminanti : ci ricordiamo quando Il Dr. Elia Valori propose all’allora Sindaco di Chiusi la possibilità che la nostra cittadina facesse parte del patrimonio Unesco quante risate ci furono, comprese quelle mie ? Non c’erano senz’altro le prerogative e le peculiarità richieste che Chiusi potesse vantare e tutto si adagiò e finì in uno stuolo di risatine, fra l’altro-secondo me- meritate per la cosa che era stata ventilata. Ecco adesso non vorrei che si rimpiangessero quei tentativi,anche se tentativi beninteso ” farlocchi” per i quali in un territorio deputato alla possibilità dell’accoglienza del patrimonio Unesco non avrebbero potuto istallarsi aziende la cui attività fosse in contrasto con la preservazione delle caratteristiche del territorio come è successo-giustamente- per la Val D’Orcia. Dico questo perchè nelle mie elocubrazioni semplicistiche non vorrei vedere fra breve la possibilità che il territorio chiusino fosse adibito a ricettacolo della trasformazione dei rifiuti o dal momento che qui da noi non esiste il problema della geotermia,la politica facesse il giuoco delle tre carte e s’inventasse altre modalità per appioppare al nostro territorio strutture atte a modificarne quello che resta della salubrità,cosa questa non nuova, coperte mediaticamente sotto il tappeto ” della concezione dello sviluppo”.Dico questo perchè gli indirizzi mi sembrano che potrebbero assumere anche questa possibilità-e non mi meraviglierei- a partire dal peso politico esiguo di chi possa influire su un controllo di merito sia dei parametri ma soprattutto delle decisioni che ne derivano. Tanto per dirla chiaramente è il padrone di casa che decide come si debba affettare la mortadella in casa propria e non gli invitati.Ed il padrone della mortadella decide come affettarla sentito soprattutto il parere di chi la mortadella l’ha fatta, l’abbia stagionata e l’abbia proposta per la vendita al pubblico attraverso le sue reti di relazioni che sono soprattutto politiche.Sono elocubrazioni queste -lo sò bene- ma non vorrei che ci trovassimo di fronte alla”guerra fra poveri” e cioè alla guerra fra territori che insorgessero quando gli si chiede di ospitare la fabbrica della mortadella,anche perchè chi alla fine decide sono organismi più in alto dei comuni ma anche in questo caso sono i Comuni che una voce la possono spendere per la preservazione dei loro territori ed a lume di naso non mi sembrerebbe che nel caso del nostro ci possano essere quelle condizioni per non ascoltare quello che una volta c’era scritto sui dischi musicali di vinile(vi ricordate ?) quando riportavano il marchio del cane vicino al grammofono, ossia : ”La Voce del Padrone”(così si chiamava quel simpatico marchio). Mi sembra oggi che quella voce corra il rischio di affievolirsi come ritengo giusto debba essere, viste le stonature tutt’altro chè musicali della politica,ma come tutte le voci che ancora hanno un seguito ed un peso – signori miei-quel padrone l’hanno eletto parecchi di voi che oggi scrivono tali lettere (giuste di certo) ma le condizioni per le quali è oggi il padrone vostro le avete create voi con i vostri tentennamenti,indecisioni, ed anche con i vostri mal di pancia e con lo stare a guardare come si sarebe profilato il futuro proprio per non perdere il calore di chi si riscaldi vicino al fuoco (fermo restando il fatto che non sono tutti euguali), pensando in quel momento che fosse la cosa migliore votarlo quel padrone perchè l’alternativa secondo voi non c’era. E allora se la politica deve essere sempre questa e non si ha il coraggio di cambiare,-ma cambiare come si deve senza mettere in dubbio la democrazia per carità, perchè è con tale paura da sempre parecchi di voi sono stati ” lavati”- beccatevi quello che c’è sul scritto su quel vinile, ed oltretutto pensate che quelle lettere che avete scritto e che io stesso condivido(ci tengo a dirlo questo !) in futuro credo che dobbiate scriverne parecchie.Purtroppo per noi e non solo noi, ma anche per parecchi che spesso vi hanno seguito.Ecco perchè secondo me soprattutto di fronte a queste cose dovrebbero essere tutti partecipi delle decisioni e la politica oggi ne fa volentieri a meno statene certi perchè lo vediamo,soprattutto quando viene ricondotta per il guinzaglio quelle poche volte come può essere questa volta, ad osservare chi sia ”l’empoisonneur” per usare un termine che i tribunali usavano in indocina quando c’era il potere coloniale francese….sono prevenuto ed ingiusto e racconto fandonie ? Speriamo, ma ricordate ciò che disse il rospo quando vide il contadino che appinzava il palo, e se lo appinzava non lo faceva per fare un esercizio muscolare,ma per usarlo.