LA DIOCESI DI MONTEPULCIANO CHIUSI E PIENZA VERSO L’ACCORPAMENTO AD ALTRA DIOCESI. I SINDACI DELLA VALDICHIANA PRONTI A SCRIVERE A PAPA FRANCESCO PER SCONGIURARE TALE IPOTESI
CHIUSI – Domenica 10 sarà la “Domenica delle Palme”, si entra così in quella che è definita la “Settimana santa” ma i fedeli, e non solo, della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza sono preoccupati per dei “rumors”, sempre più insistenti circa un possibile accorpamento della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza con altra diocesi limitrofa. L’ipotesi più probabile potrebbe essere l’Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino (che ha in totale 139 parrocchie), la cui provincia ecclesiastica comprende quattro diocesi suffraganee: Grosseto (con 50 parrocchie), Massa Marittima-Piombino (con 53 parrocchie), Montepulciano-Chiusi-Pienza (con 46 parrocchie), Pitigliano-Sovana-Orbetello (con 71 parrocchie). Ma non è esclusa neanche la diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, che annovera alcuni comuni dell’Amiata.
Alla fine degli anni ’70, quando la Diocesi di Chiusi e Pienza fu accorpata a quella di Montepulciano, a Chiusi nacque addirittura un comitato per salvare lo storico vescovado, uno dei più antichi della Toscana, come si evince dalle epigrafi conservate nella catacombe. E quel comitato fu capeggiato, insieme ad altri, anche da esponenti non proprio etichettabili come frequentatori delle sacrestie, come Renato Spadea, militante comunista e in seguito segretario locale di Rifondazione. Le barricate servirono a poco, le due diocesi furono accorpate e la sede principale fissata in Montepulciano. Chiusi e Pienza mantennero i loro palazzi vescovili, ma come dependances, residenze secondarie.
Anche stavolta, a mostrarsi preoccupati per un eventuale nuovo accorpamento, non sono solo i fedeli, gli ambienti ecclesiali e gli attivisti dell’associazionismo cattolico, ma anche i sindaci dei 10 comuni della Valdichiana senese, tutti compresi nella diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza.
«Da un po’ di tempo oramai, piano piano, tassello dopo tassello, Papa Francesco continua a mettere in atto il suo programma di riduzione del numero delle diocesi italiane, che fin dall’inizio del suo pontificato aveva sollecitato alla Cei, e lo fa non abolendo le diocesi esistenti, ma unendone volta per volta, a due a due, tra quelle vicine. Noi non condividiamo l’accorpamento della nostra diocesi con altra”, afferma Giacomo Grazi, Presidente dell’Unione dei Comuni e Sindaco di Torrita di Siena che parla anche a nome degli altri Sindaci . “Questa questione ci sta particolarmente a cuore – scrive Grazi – in quanto il ruolo del vescovo nel nostro territorio non è solo quello pastorale; Monsignore Stefano Manetti oltre a curare i rapporti con gli enti territoriali e la società civile, è partecipe in prima persona ai nostri eventi territoriali, oltre a svolgere un ruolo attivo di grande rilevanza e vicinanza con tutte le nostre comunità. Noi Sindaci siamo pronti a scrivere direttamente a Papa Francesco, considerato che queste voci che circolano sono piuttosto insistenti e provengono da fonti che noi riteniamo credibili».
Grazi non lo dice, ma le voci arrivano direttamente dalla ambienti vicini alla Curia, per questo sono ritenute “credibili”. Vedremo se oltre ai sindaci della Valdichiana anche gli altri della Diocesi firmeranno l’eventuale lettera a Papa Francesco, annunciata da Giacomo Grazi.
La diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza comprende i dieci comuni che fanno parte dell’Unione dei Comuni della Valdichiana senese (Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, Pienza, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena, Trequanda); oltre a diversi altri comuni della provincia di Siena: Pienza, Abbadia San Salvatore, Radicofani, e la frazione di San Giovanni d’Asso che dal 2017 fa parte del Comune di Montalcino. E’ retta dal vescovo Mons. Stefano Manetti dal 2014 ed ha tre concattedrali: quelle di Montepulciano, Chiusi e Pienza. Nel 2019 contava 68.566 battezzati su 72.224 abitanti…
Vedremo come andrà a finire…
m.l.
Nelle foto: in alto il duomo di Montepulciano; al centro Giacomo Grazi, presidente dell’Unione dei Comuni Valdichiana; in basso, il il vescovo Mons. Manetti.
X Marco Lorenzoni .Pensa te se 40 di anni fa un Sindaco reputato di sinistra si fosse interessato dell’accorpamento delle diocesi…Molti ritengono che questo sia oggi un fatto che si ammanti di progressismo perchè da una parte si osserva cosa portino i tempi che cambiano e quindi che sia un dovere innanzitutto etico starne al passo poichè difficilmente se ci si privi di tale osservazione molti fatti del mondo attuale non si possano spiegare nè valutare nella loro complessità e pienezza.Credo però che ci possa essere anche un altra metodologia di critica che è quella dell’osservazione tendenzialmente asettica e non influezata, accompagnata da un occhio alla critica proprio per spiegare le cose partendo da cosa possa produrre la penetrazione dell’intervento della ” trascendenza” espletata nella realtà e nei rapporti della laicità civile di uno stato, di un Comune e quindi anche di una comunità di cittadini anche e perchè no su quella quotidiana di quest’ultimi, quella della vita civle di tutti i giorni.Ed è qui che assistiamo all’azione costante dell’influenza profonda applicata continuamente dalla presenza dell’etica religiosa della persona sul modo di intendere ”la vita civile” perchè è in atto in tale scambio un processo di integrazione e di fusione dei due concetti di comunità (trascendenza e civile ) non solo di natura d’origine pastorale-e che secondo me dovrebbe rimanere entro l’ambito appunto pastorale e di organizzazione religiosa- ma da quello che dici emergono situazioni e condizioni di verità,che nell’ambito sociale in questi tempi contrassegnati dal dominio mediatico nella narrazione dei fatti e quindi anche nel modo di come intendere la vita ci sia stata una decisa e non smentibile penetrazione della presenza della ”trascendenza” intesa come necessità e delle sue rappresentazioni e quindi della partecipazione religiosa che si è saldata ormai inconfondibilmente con l’etica del viver civile,mentre quest’ultimo ha per suo conto una ben diversa impostazione e funzione. Per moltissimi aspetti personalmente io vivo questa condizione vera di cui tu parli come una invasione di campo nel senso prettamente che tutto questo faccia scaturire elementi che se da una parte sono di confusione fra l’attività religiosa e gli scopi che si prefigge-soprattutto quelli evangelici- da un altra in maniera subdola e senza farsi notare diventa -INDIPENDENTEMENTE E CI TENGO A DIRLO DALLE CONVINZIONI RELIGIOSE DI OGNUNO CHE DEVONO ESSERE BENINTESO TUTTE RISPETTABILI ED ANCHE QUELLE DI COLORO CHE NON LE POSSEGGANO- si finisce nella ”presunta ed apparene normalità” per operare in un campo nel quale alla gente appaia cosa normale non fare più distinzioni culturali del ”civile dal religioso” perchè tutto si integra, si somma e non si distinguono più le pulsioni originate dal modo civile di vivere la vita da quello della trascendenza e della sua rappresentazione valoriale ed anche esteriore,che alla fine si fondono per sfociare nella politica.Appare forse un discorso contorto e che poco possa rappresentare il mio, ma in esso è contenuta una grande parte del perchè della storia evolutiva dei comportamenti umani.E mentre 40 amni fà si vivevano con ansia le trasformazioni che avevamo intorno e le spiegavamo come il risultato delle ”contraddizioni” che facevano partorire le novità, oggi assistiamo un lento declino delle differenze e dei tentativi di spiegarle ed accettiamo un collante gommoso che è l’unione e l’amalgama di un tutto che viene fuori dalla risultante comportamentale per la quale ci sembra normale l’accettazione e la rappresentazione di una saldatura fra concetti e comportamenti religiosi e quelli civili e laici.E tutto questo si accetta e non ci sorprende, anzi si arriva al momento che evocare tali differenze si possa avere quasi come una reazione di fastidio poichè spesso si considerano questi aspetti come retaggi culturali ormai superati. In questo stà racchiuso anche il limite culturale.C’è da chiedersi se il risultato di tutto questo possa essere un fatto evolutivo od involutivo perchè se da una parte cala e si trasforma il sistema valoriale che stà dietro la concezione civile che si basa sull’etica dello stato e dei diritti-doveri dei cittadini ,dall’altra aumenta l’invadenza non richiesta che la presenza della religione ha come effetto plasmante dei comportamenti umani.Erano tempi della guerra fredda quelli nei quali le distinzioni venivano fatte ed emergevano in tali distinzioni diversi modi di ragionare e diversi aspetti e contenuti valoriali di ambedue i campi, quello religioso e quello
laico-civile ed i tempi di oggi ed il loro degrado morale ed economico che li accompagna che vediamo intorno a noi, viene da lontano ma seppur in quei tempi dove le distinzioni venivano fatte e la gente riusciva a capire su cosa eran basati i princìpi, i sindaci non andavano in processione religiosa esponendo la fascia tricolore. Oggi tutto questo non si nota nemmeno, ed allora è bene chiedersi chi vinca, come e perchè, ed anche il perchè certe istituzioni e forme organizzative della vita civile siano durate solo qualche secolo mentre quelle religiose almeno nel nostro emisfero siano durate almeno 2000 anni e siano sopravvissute al crollo di imperi.
ma l’articolo lo hai letto? c’è scritto che proprio 40 anni fa a Chiusi ci fu chi fece barricate per salvare il vescovado dall’accorpamento co Montepulciano, poi avvenuto, e tra quei “qualcuno” c’erano anche esponenti comunisti (addirittura quelli più comunisti degli altri ) ed esponenti laicissimi della società civile e della politica chiusina… Quindi a me non stupisce affatto che un sindaco Pd si ponga il problema…
Certo che l’ho letto e se non mi stupisce che 40 anni fa ci fu chi si oppose, tutto questo non vuol dire affatto che le giuste posizioni fossero quelle,-almeno per me che ti ho risposto- io non ho fatto distinzioni, ho citato solo le fondamentalità che sono-secondo me-fondamentalità giuste che oggi non vengono rispettate ma che vengono spezzettate e che perdono di valore proprio perchè nel tempo il modo di penetrazione dei valori della ”sovrastruttura” riesce a determinare anche la natura della materia e delle concezioni di un mondo laico che finisce istituzionalmente per non portare più la gente a fare delle distinzioni critiche.Questo è quanto affermo, poi se un comunista faccia le barricate per correre in aiuto alle alleanze dei preti o di quelle che i preti fanno fra loro saranno fatti che riguardano lui ma che il sottoscritto non condivide affatto.E dal momento che mi chiedi se io abbia letto il post ti rispondo che a me sembra che tu abbia ragionato poco sulla mia risposta e sui perchè che mette in evidenza.E se per te codeste ragioni non appaiano normali ma appare normale che un sindaco si opponga a fatti che riguardano le modalità dell’espletamento interno all’organizzazione religiosa per i motivi che hai citato riguardanti le modalità di coadiuvare le iniziative pubbliche alle quali partecipa anche la chiesa, io questo posso capirlo ma non lo giustifico per il fatto che tale aspetto è quello che pesa di più a far calare la nebbia nei cervelli dei cittadini che vedono avvenimenti dipanarsi intorno a loro e mettono tutto alla stessa stregua.Ed è questo che tendenzialmente avviene in maniera continua dentro le cittadinanze ed è per questo credo che ci debba essere la libertà di mettere in