LA CAROVANA UMANITARIA VERSO LEOPOLI: RIPORTERA’ IN ITALIA 350 PERSONE IN FUGA DALLA GUERRA
Sono partiti ieri dalla Lombardia, dal Veneto, dalla Toscana e dall’Emilia Romagna i van con aiuti umanitari di Mediterranea Saving Humans. Si tratta della carovana per la pace “Stop the war now” che sarà presente a Leopoli l’1 e 2 aprile.
La carovana che si è riunita ed ha preso il via dal confine italo-sloveno a Gorizia, è composta da circa 70 van, ognuno con 3 persone a bordo, carichi di aiuti umanitari: medicine, coperte, viveri a lunga conservazione, prodotti per l’igiene e la cura delle persone, supporti elettronici, giocattoli per bambini… Torneranno indietro il 2 aprile dopo una manifestazione per la pace prevista davanti alla stazione di Leopoli, carichi di persone in fuga dalla guerra che poi, una volta in Italia verranno smistate in varie regioni e località. Partecipano all’operazione associazioni, centri sociali, e volontari di Milano, Brescia, Cesena, Venezia, Sesto Fiorentino ecc. Tra loro – come avevamo anticipato in altro articolo qualche giorno fa – anche il nostro collaboratore Alessandro Lanzani che martedì scorso è partito da Chiusi con la sua auto carica di aiuti raccolti in loco da Paolo Buricca l’imprenditore chiusino che nei primi 10 giorni di guerra era rimasto bloccato a Kiev dove lavorava da 25 anni…
Ogni mezzo è contrassegnato da simboli visibili delle varie associazioni partecipanti e dal simbolo della Croce Rossa in modo che la colonna – lunga qualche chilometro- non venga bersagliata dall’artiglieria una volta entrata in Ucraina. La missione è autoorganizzata e autofinanziata, con donazioni e contributi volontari, ma si atterrà comunque alle disposizioni previste.
Per Mediterranea si tratta della seconda missione in Ucraina dell’operazione “Safe Passage”, che ha come obiettivo quello di rendere stabile un “corridoio umanitario dal basso”, che fornisca aiuti medici e di prima necessità alla popolazione delle zone colpite dalla guerra, e agevoli il viaggio dei profughi e sfollati verso l’Italia. Con la prima missione “Safe Passage” sono stati distribuiti 9 tonnellate di aiuti umanitari, e accompagnate in Italia 177 persone di 7 nazionalità differenti.
La carovana partita ieri, tornerà con altre 300-350 persone, per lo più donne, bambini e anziani, ma anche cittadini stranieri che erano in Ucraina per lavoro e che in alcuni casi hanno trovato non poche difficoltà per poter uscire dal paese ed entrare in Polonia o Romania.
La missione insomma si caratterizza come un atto di “disobbedienza civile verso la guerra e come un modo per costruire ponti”, così la definisce Elena Fusar Poli di Mediterranea, facendo notare che la modalità è la stessa usata e applicata per salvare vite in mare con la nave Mare Jonio che proprio in questi giorni si sta preparando ad una nuova missione, la 11esima, per salvare donne, uomini e bambini che tentano di fuggire dai lager libici…
Mentre scriviamo queste righe la colonna è in territorio della Repubblica Ceca e sta per entrare in Polonia: “piove a dirotto, si viaggia a 40 km orari, la strada è pericolosa la visibilità scarsa e i mezzi sono stracarichi…”, dice Lanzani al telefono. L’arrivo a Leopoli è previsto in serata.