CHIUSI – La decisione presa dall’Amministrazione Comunale di riportare, da lunedì 9 maggio, il mercato settimanale dello Scalo nel cuore dell’abitato, abbandonando la location di Piazza XXVI Giugno e Piazzale Scricciolo scelta dalla giunta precedente come risposta alle esigenze imposte dall’emergenza covid, ha suscitato qualche perplessità tra la gente, che si era abituata alla nuova collocazione e ne aveva apprezzato la comodità di accesso e gli spazi. In un precedente articolo avevamo segnalato queste perplessità e qualche malumore anche da parte degli ambulanti. Adesso con una nota diffusa via social, anche la “seconda forza” della maggioranza consiliare, ovvero Possiamo, fa capire che forse prima di procedere alla ricollocazione del mercato nel centro cittadino, sarebbe stato meglio riflettere e fare una serie di considerazioni.
“Da lunedì 9 maggio il mercato settimanale di Chiusi Scalo è tornato nella sede originaria; fu deciso di collocarlo nella zona di Piazza 26 Giugno in seguito all’emergenza Covid, collocazione che rispondeva alle esigenze di sicurezza e migliore agibilità dettate dalla situazione sanitaria. Vogliamo esprimere alcune riflessioni e proposte riguardo alla questione, riflessioni che, a nostro avviso, partono da un giudizio positivo rispetto alla buona esperienza della collocazione temporanea” scrivono i Podemos, che lasciano intendere che anche loro avrebbero preferito lasciare il Mercato dove lo aveva collocato Bettollini, per l’emergenza pandemica. Non solo, ma Possiamo dà una bacchettata sulle dita all’amminisrazione comunale (che sostiene) anche sul metodo:
“Crediamo sia opportuno che la pubblica amministrazione si confronti con tutte le parti interessate, ambulanti, associazioni di categoria e addetti alla polizia municipale, al fine di valutare la migliore collocazione possibile, che tenga conto dei criteri della sicurezza e della giusta esigenza di fruibilità del servizio, sia rispetto a chi lo offre e a chi ne fruisce”. Non è un vero e proprio siluro, di quelli che possono far affondare la nave, ma un segnale di malessere sì. Indubbiamente. Altrimenti i Podemos sarebbero rimasti in silenzio e sottocoperta.
Nella stessa nota affidata ai social la componente che in Consiglio fa capo a Daria Lotarini e Lorenzo Magnoni, prendendo spunto da una recente interrogazione dell’opposizione e qualche polemica a seguire sul finanziamento al Lars Rock Fest, dice la sua anche su un altro tema: quello dei contributi pubblici che il Comune destina alle associazioni per attività culturali, eventi ecc…
“Senza voler entrare assolutamente nel merito del Lars, di cui non è, in alcun modo, in discussione il valore o la tipicità, ci preme chiarire che siamo da sempre favorevoli ad un modo di amministrare che tenda alla partecipazione e condivisione, per cercare di giungere ad una valutazione complessiva delle esigenze e degli interessi che il tessuto culturale e sociale del paese esprime. A tal proposito – scrivono i Podemos – auspichiamo un impegno per attuare procedure di confronto e di valutazione fra i vari portatori di interessi ed esigenze, per definire un bando per destinare i contributi pubblici”. Anche su questo tema, insomma, la seconda gamba dell’amministrazione non sembra totalmente in sintonia con il resto della ditta. Quantomeno chiede un “modus operandi” condiviso e più strutturato.
Se si sommano questi piccoli mal di pancia di Possiamo, con le recenti dimissioni di Marco Nasorri da coordinatore della coalizione di centro sinistra, il diverso atteggiamento tra Pd e alleati in merito alla guerra in Ucraini, che è emerso chiaramente, con l’assenza e la mancata adesione del Pd alla manifestazione per la pace di sabato scorso, promossa da Primapagina insieme a Possiamo, Sinistra Civica Ecologista, Sinistra Italiana e M5S (cioè a gran parte degli alleati del Pd in Comune), il quadro politico, intorno all’Amministrazione Sonnini non appare propriamente idilliaco. Sullo sfondo ci sono anche altre questioni diciamo così d territorio: Sinistra Civica ed Ecologista per esempio è apertamente schierata contro la centrale Sorgenia in Val di Paglia, il Pd senese invece è a favore…
Ci sta che siano i primi caldi a far salire un po’ la temperatura anche tra i patiti, ma è più probabile che piano piano stiano venendo al pettine i nodi che una campagna elettorale comunale giocata tutta sulla rottura con Bettollini e il bettollinismo, aveva di fatto nascosto sotto il tappeto…
m.l.
Possiamo si è reso convinto promotore dell’alleanza di centro sinistra che amministra Chiusi, certo che in questo modo potesse dare il proprio apporto politico e di idee per il futuro di Chiusi. Nonostante l’ottimo risultato elettorale, siamo l’unica forza politica della coalizione oltre al pd, ad aver eletto dei consiglieri, siamo rimasti esclusi dalla giunta comunale. A dimostrazione che non eravamo interessati alle poltrone, senza batter ciglio, abbiamo continuato a dare il nostro apporto, tanto negli incontri della coalizione che nell’attività istituzionale con i nostri due consiglieri. Con questo comunicato abbiamo però voluto denunciare l’uso di metodi che non ci appartengono, decisioni senza il necessario confronto.
Sembra che il nostro comunicato non sia piaciuto a qualcuno, che abbia cercato di chiarirlo personalmente con singoli appartenenti a Possiamo, i colloqui in camera caritatis non fanno parte del nostro modo di essere, se c’è necessità di chiarire, Possiamo e sottolineo tutto Possiamo è a disposizione.
Paese morto, i politici locali fanno pena sono contenti quando vedono chiudere le attività che non sono nel loro giro