campo ogni iniziativa tesa a organizzare la vita, le risorse ed indirizzare le iniziative proprie di uno stato laico che non deve mischiare gli aspetti valoriali della laicità semplice e vera di intervento sui cittadini.La chiesa e l’organizzazione esclesiastica ha tutti i diritti di intervenire nel proprio campo di amministrazione della fede e della sua organizzazione senza che debba rendere conto alle istituzioni civili rappresentate e portate avanti dai comuni. Questi due aspetti in ogni momento debbono restare distinti e marcatamente distinti perchè diversamente si afferma un processo d’interferenza nella politica di ambedue chiesa e mondo laico.Il mondo ecclesiale ha tutto il diritto di espletare le proprie forme e ragioni che fanno parte del proprio lavoro e pensiero pastorale e non può confondersi valorialmente ed eticamente con quello dell’amministrazione civile.E detto questo se un sindaco comunista, socialista oppure di ogni altroi partito intervienga perchè si pensa che al Comune derivino dei problemi su come vengano accorpate le parrocchie ,secondo il mio giudizio non viene rispettata nemmeno la libertà decisionale di queste ultime e nemmeno vengono rispettati gli aspetti di natura laica che riguardano lo stato.Quindi per me alle funzioni religiose un sindaco ci può andare liberamente ma come privata persona e non con la fascia tricolore e quindi non comprendo perchè si possa opporre ed essere una istituzione di parte che possa pesare sulle decisioni di una organizzazione religiosa. Se invece lo fa, questo significa che la distinzione fra modalità e VALORI della laicità vengono a soccorso nei luoghi decisionali propri di una organizzazione religiosa o se vogliamo vederla dall’altro lato del muro per me questo significa che le forme organizative dell’attività ecclesiale sono penetrate nello stato al punto di portare i cittadini a non accorgersi più della differenza.E questo esprime un fatto sottoculturale non degno di una società civile! E questo-se è così- porta a ragionare le persone ed a annullare il loro senso critico sulla distinzione fra valori laici e religiosi e col tempo si ha la tendenziale prevalenza di tali aspetti dell’uno sull’altro o viceversa. Ed il fatto che un sindaco-che rappresenta tutti- si possa opporre a decisioni prese in altri ambienti chè quelli laici, non ti dà forse a te che lo guardi – e che esprimi il pensiero che hai espresso guardandone solo gli effetti e ciò che la storia ha registrato nel passato portata a paragone (il sindaco comunista)- che il segno della commistione che esiste fra quel partito che lo ha eletto per l’espletamento delle funzioni di uno stato laico e l’interferenza che esiste fra chi organizza l’espletamento dell’osservanza pastorale verso lo stato laico non siano forse due fronti che si influenzino a vicenda e che agiscano l’unoe l’altro per conquistare terreno all’altro ?Come ci siamo arrivati alla concezione dei moderni stati confessionali come certi paesi del medio oriente? Pensi che la situazione nostra possa essere diversa oppure che sia impossibile che la stessa cosa si verifichi qui da noi ? Con la dissoluzione della politica vince un altra politica e la visione ristretta del futuro si afferma e c’è un altro che gode…. E’ chiaro adesso oppure la mia che esprimo pur essendo una mia personale ed individuale impostazione è priva di fondamento ? Ma per me era chiaro anche prima e sinceramente non mi sento di dire che quello che viene posto in essere (e cioè l’opporsi all’organizzazione delle diocesi da parte di un sindaco) è solo un segno a dimostrarsi della debolezza dello stato di fronte al peroramento dei propri fini.Se per te è normale per me non lo è e lo dico, non con la pretesa chiaramente di aver ragione a tutti i costi, e lo dico perchè sempre per me l’andazzo di come si formano i valori nella testa della gente è fondamentale.E se un dirigente comunista abbia fatto ”muro” come dici tu come avveniva decadi fa questo nulla vuol significare che un cittadino preposto all’osservanza istituzionale debba essere nel terreno giusto del rispetto dei valori laici.
