CHIUSI, PARTE UNO STUDIO SULLA SALUTE DI ACQUA, FLORA E FAUNA DEL LAGO

venerdì 15th, aprile 2022 / 16:52
CHIUSI, PARTE UNO STUDIO SULLA SALUTE DI ACQUA, FLORA E FAUNA DEL LAGO
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CHIUSI – E’ stata firmata mercoledì 13 aprile la convenzione tra i Dipartimenti di Scienze della Vita e di Scienze Fisiche della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena ed il Comune di Chiusi, per uno studio sullo stato di salute del lago, con riferimento all’ittiofauna, alla qualità delle acque degli immissari, all’erpetofauna (anfibi e rettili acquatici), alla fauna in generale e sulla vegetazione umida del lago. Ciò attraverso sia una ricerca bibliografica sia attraverso la raccolta di nuovi dati sulla vegetazione, da raccogliere sul campo.
Il Lago di Chiusi rappresenta una delle aree umide più importanti del centro Italia, trovandosi infatti, lungo le rotte migratorie degli uccelli e costituendo una zona importante per la sosta durante la migrazione, lo svernamento e la nidificazione di numerose specie.
Il Chiaro inoltre conserva ambienti acquatici di notevole valore per la presenza di invertebrati e piante di interesse conservazionistico, mentre la fauna ittica risulta ad oggi compromessa per la presenza di numerose specie non autoctone introdotte a scopo di pesca.
“E’ volontà dell’Amministrazione comunale – afferma Claudio del Re, capogruppo in Consiglio comunale con delega al Lago e all’agricoltura – investire e tutelare il nostro lago. Già in campagna elettorale avevamo preso l’impegno di voler affidare l’incarico di questo studio e così è stato fatto, un obiettivo raggiunto che ci permetterà di monitorare e tutelare la salute del nostro Chiaro”.
Ovviamente lo studio fornirà una base di conoscenza sulla quale poi costruire le risposte alle eventuali criticità, non è di per sé una soluzione. Dallo studio si capirà quali e quanti pesci e crostacei popolano il Chiaro e cosa si può fare per ristabilire un equilibrio tra specie autoctone e specie alloctone (come il pesce gatto, il gambero killer della Lousiana o lo stesso Bass americano, detto comunemente “boccalone”); quali e quanti uccelli si fermano durante le trasvolate migratorie e quanti nidificano in loco, quanti col tempo sono diventati “stanziali”, quali altri animali, anche non acquatici, frequentano le sponde e i canneti (cinghiali, nutrie, lupi, volpi, martore, faine…). Sul piano della vegetazione invece lo studio fornirà dati sulle specie di piante acquatiche o ripariali (di sponda) e anche in questo caso sarà utile per capire quanto e come l’ambiente lacustre si è modificato e in che stato versa attualmente. La siccità di questi mesi ha messi e sta mettendo a dura prova soprattutto il “padule” del Chiaro che non ha grandi affluenti e immissari, ma si alimenta essenzialmente con le piogge, che però quando arrivano copiose portano anche sedimenti che favoriscono l’interramento del bacino, previsto peraltro dalla grande Bonifica settecentesca voluta dal Granducato di Toscana.
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