PIU’ IMPEGNO PER LA PACE E MENO ARMI: SIENA, SINISTRA CIVICA ED ECOLOGISTA SI SMARCA DAL PD E ALZA LA VOCE

mercoledì 04th, maggio 2022 / 17:15
PIU’ IMPEGNO PER LA PACE E MENO ARMI: SIENA, SINISTRA CIVICA ED ECOLOGISTA SI SMARCA DAL PD E ALZA LA VOCE
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CHIUSI – Sui media mainstream la macchina della propaganda bellicista continua il martellamento per convincere l’opinione pubblica che la guerra è bella anche se fa male…. che la guerra è giusta, che anzi è sacrosanta… E c’èpure chi prova a minimizzare o a correggere reinterpretandole le parole del Papa. Però anche sulla Tv pubblica cominciano a circolare video e servizi giornalistici che offrono punti di vista diversi, come quello mandato in onda dalla trasmissione Report da Mariupol… Sul web circolavano già, ma solo sottotraccia e sempre con il rischio di essere bollati come propaganda pro-Putin. Adesso la fanfara non è più così univoca e le voci che si levano per chiedere che si fermi l’escalation del riarmo e si punti decisamente alla pace, tramite trattative e dialogo e che si rifletta anche sull’invio di nuove armi alla resistenza ucraina si fanno ogni giorno più numerose e anche in Parlamento non solo più solo i 5 Stelle e Sinistra Italiana ad opporsi all’aumento della spesa militare e all’invio di armi sempre più pesanti all’Ucraina. Nel Pd, per esempio, sia la componente cattolica che fa capo a Del Rio, sia la componente di sinistra chiedono maggiore cautela e uno stop alla linea bellicista…
Anche a livello locale c’è chi esce dal coro. In Provincia di Siena lo ha fatto in queste ore Sinistra Civica ed Ecologista con “un appello rivolto alle istituzioni, alla politica alle associazioni e ai cittadini per riprendere e intensificare la mobilitazione per fermare la guerra, affermare i valori del pacifismo e contrastare il pensiero dominante che vuole indurre a credere che ci sono “guerre ineludibili e giuste” da combattere e che la nostra sicurezza può essere solo affidata alle armi”. 
“Inquieta – scrive Sinistra Civica ed Ecologista – l’inerzia della diplomazia, il silenzio delle Istituzioni e della politica, mentre domina il pensiero che solo con le armi possiamo fermare la criminale aggressione di Putin. Ogni giorno che passa si moltiplicano le dichiarazioni irresponsabili che rischiano di preparare il terreno ad una drammatica escalation che può condurci alla terza guerra mondiale. La tragedia dell’Ucraina è stata l’occasione per riaprire la corsa agli armamenti in quasi tutta Europa. L’Italia si è prontamente adeguata. Il 94% del nostro Parlamento ha votato per portare le spese militari al 2% del PIL. Una decisione che contrasta con la maggioranza degli italiani che si dicono contrari. Dietro la politica di un nuovo riarmo ci sono interessi molteplici che non costruiranno nuovi equilibri di pace. Ci sono ipocrisie gigantesche, come dichiarare di voler mettere al bando le armi nucleari, mentre nel silenzio dei media, all’Assemblea Generale dell’ONU, tenutasi a New York nel 2016, tutti i paesi della Nato, compresa l’Italia, hanno votato no al trattato per vietare gli ordigni nucleari. Che siamo di fronte a una nuova logica politica lo ha espresso in modo chiaro il Ministro della Difesa Lorenzo Guerrini quando ha affermato che: “bisogna investire per mantenere prestigio e credibilità a livello internazionale”. Il prestigio e la credibilità risiedono, dunque, nella vecchia strategia della potenza degli armamenti. L’Italia deve provare ad essere protagonista con proposte che rimettano al centro il primato della politica, dando forza al negoziato e non arrendersi ad un mediocre pragmatismo e alla sudditanza verso coloro che voglio proseguire nello scontro armato. Da europeisti, diciamo che l’Europa deve ritrovare la sua vocazione originaria e il suo ruolo nella storia che non è nel riarmo, ma all’opposto nel disarmo, nell’essere una forza che promuove costantemente la coesistenza pacifica, la cooperazione tra le nazioni e tra i popoli. Tutto ciò non è utopia, bensì un consapevole realismo perché con 15 mila ordigni nucleari sparsi per il mondo nessuna “guerra giusta” può essere fatta. Contro questa assurda e pericolosa deriva dobbiamo riprendere la parola per indurre la fine dei combattimenti, affermare un nuovo modo di concepire il mondo e i rapporti tra i popoli. Una cultura che i potenti della terra non sanno e non vogliono costruire. Questa diversa visione può crescere solo da una ribellione dal basso, dalle persone, dai popoli che rifiutano la guerra e contrastano le cause che le rendono possibili, a cominciare dalla produzione e dall’esportazione delle armi”. 
Una posizione chiara, diversa da quella del Pd, evidentemente.
Il documento di Sinistra Civica ed Ecologista è firmato dal coordinatore senese Marco Nasorri che proprio in questi giorni si è dimesso da coordinatore della coalizione di maggioranza al comune di Chiusi. Altro segnale di malessere e di divergenza su un tema caldo come quello della guerra in Ucraina. Ma non è l’unico.
Sinistra Civica ed Ecologista fa parte della coalizione che ha sostenuto Eugenio Giani alle regionali 2020, ma sulla vicenda della centrale geotermica proposta da Sorgenia in Val di Paglia si è schierata apertamente con la segretaria regionale Monica Barni dalla parte dei comitati, contro la Regione e contro “Sorgenio Giani” e il sindaco Pd di Abbadia San Salvatore. Un bello strappo che tra l’altro ha già avuto come esito l’opposizione al progetto e il ricorso da parte del Ministro della cultura Dario Franceschini, Pd pure lui.
Alcuni esponenti di Sinistra Civica ed Ecologista, così come di Sinistra Italiana e anche alcuni esponenti Pd non di secondo piano come Anna Ascani e Walter Verini hanno partecipato il 24 aprile alla Marcia della Pace Perugia-Assisi che aveva come slogan una frase di Papa Francesco che sappiamo tutti come la pensi…
Insomma il segretario Letta sarà pure in lizza per diventare segretario generale della Nato, ma nel suo partito e tra gli alleati del suo partito le voci dissonanti dalla sua sono sempre di più e sempre più forti. E non solo nella componente più legata alla tradizione Pci-Pds-Ds… Tra l’altro Letta è anche il deputato del collegio di Siena, e, evidentemente, anche nelle terre di Siena gli spifferi sono parecchi e perdere pezzi in casa non è mai buon segno
Vedremo se la presa di posizione di Sinistra Civica ed Ecologista aprirà qualche falla anche sul fronte locale, tra sindaci, assessori, segretari di circolo finora rimasti piuttosto abbottonati. A Chiusi per esempio anche i Podemos, Psi e il M5S alleati come S.C.E. del Pd in Comune sono su posizioni molto critiche rispetto all’invio di armi all’Ucraina e all’escalation militarista…
La guerra e la propaganda bellicista insomma non solo sono in questo momento la preoccupazione principale di gran parte della gente, ma rischiano di mettere a dura prova anche le istituzioni e le alleanze locali che hanno già i loro problemini come la centrale Sorgenia o altre situazioni complicate.
m.l.
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