Oggi non si sopporta più ” il pensare” perchè comporta conoscenza ed esperienza e quindi si apre al mondo del tutto possibile ed è un tutto possibile che porta acqua al molino di chi si appropria di come si formino i pensieri, altro che la libertà d’informazione….basta vedere gli embedded che ogni sera ti parlano degli ospedali pediatrici ucraini dove i bambini vengono prelevati dalle incubatrici, di bambini torturati dai soldati, di donne stuprate come soli comportamenti di massa, ma che ti parlano solo dell’eroismo di resistenza dei patrioti tutto un paese schierato da una parte sola. Un paese di 42 milioni di abitanti dove non esiste nessuno che possa essere contro il proprio governo e ciò che ha fatto e ciò che sta facendo, nemmeno uno…ti sembra possibile che non ci sia e quindi che non te lo facciano vedere ? E allora se non ci si fida dei russi che non si sono svegliati una bella mattina e che hanno deciso di andare in guerra e di invadere un paese sovrano io non mi fido anche di chi mi rivoga tali informazioni ci siamo capiti oppure no ?- perchè chi me le rivoga è parte di uno schieramento mondiale e di interessi che stà portando a fondo velocemente il nostro paese e che è sempre stato storicamente servo sciocco delle politiche di altri, Putin o senza Putin, Ucraina o senza Ucraina. E questo non vuol dire come si tenta di far passare di essere dalla parte di Putin.Talvolta il cervello bignerebbe usarlo perchè non è un opzional, ed anche se tutto questo c’entra poco con l’opposizione din un sindaco che dice no alle decisioni della curia, a me dà l’impressione generale che la gente ormai conti poco e contino solo i giuochetti orchestrati dai politici per rinsaldare con i consensi anche tali aspetti affinchè servano principalmente a scopi elettorali per l’attrazione dei consensi.Ecco perchè ho detto che il cervello non è un opzional ma lo dico anche a chi scrive e che non sei solo tu beninteso ma anche ad una realtà generale mediatica che abbiamo intorno e che fà sì che la gente nel suo complesso sia più ”embedded” che mai. La realtà è questa e se la mia visione è giusta od almeno approssimata alla realtà, io credo che con quanto stia in ponte attorno a noi, in un futuro non molto lontano si rischi almeno qui in italia una guerra civile proprio perchè la gente che è stata per decenni ”embedded” dai principi eticidi partiti come quelli dei sindaci dei nostri territori, ci si possa spingere anche al rischio di essere esposti ad una guerra civile.Vi sembra esagerata la cosa e l’ho detta grossa ? Vedremo cosa succederà se quella che io giudico come battuta infelice del premier ”o la pace od i condizionatori” prenderà piega veritiera. Spero che abbia esagerato ma come disse il rospo ”speriamo bene ma il contadino appunta il palo”….Intanto giù in questo tempo con le sanzioni ad un paese di 8 fusi orari che poi valutata la realtà sono 12 e chi più ne ha più ne metta. Ma come ci dicono: sono le forze della democrazia contro l’assolutismo bellezza….è lì il tappo o perlomeno uno dei tappi al cospetto del quale per decenni siamo tutti cresciuti ma che adesso si rivela che la nostra visione del mondo che una volta era bipolare oggi non lo sia più ma cheinvece sia multipolare e dico che bisognerebbe ascoltare anche il punto di vista degli altri ma chi critica che se da una parte non ci sia libertà di informazione possa essere ancor maggiormente utile alla nostra collettività di averla la libertà d’informazione sulle nostre reti e di non ascoltare solo la stessa solfa tutte le sere perchè la gente su certi argomenti -ed il sistema lo sà bene-è portata a non esprimersi più per autoprotezione che per convinzione, anche se riconosce che su argomenti come questo del sindaco nei confrnti del problema della curia ma anche sui problemi delle relazioni internazionali sta zitta, partecipa e dona i vestiti ed i soldi per i profughi e quando anche nelle campagne di assistenza a chi fugge dalla guerra non si dà ugual trattamento ai profughi stessi, che sono profughidi serie A di serie B e di serie C. L’ipocrisia quindi regna sovrana e chi la vorrebbe far finire è additato direttamente od indirettamente che rafforzi il cattivo, il nemico o l’Orso Putin ed anche i futuri orsi se ci saranno, e sicuramente ci saranno. E allora prepariamoci tutti a fare i cacciatori di orsi o da piazzare le provocazioni od i nodi alla gola per strangolarli quali i bocconi avvelenati piazzati affinchè gli orsi presi dalla fame siano disposti ad abboccare alle nostre volontà di vederli morti, perchè noi siamo il bene e gli altri il male assoluto e fin’ora-sia chiaro-che tale cammino abbiamo compiuto, non altro.
detto tra noi credo proprio che Putin e l’Ucraina c’entrimo davvero poco con la questione della Diocesi. Come sai io non sono credente e il fatto che la diocesi di Montepulciano, Chiusi, Pienza possa venire accorpata ad altra non mi toglie certo il sonno, né mi fa stare in ansia… Solo che le diocesi esistono da 1900 anni, decennio più decennio meno, Chiusi aveva un vescovo già nel secondo secolo dopo Cristo…E se sono istituzioni così longeve una ragione ci sarà… Per quanto riguarda le “barricate” chiusine di fine anni ’70, il motivo non era religioso, quanto piuttosto la difesa di un “presidio” di importanza e prestigio, di blasone. Chi difendeva il vescovado all’epoca non voleva cedere anche quello alla vicina e “nemica storica” Montepulciano, per questo, credo, scesero in campo anche comunisti e laici… Le preoccupazioni espresse dal presidente dell’Unione dei Comuni, Grazi, credo siano, più o meno, per le stesse motivazioni, ovviamente stavolta il presidio di prestigio verrebbe ceduto probabilmente a Siena, ancora peggio… In ogni caso, al di là di come la pensiamo noi, la notizia c’è come c’è la presa di posizione dei sindaci. Come primapagina non potevamo ignorarla e non l’abbiamo ignorata.
Si va bene, non ti si chiedeva di non parlarne per carità, ma tutto questo non è che la dimostrazione di fatti e di culture antistoriche perchè siamo nel 2022 e contrastare su queste cose da parte di sindaci non mi sembra che poi soprattutto di fronte a questi momenti relativamente a quanto stia succedendo intorno, i rappresentanti dei cittadini di uno stato che ha i suoi fondamenti sulla laicità possano venire a fare partigianerie sulle guerre fra le diocesi. Cadono le bombe sulla testa della gente ed è bene che se ne parli e che si sviscerino tutte le cose che possano essere sviscerate e come vedi io il collegamento lo faccio anche con la formazione politica di chi decide e di chi guida i comuni.Questi di cui si parla nel post sono aspetti che di fronte alla realtà odierna del mondo sono di grandissima retroguardia e del tipo di campanilismo di guerra che correva nel medio evo fra Siena e Firenze e che anche attualmente in qualche modo esiste se non altro non tanto nelle manifestazioni della politica ma nella cultura della gente e nel modo di pensare che mettono solo in evidenza due fatti il cui il primo è appunto quello del vetustà di pensiero di chi sia preposto alle funzioni pubbliche accompagnato dalla speranza di raggranellare voti in ambiti ormai sconquassati e che la crisi ancora di più sconquasserà e per cui si spera in quei partiti che si possano mettere toppe la cui ultima di notevole grandezza che mi ricordi seduta stante è quella dell’elezione di Letta a Siena,l’altro fatto è forsanche quello non secondario della fruizione di fondi che sono destinati ad ipotetici arrivi di profughi nella lontana e sottosviluppata provincia, per cui i giuochi ed i favoritismi anche all’interno dell’organizzazione materiale della ” trascendenza” possono essere considerati aperti ed in contrasto concorrenziale fra loro, perchè la stessa storia e la stessa politica ci insegnano che nulla è casuale in un mondo dove esiste l’interesse.Storie in fondo di povertà organizzativa e concettuale di partiti politici ridotti al lumicino, di sottocultura sociale prima ancora chè sulle persone coinvolte.Ed è un termometro non bello che segna patologie dalle quali si iniziano a sentire e fiutare posizionamenti che potrebbero avere come riferimento schieramenti che hanno un collegamento fra la società civile e politica con quella della ”trascendenza”.Di sicuro chi regge le sorti di quest’ultima possiede la schiera di cervelli più acculturati ed accorti e sensibili che non sono paragonabili a quelli della sfera politica la cui insensibilità alle cose ed ai fatti sociali è dimostrato essere in costante declino.Ecco ciò che caratterizza la prevalenza di una politica che apparentemente non viene esercitata ma di fatto ha l’ascolto del polso della gente, dei cervelli di questa e delle loro pulsioni e speranze.Queste dovrebbero in teoria essere raccolte dalla politica dello stato laico ma come sentiamo e vediamo avviene il contrario.Ecco perchè questo è uno dei tanti motivi del declino dello stato laico privo di risorse ed in mano a partiti che producono uomini non all’altezza dei loro compiti. Ma il risultato non lo dico io ma lo si osserva tutti i giorni se si va a vedere chi sia chi decida in tanti comuni anche le persone che poi faranno parte degli schieramenti politici. Ho detto forse una inesattezza ?Ho visto un film forse? E devo dirti che anche di questo se ne dovrebbe parlare ma invece lo si accenna a basta e tutto rimane sotto traccia : si sà che esiste ma nessuno ne vuole parlare per non scomodare i conducenti, i loro partiti che a parole si riempiono la bocca di socialità ma nei fatti si perdono nella cazzate o nelle cose di poco conto, marginali perchè a quelle margnali pensano che la gente stia più attenta che nei confronti di quelle più importanti e che invece dovrebbero avere la prevalenza,una prevalenza democratica atta a soddisfare i bisogni reali e non quelli instaurati dai complessi mediatici manovrati da chi poi tira le reti pescando i pesci che boccheggiano perchè hanno dato ascolto alle cose non importanti, alle cose dalle quali spesso vengono anche ricattati dalla politica stessa che toglie loro la forza delle loro giuste decisioni, e mentre tutto avviene vediamo che la la gente si rinchiude nel proprio guscio sperando che non capiti mai una crisi che li possa ridurre alla povertà…questo è quanto passa nei nostri territori. Ma a forza di percorrere i terreni già percorsi fin’ora dall’impotenza e dall’ignoranza politica la crisi arriva e bussa alle porte. Attrezzarsi per affrontarla sarebbe la cosa più giusta da fare,ma con gente che ragiona diversamente e che forma complessi politici attendibili. Ma è come cercare un ago in pagliaio di notte al lume di una candela.Prima bene o male esistevano partiti veri che guidavano la gente, con valori anche attraverso percorsi difficili e non sempre chiari di certo, ma la gente era abituata al confronto, oggi è abituata solo ad abbassare la testa perchè davanti ad essa capisce che non c’è nulla e questo lo si deve soprattutto al fatto che l’apparato produttivo della politica invece che produrre e rinnovare valori pensa a mantenere quel poco che è rimasto e che non riesce a mantenere nemmeno gli addetti facendoli fruire di stipendi decenti per campare.Tutto questo estremizzato- ma poi poi mica proprio tanto- ed è’ ” il sogno americano” impostato sulla democrazia e sulla libertà personale così tanto presente nel dibattito odierno quando si fanno le differenze fra valori occidentali e di altri paesi.Occorrerebbe vedere se si possa essere in grado soprattutto con i soldi e la ricchezza che si possegga se ci si possa permettere la libertà, perchè non lo si dimentichi che in questo mondo se si hanno i soldi si è liberi ma se non si hanno la libertà è un sogno.Allora chi parla di giustizia dentro questo sistema credo che sia bene che non si allarghi troppo perchè lo specchio che ci paventano tutte le sere di coloro che fuggono dall’Ucraina come del resto anche da altri luoghi per cercare la libertà equivale ad un sogno ed è per questo che quando sento proferire tale bellissima parola tendo ad indossare le mutande di bandone.
Carissimi Marco e Paolo. Una breve riflessione sul tema o ipotesi di accorpamento della Diocesi di Chiusi, Pienza e Montepulciano.
Sarò un ingenuo ma credo che i Sindaci della Valdichiana che hanno a cuore il tema del possibile (probabile) accorpamento della Diocesi dovrebbero astenersi da ogni iniziativa al riguardo, Io rimango legato al vecchio mantra di ” Libera CHIESA in libero STATO”. Per molto tempo (e con ragione) abbiamo criticato interferenze del Vaticano nella politica Italiana. La Chiesa autonomamente prenda le sue decisioni ….I Sindaci della Valdichiana e la Politica tutta pensi ai tanti problemi del proprio territorio (lavoro, cultura. giovani, ecc.) e non “invada” il terreno di altri. P:S: L’esperienza passata dovrebbe suggerire proprio questo
X Mario Morellini. Sono perfettamente d’accordo e credo che nei miei lunghi e logorroici interventi di aver spiegato a modo mio le cose, i fatti e le ragioni fornendo anche elementi di giudizio che io stesso come scrivente ritengo equilibrati quando ho parlato del degrado della politica, che poi ha la conseguenza di far assumere a chi sia preposto ad amministrarla, posizioni di non richiesto intervento a schierarsi da una parte o dall’altra di decisioni che devono essere prese in casa di altri in tutta autonomia.E questo-appunto- è un segnale che le commistioni con la politica esistono perchè è proprio la politica che è per sua natura un fatto dirimente di interessi e lo capiamo tutti il perchè e come dicono a Firenze:” nessuno è ripreso dalla piena….”.Quindi le animelle gentili della politica su tali temi sarebbe bene che non si allargassero più di tanto e quando aprono bocca su tali tematiche sarebbe bene che tenesssero presente i principi generali e soprattutto etici dello Stato del quale sono preposti all’amministrazione e che non si deve confondere con lo storico ”Stato d’Anime”-si chiamava così- che una volta certificava e riempiva a penna e calamaio il prete quando un bambino nasceva nei territori amministrati dallo Stato dell Chiesa.Quello,appunto cosiddetto ”Stato d’Anime” è un altra cosa che lo ” Stato Laico” scritto sulla nostra Costituzione, per cui sarebbe bene non fare confusione. Ma si vede che ogni tanto tale concetto sfugge ed è bene ogni tanto quando qualcuno se ne accorge, richiamarlo tale concetto.Ne và della salute sia dell’uno chè dell’altro.
la cosiddetta anagrafe istituita sotto le chiavi simboliche di San Pietro cosiddetto lo Stato d’Anime”
Chiedo scusa ma le due ultime righe di quanto riportato da questo mio ultimo intervento di risposta a Morellini non fanno parte del medesimo e debbono essere cancellate a partire da:” la cosiddetta anagrafe istituita…fino a stato d’anime”.Grazie ma per un errore di battitura dei tasti mi erano sfuggite ed erroneamente non da me cancellate.